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04-05-2014, 14:53
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#21
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,518
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Quote:
Originariamente inviata da Ventolin
Letta anche l'altra storia. E' vero, hai uno stile immediato, non-sense (il mio umorismo preferito, probabilmente) e molto divertente che gradisco un sacco, per questo tipo di storie. Ma personalmente già so che se tentassi di scrivere un romanzo, e non una serie di storielle/novelle, tenderei ad essere serio e prolisso, e starei ore e ore a correggere uno stupido periodo. Il motivo principale per cui non mi ci sono mai messo di impegno. Ci perdo troppo tempo. Forse dovrei fare più come fai tu. Periodi brevi, poche descrizioni e buona la prima...o la seconda, non so.
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ribadisco che quelle storie le scrissi anni or sono (2009, e per l'età che ho son relativamente abbastanza)
dovrei provare a scrivere qualcosa ora, per vedere che ne verrebbe fuori
se mi vien qualcosa la posterò senz'altro
Quote:
Come letture però (anche se non sono di certo un gran lettore) preferisco uno stile più "serioso" per i romanzi, non cerco quelli divertenti, anzi forse li scanso...ma si, questa è un altra storia.
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io non riesco a leggere proprio i romanzi...a meno che non abbiano un che di "realmente accaduto", di "insegnamento" o "simbolico da interpretare", o ancora che siano così nonsense da meritare
per lo più sono un grande fan delle favolette popolari (fratelli grimm, ad esempio) e per bambini...così semplici e "sognanti"
Quote:
La questione dei "casi psicologici", a ben pensarci...certo la cosa si nota più nei racconti di Stef e di Skyl, ma in effetti è vero, non si vede un lieto fine neanche a cercarlo col lumicino, con umorismo o senza umorismo
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ora che ci faccio caso in effetti, molte delle altre storie che ho scritto finiscono con un nuovo inizio, con un nulla di fatto, con un "tanta polvere alzata per nulla"
ne ho trovata anche un altra, ho una cartella piena, le posterei ma finirei col monopolizzare il tread
semplice e apparentemente fine a se stessa, ma il senso "evolutivo" e i "segni del cambiamento dei tempi" si colgono bene tra le righe
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06-05-2014, 10:58
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#22
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Ubicazione: Buckingham Palace
Messaggi: 944
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Ventolin devo farti i miei complimenti, l'ho appena letta mi ha tenuto incollato allo schermo e il finale mi ha fatto scompisciare.
Si vede che hai un enciclopedica conoscenza di Tolkien, Bibbia, Angelodemonologia, divinità olimpiche ecc ecc.
Posso dirti che mi ha ricordato un' ironia alla Benni a tratti.
Maledetto Meucci chissà dove ha imboscato il numero.
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06-05-2014, 16:23
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#23
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Valdelatresca
Messaggi: 1,092
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Quote:
Originariamente inviata da Skyl
Ventolin devo farti i miei complimenti, l'ho appena letta mi ha tenuto incollato allo schermo e il finale mi ha fatto scompisciare.
Si vede che hai un enciclopedica conoscenza di Tolkien, Bibbia, Angelodemonologia, divinità olimpiche ecc ecc.
Posso dirti che mi ha ricordato un' ironia alla Benni a tratti.
Maledetto Meucci chissà dove ha imboscato il numero.
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Grazie per le belle parole, mi fanno davvero piacere. Vorrei sapere anchio dov'è finito quel numero, ma se non lo sa Dio, figurati io.
Comunque per essere onesti, non ho una conoscenza enciclopedica di un tubo, anche perchè il mio cervello ha una RAM ridicola. Ma scrivendo su un pc e con una connessione internet, si possono imparare (leggasi - citare) moltissime cose.
La vicenda di Fatima che mescola il semolino ad esempio, non è mia. Mi serviva una storia lamentosa da contrapporre a quella di Giuseppe, e per caso ho trovato quella della Mano di Fatima, che cadeva a fagiolo. http://it.wikipedia.org/wiki/Mano_di_Fatima
Immagino che più si scriva, più roba si venga a conoscere.
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06-05-2014, 22:13
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#24
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: non ubicato
Messaggi: 1,211
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Io non so scrivere. Non sono proprio portato per la scrittura (non che lo sia nel linguaggio parlato eh!)
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06-05-2014, 22:35
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#25
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 7,343
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Quote:
Originariamente inviata da Skyl
Un anno, cinque mesi e ventidue giorni
Era un pomeriggio di tante estati fa, quando solo come sempre mi recai alla gelateria del mio paese per prendermi un caffè.
Capii subito che non era un giorno come gli altri, nell'aria c'era qualcosa di diverso, un profumo gradevole di deodorante fruttato, sguardi incuriositi degli avventori abituali, una frenesia insolita che si interruppe quando a un certo punto dal locale dietro il bancone uscisti tu.
Un metro e settanta, due incredibili occhioni verdi, gambe lunghe e abbronzate coperte solo da un ridotto paio di jeans, una canotta bianca dove ricadevano una cascata di riccioli neri e quel profumo di buono che ti seguiva dovunque andassi.
Ti seguivo con lo sguardo mentre nel tuo ruolo di nuova cameriera distribuivi sorrisi "durbans" a tutti i clienti, vedevo da come ti muovevi che per te era naturale stare in mezzo alla gente e che conquistavi tutti con il tuo buon umore.
Ci misi una settimana e svariate consumazioni solo per scoprire che il tuo nome era Sarah e ci tenevi a specificare che si scriveva con l'acca finale. Ti eri trasferita da poco in paese con il tuo fidanzato ed eri studente fuori corso all'università.
Non immagini il colpo al cuore quando pronunciasti la parola "fidanzato", immagini di anelli e proposte di matrimonio affollavano la mia mente, volevo sprofondare li in quel momento e credo i miei occhi te lo abbiano fatto capire anche senza che io lo volessi.
Sapevo di non essere per nulla il tipo di ragazzo che tu avresti guardato con interesse: bruttino e goffo, sempre indeciso su cosa dire per via della timidezza.
Ma prima di scoprirti accasata un labile pensiero che per una volta poteva andarmi bene finalmente era passato per la mia mente.
Col passare dei mesi diventammo amici, io più sciolto forse per il fatto di non avere speranze e tu estroversa come al solito. Cercavo comunque di non avvicinarmi troppo a te e al tuo carattere contagioso per paura di farmi troppo male, tu eri mia amica ma io di te ero innamorato.
Quando mi raccontasti, seduta in quello stesso bar, della tua infanzia e della morte dei tuoi genitori quando eri ancora molto piccola non riuscì a trattenere qualche lacrima, tu me le asciugasti con la mano dicendomi: "Grazie per questo, mi fa capire che ho trovato un grande amico".
Passarono le stagioni e tu mi confessasti che a breve te ne saresti andata, non stavi più bene con il tuo lui e avevi deciso di fare armi e bagagli in direzione ignota, molto probabilmente verso l'estero. Avevo una voglia irrefrenabile di stringerti fra le mie braccia, baciarti e dirti che dovunque tu fosti andata io sarei stato al tuo fianco.
Ma non lo feci.
Per fortuna ti prendesti del tempo per pensare a una meta adatta a te, nel frattempo cambiasti solo domicilio da un bilocale ormai troppo affollato a un monolocale.
La tua "singleitudine" non passò inosservata, infatti dopo qualche giorno che vivevi nella casa nuova venisti a dirmi che la sera saresti uscita con un tipo che conoscevo ( e mi stava molto antipatico già da prima ). Riuscì solo a dirti: "Divertiti mi raccomando".
Per qualche giorno non mi presentai alla gelateria, ed evitati di risponderti al telefono e ai messaggi. Non sopportavo l'idea di vedere nei tuoi occhi la presunta felicità che potevi aver trovato con quell'individuo.
"Driiinnnnnn Driiiiinnnnn...." qualcuno di molto insistente si attaccò al mio campanello di prima mattina, stanco e scoglionato, già pronto a fare una scenata mi affacciai al balcone e c'eri tu.
Dimentico di tutto ti feci salire e senza bisogno di tanti giri di parole mi dicesti: "Ho passato una serata anonima, non mi frega nulla di quello, ciò che mi ha fatto stare male è che il mio migliore amico sia sparito senza motivo..."
Non sapevo che dire, non volevo farti capire che ero geloso anche della terra che calpestavi, e puntualmente mi inventai delle scuse per non farti capire.
Tutto si risolse, tornammo "amici" come volevi tu, solo quando scegliesti la tua meta estera trovai la forza di dirti che non volevo te ne andassi.
Eravamo al bar, tu dovevi iniziare il turno a minuti ma volevi parlare della Spagna.
A un certo punto qualcosa che covava dentro di me da parecchio ruppe gli argini e si riversò su di te con tutta la sua forza.
"Io non voglio che tu te ne vada, non voglio vivere senza di te, so che per te sono solo un amico ma io ti amo."
Silenzio generale. Poi tu ti alzi, io penso che stai per scappare e invece mi dici una cosa che mi lascia basito: "Un anno, cinque mesi e ventidue giorni". Poi entri nel bar senza voltarti.
Straziato dal dubbio, estremamente confuso dalle tue parole ci misi parecchio a raccapezzarmi, mi alzai, entrai a mia volta nel bar e ti costrinsi a darmi ascolto...
"Un anno, cinque mesi e ventidue giorni cosa vuol dire...????"
Ricordo ancora il gestore allibito quando con uno sguardo gli feci capire che non era il caso di interrompermi in quel momento, mentre tu intrappolata dalle mie braccia mi rispondevi: " E' un anno, cinque mesi e ventidue giorni che aspetto questo momento, che aspetto che tu mi dica quello che provi, perchè io provo esattamente la stessa cosa e iniziavo a dubitare che ti saresti deciso prima o poi ad uscire allo scoperto..."
Mentre le mie gambe iniziavano a diventare molli, il mio cervello a partire per universi lontani aggiungesti: " Non è bastato uscire con qualcuno che odiavi per farti reagire, ho dovuto minacciare di andarmene, sei proprio un testone ma che posso farci se ti amo..."
In quel momento tutti i torti subiti, le ingiustizie e i pianti fatti mi sembrarono un prezzo addirittura basso per aver vissuto un momento del genere.
Non ti baciai li e me ne pentirò per sempre, nessuno avrebbe avuto nulla da ridire ma il fatto che tu stessi lavorando e tutti erano li a guardarci mi frenò persino in quel momento. Ti dissi solo che ti aspettavo da me dopo il lavoro, per una cena, la nostra prima cena.... e tu mi sussurrasti all'orecchio che non vedevi l'ora.
Non riuscivo a crederci, ero al settimo cielo, finalmente per una volta tutto era andato come doveva,tutte le amarezze della mia vita cancellate con un colpo di spugna in un istante, quasi quasi davanti a una gioielleria stavo per entrare a prendere un anello talmente ero convinto che nulla ci avrebbe più separato.
Ma non andò così...
Io non ti ho mai baciata, non ti ho mai stretto tra le mie braccia, non ho mai comprato quell'anello...
Quella sera mentre venivi da me con lo scooter, un camionista ubriaco ha deciso che per noi non c'era continuazione... non è servita la corsa all'ospedale, gli svariati interventi o l'aver mandato a sua volta il tuo assassino all'ospedale.
Tu te ne sei andata "Un anno, cinque mesi e ventidue giorni" dopo che ci siamo conosciuti ed io in tutto quel tempo ho lasciato che tu te ne andassi...
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Ma ti è capitata veramente?
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07-05-2014, 12:46
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#26
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Ubicazione: Buckingham Palace
Messaggi: 944
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Per fortuna no...
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
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07-05-2014, 13:14
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#27
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Da tempo sto rimuginando su qualcosa...che però non è proprio un racconto.
(e non è neanche tutta farina del mio sacco, per essere precisi )
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Ultima modifica di Winston_Smith; 07-05-2014 a 13:17.
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07-05-2014, 15:10
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#28
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 7,343
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Quote:
Originariamente inviata da Skyl
Per fortuna no...
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
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Ah, ok, già mi stava venendo il magone
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07-05-2014, 16:02
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#29
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Valdelatresca
Messaggi: 1,092
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Erano gli anni 80
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brillantemente misogino
Quote:
Originariamente inviata da Skyl
Un anno, cinque mesi e ventidue giorni
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la storia mi aveva preso, ma capisco che sono cose che possono succedere (perchè no?) ma il finale mi pare un pò forzato. Se fosse stato un film direi qualcosa tipo "ma vaffanculo!" e mi alzerei dal tavolo, oppure mi metterei a ridere perchè quando le cose diventano forzatamente tragiche, mi viene da ridere. Mi è capitato ad esempio per il finale del film Espiazione.
Vabò, solo per dire.
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11-05-2014, 22:17
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#30
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Ubicazione: Buckingham Palace
Messaggi: 944
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Forse un pochino forzato lo è, non è un romanzo Harmony... Non sarebbe il mio stile, non sarebbe quello che della vita ho visto fino a qui... Esclameresti: "Ma vaffanculo..." Questo invece di demotivarmi mi inorgoglisce perchè ho suscitato in te un senso di delusione, di ingiustizia... Che era esattamente quello che volevo fare scrivendo una storiella del genere ( ormai nel lontano 2011)
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
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11-05-2014, 22:23
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#31
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Banned
Qui dal: Feb 2013
Messaggi: 1,418
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Complimenti a tutti
Io scrivo solo noiosissime robe filosofiche stanca cervelli...
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07-12-2023, 20:48
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#32
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Esperto
Qui dal: Aug 2023
Messaggi: 798
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Stasera mi andava di leggere le cazzate che scriveva un me di dieci anni più giovane (ero io skyl) e ho ritrovato questa discussione. Io da tempo non scrivo più storie inventate, mi bastano quelle reali , ma mi piaceva l'idea di leggere quelle degli altri e mi piace ancora. Magari qualcuno ha voglia di condividere.
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