Antonius Block

sono in totale circa 200 e qualcosa pagine che riguardano il funzionamento di tutta una serie di strumenti
se dovessi leggere, imparare e ripetere tutte le descrizioni, gli schemi, le equazioni, i grafici e i dettagli di ogni strumento ci metterei parecchio tempo

io invece imparo solo lo schema e il principio di funzionamento, una volta compreso tutto questo posso scrivere le equazioni, eseguire tutti i passaggi e ricavare ciò che serve, dai risultati posso tracciare i grafici e analizzandoli dedurre i dettagli
in pratica alla fine quello che effettivamente studio e ricordo saranno 20 o 30 pagine delle 200 iniziali e mentre scrivo i passaggi sul foglio il professore non sa se li so a memoria o se li sto facendo sul momento

è ovvio che una cosa del genere posso farla solo perché si tratta di materie tecnico-scientifiche dove una cosa puoi ricavarla ragionando senza effettivamente saperla

SleepyHead

Probabilmente in questo campo sono in grado di battere tutti. Non c'è sfida in cui io sia più all'altezza.
Mai ho conosciuto qualcuno che si trovasse in una condizione universitaria mortificante quanto la mia
Ho sostenuto il primo esame alla fine del terzo anno. Ho impiegato tre anni a studiare una materia. Anche quando poi mi sono finalmente presentata, non mi sentivo abbastanza preparata. A partire dal primo anno fuori corso ho praticamente iniziato a frequentare l'università e a ingranare le sue dinamiche. Nel giro di alcuni anni, sono riuscita a dare una decina di esami, in mezzo a terribili crisi depressive preesame, quando per disperazione studiavo 15 ore al giorno, e a periodi di totale anarchia e scarsissima concentrazione. Non sono mai stata rimandata, ma l'ansia è tanto alta che pratico il salto di appello o di sessione abitualmente, anche se MAI, in ogni caso, mi sento sicura e pronta per affrontare un esame. Complessivamente ho avuto ottimi risultati tutte le volte che mi sono presentata, nonostante non ne sia uscita mai completamente soddisfatta. Ad oggi me ne mancano ancora 10 per finire la triennale. Se non è questa un'odissea

The_Sleeper

I know that feel.

I secondi gli ho passati durante gli anni della piena depressione.
Poco prima invece ci sono stati i mesi in cui cercavo di tenere insieme quel barlume di motivazione rimasta costringendomi a studiare, come te, tutta la giornata. La mia vita era per la maggior parte : sveglia - studio - andare a dormire. Intervallata dai pasti e bisogni fisiologici.

PS : incuriosito dal nome + pochi messaggi ho cercato la presentazione pensando fossi nuova sul forum ed invece scopro che sei iscritta da parecchio.
Edit : ed avrei pure potuto controllare meglio dato che c'è scritto.

LaMartella

Come vi capisco... pensate che mi sto riducendo a fare questa vita anche in erasmus

liuk76

Saltare un esame? Ogni qualvolta che non si è preparati o non si ha voglia .

L'ho sempre fatto ed ho saltato appelli anche per interi semestri. Non mi sono mai fatto scrupoli e non ho mai cercato correlazioni esoteriche o confronti.

Alla fine l'università, al netto degli oneri economici se non sostenuti in prima persona, è una questione puramente personale. Essermi laureato in più di 10 anni, non per incapacità ma perché ho voluto prendermela comoda, non mi ha impedito di trovare un lavoro ben pagato.

Antonius Block

non a casa mia
dalla prima elementare fino al secondo anno di università ho sempre preso il massimo dei voti e i miei genitori hanno sempre sentito le lodi dei professori, il fatto che ora la stia tirando per le lunghe è visto come qualcosa di inaccettabile
e faccio notare che nel bilancio economico familiare l'influenza di una tassa in più o in meno è praticamente irrilevante

Weltschmerz

Prova a capire qual'è la posta in gioco, se eviti probabilmente il costo del fallimento è diventato troppo alto.

Purtroppo a volte la famiglia non aiuta e finisce per confondere la situazione, aggiungendoci la vergogna del non essere capiti (da quello che hai detto addirittura sminuiti e derisi) e magari anche altro.
Di preciso puoi capirlo solo tu (anche con aiuto professionale).

The_Sleeper

Idem pure su questo.

liuk76

La vita è tua, non loro. Sta a te scegliere.
O fai come ho fatto io e sono andato contro la loro volontà, gestendo discussioni continue in casa fino alla laurea o te ne vai di casa per non doverli sopportare oppure obbedisci perdendoci salute mentale e fisica.

C'è la strada del dialogo e del convincimento ma, per esperienza diretta ed indiretta, certe opinioni non si cambiano.

Antonius Block

al momento l'unica piano che ho è resistere fino alla fine della triennale per poi fare gli altri due anni fuori in modo da far coincidere i loro piani con i miei

Per mia madre discutere significa ascoltare cosa ha da dire e fare ciò che ha detto.... il bello è che si lamenta pure se non "discutiamo"

Blue Sky

Eh ma proprio per questo un genitore si preoccupa. Considerando le tue abilità potresti fare l'università in bicicletta. Non ci stai riuscendo perché hai avuto un periodo di depressione. Poi se loro non comprendono i tuoi problemi è un altro paio di maniche, e bisogna cercare di risolverlo, però è chiaro che non possono sorridere nel vedere un figlio brillante che non sta più andando avanti.

Antonius Block

Il fatto è che per loro la depressione è stato sono un periodo in cui sono stato "un po' giù" e se ora non vado avanti è solo perché sono pigro

Blue Sky

Ma adesso pensi di essere uscito dalla depressione? sei riuscito a capire perché non riesci più a studiare?
Non dico che tu sia pigro, però penso che dovresti sempre tenere fermo l'obiettivo di andare avanti con gli studi, dalle situazioni di inerzia ci si deve muovere, soprattutto per chi tende ad essere evitante.
Poi il caso di Liuk credo sia diverso, come diverse sono le problematiche.

Antonius Block

sì

non riesco più a concentrarmi come prima, il massimo che sono riuscito a fare è stato riprendere a studiare a ritmi molto blandi

Blue Sky

Però immagino che il tuo cervello funzioni ancora alla grande. Quindi ti manca motivazione, ti manca brio, ti manca la voglia. Io ho fatto recentemente alcuni mesi in cui ero così, studiavo per un'ora al giorno ed era una tortura, mi sembrava di entrare in uno stato di torpore, sbadigliavo alle quattro del pomeriggio. Poi per tutto il resto del giorno mi dedicavo ai miei hobby con energia. Ma rimanere in quella situazione era dannoso.
Se non sei più depresso, puoi vedere più lucidamente il fatto che ti conviene riprendere un certo ritmo, non per forza veloce.

barrylyndon

Quando ho provato io a saltare un esame:

me lo trascinavo da un anno e mezzo, era un orale su quattro libri che trattavano veramente troppa roba.

Una volta in aula ho atteso nervosamente per un'oretta mentre il prof e il suo assistente mietevano le loro vittime.

Così vado in bagno, e telefono a mio padre per dirgli che sarei tornato a casa prima perchè non me la sentivo proprio di dare questo esame.

Mio padre non ha risposto alla chiamata. Che fare?

Torno in aula confuso e...subito il prof mi chiama...sul momento non sono riuscito a dirgli che mi ritiravo, e allora impassibile e col morale a terra vado verso il mio destino.

28.

Varano

In genere non saltavo neanche un esame per non avere poi il rimpianto di averlo potuto passare. Mi è capitato solo una volta in cui l'esame era orale: maledetto diritto tributario!

Blue Sky

ahah anch'io ho rinviato diritto tributario, mi resi conto il giorno prima dell'appello che non ce la potevo fare. Poi l'ho dato all'appello dopo.

SleepyHead

Non sono una novella, ma non mi affaccio sul forum con regolarità.
Ora ho intenzione di dare un paio di esami nella prossima sessione, spero di trovare la concentrazione per studiare.