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Originariamente inviata da Palla
In che senso non ti abitui ai funerali?
Sono entrata in contatto con la morte abbastanza presto. Una delle mie migliori amiche, una mia compagna di classe con cui ci vedevamo più volte a settimana pure fuori, è morta di incidente stradale tra la seconda e la terza liceo. È stato terribile. Tutt'ora se ci penso mi vien da piangere, e in modo del tutto irrazionale provo dei sensi di colpa perché magari se quel giorno l'avessi invitata (avevo visto altre mie e amiche) magari non sarebbe andata al mare.
Poi ho perso i miei nonni, negli anni. E le altre perdite sono state i miei animali domestici. Anche nel caso di questi ultimi i sensi di colpa sono enormi, per non aver potuto evitare la loro morte. Per i miei nonni no, perché cmq avevano pure una certa età.
Credo di vivere la morte più come un allontanamento, almeno a livello emotivo. Razionalmente so che non rivedrò più quelle persone, eppure non lo sento emotivamente. È quasi un rifiuto. È come se mi aspettassi di sentirli da un momento all'altro. Forse il dolore per la perdita è tale che mi rifiuto di crederci. Tranne per la mia amica, ma lì davvero ho impiegato mesi a riprendermi, è stata davvero dura.
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Non saprei spiegarmi benissimo, diciamo che se c' era un minimo di legame quando la persona era in vita, c' è tutte le volte una sorta di tristezza per magari non essere riusciti ad esprimere a parole alcune cose con la persona stessa.
Come se tutte le volte ci si sentisse in ''debito'' a livello comunicativo, ma ovviamente la persona è in una bara e quindi ormai non si può più comunicare nulla.
Per ''abituarmi'' intendevo la vana speranza di non dover provare questa sensazione tutte le volte.