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23-11-2024, 23:59
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#1
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Principiante
Qui dal: Nov 2024
Messaggi: 5
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Salve a tutti.
Sono un ex utente del forum e probabilmente molti mi riconosceranno da come scrivo.
Premetto che in passato non ho preso sul serio la frequentazione del forum per vari motivi, in primis per via del mio stato mentale (non è una giustificazione) in secundis perché provavo tanta vergogna per ciò che ero e temevo di essere riconosciuto.
Vivevo una situazione di fortissimo disagio, che nel frattempo è aumentato tanto e mi ha portato a capire che non ha senso vergognarmi della mia condizione.
Per cui, se qualcuno dovesse riconoscermi sia perché ci si conosce di persona o perché ci siamo incontrati altrove online, non si faccia problemi a farmelo sapere se se la sente.
In passato ho detto tante cose vere su di me ma ho mentito su altrettante cose.
Chiedo scusa per il mio atteggiamento passato e prometto, se la mia richiesta di iscrizione verrà accettata, di comportarmi in maniera rispettosa degli utenti e di non mentire più.
Per il momento ringrazio chi legge queste righe e vi saluto.
A presto.
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24-11-2024, 10:51
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#2
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Super Moderator
Qui dal: Jun 2018
Ubicazione: Divano
Messaggi: 4,850
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Buongiorno, come ti chiamavi in passato, nel tuo precedente account?
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24-11-2024, 16:56
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#3
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Principiante
Qui dal: Nov 2024
Messaggi: 5
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Ruoppolo.
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26-11-2024, 00:22
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#4
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Principiante
Qui dal: Nov 2024
Messaggi: 5
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Riassumo brevemente la mia storia così da dare un'idea.
Ho 34 anni.
Ho sempre avuto problemi a socializzare fin dalla tenera età.
Sono cresciuto in una famiglia (3 figli + genitori) disfunzionale con genitori negligenti e anaffettivi.
Ho un diploma ma non ho mai avuto un lavoro serio fino a qualche tempo fa, ovvero ho sempre fatto lavoretti saltuari senza prospettive per un futuro.
Ho sempre vissuto da disadattato, trascorrendo lunghissimi periodi da recluso senza alcuna vita sociale.
Da qualche mese sono stato assunto, per la prima volta con un contratto regolare, presso un'azienda agricola, con contratti a tempo determinato.
Il lavoro è duro e le paghe sono misere.
Dopo poco più di un mese dall'assunzione mia madre è stata colpita da un ictus e questo avvenimento ci ha fatto crollare il mondo addosso.
La mia famiglia versa in condizioni economiche precarie ormai da diversi anni e anche quando c'erano tempi migliori non si navigava nell'oro.
Per due anni ho percepito il reddito di cittadinanza senza poterne usufruire perché mio padre mi ha requisito la carta (soldi coi quali poteva permettersi i suoi vizi a scapito del menage familiare) e dovevo lottare affinché mi fosse concesso di prelevare i 100 euro mensili che si potevano prelevare.
Dovevo chiedere il permesso per acquistare ciò di cui avevo bisogno e mia madre ha avuto da ridire persino quando ho comprato delle mutande e delle calze, dicendo che me le sarei potute comprare quando avrei avuto un lavoro.
Diverse volte è successo che mi venissero presi i soldi quando ho provato a risparmiare qualcosa coi lavoretti saltuari, sempre con la scusa che c'erano necessità in casa.
Mio padre ha sempre esercitato violenza economica nei nostri confronti, sia di mia madre, che le è sempre stata complice, sia di noi figli.
Due giorni prima che venisse l'ictus a mia madre era stata acquistata una macchina di seconda mano con soldi che lei si era fatta prestare (ho contribuito anche io con qualche centinaio di euro). Dopo due giorni la macchina si è guastata e probabilmente mia madre ha avuto il malore a causa del dispiacere.
L'automobile serviva perché mio padre ha un catorcio di 25 anni ormai da rottamare che non funziona per niente ed è pure pericolosa da guidare.
Inoltre sarebbe servita anche per me e i miei fratelli.
Dopo il fattaccio ho consegnato il mio primo stipendio a mio padre per tutte le spese (e ce ne sono state, incluso il guasto di un attrezzo che ha richiesto 600 euro di spesa e ho pagato io).
Il mese successivo gli ho ceduto più della metà dello stipendio, senza contare i contributi quotidiani per il carburante, pagamenti di bollette, spesa e quant'altro.
Mio padre, ovviamente, ha approfittato della situazione e vuole sempre più soldi.
Ogni occasione è buona per estorcere a me o a mio fratello del denaro, per farsene prestare da altri o per suscitare pena in qualche parente e farsi così dare qualche spicciolo.
Sono venute fuori tutta la sua meschinità e la gravità della sua patologia psichiatrica.
È un essere spregevole che ci usa solo perché gli serviamo, così come usa chiunque altro ed è pronto a scartarci come dei rifiuti non appena cessiamo di servirgli.
Ci sono stati litigi furiosi, siamo anche arrivati alle mani.
Lui, sentendosi inferiore, ogni volta che chiede del denaro o che paghiamo, per compensare ci insulta e ci denigra, dandoci della merda, del bastardo e usando altri epiteti, che d'altronde ha sempre usato con noi figli.
Vuole i soldi ma questo lo fa sentire inferiore, perché è invidioso di tutti, compresi noi figli e se da un lato il denaro gli fa gola, dall'altro lo fa sentire un pezzente e quindi deve in qualche modo scaricare la sua frustrazione, inscenando liti furiose e con scatti di ira incontrollabile.
Io non sono ancora riuscito a metter da parte i soldi per acquistare una macchina.
Ne ho bisogno sia perché senza quella non posso far nulla, dato che vivo in un paesino sperduto e non c'è niente nel raggio di km.
Ora ho un lavoro e un reddito ma continuo a fare la stessa vita di prima, anzi, di gran lunga peggiore.
Dal momento che mio padre mi estorce tutti questi soldi non riuscirò mai a metter da parte una cifra sufficiente per una macchina.
Senza macchina non posso rendermi indipendente da lui e dalla famiglia malata che i miei genitori hanno creato.
Sto male, sia fisicamente che psicologicamente.
Penso al suicidio e alla morte ogni giorno.
Devo rendermi indipendente da loro perché altrimenti questi mi portano alla tomba.
Lui sta per andare in pensione ma prenderà una cifra irrisoria e non gli basterà, dato che non gli basta neanche lo stipendio.
Ora, dopo una vita in cui mi ha fatto pesare il solo fatto di esistere, gli servo e mi vuole tenere legato in modo da poter continuare a prendermi soldi.
Devo assolutamente andare via da quel manicomio ma non so come fare.
Non so cosa fare.
Non ho nessuno a cui rivolgermi e delle pacche sulla spalla non me ne faccio niente, avrei bisogno di un aiuto concreto.
Uno nelle mie condizioni che deve fare?
Non se ne esce.
Ho provato a rialzare la testa dopo anni di reclusione e mi è subito arrivata un'altra mazzata che mi ha fatto retrocedere ulteriormente.
Come si fa a uscire da situazioni simili?
Dove devo trovare i soldi per comprarmi la libertà?
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26-11-2024, 11:02
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#5
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Super Moderator
Qui dal: Jun 2018
Ubicazione: Divano
Messaggi: 4,850
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Bentornato Ruoppolo,
Mi risulta un ban a vita su richiesta, quindi puoi essere riammesso senza problemi
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26-11-2024, 11:10
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#6
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,331
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Bentornato.
Anch'io ho passato situazioni famigliari molto brutte, ma per fortuna in qualche modo ne sono uscito, anche se tuttora sono in condizioni economiche abbastanza precarie, aggravate anche dall'età che avanza.
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27-11-2024, 19:44
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#7
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Principiante
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Bologna
Messaggi: 91
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Bentornato, anche io non sono costante nell utilizzo del forum. Tieni botta e chiedi aiuto questo è l unico consiglio che posso darti. Ci sono situazioni e momenti che sembrano impossibili da risolvere, a volte si pensa che dureranno per sempre, ma non è così. Tutto può cambiare.
Fatti aiutare da qualcuno di cui ti fidi che sia presente fisicamente, io ho sempre avuto di bisogno di persone vicino quando stavo molto male, non sempre c erano e bisogna forse rassegnarsi e accettare che si vive da soli e vivere non è facile, non per noi.
Nessuno può toglierti la sofferenza che provi ma tu non cedere.
Non cedere.
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27-11-2024, 19:49
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#8
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Principiante
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Bologna
Messaggi: 91
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Staccati dalle situazioni che ti fanno stare male. Non sei obbligato a dare i soldi a tuo padre, non esiste! Se puoi trasferisciti altrove.
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Ultima modifica di abcde; 27-11-2024 a 19:55.
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28-11-2024, 21:56
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#9
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Principiante
Qui dal: Nov 2024
Messaggi: 5
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Non è per niente facile.
Ho sempre vissuto da disadattato e sto pagando anche le conseguenze di scelte che ho fatto in passato.
Senza una macchina non posso neanche pensare di trasferirmi altrove perché avrei prima bisogno di una macchina per potermi recare al lavoro e svolgere altre faccende, è una condizione imprescindibile.
Purtroppo non riesco a relazionarmi con gli altri e dopo alcuni mesi che ho iniziato a lavorare non riesco ancora (e non riuscirò mai, come in qualsiasi altra situazione) a instaurare un rapporto con gli altri.
Dopo tutta questa esposizione forzata alla socialità sono persino peggiorato, non riesco nemmeno a sostenere il contatto oculare per un secondo con i miei interlocutori.
Poi, se proprio devo dirla tutta, non sento nemmeno il bisogno di avere qualcuno vicino, non ci sono abituato e
e avrei bisogno di un sostegno concreto più che di pacche sulla spalla e conforto.
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28-11-2024, 23:00
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#10
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Principiante
Qui dal: Nov 2024
Messaggi: 5
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Se non riesco a motorizzarmi non posso neanche pensare di fare qualcosa per curare la mia salute mentale, non posso neanche andare dallo psicologo o dallo psichiatra.
Vorrei capire se i miei problemi sono dovuti ad autismo dato che ottengo sempre punteggi molto alti quando faccio i test oppure se sono dovuti a traumi.
E il secondo caso non esclude il primo, dato che i traumi potrebbero essere dovuti non solo al fatto che sono cresciuto in una famiglia disfunzionale (questo è un dato oggettivo) ma anche al fatto che il mio (presunto) autismo potrebbe aver indotto comportamenti abusanti nei miei genitori perché troppo ottusi e a loro volta disturbati per capirmi o per empatizzare con un figlio del genere.
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