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Vecchio 25-05-2011, 20:19   #1
Esperto
L'avatar di EdgarAllanPoe
 

SCHIZOIDE



Si dice della personalità dello schizofrenico prima che la schizofrenia si manifesti apertamente.
I tratti salienti della personalità s. sono: timidezza, introversione, ridotte relazioni con l’ambiente, distacco dalla realtà, ipersensibilità, freddezza, comportamenti inadeguati, stravaganza.
Per inquadrarlo adeguatamente bisogna precisare che cosa si intende per disturbo s. Il disturbo s. compare come disturbo di personalità già nella prima edizione del DSM. Dalla terza edizione ne viene effettuata una ridefinizione delle caratteristiche diagnostiche e da esso vengono scorporati il disturbo schizotipico e il disturbo evitante di personalità.
Il DSM-IV delinea il disturbo descrivendone la modalità pervasiva di distacco dalle relazioni sociali e una gamma ristretta di esperienze e di espressioni emotive nei contesti interpersonali.
L’individuo, quasi sempre, sceglie attività solitarie, non prova piacere nelle relazioni strette, incluso il far parte di una famiglia, non ha amici stretti, tranne forse uno solo, dimostra interesse scarso o nullo per le esperienze sessuali con un’altra persona, sembra indifferente a lodi e critiche, mostra freddezza emotiva, distacco o appiattimento affettivo.
L’esordio è nella prima età adulta.
Nelle prime due edizioni del DSM, tra i criteri diagnostici, viene compresa anche l’eccentricità, criterio che dalla terza edizione in poi viene attribuito alla personalità schizotipica.
L’utilizzo del termine s. nel corso della storia riflette la mancanza di una differenziazione dal disturbo schizotipico, per cui i quadri descritti sono definiti dalle caratteristiche di quelli che dal 1980 sono due distinti disturbi di personalità.
Il termine è stato coniato da Bleuler nel 1908 per indicare individui sia prima dell’esordio sia nella fase residua della schizofrenia, nonché tratti presenti in alcuni familiari di schizofrenici.
Kretschmer (1921) con tale termine indicava la personalità prepsicotica dello schizofrenico che sarebbe articolata nella cosiddetta proporzione psicoestesica, rappresentata da due tendenze antinomiche che agiscono in modo inconciliabile: l’iperestesia e l’anestesia affettiva.
Il movimento psicoanalitico ha sempre utilizzato il termine in un’accezione più ampia, comprendendo anche disturbi oggi classificati separatamente.Gli studi sulla psicodinamica del disturbo s. provengono per lo più da autori della scuola kleiniana.
Secondo Klein, il quadro clinico caratterizzato dai sintomi di isolamento sociale, freddezza emotiva, tendenza a percepire l’ambiente come ostile, sarebbe il frutto di una fissazione patologica alla posizione schizoparanoide con utilizzo dei meccanismi di scissione.
Balint e Guntrip, teorici britannici delle relazioni oggettuali, hanno sottolineato la responsabilità dell’ambiente e delle inadeguate cure materne nella genesi del disturbo. L’individuo nutrirebbe dubbi sull’autenticità del proprio Sé e avvertirebbe un senso di non appartenenza, risultando incapace di coinvolgersi in reali rapporti affettivi.
Poiché la decisione di non relazionarsi relega l’individuo nella solitudine, esiste sovente un “compromesso schizoide” in cui il paziente si aggrappa agli altri e simultaneamente li respinge.
La distinzione dal disturbo evitante di personalità è stata effettuata sulla base delle considerazioni di Millon, secondo il quale il disturbo s. era caratterizzato da un deficit e il disturbo evitante da un conflitto, ma diversi studi hanno dimostrato la discutibilità dell’ipotesi.
Il lavoro psicoanalitico suggerirebbe l’esistenza di sentimenti e passioni verso gli altri congelati, però, sul piano evolutivo a uno stadio precoce di relazione.
Fairbairn (1954) ha considerato il ritiro s. come una difesa contro un conflitto tra il desiderio di entrare in relazione con gli altri e la paura che il proprio bisogno possa danneggiare gli altri.
Dal punto di vista terapeutico, scarsa indicazione trovano i farmaci antipsicotici, se non in caso di episodi psicotici. L’approccio psicoterapeutico mirerebbe, come per il disturbo schizotipico, all’introiezione di una buona relazione terapeutica piuttosto che all’interpretazione del conflitto.
Vecchio 25-05-2011, 20:27   #2
francesco0
Guest
 

Quote:
Fairbairn (1954) ha considerato il ritiro s. come una difesa contro un conflitto tra il desiderio di entrare in relazione con gli altri e la paura che il proprio bisogno possa danneggiare gli altri.
Mi sembra più il disturbo ossesivo questo, mha io non capisco come le persone normali riescono a dare un analisi alle persone con disturbi ..... visto che non li hanno mai provati .... eccetto freud che so che era anomalo

Per me l'essere evitante è per il motivo di essere considerato male o giudicato gia prima di parlare ...

Ultima modifica di francesco0; 25-05-2011 a 20:29.
Vecchio 25-05-2011, 22:03   #3
Esperto
 

EdgarAllanPoe, ma chi sei, "Labocania 2 - La vendetta" ?
Vecchio 25-05-2011, 22:09   #4
Intermedio
L'avatar di Matt
 

lo schizoide, la mia prima diagnosi psichiatrica..
Vecchio 25-05-2011, 22:17   #5
francesco0
Guest
 

Quote:
Fairbairn (1954) ha considerato il ritiro s. come una difesa contro un conflitto tra il desiderio di entrare in relazione con gli altri e la paura che il proprio bisogno possa danneggiare gli altri.
Inoltre penso proprio che lo schizzoide viva la sensazione al contrario
è colui che sfida continuamente questo limite perche ha un desiderio troppo forte di mettersi in relazione, e dicono parole e frasi che anche noi continuamente pensiamo (pensiamo tutti infatti frasi che ci escono spontane e sensa senso)
ma lo schizzoide non ha la capacità di filtrare quello che va detto e pensato (proprio per questa forte sensazione e desiderio di entrare in relazione, rendendo in questo modo sempre più il discorso sensa senso, non sforzando in questo modo il cervello in pesieri più complessi e pause utili a rafforzare le associazioni e a rapportarsi in discorsi utili con chi è messo in relazione


Ho visto un ragazzo affetto da questa malattia nel mio paese un giorno lo vidi dialogare con un ragazzo che chiedeva l'elemosina ..... dicendo

"tu sei ricco che fai qui a chiedere l'elemosina, hai un cuore grande"
bhe ne derivano due frase ho pensieri che tutti abbiamo appena notiamo uno che chiede elemosina

tu sei ricco che fai qui a chiedere l'elemosina
hai un cuore grande

nel primo penso che voleva dire che hai la salute e potevi lavorare non chiedere l'elemosina

il secondo
pero hai un cuore grande perchè hai una famiglia e cerchi in tutti i modi di
andare avanti

ecco come vincere il desiderio in maniera forte e esagerata porti la gente
a non filtrare e a farediscorsi e comportamenti che possono sembrare folli per la gente ....

Quindi penso che almeno per me sia proprio il contrario, in quanto mi sa tanto di un affermazione detta da una persona che sta bene Fairbairn che analizza le persone (dette schizoide da un punto di vista di una persona normale) e come guardare una persona da due scale diversa senza mai aver salito la scala del folle ....
Vecchio 25-05-2011, 22:55   #6
Esperto
L'avatar di Nick
 

sì beh il problema è sempre farsi capire
Vecchio 26-05-2011, 04:29   #7
Intermedio
L'avatar di veratrum
 

Quote:
Originariamente inviata da EdgarAllanPoe Visualizza il messaggio
Si dice della personalità dello schizofrenico prima che la schizofrenia si manifesti apertamente
Sticazzi. È un disturbo a sé che normalmente non evolve in nulla, se non in una moderata sfiga. Chi è “destinato” a diventare “schizofrenico” può attraversare un momento in cui adotta dinamiche schizoidi prima di perdere completamente il contatto con la realtà, elemento che nello schizoide è di norma salvaguardato (seghe mentali a parte, ma questa è una calamità che imperversa un po’ ovunque, a quanto pare).

Quote:
Fairbairn (1954) ha considerato il ritiro s. come una difesa contro un conflitto tra il desiderio di entrare in relazione con gli altri e la paura che il proprio bisogno possa danneggiare gli altri
Non credo proprio, il timore non è mai rivolto agli altri, sempre a noi stessi

Quote:
Originariamente inviata da DeadInside Visualizza il messaggio
quella che in assoluto che mi ha più colpito è stata quella di nancy mcwilliams
Eh già. Certo che t’ha colpito. Dipinge lo schizoide in maniera pressoché accattivante. -.-
Se valorizzare certe tendenze di un individuo ha senso in una terapia, in una trattazione scientifica la cosa mi risulta urtante. Preferisco allora il caro buon ottuso e castrante DSM (&C).
E in ogni caso tieni conto di questo: “Anche se il concetto junghiano di “introversione” sembra meno stigmatizzante, preferisco usare il termine “schizoide””. Infatti molte sue affermazioni si attagliano più al concetto di introversione che al vero SPD, che è ben altro.

Quote:
Originariamente inviata da Francesco0 Visualizza il messaggio
Ho visto un ragazzo affetto da questa malattia nel mio paese un giorno lo vidi dialogare con un ragazzo che chiedeva l'elemosina ..... dicendo

"tu sei ricco che fai qui a chiedere l'elemosina, hai un cuore grande"
Eehhh?? Ma figurati se uno schizoide fa una cosa del genere e si esprime in quel modo. Al massimo ti concedo che fosse uno schizoide in un momento di insolità espansività e che avesse una grandissima voglia di sfottere. Ma sfottere di brutto.
Vecchio 26-05-2011, 05:30   #8
Banned
 

Diventeremo tutti schizofrenici, una buona parte di noi, amen.
Vecchio 26-05-2011, 11:30   #9
Banned
 

Io ho visto che nella popolazione che si auto-considera normale, nella media insomma, c'è un'accettazione della depressione maggiore ma non c'è accettazione di altre forme di disturbi. Spero che un giorno migliorerà questo atteggiamento.
C'è anche molta ignoranza a riguardo.
Vecchio 26-05-2011, 11:53   #10
Esperto
L'avatar di EdgarAllanPoe
 

una psicoterapeuta mi aveva detto di lasciar perdere le definizioni dei vari disturbi e pure le "etichette", perchè secondo lei non servono a risolvere i propri problemi e conflitti; e mi aveva invitato a leggere dei romanzi, perchè diceva che sono troppo razionale. Però questa dottoressa, non mi ha mai fatto una ricevuta fiscale, mentre avrebbe dovuto farmi addirittura una fattura, perchè in quel periodo ha parlato pure con mio padre che paga tutte le tasse e si attiene alle regole in modo impeccabile. Perciò non posso prendere in considerazione quei consigli della dssa, sicuramente sono stati soldi persi. Ottanta euro a settimana per sette mesi..
Vecchio 26-05-2011, 11:57   #11
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da EdgarAllanPoe Visualizza il messaggio
una psicoterapeuta mi aveva detto di lasciar perdere le definizioni dei vari disturbi e pure le "etichette", perchè secondo lei non servono a risolvere i propri problemi e conflitti; e mi aveva invitato a leggere dei romanzi, perchè diceva che sono troppo razionale. Però questa dottoressa, non mi ha mai fatto una ricevuta fiscale, mentre avrebbe dovuto farmi addirittura una fattura, perchè in quel periodo ha parlato pure con mio padre che paga tutte le tasse e si attiene alle regole in modo impeccabile. Perciò non posso prendere in considerazione quei consigli della dssa, sicuramente sono stati soldi persi. Ottanta euro a settimana per sette mesi..
Perché non puoi prendere in considerazione i suoi consigli? Quello che ha detto mi è sembrato sensato. E' per il fatto delle tasse? Sono molto costosi gli psicologi, ma ti possono dare una mano.
Vecchio 26-05-2011, 12:00   #12
francesco0
Guest
 

Mmmm io non ci credo alle terapie psicologhe fisse tipo 1 volta a settimana fisso
.... se dovessi scegliere (cosa ch non ho mai intrapreso come via quella del psicologo) farei delle sedute ogni volta che volevo io o dopo aver raggiunto degli obbietti non in maniera fissa come quasi fosse un impegno ma quasi un piacere personale

poi è solo la mia ideaa potrei sbagliare
Vecchio 26-05-2011, 12:11   #13
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da francesco0 Visualizza il messaggio
Mmmm io non ci credo alle terapie psicologhe fisse tipo 1 volta a settimana fisso
.... se dovessi scegliere (cosa ch non ho mai intrapreso come via quella del psicologo) farei delle sedute ogni volta che volevo io o dopo aver raggiunto degli obbietti non in maniera fissa come quasi fosse un impegno ma quasi un piacere personale

poi è solo la mia ideaa potrei sbagliare
Per me adesso è un piacere personale anche se ci vado come impegno fisso ogni settimana.

Forse ognuno deve trovare la propria modalità.
Vecchio 26-05-2011, 12:55   #14
Banned
 

Questa mi sembra una descrizione piuttosto dettagliata e precisa della personalità schizoide, nella qualei, tra l'altro, mi ci rivedo in più punti.

http://www.terzocentro.it/cosa_curia.../schizoide.asp
Vecchio 26-05-2011, 13:49   #15
francesco0
Guest
 

Io una volta ho letto dispense universitarie .... e leggendole sono ricche di tante frasi con tante definizioni e se devo dirla tutta c'erano solo definizioni, mai il modo come si potesse guarire ... allora mi chiedo se gli studi di psicologia sono peggiorati (e se potremmo mai essere in buone mani con tizi di questo tipo magari appena laureati, e con poca voglia di documentarsi su veri testi come questi) ....
Non per dire ma se ci capita un psicologo che ha solo letto e avuto la laurea solo studiando queste dispense .... non penso che siamo in buone mani.

Ora non ho il link ma era una dispensa giuro da racapricciarmi i capelli ... sul disturbo evitante ....

Pensando che sono stato universitario anche io e avvolte mi limitavo a studiare solo dispense di questo tipo passando indenne gli esami mi viene quasi da sorridere
come ormai la qualita dello studio e della società stessa peggiori sempre di più
...

quindi se dovete scegliere un psicologo non accontentatevi che sia giovane e fresco perche l'esperienza almeno in questo campo pensa che sia molto importante e specifica rispetto ai vari disturbi .... il psicologo generico io lo vedo solo come un mangia soldi


spero almeno che tali psicologi non siano dei semplici googleiani che risolvono i loro casi
scrivendo qualche parolina su google .... come avvolte faccio io per risolvere alcuni problemi informatici ...

Ultima modifica di francesco0; 26-05-2011 a 14:00.
Vecchio 26-05-2011, 14:00   #16
Intermedio
L'avatar di Aurora Borealis
 

Quote:
Originariamente inviata da francesco0 Visualizza il messaggio
Io una volta ho letto dispense universitarie .... e leggendole sono ricche di tante frasi con tante definizioni e se devo dirla tutta c'erano solo definizioni, mai il modo come si potesse guarire ... allora mi chiedo se gli studi di psicologia sono peggiorati (e se potremmo mai essere in buone mani con tizi di questo tipo magari appena laureati, e con poca voglia di documentarsi su veri testi come questi) ....
Non per dire ma se ci capita un psicologo che ha solo letto e avuto la laurea solo studiando queste dispense .... non penso che siamo in buone mani.

Ora non ho il link ma era una dispensa giuro da racapricciarmi i capelli ... sul disturbo evitante ....
quindi se dovete scegliere un psicologo non accontentatevi che sia giovane e fresco perche l'esperienza almeno in questo campo pensa che sia molto importante e specifica rispetto ai vari disturbi .... il psicologo generico io lo vedo solo come un mangia soldi


il fatto è che queste "discipline" ( psichiatria, psicologia, psicoterapia ) sono scienze nuove nate nel 900, e quindi c'è da aspettarselo che non si siano trovate ancora cure a malattie complesse come quelle mentali...
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