Credo che il pensiero autoreferenziale sia il peggiore dei pensieri, non porta mai a nulla se non a autocommiserarsi, o auto compiacersi nella propria commiserazione. Credo sia molto più fruttuoso e pieno di grandi bellezze il pensiero sull'altro, sull'esterno, sulla realtà, su dio, sulla metafisica, il pensiero che ha come oggetto il mondo, come Seneca conclude come unico modo per non sprecare il tempo della nostra vita nel suo "De brevitate vitae'.
Ho notato che gli psicologi molte volte assumono come sanità la loro normalità o per meglio dire la normalità supposta dalla società in cui attualmente viviamo. Una normalità determinata da canoni statistici dati dallo scientismo imperante, se non lo sapete all'università di psicologia si studia il metodo sperimentale e la statistica. Il problema è che la statistica studia la media, non l'eccezione, studia le strade ben battute, un Kant, un Newton, un Platone attualmente sarebbero categorizzati come persone con problemi che non vivono in modo adeguato. Se ne potrebbero aggiungere molti altri alla lista. La scelta obbligata o meno di una vita casta ed eremita fatta di pensieri sul mondo e sull'esistenza era un qualcosa di socialmente accettato fino all'ottocento. Questo non toglie il fatto che il pensiero autoreferenziale non faccia altro che male, come molti studi dimostrano. Meglio occuparsi di metafisica, di mondo, di letterati, di filosofi, di qualsiasi cosa non centri con la nostra limitata e piccola esistenza. Qualsiasi pensiero che non considera il nostro ego e noi nel mondo ci da la possibilità di esperire la reale illimitatezza del mondo, solo al quel punto bisogna volgere un veloce sguardo a se stessi, per comprenderne il paragone, per comprendere il sublime.
Kant ha vissuto una vita di pensieri e castità, non per scelta probabilmente, ma perchè basso, brutto e timido. Non credo che abbia pensato la sua filosofia per la fama, ma abbia pensato per altri motivi e in quel pensare ha colto il sublime, e il sublime l'ha colto nel mondo, non in se stesso. La contemplazione dell'Essere è secondo Platone la più alta forma di contemplazione che porta in un ultimo stadio all'estasi, tale contemplazione è nella forma astratta del pensiero puro. E quando dico Essere intendo principalmente la struttura metafisica che da forma al mondo, o per dirla alla moderna, la struttura metafisica che assume la forma del mondo.
Vi auguro un tranquillo e stimolante pensare al mondo al di la di noi
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