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25-11-2011, 17:41
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#1
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Avanzato
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 346
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Domanda classica, spero e credo potenzialmente tutt' altro che banale.
Non vi sto chiedendo (necessariamente) i tre titoli preferiti ma piuttosto i tre libri – non legati alla soppravvivenza materiale -
con cui affrontereste un eterna isolazione povera di distrazioni.
Niente namedropping! La cosa più interessante è il PERCHÉ (!) della vostra scelta, vi pregerei quindi di commentare oppure di ragionare ad alta voce.
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25-11-2011, 17:42
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#2
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Rispondo per Winston: Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Perché: è l'Opera Universale dell'Umanità.
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25-11-2011, 17:53
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#3
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 2,673
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Mmm...
Alice nel paese delle meraviglie...
Così parlò Zarathustra, del caro Friedrich...
E mmm... massì, La fine è il mio inizio, dei Terzani.
I primi due sono libri che letti mille volte assumono significati sempre nuovi, non raccontano una storia ma te la fanno uscire dalla testa.
Sono polivalenti, sono contemporaneamente belli e brutti, spassosi e terrorizzanti, intelligenti e banali...
Il terzo mah... Volevo un libro italiano...
In fondo è una bella lezione di vita, un bell'esempio di umano riuscito abbastanza bene, che in una situazione senza speranza fa sempre bene ricordare...
A potermene procurare una copia mi porterei anche il già citato the realms of unreal, pur non avendolo mai letto sono sicuro che mi terrebbe compagnia per parecchio tempo..! ': D
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25-11-2011, 18:00
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#4
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Banned
Qui dal: Jul 2011
Ubicazione: Erewhon
Messaggi: 9,076
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Memorie dal sottosuolo di Dostoevskij, La nausea di Sartre e Opinioni di un clown di Heinrich Böll.
Perché?
Perché leggendoli mi son sentito compreso da qualcuno.
Avrei voluto scriverli io
Però la scelta di solo tre libri non è facile.
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25-11-2011, 20:18
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#5
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Avanzato
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 346
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[I libri che sceglierei devono essere di carattere universale, non avere quindi un oggetto specifico.
Il libro deve mantenere il suo senso anche in una situazione di isolazione totale – Non sò se Marx avrebbe senso per esempio. Considerando il fatto che parliamo di ca. 50 anni dovrebbe essere un libro inesauribile, criterio che per me elimina il 99.9% della belletristica che conosco.]
La Bibbia:
Non sono religioso, ma chissa forse dopo qualche anno mi potrebbe procurare un compagno di discussione. Non l'ho mai letta. Ha un volume abbastanza grande e rachiude in se un senso esistenziale probabilmente inesauribile – adatto e adattabile alla situazione – esteticamente non mi dispiace.
Hegel: "Scienza della logica":
Libro mai letto interamente, voluminoso, un cantiere filosofico inesauribile, di una complessità e difficoltà inumana. Permetterebbe la possibilità di studiare e occuparsi lavorando al infinito (con il rischio di perdere l'interesse). Persino un certo piacere estetico sarebbe garantito, per chi come me apprezza quel linguaggio lì.
Come terza scelta sono indeciso, le possibilità sono tre:
1. un antologia completa di qualche poeta (forse S. George oppure Rilke),
2. Heidegger: "Contributi alla filosofia" (simile a Hegel ma meno inesauribile e meno sensato su un isola) e
3. un libro raccolta di una rivista tipo Playboy ma forse con meno interviste e articoli vari che "distolgono l'attenzione dal essenziale" .
Forse opterei proprio per il libro raccolta.
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26-11-2011, 02:04
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#6
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher
Rispondo per Winston: Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Perché: è l'Opera Universale dell'Umanità.
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E cos'altro aggiungere? ^^
Volendo considerare invece L'Inarrivabile come opera unica, altri due titoli potrebbero essere 1984 e uno degli altri elencati in questo vecchio post, con le motivazioni riportate:
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Allora, si tratta di libri un po’ “pallosi” (come me ).
Primo con distacco incommensurabile:
La Divina Commedia – Dante Alighieri
Sottotitolo: a ciascuno il suo ; pluralità di significati, stile e finalità in un‘opera che sforza la fantasia e la mente umana fino al massimo grado di complessità mai raggiunto ("il poema sacro, a cui hanno posto mano e cielo e terra") per realizzare la più grande utopia mai sognata: la giustizia.
Poi, in puro ordine cronologico:
2) Il fu Mattia Pascal – Luigi Pirandello (l’impossibilità di togliersi la “maschera” protettiva dalle convenzioni sociale, sia nella “vecchia” vita che nella “nuova”)
3) La coscienza di Zeno – Italo Svevo (il prigioniero di se stesso e dell’inerzia creata dalle proprie abitudini: che sobbalzo nel leggere la storia di Zeno tanto meno calcolato da Ada quanto più pensa di averla conquistata e “costretto” a sposare la sorella Augusta!)
4) 1984 – George Orwell (ma va’? ) (costruzione grandiosa, inferno reso in tutti i particolari, immersione senza limiti nei meccanismi che regolano, tempo presente, l’esercizio del consenso, attivo e passivo nello stesso momento, al potere, la distinzione tra il soggettivo e l’oggettivo, la strumentalizzazione delle più recondite paure e dei più bassi istinti per ipnotizzare le masse in uno stato di lucida follia).
5) Il nome della rosa – Umberto Eco (praticamente la stessa critica alla Chiesa e a tutti gli assolutismi e dogmatismi, in una cornice da romanzo storico, fatta da Dan Brown nel Codice da Vinci, ma a mio modesto avviso, con uno stile, una ricchezza di ambientazione e una perfezione nel meccanismo del “giallo” e nel realismo dei personaggi, che l’americano si sogna ).
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Ultima modifica di Winston_Smith; 30-11-2011 a 22:52.
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26-11-2011, 11:44
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#7
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Esperto
Qui dal: Jul 2011
Messaggi: 3,267
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1) Lo smemorato di Tapiola di Arto Paasilinna: Libro preferito dello scrittore preferito.
2) Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes: Stupendo libro.
3) Il Lamento del Bradipo di Sam Savage: mi ci sono ritrovato nel protagonista.
Solitamente una volta letto un libro non lo rileggo più, ma questi potrei continuare a rileggerli.
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30-11-2011, 17:05
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#8
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Intermedio
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: Switzerland
Messaggi: 131
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Bella domanda... Belinda di Anne Rice, Modern Buddhism ed infine...Introduzione all'astrologia della Morpurgo.
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07-09-2012, 01:10
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#9
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Avanzato
Qui dal: Apr 2012
Messaggi: 399
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1984 di Orwell
Walden ovvero Vita nei boschi di Thoreau
Il maestro e Margherita di Bulgakow
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07-09-2012, 01:14
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#10
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Infinite Jest
1984 di Orwell
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Ottimi gusti
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07-09-2012, 13:10
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#11
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Ovunque... e da nessuna parte...
Messaggi: 6,762
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Il vagabondo delle stelle di Jack London
Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien
Il giovane Holden di Salinger
Vabè, mi porterei questi ma farei volentieri a cambio con un Manuale della sopravvivenza su un'isola deserta
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07-09-2012, 13:25
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Messaggi: 884
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Non leggo narrativa , ma solo saggistica
Porterei questi libri che ho letto perchè trattano tematiche di mio interesse e mi hanno molto affascinato:
- Charles Darwin / l'origine delle specie
- James Frazer / il ramo d'oro
- Sigmund Freud / l'interpretazione dei sogni
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07-09-2012, 14:05
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#13
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Principiante
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 25
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Io scelgo
Cosi parlò Zarathustra di F. Nietzsche
The love song of J. A. Prufrock di T.S.Eliot
Illuminations di A.Rimbaud
perchè con un linguaggio potente,evocativo e quasi incantatorio mi hanno lasciato intravedere il senso del reale e l'essenza della vita
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07-09-2012, 14:07
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#14
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Esperto
Qui dal: Jun 2012
Messaggi: 1,418
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Quote:
Originariamente inviata da Maweeney
Domanda classica, spero e credo potenzialmente tutt' altro che banale.
Non vi sto chiedendo (necessariamente) i tre titoli preferiti ma piuttosto i tre libri – non legati alla soppravvivenza materiale -
con cui affrontereste un eterna isolazione povera di distrazioni.
Niente namedropping! La cosa più interessante è il PERCHÉ (!) della vostra scelta, vi pregerei quindi di commentare oppure di ragionare ad alta voce.
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Bè, porterei via un libro di psicologia, perché così potrei leggere e rileggere il mio disturbo e quello di altri, fino a saperne quanto uno psicologo psicoterapeuta vero, poi... Uhm... Ne ho talmente tanti che non posso dirne solo 3!!! Però sicuramente i libri di Sparks.
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07-09-2012, 14:30
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#15
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Esperto
Qui dal: Apr 2009
Ubicazione: Provincia di Torino
Messaggi: 6,306
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Candido-Voltaire
Così parlò Zarathustra-F.Nietzsche
Il lupo della steppa-H.Hesse
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07-09-2012, 14:37
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#16
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Ovunque... e da nessuna parte...
Messaggi: 6,762
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Quote:
Originariamente inviata da schopenhauer87
Così parlò Zarathustra
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Quote:
Originariamente inviata da Arthurie
Cosi parlò Zarathustra
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Quote:
Originariamente inviata da Allocco
Così parlò Zarathustra
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Uhm, effettivamente portarsi Nietzsche non sarebbe una cattiva idea. Vabè, quasi quasi porto Zarathustra anche io e così facciamo letture collettive
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07-09-2012, 14:59
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#17
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 744
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Delitto e Castigo - Dostoevskij
Lolita - Nabokov
Viaggio Al Termine Della Notte - Céline
Ma ne rimangono troppi fuori...
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01-10-2012, 16:41
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#18
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Principiante
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 30
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- Marlo Morgan, "E venne chiamata due cuori"
- Gregory David Roberts, "Shantaram"
- Wilbur Smith, "Orizzonte"
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01-10-2012, 17:01
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#19
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Intermedio
Qui dal: Apr 2012
Messaggi: 178
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Solo 3?
Comunque...
"Così parlò Zarathustra" F. Nietzsche
"1984" G. Orwell
"Il maestro e Margherita" M. Bulgakov
"Siddharta"Hermann Hesse
Non ce l'ho fatta, ne ho ho dovuto aggiungere un quarto:/
Ah, piccola aggiunta: Mi porterei Rat-Man come fumetto. ^^
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Ultima modifica di Jules.; 01-10-2012 a 17:12.
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01-10-2012, 18:00
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#20
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Banned
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 33
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il ritratto di Dorian Grey poi il piacere di Gabriele d annunzio infine panino al prosciutto di charter bukowski.
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