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Vecchio 04-03-2012, 16:56   #1
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Questa per me è l'ultima spiaggia, perchè sinceramente non so più che fare. Visto che non riesco a scrivere aprendo una nuova discussione, mi limiterò a raccontarvi la mia situazione qui.
Ho 19 anni e sono praticamente solo. Non ho un amico, non ho una ragazza e sto mandando in disperazione i miei genitori, che non sanno più come prendermi.
Dovrei essere felice, pieno di vita, con tanti amici. E invece sono triste, spento e chiuso a chiave per scelta nella mia camera.
Non ho mai trovato un vero amico, lo avevo ma i miei genitori mi hanno convinto a lasciarlo perdere alle scuole medie, perchè non andavano d'accordo con i suoi genitori. Ho avuto altri amici, ma non era la stessa cosa. Spesso venivo coinvolto in quello che gli altri facevano solo per convenienza, ma nessuno mi ha mai veramente preso in considerazione.
Ho scelto un liceo lontano dal mio paese e lontano da tutti quelli che conoscevo. Mi sono fatto nuovi amici, eravamo in tre. Finalmente mi sentivo normale, perchè anche io avevo degli amici come tutti.
Purtroppo la scuola che ho scelto è dura. Frequento un liceo classico e per il ginnasio non ho avuto problemi, in V ero uno dei migliori della classe. Nel I liceo abbiamo cambiato professori, tutti vecchi e scorbuti rispetto a quelli del ginnasio. Non mi sentivo più a mio agio, non ero più felice. Mi sentivo stressato e alla fine, un giorno qualsiasi, ho marinato la scuola per la prima volta. A convincermi fu soprattutto il fatto che la ragazza di cui mi ero infatuato aveva preferito un altro. Mi resi conto che andavo a scuola solo perchè sapevo che così l'avrei vista, anche di sfuggita.
Per la prima volta mi sentii libero, senza pressioni o pesi sulle spalle. Ho continuato a marinare la scuola per metà mese, poi la scuola ha chiamato i miei genitori che me le hanno dette di tutti i colori, frasi del tipo "non sei più nostro figlio". I miei amici non mi parlavano più (gli amici si vedono nel momento del bisogno, meno male...), i miei genitori non mi volevano più bene. Piangevo ogni giorno e non sapevo cosa fare. Volevo raccontare ai miei genitori come mi sentivo, cosa provavo. Ma alla fine sapevo che non avrebbero capito, non mi capiscono mai.
Convinsi i miei genitori che avrei ripreso la scuola a settembre, perdendo un anno. Non ce la facevo più a guardare le facce dei miei compagni di classe, era come se li sentissi ridere di me alle mie spalle.
Andai a lavorare con mio padre, poi a settembre iniziai di nuovo la scuola e incredibilmente mi ritrovai gli stessi professori dell'anno precedente. Mi sono fatto nuovi amici, ma non era la stessa cosa. Ero l'unico bocciato della classe ed avevo la sensazione che gli altri mi deridessero, così come gli insegnanti.
Ho lasciato nuovamente la scuola e ne ho scelta un'altra. Qui è andato tutto bene, ma non ho proseguito a frequentarla anche quest'anno perchè è una scuola privata.
Ho scelto un nuovo liceo classico a settembre e mi sono trovato bene. Mi sono anche innamorato di una ragazza. Da settembre a dicembre non ho mai saltato un giorno di scuola, perchè volevo vederla sempre. E mi ero illuso che anche lei provasse qualcosa per me, in realtà scoprii poi che non si confidava o divertiva solo con me ma con tutti. Le cose che faceva con me, i sorrisi, i discorsi, i giochi, li faceva anche con tutti gli altri. Io ero solo uno dei tanti.
Poi a gennaio lei si è rimessa col suo ex e mi è crollato il mondo addosso. Ho perso nuovamente gli stimoli e non mi va più di andare a scuola, non ne vedo il motivo.
A gennaio avrò fatto forse 5-6 giorni di scuola. A febbraio neanche uno (complice anche il maltempo, con la neve che ha costretto il comune a chiudere le scuole per due settimane e mezzo). Ed ora ecco marzo e ancora niente.
Domani è lunedì e non ho intenzione di andare a scuola. Non voglio vedere i prof che mi guardano col ghigno beffardo sotto il naso. Non voglio vedere i miei compagni di classe che mi guardano come un estraneo dopo tutti questi giorni di assenza. Non ce la faccio a sopportare tutto.
Ho chiesto ai miei genitori di andare da uno psicologo, ci vado da tre settimane e per ora niente di niente.
Stamane mia madre mi ha posto un ultimatum: o domani vado a scuola o vado a lavorare.
Da una parte la capisco, anche io mi comporterei così con un figlio del genere. Il fatto è che con loro non ci ho mai parlato. Non ho mai parlato di ragazze, di sentimenti, di emozioni con i miei genitori. E ho 19 anni, affrontare ora questi argomenti mi mette in profondo imbarazzo. Con loro non mi confido mai perchè non mi capiscono. In passato ho avuto qualche problema con i tic, i medici avevano consigliato ai miei di lasciarmi stare e lasciarmi in tranquillità. Non l'hanno mai fatto e ogni volta che veniva fuori che il mio malessere era provocato da loro, allora se ne uscivano con considerazioni del tipo "quel medico non capisce niente".
Sono sempre stato il cuscino da prendere a cazzotti di tutti. Nella mia famiglia ci sono un sacco di problemi e fin da quando ho imparato a camminare ricordo sempre che si sfogavano con me. Per me ormai è una cosa normale, non ci penso neanche più di tanto.
Ho valutato tutte le soluzioni possibili, ne ho individuate tre su tutte: o li convinco a lasciarmi in pace, o me ne vado da casa oppure mi suicido.
Per ora non ho la forza di suicidarmi, anche se continuando così prima o poi mi verrà il coraggio di farlo. Tanto non se ne accorgerebbe nessuno, nessuno verrebbe al mio funerale a parte i miei genitori. E anche se lasciassi una lettera in cui spiego il mio gesto, i miei genitori la straccerebbero e darebbero la colpa ad una persona non ben precisata che mi ha indotto ad uccidermi. Per loro quando faccio qualcosa che va oltre la loro comprensione è sbagliato e l'ho fatto solo perchè costretto o manovrato da qualcun altro.
Sto valutando seriamente l'ipotesi di andarmene stasera, ma non so dove. Ho ritirato qualche soldo che avevo nel libretto postale, lo zaino è aperto e sono pronto a metterci il necessario.
Non so più che fare, non ho più voglia di vivere. Non ha senso continuare così.
Vecchio 04-03-2012, 18:16   #2
Esperto
L'avatar di very90
 

Mi dispiace molto per la tua situazione.

Intanto ti attivo, benvenuto!
Vecchio 04-03-2012, 18:52   #3
Esperto
L'avatar di Don Chisciotte
 

Benvenuto!

Quote:
Originariamente inviata da very90 Visualizza il messaggio
Mi dispiace molto per la tua situazione.
Quoto.
Vecchio 04-03-2012, 20:15   #4
Intermedio
L'avatar di Vergil92
 

Benvenuto, mi dispiace molto per la tua situazione, ma credimi, scappare non è la soluzione...non avresti posti dove andare, i soldi prima o poi terminerebbero, e infine saresti costretto a tornare a casa, entrando in una situazione peggiore di quella attuale.

So che può sembrare banale quanto dico, e io stesso odio i consigli banali, però far capire la situazione ai tuoi genitori credo sia fondamentale...potresti chiedere al tuo psicologo di parlarci per conto tuo, vista la difficoltà nel comunicare con loro. (Non so se sia possibile, sto solo ipotizzando).

Comunque se ti va di parlare un pò (fra coetanei ) in privato io sono disponibile.

Ultima modifica di Vergil92; 04-03-2012 a 22:24.
Vecchio 04-03-2012, 20:26   #5
Intermedio
 

Dove andresti se lasciassi la tua famiglia? Hai programmi migliori? Da quel che leggo non credo. Probabilmente sei in uno stato di agitazione, evita di prendere decisioni repentine che ti riporterebbero indietro in una condizione peggiore.
Vecchio 04-03-2012, 23:45   #6
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da rainy Visualizza il messaggio
...
Capita sovente che molte persone vengano quì a scrivere discorsi del genere in un momento di sconforto ma poi ritrattino ore o giorni dopo. Per una certa misura è naturale, in ogni caso rispondo al messaggio così com'è. Sembri essere in una situazione di isolamento da persone di cui puoi fidarti; di deprivazione sentimentale /sessuale, e coi tuoi i legami sono recisi. Coi genitori gli argomenti che toccano sentimenti o emozioni sono banditi, e non capiscono quello di cui hai bisogno o cosa stai passando (è stato così anche per me). Azzardo che siano concentrati solo o quasi sui voti (la quale cosa è ridicola). Pure io in quella situazione tagliavo e pesantemente. Lo psicologo non mi è mai servito a una mazza.

Io andrei a scuola per finire sto ginnasio, ma con una certa Violenza. In casa non ti capiranno mai probabilmente a meno che non ti suicidi. Io ho 25 anni e ho rotto definitivamente, la cosa è senza speranze. Questi quà, i miei, sono delle TdC emerite. Se mi permetti un consiglio, se sei a corto di consigli migliori. Odiali, tutti; medita vendetta, lascia che l'aggressività di anni e anni venga fuori. Se i tuoi genitori non ti capiscono io ti capisco. Se i tuoi genitori ed eventuali coetanei usano violenza su un ragazzo che soffre, che è in difficoltà, allora è giusto che la stessa violenza venga restituita ai mittenti. L'importante è uscire fuori dal liceo, poi si ha un margine di azione maggiore.

Ultima modifica di Prassi; 05-03-2012 a 13:04.
Vecchio 04-03-2012, 23:49   #7
Esperto
L'avatar di missim
 

Ciao e benvenuto
Vecchio 05-03-2012, 00:12   #8
Principiante
L'avatar di Onidrag
 

Mi ricordi me stesso circa 5 anni fà, situazione disastrosa a scuola, niente amici, professori che mi valutavano solo per i voti, non immaginandosi nemmeno lontanamente l'inferno nella mia mente ogni giorno...mi ricordo il prof. più "brillante...? -.-", vedendomi come un inetto sociale mi consigliò adirittura di andare in un seminario per farmi prete.

Il mio consiglio è: cerca un lavoro, se oramai inizi ad odiare l'ambiente scolastico come lo odiavo io, rimanerci ti farà solo male, la cosa più utile è fare un cambio di vita radicale!
Scappare di casa, marinare, sono solo illusioni di fuga, un cane che si rincorre la coda... se vai avanti senza fare nulla o ti ritrovi mantenuto dai tuoi "neet", oppure senzatetto... purtroppo è questa la realtà.

Se non ti annoia di racconto brevemente cosa ho fatto io:


Quando sono arrivato al limite ho iniziato anche io a marinare, e quando i miei lo scoprirono mi dissero la solita frase fatta "rimettiti in riga e inizia a impegnarti e studiare oppure trovati un lavoro", ma la minaccia di mandarmi a lavorare non mi spaventava nemmeno lontanamente come l'andare a scuola, quindi mi iscrissi ad un agenzia iterinale e accettai tutti i lavori proposti, turni, lavoro notturno... e che problema c'è? Fortunatamente la patente a 18 anni i miei mi hanno obbligato a farla, questa è una delle cose per cui li devo ringraziare, e per la macchina ho avuto la fortuna di poter usare la vecchia 500 della nonna, che avanti con gli anni non usava più, quindi anche per gli spostamenti non avevo problemi.
Per un pò di tempo, con i primi soldi che mi entravano ho avuto i migliori mesi della mia vita, con i miei ho fatto un accordo, sul pagare un tot al mese finche vivo con loro, e tutti contenti.
Dopo un pò di tempo un azienza mi propose l'apprendistato, e accettai, ora lavoro ancora in questa azienda con contratto indeterminato.
Un errore che ho fatto dopo la scuola è stato impegnarmi solo nella vita lavorativa... sicchè ora mi ritrovo una vita ibrida... al lavoro tutto ok, e privatamente da eremita.
Ho avuto qualche uscita con colleghi, e un paio di mezze storie con ragazze,
che mi hanno dato qualche emozione positiva, ma a che prezzo..la prima mi è costata umiliazione, la seconda dolore, rabbia, invidia... meglio di nulla direbbero alcuni qui... ma pagare 1 milione per un pezzo di pane mi pare una presa in giro.. anche se stai crepando di fame... ma mi sto dilungando troppo scusa.

Cerca un lavoro, cerca una nuova vita,è difficile si...ma scappare non serve!
Se hai pensato al suicidio, hai pensato che non hai nulla da perdere... ma se non hai nulla da perdere perche non provare tutte le strade prima...?? tanto massimo che ti succede?

P.S.:

Quote:
Originariamente inviata da Prassi Visualizza il messaggio

Io andrei a scuola per finire sto ginnasio, ma con una certa Violenza. In casa non ti capiranno mai probabilmente a meno che non ti suicidi. Io ho 25 anni e ho rotto definitivamente, la cosa è senza speranze. Questi quà, i miei, sono delle TdC emerite. Se mi permetti un consiglio, se sei a corto di consigli migliori. Odiali, tutti; medita vendetta, lascia che l'aggressività di anni e anni venga fuori. Se i tuoi genitori non ti capiscono io ti capisco. Se i tuoi genitori ed eventuali coetanei usano violenza su un ragazzo che soffre, che è in difficoltà, allora è giusto che la stessa violenza venga restituita ai mittenti. L'importante è uscire fuori dal liceo, poi si ha un margine di azione maggiore.
La rabbia che descrivi la ho anche io in fondo alla mia anima, e brucia ogni volta che va male qualcosa, mi fa ricordare il mio passato...fa male.. e mi viene voglia di spaccare la faccia a tutti quelli che si credono migliori, superiori, a quelli che fanno tanto i fighi..
Ma secondo me questo demone va controllato e incatenato, vivere nell'odio non rende migliore la vita.. sembra una forte energia da poter usare... ma ti mangia da dentro..

Ultima modifica di Onidrag; 05-03-2012 a 00:28.
Vecchio 05-03-2012, 00:16   #9
Esperto
L'avatar di fuoridalmondo
 

benvenuto
Vecchio 05-03-2012, 09:05   #10
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

benvenuto


sono convinto che piano piano avrai la possibilità di fare "ordine" e sistemare la tua vita...
mi raccomando non fare l'errore di pensare di essere in una situazione senza uscita
Vecchio 05-03-2012, 13:00   #11
Esperto
L'avatar di NoSurrender
 

Anche io una volta ero a terra come te! Ora un pochino mi sono rialzato e sto quasi bene, se vuoi un consiglio sarò felice parlarne.
Vecchio 06-03-2012, 20:42   #12
Avanzato
L'avatar di Deidara93
 

ciao benvenuto
Vecchio 06-03-2012, 21:03   #13
Banned
 

Benvenuto rainy.
Perdonami ma non ho capito il tuo problema.

Ho capito che hai delle difficoltà, ma non ho capito il Problema.

Se mi permetti, mi azzarderò a fare delle ipotesi, che potrai anche ignorare bellamente:
secondo me parti dando per scontato che la vita ti debba qualcosa.

Beh, anche io ci sono passato. Cresciamo con un'educazione, con degli ideali, con in mente la storia della famiglia Mulino Bianco, e non ci immaginiamo che potrebbe essere ben diverso.
Saremmo ad esempio potuti nascere, io oppure te, in una famiglia di alcolizzati che menavano le mani. Saremmo potuti nascere in un quartiere dove bisognava sgomitare per essere rispettati, o si diventava la puttana di tutti, dove la violenza e il degrado erano all'ordine del giorno. Persino dove lo stesso mangiare era una sfida.
Ma siamo qui, e tutto sommato abbiamo qualcosa di più. Una famiglia poco empatica, compagni di classe superficiali e professori estremamente ignoranti. Ci sono passato, anzi per colpa di uno di questi un attacco di panico a scuola mi ha fatto lasciare le superiori: mi sono diplomato a 21 anni, e questo mi ha causato difficoltà.

Ma parliamo di te, e del mondo. Il mondo non ti deve niente, e questo te l'ho già detto, ma tu non devi niente al mondo. Puoi prenderti tutto, e dovresti. Dovresti pensare a cosa ti piace VERAMENTE, a cosa vorresti fare, la tua passione. Vuoi davvero rimanere senza neanche la maturità classica, per colpa degli altri? O pensi che nonostante tutto sei MEGLIO DI TUTTI GLI ALTRI e ce la puoi fare?
Potrai poi andare avanti con gli studi e cercare magari dei lavoretti per vivere un po' di indipendenza, oppure lasciar perdere i libri e puntare dritto al mondo del lavoro.
Puoi fare musica, teatro, danza, arti marziali o sport. Puoi dedicarti ai videogiochi, ai libri o ai film. Se vuoi socializzare dovresti trovare dei posti che aggreghino persone con interessi comuni ai tuoi, persone meno immature dei tuoi compagni di classe e meno stupidi dei tuoi professori.

Un consiglio che a me ha fatto molto bene: cura il fisico, perché mens sana in corpore sano. Io stavo tutto piegato e guardavo in basso, ero veramente messo male fisicamente, adesso non sono un adone, ho un pelo di pancetta, ma almeno riesco a star dritto. La gente se ne è accorta, e mi tratta meglio: non mi scansa, non mi parla dietro. Senti tu lo devi a te stesso di trattarti bene e di volerti bene, perché lo sai che questo mondo ce le ha delle cose belle da darti, lo sapevi quando credevi che la ragazza ti si filasse un poco, che il mondo poteva essere amichevole.

Poi non lo so, magari mi sono perso qualcosa, magari sto sottovalutando i tuoi problemi.

Ultima modifica di Marco Russo; 06-03-2012 a 21:09.
Vecchio 22-06-2012, 20:54   #14
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Ciao rainy, non sai quanto ti capisco!
Anche per me ci fu un periodo a scuola in cui facevo settimane di assenze, ero stressata, senza amici.
Poi per fortuna cambiai scuola e sono riuscita a diplomarmi l'anno scorso.
Capisco il tuo vuoto, penso che gran parte degli iscritti su questo forum, soffra di ansia sociale un po' per sensibilità di carattere, ma soprattutto perchè in famiglia non è stato cresciuto o amato come si deve, e io sono tra questi.
Anche io ho 19 anni e non sai quanto odio i miei genitori per avermi cresciuta così iniscura e sola!
Ma sto combattendo e non penserei mai al suicidio, MAI.
Non mi tolgo certo la vita per due menefreghisti senza cuore (che sarebbero i miei genitori) e tu devi fare la stessa cosa, lottare sempre!
Ciao, ti auguro tutto il bene del mondo a te, a me, e a tutte le persone che non si sono sentite amate.
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