https://www.agendadigitale.eu/cultur...le-iniziative/
Poiché, con lo sviluppo sempre più pervasivo dell’Intelligenza Artificiale, la maggior parte dei lavori rischia infatti di essere profondamente erosa, con il rischio di provocare la perdita di 800 milioni di posti di lavoro entro il 2030, l’idea di un reddito universale di base riconosciuto su base individuale potrebbe rappresentare un’interessante risposta socio-economica al cambiamento tecnologico per evitare, come possibile scenario pessimistico, il progressivo incremento della disoccupazione a svantaggio di una consistente percentuale della popolazione, da cui deriverebbero a cascata preoccupanti fenomeni di diseguaglianza sociale.
https://www.internazionale.it/opinio...dinanza-italia
Il reddito di cittadinanza può essere esteso e migliorato, e diventare accessibile a tutti a prescindere dall’accettazione di un lavoro o di percorsi di formazione “congrui”. Per questo non andrebbe considerato – come succede in Italia – come una politica attiva del lavoro, per la quale bisognerebbe immaginare altri strumenti. Lo scopo del reddito di cittadinanza è rendere liberi dai vincoli del mercato e garantire un’esistenza dignitosa a tutti, a prescindere dal ruolo che ciascuno svolge nel mercato del lavoro. È qualcosa di simile al “vento sotto le ali”, come dicono Häni e Schmidt nel loro documentario. Ed è il minimo che si possa chiedere a una società non solo civile, ma umana.
Inviato dal Laboratorio Materiali Anomali del complesso di ricerca di Black Mesa