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Vecchio 10-11-2011, 15:56   #1
Esperto
L'avatar di n. 8028
 

Questo è un trauma che non avevo ancora vissuto, o più probabilmente erano almeno quindici anni che non vivevo.

Sicuramente in vita mia uno dei problemi minori è stata la mia atavica solitudine. Non ci ho mai dato grande peso; l'ho sempre considerata per lo più una mia scelta, dovuta in larga parte ad altre circostanze che mi hanno spinto a prendere la decisione di chiudermi con me stesso.

Sono evitante e ho sempre considerato tutte le persone che mi circondano cattive, almeno fino a prova contraria; e quindi non ho mai creduto dovessi avere a che fare con persone cattive aggiungendo problemi a quelli che ho già.

Di recente, spinto dall'obbligo dello psicologo di fare qualcosa di attivo che mi avrebbe dovuto aiutare con la depressione, ho avuto modo di conoscere nuove persone, e di appurare che alcune di esse lo sono veramente, cattive, di quella cattiveria gratuita, e ho sofferto molto.

Ma di contro, ho conosciuto anche persone più positive, che mi hanno dato una possibilità, che si sono aperte con me e di cui credo di essermi potuto fidare.

La mia misantropia non aiuta ad apprezzare tutte queste persone; trovo comunque qualcosa di negativo anche in chi dimostra coi fatti che mi accetta, o poco o nullo entusiasmo nel frequentarle.

Ma ce n'è stata una con la quale questa misantropia non ha avuto modo di attecchire. Era troppo positiva, dal mio punto di vista interessante, diciamo anche buona; una persona con cui ho condiviso in pochi mesi tante cose, normali chiacchierate, serate; era ben disposto con me e per un motivo o per un altro credo mi stimasse sinceramente per le mie qualità, che io per primo non ho mai negato esistano.

E io ero contento, perché la cosa era reciproca. Per uno come me trovare una persona che veramente apprezzi e che ti fa stare bene, e essere felice di incontrare è un caso raro, forse unico e quindi per una volta pensavo veramente di avere capito l'essenza di quel detto che "chi trova un amico trova un tesoro", e inoltre penso di aver capito che il confine tra il sentimento di una vera, ipotetica amicizia e quello dell'amore possa risultare veramente labile e sovrapponibile, e probabilmente l'unica cosa che manca nella prima è l'attrazione fisica e sessuale.

Sta di fatto che le cose sono cambiate; da un momento all'altro.
Ci sono state tante ipotesi sui motivi, e non tutte vertono in un vero e proprio abbandono da parte sua; magari l'ho deluso, o forse è stata semplice noia; oppure (e questa è stata la spiegazione ufficiale) aveva altro da fare. Ma l'unica cosa che so è che quello che consideravo un feeling che difficilmente sarebbe potuto scomparire per scelta individuale, si è dissolto.

Siamo stati giorni e giorni in cui ci sentivamo quotidiamanente e nei quali era evidente che l'interesse fosse reciproco, mentre negli ultimi tempi l'ho cercato solo io e da parte sua mai una volta; ne abbiamo parlato ed è sempre stato più che ben disposto a tranquillizzarmi, ci siamo anche visti ogni tanto; per cui avrei dovuto veramente tranquillizzarmi e rallegrarmene, mentre invece ho continuato ogni tanto a manifestare la parte peggiore di me, quella paranoica, ansiosa, oppressiva e ossessiva nei suoi confronti, e mi odio per questo, perché probabilmente ha peggiorato le cose. Ma se non l'avessi fatto non so se le cose sarebbero cambiate, anche se lui sostiene che adesso è diventato più difficile pensare di avere un normale e sano rapporto di amicizia con me che ho dimostrato tutto questo eccessivo attaccamento. D'altronde imbarazza anche me scrivere di queste emozioni, anche perché probabilmente le avevo vissute soltanto una volta (ma in altri termini) in vita mia.

Certo, da queste parole sembrerebbe che io ho tante colpe, e infatti io me le do tutte e questo è uno dei miei grandi problemi, pensare che qualsiasi cosa mi succeda sia responsabilità mia, e odiarmi con tutto me stesso per questo motivo. Pensare di essere bravissimo a perdere le poche cose belle che ho e sentirmi un vero e proprio fallito, anche quando tutto sembra volgere in positivo.

E questo è veramente un trauma da cui sto facendo troppa, troppa fatica a rialzarmi. Non credo di avere fatto delle cose così meschine da essere punito in un certo modo ma l'ho preso in considerazione; sono più sicuro che lui abbia altri interessi, altre persone a cui tenere cura e che io nella scala di importanza sia in netto secondo piano e che le cose siano andate così non per sua scelta, ma perché era naturale che andassero così, ma sono delusissimo lo stesso, perché dopotutto avevo la presunzione di considerarmi ormai abbastanza importante anche per lui.

Io ero felice della mia solitudine che consideravo cronica e innocua, ma quando ti scopri ad apprezzare una persona è troppo difficile tornarci.

Ti chiedi cosa hai sbagliato, ti scervelli coi sensi di colpa e non capisci e pensi non capirai mai come sia possibile che tu vorresti offrire del bene agli altri, un'amicizia sincera e reale, ma che anche questo viene rifiutato.
Vecchio 10-11-2011, 16:02   #2
Esperto
L'avatar di n. 8028
 

Aggiungo che quando ti abitui a stare solo non riesci a capire e a accettare la gioia di vivere e la forza di vivere che possono darti gli amici.
Ma come faccio se sono misantropo e odio (quasi) tutti a farmi degli amici? E se penso, anzi non è che lo penso, ne ho la certezza assoluta, che (quasi) tutti gli altri hanno la medesima considerazione nei miei confronti?

E' semplicemente impossibile.
Vecchio 10-11-2011, 17:03   #3
Esperto
L'avatar di Xchénnpossoreg?
 

Ciao, per prima cosa non dire che hai sbagliato troppo.. non è vero.
Non colpevolizzarti, ecco.

Questo allontanamento può avere mille ragioni e molto probabilmente non ne sei tu la causa.

Forse questo ragazzo ha incontrato una donna e adesso ha bisogno di stare con lei... oppure ha dei problemi personali o sul lavoro e non se la sente di parlarne.. almeno non per ora.

Comunque hai fatto bene a chiedergli spiegazioni.
Tuttavia probabilmente l'insistenza è risultata spiazzante, forse non ne ha capito il motivo.
Tu gli hai parlato dei tuoi trascorsi?
Sa che non hai molti amici ed è per questo che la vostra intesa per te è particolarmente importante?

Per il resto, servono pazienza e ostinazione... ed anche una botta di fortuna.
Non è facile trovare persone veramente amiche ed in grado di comprenderci.
Le persone sensibili sono merce rara...
Vecchio 10-11-2011, 17:27   #4
Esperto
L'avatar di Black Moon
 

oh Dio quanto ti capisco. È successo tantissime volte a me. Distruggo tutto ogni volta
Vecchio 10-11-2011, 20:20   #5
Esperto
L'avatar di n. 8028
 

grazie delle vostre impressioni.
adesso vorrei chiedergli di vederci uno di questi giorni ma non lo faccio perché ormai so che sono stato troppo apprensivo e non voglio manifestare ancora questo modo di essere; vorrei tanto che lo faccia lui ma so benissimo che così non sarà; probabilmente non lo farà mai più.
Secondo me anche lui ha qualche forma di timidezza anche se si mostra molto sicuro di sé e del suo modo di fare, però parla poco e comunque abbiamo avuto delle discussioni. addirittura mi ha detto che io sono più sociale di lui il che è proprio paradossale. però se ci si può fare del bene perché non accettarlo?
perché in realtà io non sono in grado di offrire nulla di buono e anzi solo pensieri e gatte da pelare.
eppure può essere stata tutta un'allucinazione?
posso accettare che diradando i contatti prima o poi riuscirò a dimenticare? posso accettare di perdere un'amicizia che avrei voluto mantenere?
no, ma se è così non posso fare altro che prenderne atto; e ovviamente sentirmi da schifo.
Vecchio 10-11-2011, 20:46   #6
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da n. 8028 Visualizza il messaggio
perché in realtà io non sono in grado di offrire nulla di buono e anzi solo pensieri e gatte da pelare.
questa è una sciocchezza. Hai avuto la dimostrazione che non è così quando vi siete frequentati. Non credo che sia stata tutta un'illusione e, come ti hanno già detto altri, non credere di essere tu la causa.
Purtroppo, per molte persone stare bene è spaventoso. Desiderabile, certo, ma sconosciuto e oscuro. DIco questo perchè io ad esempio in passato ero così. Trovarsi bene con una persona può spaventare, sbilanciarsi può far cadere.
Molti di quelli che l'hanno preso molte volte in quel posto, quando qualcuno è gentile e onesto, per istinto stringono le chiappe (perdona la sordida metafora).
E poi, visto che hai parlato del labile confine tra amicizia e innamoramento, non hai mai pensato che anche lui magari ha provato simili cose e queste cose lo abbiano potuto indurre a scappare?
Vecchio 10-11-2011, 22:42   #7
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

Quote:
Originariamente inviata da n. 8028 Visualizza il messaggio
Aggiungo che quando ti abitui a stare solo non riesci a capire e a accettare la gioia di vivere e la forza di vivere che possono darti gli amici.

E' semplicemente impossibile.

lo penso spesso pure io.....sono così abituato a bastare a me stesso che non concepisco proprio l'idea di amicizia
Vecchio 10-11-2011, 22:51   #8
Esperto
L'avatar di n. 8028
 

Quote:
Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
lo penso spesso pure io.....sono così abituato a bastare a me stesso che non concepisco proprio l'idea di amicizia
infatti non sono stato io a volerlo.
è stato lui che mi ha avvicinato e che si è preso la mia fiducia e che mi ha indotto a apprezzarlo e a legarmici così.

ma magari anche se in nessun modo me lo ha detto e anzi ha fermamente negato, ha cambiato idea. o si è reso conto di essersi sbagliato e non vuole farmi stare male.

Quote:
Originariamente inviata da Isma'il Visualizza il messaggio
Molti di quelli che l'hanno preso molte volte in quel posto, quando qualcuno è gentile e onesto, per istinto stringono le chiappe (perdona la sordida metafora).
E' una delle cose che mi ha detto. Che lui non vuole legarsi a chi lo considera più di quanto lui non consideri o che non vuole legarsi a nessuno perché poi non vuole rischiare di avere troppe aspettative.

Quote:
Originariamente inviata da Isma'il Visualizza il messaggio
Molti di quelli che l'hanno preso molte volte in quel
E poi, visto che hai parlato del labile confine tra amicizia e innamoramento, non hai mai pensato che anche lui magari ha provato simili cose e queste cose lo abbiano potuto indurre a scappare?
E perché dovrebbe scappare per questo? non lo concepisco. è tanto bello essere amici.
Vecchio 10-11-2011, 23:17   #9
Esperto
L'avatar di n. 8028
 

Quote:
Originariamente inviata da zucchina Visualizza il messaggio
non ho capito una cosa, lui aveva capito chiaro che ti stavi innamorando o no?
in che senso innamorando?
io non mi stavo innamorando, semplicemente mi ci sono legato.
sicuramente non amore omosessuale. però sì ho anche pensato che abbia temuto questo.
però non lo so evidentemente legarsi a persone dello stesso sesso è visto così.

Ultima modifica di n. 8028; 11-11-2011 a 00:05.
Vecchio 11-11-2011, 00:20   #10
Esperto
L'avatar di n. 8028
 

Quote:
Originariamente inviata da zucchina Visualizza il messaggio
ah, io l'avevo interpretata così da quel che avevi scritto, lui non so, potrebbe anche essere!
ma io intendevo che a mio giudizio è la stessa cosa a livello di considerazione che si può portare ad avere per una persona.
nel mio caso lo imputo per l'appunto alla carenza di altri affetti di nessun tipo andata avanti per anni. sicuramente se avessi 20 amici con cui uscire, probabilmente avrei avuto meno pensieri.
solo che il punto è che a me prima l'idea di non averli non faceva né caldo né freddo, mentre ora sento il vuoto di esser solo.
peraltro ho conosciuto un buon numero di persone successivamente, ma nessuno/a ha destato il mio interesse. la maggior parte le considero non alla mia altezza misantropica.
Vecchio 11-11-2011, 08:34   #11
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da zucchina Visualizza il messaggio
non ho capito una cosa, lui aveva capito chiaro che ti stavi innamorando o no?
se non lo aveva capito, però cominciava a intuirlo, forse non gradiva la faccenda..
altrimenti se anche lui cominciava a sentire sentimenti nuovi ed era la prima volta che gli succedeva con un amico (questo non lo so), la fuga non mi sembra così inconcepibile, ci son tante cose che possono far sì che non si sappia reagire prontamente e con sicurezza a certe emozioni
Esatto, era questo che intendevo dire anch'io.
Vecchio 11-11-2011, 08:40   #12
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da n. 8028 Visualizza il messaggio
ma io intendevo che a mio giudizio è la stessa cosa a livello di considerazione che si può portare ad avere per una persona.
nel mio caso lo imputo per l'appunto alla carenza di altri affetti di nessun tipo andata avanti per anni. sicuramente se avessi 20 amici con cui uscire, probabilmente avrei avuto meno pensieri.
solo che il punto è che a me prima l'idea di non averli non faceva né caldo né freddo, mentre ora sento il vuoto di esser solo.
Scusami, anch'io avevo capito come Zucchina che ci potesse essere un interesse diverso dall'amicizia.

Quote:
peraltro ho conosciuto un buon numero di persone successivamente, ma nessuno/a ha destato il mio interesse. la maggior parte le considero non alla mia altezza misantropica.
Ti capisco fin troppo bene. Le uniche possibilità sono:
- ampliare le proprie vedute al di fuori della misantropia (ma io proprio non ci riesco)
- incontrarsi e scontrarsi con gentaglia di ogni tipo sperando di poter trovare qualcuno adatto a noi

belle prospettive eh?
Vecchio 26-01-2012, 08:43   #13
Non registrato
Guest
 

Le persone restituiscono quello che ricevono. Provate a dare fiducia e ne riceverete, provate a mostrare simpatia e vedete cosa succede.

Ma soprattutto credo che le persone si cordondino di coloro che sono allineati con i propri pensieri. Ecco che se pensate in termini misantropici, vi ritroverete a parlare con chi ha già gli stessi sentimenti e preconcetti, allora ragazzi vi esorto a cambiare nella vs testa questi pensieri così disfattisti e probabilmente finirete per incontrare ed apprezzare qualcuno che non ha le stesse difficoltà relazionali e che quindi non sparirà da un giorno all'altro spaventato da una situazione nuova.

Infine pensate a questo: se tu ti ami ed apprezzi, non ti scandalizzi del fatto che qualcun altro possa farlo, e quindi né ti ci leghi in modo dipendente, né lo rifuggi spaventato. Su questa terra abbiamo tutti paura, la solitudine è un'arma di difesa, ma siamo sicuri che ci protegga davvero? Mi pare che qui abbia peggiorato il problema, che riguarda fondalmente la stima degli altri, cioè di se stessi.
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