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01-04-2020, 08:02
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#1
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Principiante
Qui dal: Aug 2015
Messaggi: 11
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W la fica!1!
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Ultima modifica di Slimyslug; 07-06-2020 a 22:04.
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01-04-2020, 11:39
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#2
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
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Capisco il tuo dolore
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01-04-2020, 13:37
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#3
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,757
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Quote:
Originariamente inviata da Slimyslug
Ciao ragazzi.
Non ho nessuno a cui raccontare ció che provo, quindi lo faccio qui.
Ho deciso di farla finita, sono inamovibile e nulla mi farà cambiare idea.
Ho vissuto una vita da incubo, un inferno.
Essere brutti, essere poveri é una condanna a morte, si vie unicamente per soffrire.
È come una maledizione dalla quale non c'é scampo.
È come appartenere ad una specie diversa, sono la stessa forma degli altri ma la sostanza é differente.
Ho vissuto per anni recluso, una sentenza di condanna per un reato che non ho commesso.
Come ci si puó sentire, dopo aver trascorso anni in isolamento, in solitudine, da innocenti?
La mia unica colpa é quella di esistere.
Non ho bisogno di aiuto, non voglio la pena di nessuno.
Mi faccio già abbastanza pena da solo.
Nessuno psicologo o psichiatra puó aiutarmi.
Possono osservarsi, studiarmi, trarre le loro conclusioni sul mio caso e già questo dimostra la distanza siderale fra me e loro.
Loro hanno studiato, hanno un buono stipendio, non apparteniamo alla stessa classe sociale.
No, io sono povero.
Io sono marchiato.
Mi porto in giro questa carcassa, con il marchio: "BESTIA DA SOMA".
Perché la notte di capodanno, mentre i ragazzi della tua età vanno a mangiare al ristorante, per poi fare il veglione, guardare i fuochi d'artificio e andare a fare l'amore con la ragazza, tu stai lì da ore a lavare i piatti imbrattato dei resti del loro cibo.
Loro si godono la vita, io a fare da sguattero per una paga da fame.
Perché io sono povero.
Ma ecco che interviene la psichiatria!
Tu sei pazzo, tu hai un problema nel cervello!
Tu non hai diritto alla tua privacy, a disporre della tua persona come vuoi, se osi manifestare il tuo disagio!
No, noi ti portiamo via e ti imbottitamo di farmaci, così tu te ne stai buonino buonino al tuo posto e non rompi i coglioni!
Perché un brutto é pericoloso.
Un povero é pericoloso.
Chi non ha nulla da perdere é pericoloso.
Tu devi ringraziare per ció che hai, dopo tutto non sei cieco, paralizzato o con un tumore allo stadio terminale.
No, tu sei solo pigro!
Torna a lavorare, bestia.
Lavora per chi é più fortunato di te, sei nato per quello.
Tu non sei come noi, tuo padre non é ricco.
Tu non sei dottor/professor/commendator/sua eccellenza/vostra maestà.
Tu sei una merdaccia.
Tu non hai niente e non vali niente.
Non sei mica come noi.
Perché cazzo devo vivere?
Mi dicono di farlo per me stesso.
Ma se io non voglio farlo!
È una condanna, io non posso fuggire da me stesso.
Questo sono io, sono il frutto della mia famiglia d'origine, della mia classe sociale, del mio vissuto.
Mi é stato negato di avere una vita normale.
Volevo solo una cazzo di vita normale.
Volevo essere accetato, trattato come un essere umano, rispettato e magari amato.
Si, amato.
Avrei voluto qualcuno che mi amasse.
Ma non come mia madre, che non ha fatto altro che distruggere quel bambino fragile e indifeso che ero.
Non come mio padre, che ha ogni sorta di vizio e non sa cosa significhi l'affetto.
Non come i miei parenti, che mi trattano come il pezzente che sono, come se il mio sangue non fosse il loro.
Non lo é, loro hanno i soldi!
Cazzo, manco un fratello o una sorella ti considerano umano se sei più povero di loro.
Gli unici a cui voglio bene sono i miei fratelli.
Quanto mi dispiace per loro, che non hanno colpa.
Potevo risparmiargli questo dolore, che porteranno con sé per sempre.
Ma io non posso vivere per non dare il dispiacere del mio suicidio alla mia famiglia.
Io non ho mai vissuto.
Non ho scampo.
Non posso distrarmi, non posso neanche dormire.
Perché se parli con qualcuno ha qualcosa più di me, e io lo invidio.
E io non voglio invidiare.
Ma ció che hanno loro non potró mai averlo.
Perché ormai ho passato troppo tempo così e i danni sulla mente e sul fisico sono troppi.
Ho passato il punto di non ritorno.
Ormai non c'é più nulla da fare.
Ormai non desidero più nulla.
Voglio solo che questo finisca.
Non voglio più vedere né sentire niente.
Non esistere più.
Perché l'esistenza é solo sofferenza.
Nessuno puó capirmi, e anche qualora capisse non potrebbe far nulla.
Non voglio fare il cameriere dove il mio ex compagno di classe va a cena con la moglie.
Non voglio andar nello studio dell ex compagna di classe, ora psicologa.
Essere poveri é la massima pena che un uomo possa scontare.
Capisco, se non ci fossero chi farebbe il pane la notte?
Chi pulirebbe i cessi?
Chi spazzerebbe le strade?
Questi sporchi lavori dovrà pur farli qualcuno!
Io no. Io non voglio farlo.
Non ne vale la pena.
Io dovrei finanziare, col mio lavoro, la mia condanna.
Questo é troppo.
Non é la fine, non é mai iniziata.
Non é cambiato nulla con il Covid e la quarantena.
Non mi ha neanche sfiorato l'idea di potermi ammalare e morire.
Quando questo finirà, per me sarà uguale a prima.
Non sarà cambiato nulla.
Non so se aspetteró la fine della quarantena per farla finita.
A casa non posso farlo, rischio di essere salvato e trovarmi gravemente menomato.
Ho già scelto il metodo.
Non é doloroso e non provoca ferite o altro.
Si tratta solo di aspettare calmi che il tutto faccia effetto.
Non ho paura dell'agonia perché la mia vita stessa é stata un'agonia.
Questi sono i miei ultimi giorni di vita, devo pazientare un poco ed é dura, ma il sollievo che mi dà sapere che a breve tutto questo sarà finito é immenso.
Pace.
Non ci sono più, fine dei problemi.
Non devo più preoccuparmi di nulla, non desidero più nulla e non ho più bisogno di nulla.
The end.
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E ti vuoi ammazzare mentre muoiono tanti altri, senza neanche avere un funerale?
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01-04-2020, 14:32
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#4
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Terra dei cuochi
Messaggi: 4,333
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Innanzitutto, quanti anni hai?
Raccontaci un po' di più di te. Non hai nemmeno scritto niente in passato oppure hai cancellato i tuoi messaggi, non lo so.
Insomma, scrivi questo post qui, e dici che non c'è cosa che possiamo dire per farti cambiare idea, che hai già preso una decisione categorica e che è troppo tardi. Eppure l'hai scritto.
La volontà di vivere, è un qualcosa che accomuna non solo esseri viventi, ma ogni cosa dell'universo, che procede cieco e costante in avanti, fino a...non si sa.
Quello che tu credi sia la negazione della vita, il tuo odio verso essa, che il solo esistere sia soffrire, è in realtà la più alta espressione della volontà di vivere, del desiderio collegato ad essa. Di fatto, hai parlato di invidia, verso la vita degli altri. Prova per eccellenza che tu vuoi assolutamente vivere, però non riesci a farlo come desideri, perché il destino ti ha dato carte del cazzo.
Non sono un filosofo eh, ma Shopy lo è:
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«Chi è oppresso dal peso della vita, chi vorrebbe e afferma la vita, ma ne aborre i tormenti, e soprattutto non riesce a tollerare più a lungo il duro destino, che proprio a lui è capitato: questi non deve sperare una liberazione dalla morte, e non può salvarsi col suicidio; solo con un falso miraggio lo attrae l’oscuro, freddo Orco, come porto di quiete. La terra si volge dal giorno verso la notte; l’individuo muore; ma il sole arde senza interruzione in eterno meriggio. Alla volontà di vivere è assicurata la vita: la forma della vita è un presente senza fine; non importa che nascano e periscano nel tempo gli individui, fenomeni dell’idea, simili a sogni fugaci. Il suicidio ci appare già da questo come un’azione inutile e quindi stolta: quando saremo proceduti più oltre nella nostra indagine, ci si presenterà in una luce ancor più sfavorevole».
(A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, I, 54)
Io non posso dirti come dovresti sentirti. Quindi parlo per me: mi rifiuto di accopparmi, lo trovo inutile, e inoltre voglio sfidare questo mondo del cazzo. Pensaci bene, ci sono vie d'uscita, ci devono essere, molti uomini hanno superato cose che sembravano impossibili. Non credo tu abbia ostacoli estremamente limitanti, e non ti sto dicendo banalmente che ci sono altri messi peggio di te bla bla, ma che è utile guardare alle cose con prospettiva: le possibilità ci sono, ma non le vedi, o perché non sono facili da attuare, o perché sei accecato dalla sofferenza, o entrambi. Ma ci sono.
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02-04-2020, 00:04
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Loro hanno studiato, hanno un buono stipendio, non apparteniamo alla stessa classe sociale.
No, io sono povero.
Io sono marchiato.
Mi porto in giro questa carcassa, con il marchio: "BESTIA DA SOMA".
Perché la notte di capodanno, mentre i ragazzi della tua età vanno a mangiare al ristorante, per poi fare il veglione, guardare i fuochi d'artificio e andare a fare l'amore con la ragazza, tu stai lì da ore a lavare i piatti imbrattato dei resti del loro cibo.
Loro si godono la vita, io a fare da sguattero per una paga da fame.
Perché io sono povero.
Ma ecco che interviene la psichiatria!
Tu sei pazzo, tu hai un problema nel cervello!
Tu non hai diritto alla tua privacy, a disporre della tua persona come vuoi, se osi manifestare il tuo disagio!
No, noi ti portiamo via e ti imbottitamo di farmaci, così tu te ne stai buonino buonino al tuo posto e non rompi i coglioni!
Perché un brutto é pericoloso.
Un povero é pericoloso.
Chi non ha nulla da perdere é pericoloso.
Tu devi ringraziare per ció che hai, dopo tutto non sei cieco, paralizzato o con un tumore allo stadio terminale.
No, tu sei solo pigro!
Torna a lavorare, bestia.
Lavora per chi é più fortunato di te, sei nato per quello.
Tu non sei come noi, tuo padre non é ricco.
Tu non sei dottor/professor/commendator/sua eccellenza/vostra maestà.
Tu sei una merdaccia.
Tu non hai niente e non vali niente.
Non sei mica come noi.
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Parti dalla tua rabbia, continua ad essere quel che sei, continua ad essere pericoloso, in questa prima parte del tuo messaggio io trovo che ci sia molta vitalità.
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Ultima modifica di XL; 02-04-2020 a 00:16.
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