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30-03-2013, 16:57
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#1
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Principiante
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: bologna
Messaggi: 32
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Apro qui un nuovo topic sperando che sia la sezione giusta;
l'argomento è "sindrome dell'abbandono e della separazione: terapia" .
di recente mi sono accorta che la solitudine (o la paura della solituine) mi sta condizionando la vita;
allora, uno può essere effettivamente molto solo come persona, però potrebbe anche vivere questa situazione senza scrupoli e senza alcun timore, la domanda è : come si fa?? come allontanare la paura?
qualcuno di voi ha seguito un trattamento specifico?
secondo voi per razionalizzare il problema è meglio "arrendersi" all'idea di essere soli e aspettarsi qualsiasi cosa dalla vita, oppure iniiare a pensare che nessuno è realmente solo e che la solitudine è solo un'impressione?
forse la seconda opzione ci permette di riconoscere che intorno a noi c'è qualcuno disposo ad ascoltarci e a volerci bene anche se noi lo neghiamo ostinatamente, cosa pensare?
perfavore, niente messagi deprimenti, siamo qui per "razionalizzare un problma e risolverlo senza lamentele"... un bacio fobici.
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30-03-2013, 17:00
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#2
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Banned
Qui dal: Dec 2008
Messaggi: 1,408
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Sono solo da sempre, e ti dico che c'è poco da analizzare. Il che mi rende anche inadatto a rispondere a questa discussione.
Comunque, vivo la solitudine ormai con serenità, anche se mi sta distruggendo la vita perchè a questo mondo i rapporti interpersonali sono tutto nonchè indispensabili per raggiungere degli obbiettivi.
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30-03-2013, 17:21
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#3
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Principiante
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: bologna
Messaggi: 32
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Quote:
Originariamente inviata da Telos
Sono solo da sempre, e ti dico che c'è poco da analizzare. Il che mi rende anche inadatto a rispondere a questa discussione.
Comunque, vivo la solitudine ormai con serenità, anche se mi sta distruggendo la vita perchè a questo mondo i rapporti interpersonali sono tutto nonchè indispensabili per raggiungere degli obbiettivi.
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telos, tu quindi mi stai dicendo che a modo tuo non ne hai paura?
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30-03-2013, 18:12
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#4
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Banned
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: ilikefreedom.org
Messaggi: 880
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Quote:
Originariamente inviata da egil saga
secondo voi per razionalizzare il problema è meglio "arrendersi" all'idea di essere soli e aspettarsi qualsiasi cosa dalla vita, oppure iniiare a pensare che nessuno è realmente solo e che la solitudine è solo un'impressione?
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tutti hanno dei sentimenti, per il fatto stesso di essere umani
ma ognuno li investe su qualcosa di diverso
per fare degli esempi:
- l'artigiano/l'artista li investe nelle sue creazioni
- l'autistico li investe nell'ordinare le cose/informazioni
- la persona religiosa li investe nella cose in cui crede
- il depresso li investe nel fallimento
- l'erotomane nel sesso
- il mangiatore nel cibo
- il tifoso nella sua squadra
- qualcuno nel forum
- il professionista nel suo lavoro
ecc.
non è obbligatorio investirli nelle persone
certo questo può anche non avvenire e la vita perde di senso
la sofferenza dell'essere soli sta nell'aspettativa della relazione
più pensi a ciò che non hai e più stai male
ma godersi la vita significa apprezzare ciò che viene nel momento in cui viene
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30-03-2013, 18:16
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#5
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Banned
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Terra
Messaggi: 578
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Quote:
Originariamente inviata da egil saga
di recente mi sono accorta che la solitudine (o la paura della solituine) mi sta condizionando la vita;
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Quote:
Originariamente inviata da egil saga
allora, uno può essere effettivamente molto solo come persona, però potrebbe anche vivere questa situazione senza scrupoli e senza alcun timore, la domanda è : come si fa?? come allontanare la paura?
qualcuno di voi ha seguito un trattamento specifico?
secondo voi per razionalizzare il problema è meglio "arrendersi" all'idea di essere soli e aspettarsi qualsiasi cosa dalla vita, oppure iniiare a pensare che nessuno è realmente solo e che la solitudine è solo un'impressione?
forse la seconda opzione ci permette di riconoscere che intorno a noi c'è qualcuno disposo ad ascoltarci e a volerci bene anche se noi lo neghiamo ostinatamente, cosa pensare?
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in un certo senso siamo tutti soli, però è vero che ci sono nostri simili che vivono le nostre stesse situazioni, magari reagendo in maniera molto simile alla nostra, ed in questo senso non siamo 'i soli'.
La vita offre quel che offre , inutile stare a crucciarsi troppo per quello che non si ha e che personalmente considero lontano dalla realtà (certo se si ammette che la solitudine sia un dato di fatto per chiunque, che è cioè quello che penso..). Credo che l'importante sia fare quel che si vuole usando quello che ci si ritrova.... se ti va' di postare un esempio di una situazione tipo forse riuscirò a essere meno fumosa.......... ciao egilbella
so che apprezzerai il maialino che stà lì invece di diventare prosciutto
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30-03-2013, 18:30
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#6
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Esperto
Qui dal: Jun 2012
Messaggi: 1,418
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Hmmm... Purtroppo in questa società non ci rendiamo conto di quanto siamo soli, e tutti, non solo chi ha problemi relazionali. La tecnologia è la causa principale, ma soprattutto il materialismo. Si da troppa importanza al sesso, all'avere, e non siamo consapevoli di quanto tutto questo sia effimero e, soprattutto, di poco valore.
Giusto per fare un esempio può essere per i divorzi, oppure l'abuso di internet (io in primis). Non esiste più manualità e so che un giorno, se il mondo continuerà così, lasceremo che le macchine facciano tutto per noi. E saremo sempre più soli, sempre più poveri d'animo.
Chi soffre di sindrome dell'abbandono, so cosa significa perché ne ho sofferto pure io, e ne soffrirei tutt'ora, se avessi una ragazza. ò.O Di solito questa sindrome nasce proprio quando si tende a dare un valore sproporzionato alla persone in questione, desiderando ardentemente e assiduamente d'averla al proprio fianco. E se ci pensi bene, questo è un bisogno di tutti, di essere circondati dall'amore e dell'affetto, perché è questa la natura umana: l'uomo è nato per amare e essere amato, ma soprattutto per amare. Ogni creatura, ogni pianta, ogni animale, persino un pedofilo che molesta un bambino merita amore, perché non esiste essere vivente che non meriti tutto questo. ^^
Purtroppo, però, la società è macchiata dal male, diciamo. ò.O Non sto a dire i vari motivi religiosi, in questo forum non mi crederebbe nessuno, a parte pochi eletti. Però credo che al male ci possano credere tutti. Basta vedere quanta violenza, quanto odio, quanta avidità, lussuria esiste in questo pianeta. E probabilmente in tutto l'universo, eh?
La sindrome dell'abbandono, appunto, è qualcosa che rispecchia proprio la mancanza di amore e di affetto. Diciamo che ogni essere vivente, chi più chi meno - forse allo stesso modo - chieda una percentuale di affetto e tenerezza. Da bambini lo riceviamo dai genitori, da adolescenti dai nostri amici, magari da più grandi anche da una fidanzata o un fidanzato.
Il problema nasce quando si sviluppa una dipendenza: l'errore, solitamente inconsapevole e soprattutto non colpevole, che viene commesso è proprio quello di credere che esista una sola persona da amare, con cui passare tutto il tempo, ma se proviamo veramente a chiederci quanto amore chiede una persona sola? Quanto amore chiede una persona povera? E quanto amore possono dare queste persone? Tanto. Più di un uomo bello e ricco, una donna bella e affascinante. Non dobbiamo diventare schiavi dei nostri sentimenti, ma guardiamo alla luce dell'amore: amiamo gli altri allo stesso modo in cui amiamo i nostri cari, e vedrete che è nel dare che si riceve.
Amate gli altri allo stesso modo in cui amate le persone a voi care, apritevi all'amore, alla carità, all'affetto, alla tenerezza, e vedrete che vi sentirete amati e non più abbandonati, perché l'unione fa la forza, l'amore puro e vero da la forza!
Ciao a tutti! ^^
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30-03-2013, 18:31
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#7
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Principiante
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: bologna
Messaggi: 32
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Quote:
Originariamente inviata da nihil_
in un certo senso siamo tutti soli, però è vero che ci sono nostri simili che vivono le nostre stesse situazioni, magari reagendo in maniera molto simile alla nostra, ed in questo senso non siamo 'i soli'.
La vita offre quel che offre , inutile stare a crucciarsi troppo per quello che non si ha e che personalmente considero lontano dalla realtà (certo se si ammette che la solitudine sia un dato di fatto per chiunque, che è cioè quello che penso..). Credo che l'importante sia fare quel che si vuole usando quello che ci si ritrova.... se ti va' di postare un esempio di una situazione tipo forse riuscirò a essere meno fumosa.......... ciao egilbella
so che apprezzerai il maialino che stà lì invece di diventare prosciutto
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ok ragazzi , credo condividere più o meno tutto... mi sa tanto che la mia ricerca di una terapia contro la paura sia un buco nell'acqua, ho affrontato il problema dal lato sbagliato, la terapia migliore è quella d'urto:perdere ciò che non si vuole- disperatamente, ostinatamente- perdere...
quando all'esempio materiale nihil credo che t sappia a chi (cosa) mi riferisco...oggi ho realizzato che se non ci fosse paura non ci sarebbe neanche malessere.... la solitudine non fa soffrire per sua natura, ma fa soffrire la paura della solitudine... mi sembra che questo sia valido più o meno per tutti i disturbi dei fobici..
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30-03-2013, 18:33
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#8
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Banned
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Terra
Messaggi: 578
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Quote:
Originariamente inviata da egil saga
.oggi ho realizzato che se non ci fosse paura non ci sarebbe neanche malessere.... la solitudine non fa soffrire per sua natura, ma fa soffrire la paura della solitudine...
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si credo che sia così
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30-03-2013, 19:17
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#9
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 937
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Io ho riflettuto tanto su questa cosa, e credo semplicemente che l'essere umano, a meno di una ferrea volontà che spesso è dovuta a traumi o malattie, è un animale sociale e deve necessariamente avere delle relazione sociali, che possono essere di varia natura..
Perchè abbiamo paura della solitudine, perchè ci fa stare male?
Perchè semplicemente da soli non ci bastiamo, e ci mancherebbe altro...
Perchè nonostante questo, spesso in realtà si ricerca la solitudine e poi ci si lamenta di essa?
Perchè ognuno di noi (ossia quelli che hanno i nostri problemi) ha delle cose che lo buttano giù sentimentalmente e che riscontra nel comportamento delle persone...nn riesce a trovare persone con cui si sente a proprio agio, che lo rispettino per quello che è, che non lo giudichino, che siano sulla sua stessa linea d'onda...
Quando non trivi queste persone ricerchi la solitudine perchè non vuoi essere ferito, ma allo stesso tempo sogni d averla questa vita sociale o sentimentale che sia....
La soluzione? Non c'è, ci sono palliativi, armarsi di speranza, tenersi occupati con una passione(che una delle cose più tristi e grevi che possano esistere, sai che compagnia mi fa la musica e la play) e bastare a se stessi, questa ultima cosa si.
Bisognerebbe quasi essere fieri di bastare a se stessi...ma sono tutti trucchi, la verità è proprio quella che non possiamo avere...
E allora? E allora sono cazzi amari!
Forse bisogna solo non darla vinta a chi ci vuole tristi a finché paragonandosi a noi si senta superiore...questa devo dire, pensandoci bene, è l'unica cosa che ha funzionato veramente con me...essere quasi fieri di essere dei freak, come diceva Hendrix, 'sventolare fieri la bandiera freak'
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30-03-2013, 19:30
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#10
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,495
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Quote:
Originariamente inviata da zucchina
penso che bisogni trovare diversi punti di riferimento, tenersi impegnati in cose piacevoli e compagnie piacevoli, cosi da non diventar troppo dipendenti e pretendere troppo da 1
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Si penso anche io.. però c'è da dire che così facendo il rischio è quello di intrattenere rapporti superficiali. Il gran problema è quello.. però non c'è nulla che possa essere fatto nel senso che si tratta solo di trovare le persone giuste alla fine.
La maggior parte delle persone rimangono conoscenze mentre pochissimissime diventano qualcosa di più. Quindi io sono dell'idea che bisogna arrendersi ma nel senso di accettare il fatto che ci sono cose che non dipendono da noi. Cioè.. noi non possiamo decidere "voglio avere un rapporto profondo".. può solo capitare se ci sono le condizioni, cioè se incontri quella persona con cui è possibile. Inutile crucciarsi per le cose che non possiamo cambiare e su cui non abbiamo potere decisionale. Sarebbe tanto bello se ci fossero più persone con cui è possibile legarsi.. ma sono poche e con la maggior parte non si può andare oltre un rapporto superficiale. Punto. E' un dato di fatto e c'è poco da discutere.
Noi possiamo decidere come essere noi... ma non possiamo cambiare ciò che sono gli altri. Possiamo solo "fare la nostra parte", vivere la nostra vita e incrociare le dita, sperare che basti, che ci sia qualcuno come noi. Più di questo non possiam fare.
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Ultima modifica di Halastor; 30-03-2013 a 19:35.
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30-03-2013, 19:54
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#11
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Esperto
Qui dal: Jan 2013
Messaggi: 1,556
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io sono crollato quattro anni fa perche' mi sono sentito solo ed abbandonato.
L'uomo e' un animale sociale.Non e' fatto per stare sempre da solo
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30-03-2013, 20:04
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 2,224
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Quote:
Originariamente inviata da Telos
Sono solo da sempre, e ti dico che c'è poco da analizzare. Il che mi rende anche inadatto a rispondere a questa discussione.
Comunque, vivo la solitudine ormai con serenità, anche se mi sta distruggendo la vita perchè a questo mondo i rapporti interpersonali sono tutto nonchè indispensabili per raggiungere degli obbiettivi.
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quotone, sopratutto sull'ultima frase.
riguardo alla domanda di egil saga, ormai sono solo da anni, manco ci provo più a cambiare le cose perchè sono negato in tutto, c'è stato un periodo in cui sono stato male per i motivi che tu hai descritto, m'immaginavo io anche solo a 40-50 anni e fino anche a 70 solo come un cane e nessuno su cui contare, sono stato male per settimane fino a che ho deciso di smettere di pensarci, meglio spegnere il cervello in questi casi, è orribile sia pensarci che viverlo.
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30-03-2013, 20:14
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#13
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Banned
Qui dal: Oct 2012
Messaggi: 200
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Si anch'io ho da bambino ho avuto un crollo in seguito alla sensazione di venir abbandonato da parte della figura materna. Ora reagisco cercando forse eccessivamente la solitudine e con il ridurre al minimo i contatti umani. Non mi trovo a mio agio con le persone insomma
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30-03-2013, 20:26
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#14
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Principiante
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: bologna
Messaggi: 32
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bene, allora siamo più o meno tutti d'accordo:
possiamo permetterci di immaginare la PAURA ( nei confronti di qualsiasi cosa) come un'impressione,
la paura è un impressione e non è reale , esattamente come il dolore fisico quando ti schiacci il dito in una porta o come quando il tuo ragazzo ti dice che non si fida di te e di quello che fai quando non c'è lui (malsano sarcasmo)....
e mi sono di nuovo rotta il caxxo di tutte queste cose surreali..... non sono reali,
allora basta... pensiamo alle cose serie...
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30-03-2013, 20:44
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#15
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Ubicazione: Emilia
Messaggi: 502
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reset.
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Ultima modifica di Odd; 18-10-2014 a 14:29.
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30-03-2013, 21:53
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#16
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Ovest Alpi
Messaggi: 2,109
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Quote:
Originariamente inviata da mr.Nessuno
, m'immaginavo io anche solo a 40-50 anni e fino anche a 70 solo come un cane e nessuno su cui contare, sono stato male per settimane fino a che ho deciso di smettere di pensarci, meglio spegnere il cervello in questi casi, è orribile sia pensarci che viverlo.
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Anche a me fa più paura la solitudine di "lungo termine" piuttosto che quella attuale, che è comunque "relativa" (non ho una gran vita sociale ma qualche amico per ora ce l'ho poi c'è mia madre, mia sorella e altri famigliari ecc)...
però in effetti immaginarmi tra 15/20 anni solo come un cane, genitori che potrebbero essere già passati a miglior vita, nessuna fidanzata/moglie/convivente, niente figli, nessun amico o amici che si sono allontanati perché si sono fatti una famiglia ... mi spaventa parecchio...
a volte si dice che single si sta meglio, certo fino a 30/40 anni va benissimo ma dopo è dura...
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30-03-2013, 22:47
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#17
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 937
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Quote:
Originariamente inviata da chopin6630k
Hmmm... Purtroppo in questa società non ci rendiamo conto di quanto siamo soli, e tutti, non solo chi ha problemi relazionali. La tecnologia è la causa principale, ma soprattutto il materialismo. Si da troppa importanza al sesso, all'avere, e non siamo consapevoli di quanto tutto questo sia effimero e, soprattutto, di poco valore.
Giusto per fare un esempio può essere per i divorzi, oppure l'abuso di internet (io in primis). Non esiste più manualità e so che un giorno, se il mondo continuerà così, lasceremo che le macchine facciano tutto per noi. E saremo sempre più soli, sempre più poveri d'animo.
Chi soffre di sindrome dell'abbandono, so cosa significa perché ne ho sofferto pure io, e ne soffrirei tutt'ora, se avessi una ragazza. ò.O Di solito questa sindrome nasce proprio quando si tende a dare un valore sproporzionato alla persone in questione, desiderando ardentemente e assiduamente d'averla al proprio fianco. E se ci pensi bene, questo è un bisogno di tutti, di essere circondati dall'amore e dell'affetto, perché è questa la natura umana: l'uomo è nato per amare e essere amato, ma soprattutto per amare. Ogni creatura, ogni pianta, ogni animale, persino un pedofilo che molesta un bambino merita amore, perché non esiste essere vivente che non meriti tutto questo. ^^
Purtroppo, però, la società è macchiata dal male, diciamo. ò.O Non sto a dire i vari motivi religiosi, in questo forum non mi crederebbe nessuno, a parte pochi eletti. Però credo che al male ci possano credere tutti. Basta vedere quanta violenza, quanto odio, quanta avidità, lussuria esiste in questo pianeta. E probabilmente in tutto l'universo, eh?
La sindrome dell'abbandono, appunto, è qualcosa che rispecchia proprio la mancanza di amore e di affetto. Diciamo che ogni essere vivente, chi più chi meno - forse allo stesso modo - chieda una percentuale di affetto e tenerezza. Da bambini lo riceviamo dai genitori, da adolescenti dai nostri amici, magari da più grandi anche da una fidanzata o un fidanzato.
Il problema nasce quando si sviluppa una dipendenza: l'errore, solitamente inconsapevole e soprattutto non colpevole, che viene commesso è proprio quello di credere che esista una sola persona da amare, con cui passare tutto il tempo, ma se proviamo veramente a chiederci quanto amore chiede una persona sola? Quanto amore chiede una persona povera? E quanto amore possono dare queste persone? Tanto. Più di un uomo bello e ricco, una donna bella e affascinante. Non dobbiamo diventare schiavi dei nostri sentimenti, ma guardiamo alla luce dell'amore: amiamo gli altri allo stesso modo in cui amiamo i nostri cari, e vedrete che è nel dare che si riceve.
Amate gli altri allo stesso modo in cui amate le persone a voi care, apritevi all'amore, alla carità, all'affetto, alla tenerezza, e vedrete che vi sentirete amati e non più abbandonati, perché l'unione fa la forza, l'amore puro e vero da la forza!
Ciao a tutti! ^^
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Grande Chopin!
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31-03-2013, 00:38
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#18
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Intermedio
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 212
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" Ognuno e' SOLO ,
al centro della terra,
trafitto da un raggio di sole,
ed e' subito sera "
Questa poesia di Salvatore Quasimodo puo' rispondere bene, forse non vale per tutti, o forse semplicemente molti hanno la fortuna di essere ottimisti e quindi non ci fanno caso ... io la interpreto come : siamo tutti soli, buttati nell'arena senza ringhiere a cui reggerci, come uno che buttato in una pista di pattinaggio sul ghiaccio, che non sa pattinare, e si trova al centro della pista, senza la ringhiera, la gente che pattina intorno c'e', eppure lui e' li da solo; trafitto da un raggio di sole: ci sono quei momenti dove ti sembra che le cose vadano finalmente bene, non ti pare vero, ma e' un raggio di sole che quasi ti fa male, ti trafigge, non ci sei abituato a tutta quella luce , e prima che ti ci abitui, svanisce, e' subito sera, e ti ritrovi comunque solo.
Ok non sono il massimo dell'ottimismo, soprattutto in questo periodo, pero' penso che in fondo siamo tutti soli, e quelli che lo sembrano di meno e' perche' ne hanno piu paura di tutti, hanno paura di stare soli perche' non sanno come si fa...
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02-04-2013, 22:49
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#19
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Intermedio
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 212
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
L'ottimismo non è una fortuna, ma qualcosa che si guadagna.
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gia, per "fortuna" intendevo infatti la capacita' di esserlo, la capacita' di guadagnarselo
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