cancellato15324

Seh, bonasera...

Nimo

Tantissimo, mi ha sempre urtato, anche adesso che lavoro.
Non mi identifico con il lavoro che faccio, e parlare di queste cose mi infastidisce.
La risposta giusta sarebbe: "Sopravvivo".

muttley

Una risposta seria sarebbe cercare di recuperare da adulti, per quanto possibile, quello che altri hanno sviluppato nel periodo della crescita, e cioé la percezione di avere una competenza, un "talento", per qualcosa e trovare gratificante il suo svolgimento quotidiano.

Balto

Il che servirà soltanto per tagliare fuori altri posti di lavoro e basta, sennò a questo punto saremmo già in una fase embrionale di questo processo, ergo se succede escludendo pochi siamo nella melma




Rispondendo al topic, mi basta farmi questa domanda da solo che mi sale un senso di angoscia unito al fallimento, poi se me lo chiedono sono messo bene

Blue Sky

Questo è molto vero.
Detto questo, attualmente non lavoro quindi eventuali mie competenze rimangono sulla carta e stanno iniziando a volar via col vento.

Esatto. E la domanda me la faccio da solo ogni giorno.

cancellato15324

Scusa, ma mi pare fantascienza.
Non mi sembra così facile, soprattutto arrivati ad una certa età, ti devi accontentare di quello che trovi, anche perchè il tempo solitamente (almeno nel mio caso) è molto limitato.

Keith

ultimamente..e mai avrei pensato neanche lontanamente questa cosa..il lavoro mi sta aiutando a non pensare. Quando sto a casa penso troppo. Io non ho problemi a lavorare 8 ore al giorno, il problema sono i ritmi serrati, e tutto ciò che è extra lavoro (corsi e cene)

illumi

Pur lavorando mi da molto fastidio quando mi chiedono cosa faccio, soprattutto perchè non si accontentano mai di una risposta generica ma devono sempre indagare a fondo. La mia risposta preferita sarebbe "lavoratore dipendente" solo che è come dirgli di farsi i ca....ehm....i fatti loro.
Compresa l'impiegata dell'anagrafe quando ho fatto la carta d'identità, in quel caso sono riuscito a rimanere abbastanza sul vago. Forse troppo XD

muttley

Difficile ≠ impossibile

Balto

Vero, però vorrei vedere qualcuno al giorno d'oggi senza esperienza, con un buco enorme nel Cv perché, perché si grazie alle pessime leggi , senza soldi, perciò no possibilità di fare qualche corso che magari gli dia una qualche appetibilità nel mondo del lavoro, se questo discorso varrebbe ancora,mi sa tanto di quel classico discorso che fanno coloro che lavorano da anni e la fanno facile, si basano sul loro periodo senza considerare la merda di oggi.

muttley

Esistono anche i corsi gratuiti regionali, almeno esistevano, ora non so. Non vorrei sembrare indelicato, ma la componente di responsabilità personale in situazioni del genere, spesso c'è ed è inutile concentrarsi sulle ingiustizie del mondo (che non è perfetto e forse mai lo sarà).

cancellato15324

Che delusione.



P.S. Le cene di lavoro sono il male.

Mi sembri la mia psicologa.

Winston_Smith

Come nel libro della Confraternita in 1984.

muttley

E non chiedo nemmeno soldi

cancellato15324

Verissimo e ne sono perfettamente consapevole (parlo per me, eh), ma dimentichi che noi siamo anche fobici.

Blue Sky

Io ti dò ragione. Però puoi capire che se uno reagisce male alla domanda "cosa fai nella vita" è proprio perché si giudica negativamente già di suo, non c'è bisogno che lo convinci tu .
E' tutto troppo difficile, lo sai bene anche tu, una persona evitante soffre enormemente a pensare a come trovare un lavoro, a prendere l'iniziativa, a mettersi in cerca. Personalmente ad ogni annuncio che leggo una voce mi dice "sei una merda, non sei in grado di fare questa cosa".
Certo che ci vorrebbe iniziativa e intraprendenza, ma proprio lì sta il problema e non è un capriccio.

Balto

Vero, ma ad esempio vedi me, io avrei voluto tanto fare l'uni, ma la situazione economica in famiglia era ed è disastrosa, ok, pazienza, vado a lavorare, mando CV a ruota, ma non vengo preso in considerazione, quando succede vengo scartato per motivi più banali, del tipo "Ah, stai troppo lontano dal luogo di lavoro", vero, ma come già messo nel CV, che loro hanno letto, o almeno forse era il caso di leggere prima di fare chiamate inutili, sono disposto a trasferirmi in caso di una qualche occupazione, e poi sto in un posto desolato e a voglia cercarlo nella mia zona, non c'è, e tutti, o quasi, hanno preso la moda di cercare persone della zona del luogo di lavoro, semplicemente splendido Ma io lo mando lo stesso, quando smetto di mandarlo significherà che mi sono arreso e poi sarà il caso di valutare cosa farne della mia vita, barbone o soluzioni drastiche

Ok, si vede che questo argomento mi fa salire la rabbia

muttley

Resta il fatto che una volta riconosciuta la ragione principale della propria situazione, mi sembra controproducente dedicare tempo e recriminazioni alle ingiustizie di un sistema produttivo. Siamo almeno arrivati alla considerazione che la causa principale risiede nell'assenza dei requisiti attitudinali necessari all'adattamento? Bene, da lì comportiamoci di conseguenza scegliendo se adattarci o meno.

muttley

Talmente disastrosa da non permetterti nemmeno un investimento di mille euro all'anno per un primo anno di università? Esistono poi anche le borse di studio se riesci a rimanere in regola con gli esami.

cancellato15324

Ma non è che la fai un po' troppo facile

Io ho sempre lavorato (tranne negli ultimi tempi) e l'ho sempre vissuta male.
Quindi, adattarci? Diciamo piuttosto rassegnarci, e soffrire di conseguenza.