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franz90 27-06-2020 16:50

Rapporto con la morte
 
Pochi giorni fa in ambito lavorativo una persona che stimavo molto è venuta a mancare.

Non so per quale motivo di preciso, ma mi ha fatto tornare indietro col pensiero a mio nonno che è morto l' estate scorsa, e per quanto con lui non ci fosse tutto sto rapporto a livello verbale (come molti del forum d' altronde) ci ero molto attaccato.

In tutti i casi c' è sempre una sorta di dispiacere profondo causato dal sapere di non aver mai espresso a parole il rispetto e magari la gratitudine che c' era nei confronti di queste persone, e la cosa strana è che magari a fatti l' ho dimostrato ma non sono mai stato un granché nel comunicarlo...e questo puntualmente mi rattrista.

Un' altra cosa che un po' sento come strana è il non riuscire mai ad ''abituarmi'' ai funerali, pensavo che andando avanti con l' età la cosa sarebbe cambiata ma non è così......

Capita anche a voi? Che rapporto avete con le perdite di persone conosciute?

Franz86 27-06-2020 22:00

Re: Rapporto con la morte
 
Non è una cosa che mi capiti così di frequente da sentire il bisogno di abituarmici.

Ai nonni ero molto legato, però entrambi avevano da tempo condizioni di salute cattive per cui in un certo qual modo avevo avuto modo di prepararmici in anticipo, pur non ricordando di aver mai pensato consciamente "tra poco muore".
Ancor più che i funerali in sè ( che pure boh, da buona dinastia di disadattati eravamo sempre in quattro gatti; a 'sto punto concepirei più una cerimonia in cui si stappa qualche bottiglia all' aperto e si brinda al defunto che 'ste cerimonie in penombra vuotamente formali, mettici anche che non sono credente ... ) mi sembra deprimente la prassi connessa ( visita alle pompe funebri, colloqui con addetti che, pur gentili, ovviamente non vivono il tuo lutto etc. ) e le reazioni dei parenti.

Comunque ai parenti che mi rimangono sono meno affezionato, perché ormai li frequento poco da anni: in effetti, giusto per scrivere il post raggelante del sabato sera estivo, vivrò peggio la morte di un animale domestico.

Misty. 06-07-2020 12:13

Re: Rapporto con la morte
 
Non sono mai stata ad un funerale. Ma i cimiteri mi piacciono, c'è molta pace.
Talvolta faccio dei sogni ambientati in luoghi talmente "vivi" che mi vien da domandarmi quanti piani della realtà esistano effettivamente. Non trovo meno difficile credere che in questo istante cose lontanissime siano in moto ed esistano, piuttosto che tutto si esaurisca al contrario all'interno della nostra scatola cranica. Sono andata off topic.
che rapporto ho con la morte? non lo so. l'estate mi evoca di solito sentimenti di morte, è paludosa e i contorni sfumano nell'onirico, sembra tutto irreale e un miraggio di poco conto.

franz90 11-07-2020 19:56

Re: Rapporto con la morte
 
Quote:

Originariamente inviata da Palla (Messaggio 2469048)
In che senso non ti abitui ai funerali?

Sono entrata in contatto con la morte abbastanza presto. Una delle mie migliori amiche, una mia compagna di classe con cui ci vedevamo più volte a settimana pure fuori, è morta di incidente stradale tra la seconda e la terza liceo. È stato terribile. Tutt'ora se ci penso mi vien da piangere, e in modo del tutto irrazionale provo dei sensi di colpa perché magari se quel giorno l'avessi invitata (avevo visto altre mie e amiche) magari non sarebbe andata al mare.
Poi ho perso i miei nonni, negli anni. E le altre perdite sono state i miei animali domestici. Anche nel caso di questi ultimi i sensi di colpa sono enormi, per non aver potuto evitare la loro morte. Per i miei nonni no, perché cmq avevano pure una certa età.

Credo di vivere la morte più come un allontanamento, almeno a livello emotivo. Razionalmente so che non rivedrò più quelle persone, eppure non lo sento emotivamente. È quasi un rifiuto. È come se mi aspettassi di sentirli da un momento all'altro. Forse il dolore per la perdita è tale che mi rifiuto di crederci. Tranne per la mia amica, ma lì davvero ho impiegato mesi a riprendermi, è stata davvero dura.

Non saprei spiegarmi benissimo, diciamo che se c' era un minimo di legame quando la persona era in vita, c' è tutte le volte una sorta di tristezza per magari non essere riusciti ad esprimere a parole alcune cose con la persona stessa.
Come se tutte le volte ci si sentisse in ''debito'' a livello comunicativo, ma ovviamente la persona è in una bara e quindi ormai non si può più comunicare nulla.
Per ''abituarmi'' intendevo la vana speranza di non dover provare questa sensazione tutte le volte.


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