Remarsi contro - Pagina 3

Norlit · 15-08-2022, 15:37

Specchio Rotto super moderatore subito!!

edward00767 · 15-08-2022, 16:22

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Originariamente inviata da edward00767

Ciao, la mia esperienza con l'autosabotaggio è molto strutturata, in passato ho avuto occasioni di migliorare la mia situazione, ma una parte di me è sempre incollata al modo in cui mi vedono gli altri, quindi se dovessi cambiare, le persone si metterebbero a dire "è cambiato", e questa frase mi rende angosciato e dissociato, perchè sento che "ormai sono quello strano e disagiato" ed è come se fosse l'unica cosa che mi da senso di appartenenza a una categoria, fin da quando ero bambino non ho mai avuto senso di appartenenza a gruppi, e probabilmente mi sono attaccato all'idea di entrare in categorie per placare sto senso di alienazione, come anche per le etichette diagnostiche, sento come se almeno posso appartenere ad una categoria vista dalla società, invece che stare invisibile e alienato.

E non se ne esce, perchè continuo a farlo, è un tedio quando ci penso a mente fredda, ma quando arriva il momento di agire, faccio sempre in modo di rimanere nel limbo, eppure soffro come un cane stando in sta condizione. A volte penso davvero di avere personalità multiple, e sta cosa si fa sempre più evidente. Boh magari faccio solo tanto overthinking, dovrei allentare i pensieri e agire, sono come in trappola nella mia mente.

Aggiungo che questo è uno dei motivi per il quale ho paura di lavorare, come se ciò volesse dire cambiare totalmente vita ed espormi alla società, non poter essere me stesso perchè non mi sento una persona come le altre, non riesco ad indossare una maschera più, in quell'ambiente non so se riuscirei a reprimere emozioni... Sono veramente incasinato, ma non è semplice snodare sti blocchi e non autosabotarsi sempre...

edward00767 · 15-08-2022, 16:25

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Originariamente inviata da Charlotte

Grazie mille a tutti e tre. Davvero.
Devo dire che per me non è un argomento semplice perché è difficile ammettere a me stessa di essermi sempre sabotata.
Ho cercato per anni e anni di convincermi che non mi stavo sabotando, no, io stavo perseguendo quello che volevo. Ma me la stavo raccontando e devo aprire gli occhi e ammetterlo a me stessa. Senza veli. Senza nascondermi.

Ho iniziato a scuola, quando invece di migliorarmi mi vestivo in modo ridicolo. Se non posso essere carina allora reciterò un personaggio. Ricordo una volta un mio amico (ed era una persona che mi voleva bene) che si incazzò per questo, per come mi conciavo. Ma almeno così forse mi sentivo protetta, che paradosso. Ero un personaggio quindi uscivo dalla competizione, non mi mettevo in gioco.

Questo modus operandi l'ho applicato sempre e ovunque. Ora faccio lo stesso. A lavoro mi si è presentata un'occasione di crescita importante. Me la sarò guadagnata? Immagino di sì. Eppure cosa faccio? Mi remo contro, faccio l'opposto di quel che vorrebbero facessi, litigo con il responsabile del personale. Insomma, ormai se anche riuscissi a mettermi in carreggiata chi mai mi continuerebbe a tenere nel ruolo?
E mi sono detta duecento volte che io quel ruolo non lo volevo. Ma a chi voglio darla a bere? Si tratta di un mucchio di soldi per poco impegno in più. Suvvia, quanta comodità ne verrebbe. Ma per paura di fallire e di sbattere il muso contro la mia inadeguatezza ho preferito non provarci neanche per un secondo. E ora che son agli sgoccioli me ne pento. Ma ormai è andata. Avrò imparato? No, perché ho fatto così anche nel vecchio lavoro. Uguale uguale (anche se per cifre più basse).

Come dicevo, sono sola e senza amicizie. Sono in questo gruppo facebook in cui ci sono persone con cui si scambiano interessanti post, battute etc. Eppure che faccio. Dichiaro a tutti che non voglio socializzare, di non mandarmi l'amicizia, mi cancello dal gruppo e rientro con altro account. Anche tornassi indietro chi vorrebbe avere a che fare con me? Giustamente, eh.

Ora ho davvero paura per il futuro. Sono sola. Mi vedo come le vecchie che da sole mangiano in balcone, senza nessuno. Che passano giorno dopo giorno sempre uguali e senza nulla, senza nessun piacere, senza la compagnia di nessuno. Avrò buttato per sempre tutto quello che poteva essere. Ed ora è tardi per cambiare strada. E se non lo è non riesco comunque a sterzare.

in molte cose che tu hai scritto mi ci rivedo tanto, mi dispiace, la solitudine la sto affrontando anche io, e piano piano si fa sempre più difficile la distanza dalle persone, come se si autoalimentasse...

Oda Nobunaga · 15-08-2022, 16:25

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Originariamente inviata da andre71to

....1200 euro in piu'...sti gran cavoli...ecco perche' manco mi hai considerato nella chattina e tantomeno nei mess di presentazione quando sei entrata in questo forum...meno male che e' un posto per aiutarsi contro la freddezza e la mancanza di sensibilita' FS....devo ricordarmi di chiedere che lavoro fanno gli utenti qui prima di provar ad interagire...insomma tipo BADOO LOVOO FB DATING...che tristezza...(io manco ce l'ho un lavoro e attendo seconda borsa lavoro quando staro' meglio....son proprio uno sfigato...non devo osare piu' a parlare con nessuno....non vorrei far perdere tempo...)

Anche questo forum ormai e' solo piu' una delusione...la gente e' pessima...sia che stia bene sia che abbia fobie ansie e patologie varie...

E io che credevo che almeno su un sito del genere ci fossero persone empatiche...

e di empatico in questo tuo messaggio cosa c'è, di grazia?

edward00767 · 15-08-2022, 16:30

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Originariamente inviata da Charlotte

Edward quello che dici lo riconosco pienamente anche in me stessa. Io sono questa, quella strana e contro corrente. Ed ora che faccio? Disconosco tutto quello che sono stata? Potrei farlo se pensassi di saperlo fare, ma l'impressione invece sarebbe di quella che finalmente ha smesso di fare finta che le sue erano solo scuse perché si cagava addosso, ma tanto non è comunque in grado di fare quello che vorrebbe.
Non sono come gli altri, per cui ho sempre utilizzato la diversità esasperata per darmi un'identità accettabile. Ma io non sono neanche questa però.
Solo che a tornare verso la normalità non riesco perché normale non sono. Sarei solo un accrocco di normalità. Caduta la maschera della diversità sarei capace di costruirmene un'altra per sopravvivere in normalità?

Incredibile. Potrei averlo scritto io, il mio trauma dello scorso anno quando sono caduto a fondo con la depressione è stato scaturito dal crollo di una maschera, mi hanno preso in giro per il fatto di non lavorare, mi sono sentito così esposto e senza strumenti per reagire, il giorno dopo quasi mi ammazzavo, mi crollò il mondo addosso, e mi sono isolato per l'ennesima volta.

Oda Nobunaga · 15-08-2022, 16:32

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Originariamente inviata da Charlotte

Edward quello che dici lo riconosco pienamente anche in me stessa. Io sono questa, quella strana e contro corrente. Ed ora che faccio? Disconosco tutto quello che sono stata? Potrei farlo se pensassi di saperlo fare, ma l'impressione invece sarebbe di quella che finalmente ha smesso di fare finta che le sue erano solo scuse perché si cagava addosso, ma tanto non è comunque in grado di fare quello che vorrebbe.
Non sono come gli altri, per cui ho sempre utilizzato la diversità esasperata per darmi un'identità accettabile. Ma io non sono neanche questa però.
Solo che a tornare verso la normalità non riesco perché normale non sono. Sarei solo un accrocco di normalità. Caduta la maschera della diversità sarei capace di costruirmene un'altra per sopravvivere in normalità?

Questo è un tema importantissimo secondo me, per tutti noi "strani".
Rinunciare a star male fa paura perché è come rinnegare tutto ciò che si è stati per anni e anni.
Eppure il tuo (nostro) interesse dovrebbe essere solo quello di star meglio.
Se puoi, fai due chiacchiere con te stessa, pensa a chi vorresti essere se le altre persone non esistessero, e segui quella strada. La serenità val bene il peso di doversi dire che una serie di princìpi che ci siamo creati fino ad ora alla fine erano più un modo per sopravvivere, che ideali veri e propri

Oda Nobunaga · 15-08-2022, 16:37

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Originariamente inviata da Charlotte

si apre un vaso di Pandora mica da ridere.

senza dubbio.
Ma vale la pena buttare l'orgoglio fuori dalla finestra e scoprire chi si è veramente, altrimenti è difficile diventare dei bimbi grandi

Varano · 15-08-2022, 16:55

non lo so, forse succede anche a me ma non me ne preoccupo. ultimamente delle amicizie mi hanno proposto di candidarmi per un lavoro più prestigioso, mi sentivo combattuto e non ho neanche provato a mandare il cv.
anche loro mi facevano la predica che dovevo credere di più in me stesso, che faccio un lavoro sotto le mie capacità e qualifiche, che mi sottovaluto, ecc.
però può darsi che questa soluzione non sia un autosabotaggio, bensì consapevolezza e accettazione dei propri limiti. chi me lo fa fare di andare in un'azienda nuova per qualche centinaio di euro in più? imparare cose nuove, colleghi nuovi, ambiente nuovo, ecc...costa sacrificio, soprattutto a chi ha avuto problemi di ansia e fobia sociale. metto il mio benessere e la mia salute in primo piano, alla carriera aziendale ormai non ci penso più da tempo.
dove sono ora non avrò status, non avrò chissà quali money, ma ho la libertà che in un'azienda tradizionale non avrei. mi piace fare un lavoro sotto le mie capacità e in cui non credo minimamente, mi lascia energie per le mie cose.

Oda Nobunaga · 15-08-2022, 17:00

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Originariamente inviata da Charlotte

Bimbi grandi.
Vero. È proprio come se non fossi mai cresciuta e continuassi a giocare, a interpretare un personaggio e non prendere mai le cose sul serio e con responsabilità come un adulto.
Anzi, più che con responsabilità direi con consapevolezza.

Sì e no. Alla fine un bimbo grande è pur sempre un bimbo.
Io credo molto nel continuare a coltivare il bambino che c'è in noi, la concezione attuale dell'adulto è oltremodo noiosa.
Però almeno essere onesti con noi stessi ce lo meritiamo, quindi fai due chiacchiere con Charlotte, e datti la possibilità di seguire la tua strada senza imposizioni. Nè interne, nè esterne

vikingo · 15-08-2022, 17:06

Io mi sono rotto le palle di tutto,ho trovato ambienti ostili dovunque gli ultimi anni perfino in famiglia,si deve chiudere in una bolla,ci riesco,ma ormai sono fuori da ogni schema,e non voglio rientrarci..voglio vivere a modo mio..

Oda Nobunaga · 15-08-2022, 17:10

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Originariamente inviata da Charlotte

Grazie (:
Queste parole mi sono molto utili.

mi fa piacere. In bocca al lupo

vikingo · 15-08-2022, 17:12

Questa ragazza fa tenerezza paura di morire sola..le auguro di non sabotarsi più..

Varano · 15-08-2022, 17:16

non so voi, io di queste presunte capacità nascoste dubito sempre più. ho già iniziato il declino neurocognitivo, dimentico quasi tutto quello che apprendo, grazie ad alcol e farmaci che comunque sono irrinunciabili.
con la gente mi so rapportare, ma non ho capacità organizzative né direttive, sono un individualista. non potrei fare neanche il caporeparto, computer non conosco i programmi, le lingue straniere non sono portato, lavori manuali sono lento, non lecco il culo a nessuno e ho una bassa sopportazione dello stress e delle angherie dei superiori. dove vuoi che vada uno così? io ci metterei la firma per fare tutto il giorno timbri...il lavoro che più mi ha dato soddisfazione è stato strappare i fili d'erba uno per uno intorno a due file di carote, a carponi in un campo sotto il sole per ore. un lavoro stupido, che facevo lentamente e di cui non mi importava nulla, ma che mi dava tempo di riflettere.

CongaBlicoti_96 · 15-08-2022, 17:31

A volte nella nostra vita agiamo in maniera incomprensibile.
Non so se nel tuo caso si tratti proprio di auto sabotaggio , ma sicuramente è qualcosa che evidentemente con in tempo ti sta intaccando sia nei rapporti sociali che nella carriera professionale.
Da quello che hai scritto sembra quasi che tu abbia il timore a mostrarti veramente per quella che sei e piuttosto di farlo (anche se vorresti) reagisci in maniera "passiva- aggressiva" con gli altri. Ma tu non sei così, per questo ne soffri. Adesso non so la tua età, ma da come scrivi sembri molto giovane, quindi può essere che maturata più esperienza con te stessa, capirai come gestire questa dualità interiore. Stai tranquilla.

Per il resto, riguardante questioni di essere o non essere controcorrente non mi esprimo , poiché non ti conosco personalmente quindi non ho idea di che cosa intendi tu per anticonformista o controcorrente. Sono termini un po' abusati di sti tempi, ma diciamo che non si sà come, ma ultimamente hanno tutti il carattere controcorrente, ma nello specifico non si capisce mai nel concreto, perché si definiscono tali.

JasonB · 15-08-2022, 17:35

Anch’io mi auto saboto… Inconsciamente tendiamo a non migliorarci per la paura di perdere la condizione che viviamo da tempo.. Non vogliamo esser felici, insomma, perché per farlo ci vuole molta fatica psicologica e abbiamo paura del cambiamento positivo. In pratica è un blocco che ti fa credere che è meglio rimanere come si è, nel nulla assoluto. Si è spettatori della vita degli altri e addirittura ci si augura che a loro vada male piuttosto che migliorare la nostra condizione.

JasonB · 15-08-2022, 17:51

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Originariamente inviata da Charlotte

Ora però mi è subentrata la paura di quel che sarà. Non ho tempo e mi devo dare una mossa per non finire male...

Idem… Ho 37 anni e ho ancora poche possibilità

JasonB · 15-08-2022, 18:02

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Originariamente inviata da Charlotte

Obsession già abbiamo ormai poche possibilità, in più quelle poche facciamo di tutto per non coglierle.
Come si fa?
Il consiglio di sedersi e parlare con se stessi mi pare ottimo. Bisogna però riuscire ad essere il più onesti possibile, cosa non facile per chi è abituato a mentirsi da una vita.

Bisogna fare uno scalino alla volta e abituarsi a farlo. Poi farne un altro e così via. Non si può fare tutto in un botto.
Comunque il nostro limite è mentale, se togliessimo quello faremmo faville perché non siamo stupidi o inferiori agli altri.

CongaBlicoti_96 · 15-08-2022, 18:03

No, ma davvero ? ahah be devo dire che allora l'ho pestata grossa sull'età.

In un certo senso capisco che possa essere paura del fallimento, ma perché ti fa reagire in questo modo? Ci hai mai ragionato ?.
Hai detto che non vuoi più essere "quella che se la fa addosso " ma che comunque percepisci la pressione come troppo forte per riuscire ad autodeterminarti e raggiungere i tuoi obbiettivi. Che siano lavorativi e non.
Secondo te perché non saresti in grado ?
Ti faccio uno dei miei soliti esempi su di me da egocentrica quale sono.(in realtà non lo sono affatto. E' che non voglio offendere nessuno)

Io Conga vorrei fare il Chirurgo. Ma non ho ne le competenze e nemmeno forse la predisposizioni. Problema organico, risolvibile solo tramite formazione e problema astratto e più legato ad un insicurezza. Anche nel secondo caso serve una formazione, per non farsi destabilizzare dalla nostra mente.
Poi il fallimento fa parte della vita di qualsiasi essere umano. Solamene chi non fa, non fallisce. Quindi non è che bisogna farsi spaventare ( questo lo devo ripetere anche a me stessa ).Se c'è un problema, ci sarà sicuramente anche il modo di risolverlo senza sabotarsi nel frattempo secondo me .

JasonB · 15-08-2022, 18:10

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Originariamente inviata da Charlotte

Giustissimo. Allora però bisognerebbe farsi un piano, scegliere da dove iniziare. Altrimenti probabilmente finirei per raccontarmi che inizierò da quello, non poi da quell'altro. E infine non iniziare mai.

Già, quello è il rischio più probabile.
Bisogna capire quello che ci fa più bene e non quello che ci fa più comodo, nella vita di tutti i giorni.

XL · 15-08-2022, 19:01

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Originariamente inviata da CongaBlicoti_96

Se c'è un problema, ci sarà sicuramente anche il modo di risolverlo senza sabotarsi nel frattempo secondo me .

Io questa sicurezza non ce l'ho, e non riesco a capire come facciano ad averla altri senza una sorta di atto di fede.
Delle persone riescono ad identificare chiaramente quale sia la parte che sta sabotando cosa vogliono fare, a me invece capita che non riesco ad individuare nemmeno quale parte in conflitto con le altre va contro di me, visto che il me stesso è fatto da tutte queste parti.
Se do soddisfazione ad una l'altra mi frustra, ma sarò io che funziono in questo modo assurdo, a sentir parlare altri pare che sia chiaro chi sta sabotando chi, quali sono le parti sane e malate della persona e così via.

Quando la mia psicoterapeuta iniziò a parlare una volta di parti sane e malate di me non riuscii ad afferrare bene la cosa e la rispedii al mittente. La parte di me che vuole andare con le prostitute è sana o malata? Quella che mi trattiene dallo staccare la testa a qualcuno? E' sana o malata? E quella invece che mi dice di farlo? E' sana o malata?

A me non interessa molto quali parti assecondare, mi interessa trovare un modo di vivere che a me stia bene, ma quale sia ancora non l'ho afferrato, non so se esiste e se esiste non so se sono capace di raggiungerlo da solo o ho bisogno di sostegni esterni che non posso darmi da me.

A desiderare certe cose le desidero, ma questo poco ha a che fare poi con le situazioni concrete da gestire dove certi desideri vengono frustrati dal raggiungimento di altri desideri producendo disagi e conflitti.