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24-07-2013, 21:14
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#41
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Banned
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Nella mia testa
Messaggi: 4,353
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Quote:
Originariamente inviata da Chained to dust
Nella mia quasi per niente.. tutto ciò che han saputo fare è stato affibbiarci un libretto di una 50ina di pagine che non ha letto nessuno
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Idem per me!
Me la sono cavata solo perchè ho sempre avuto delle passioni e degli interessi molto marcati (scrittura, letteratura...), ma non so se per i miei ex compagni si possa dire lo stesso.
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24-07-2013, 23:39
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#42
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Banned
Qui dal: Jul 2013
Messaggi: 385
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Negli anni, ho sufficientemente sviluppato il senso di odio e non-appartenenza verso una scuola che scelsi, anch'io, troppo alla leggera.
Nel mio caso, però, il rimorso è attribuibile alla scuola specifica.
Scelsi un classico ad indirizzo sperimentale. Adoravo le materie, quel connubio di discipline che racchiudeva un po' di nozioni di ambiti così diversi. Ma mi trovai a fare i conti con orari scolastici oltremodo prolungati ed estenuanti, senza contare la severità imposta e gli atteggiamenti pretenziosi (spesso smisuratamente).
Una scuola, insomma, che non mi ha permesso di coltivare null'altro. Il che è risultato cruciale per la mia indole già di per sè poco propensa alle attività sociali.
Ad ogni modo, se potessi tornare indietro, non so proprio per quale indirizzo propenderei. In fondo, mi piaceva affrontare ampie prospettive. Ma credo non ci sia una scuola che presenti davvero un'offerta formativa (più o meno) completa in grado di soddisfare esigenze più vaste e far sì che non si debba rimpiangere una scelta compiuta a dodici/tredici anni.
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24-07-2013, 23:51
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#43
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 2,228
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presente, non entro nei dettagli perché troppo personale però anch'io ho fatto scelte sbagliate dettate dall'ingenuità ed ignoranza del momento, a 13 anni come puoi scegliere il tuo futuro dei prossimi 5 anni? non puoi, ci vorrebbero 2 anni d'orientamento strutturato sia a livello di studio che pratico professionale e per gli ultimi 3 anni specializzarsi verso un ramo ben preciso, che sia professionale o scientifico anche perché 3 anni sarebbero più che sufficienti per studiare bene un ramo preciso, ora come ora si fanno 5 anni totalmente inutili studiando roba inutile ed alla fine della storia il liceo odierno non t'insegna nulla.
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30-07-2013, 16:12
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#44
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,672
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Ho fatto il liceo scientifico: non mi è servito a nulla in ambito lavorativo. ma se fossi andato in un istituto tecnico credo che la situazione sarebbe stata persino peggio: probabilmente non avrei neppure finito la scuola date le scarse capacità pratiche e manuali che avevo. Poi cmq lo studio per me è stato sempre un modo per difendermi dalle relazioni sociali in cui mi sono sempre trovato a disagio e questo indipendentemente dal tipo di scuola che abbia fatto. Un po la mia famiglia me l' ha imposto un po' ci ho messo del mio ad adeguarmi a questo andazzo. Quindi più che scuola sbagliata, per me è stato sbagliato il rapporto con lo studio. Certo con il senno di prima.......
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Ultima modifica di Wolferstein; 30-07-2013 a 16:17.
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30-07-2013, 16:17
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#45
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Banned
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: Puglia
Messaggi: 3,106
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Be non esageriamo, la scelta della scuola ha la sua importanza, ma non fino a questo punto. La vita inizia dopo la scuola e le scelte e le decisioni importanti vengono prese dopo.
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17-12-2015, 19:35
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#46
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: sicilia orientale
Messaggi: 668
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"Può una scuola sbagliata affondarci come l'iceberg del Titanic?"
Assolutamente sì, per quanto mi riguarda. La scuola superiore è stato il mio fardello.
Il I anno iniziarono subito i problemi. Una classe composta da mafiosetti e delinquenti. Tant'è che la vicepreside quando si incontrò con mio padre gli confidò che ero stato attenzionato per problemi di bullismo (in realtà la signora all'inizio raccontò a mio padre che il bullo ero io, poi si scusò subito perchè era confusa. Ma come si fa? )
Non so come, ma risco a sopravvivere e passo al II anno.
II anno, per i primi mesi le cose sembravano andare meglio, poi nell'ultimo trimestre ripresero le seccature. Fu allora che iniziai a meditare il trasferimento al liceo, ma alla fine non se ne fece neinte (ricordo ancora la profonda invidia che provai per un mio compagno di comitiva che faceva la mia stessa scuola e si trasferì al magistrale: "perchè la era pieno di femmine". E io come un fesso sono sempre stato in classi con due ragazze al massimo).
III anno, cambio classe. Nella mia scuola dopo il biennio bisognava scegliere due indirizzi: uno informatico, uno amministrativo. Scelsi l'amministrativo perchè meno impegnativo. Non me la sentii di scegliere la terza opzione.
All'inizio le cose sembrano andare bene, ma a un certo punto le cose iniziano ad andare a rovescio e le persone che ritenevo simpatiche e amichevoli gettarono la maschera, rivelandosi per quello che erano, dei meschini approfittatori e dei mafiosetti non molto dissimili da quelli del secondo.
Passo un'estate da schifo, ricordo che restai chiuso in casa tutto il tempo, meditando addirittura di scappare di casa. Ma non feci nulla. Sono sempre stato un codardo, lo ammetto.
IV anno, inizia subito col dente avvelenato. Mi decido che è il momento di andarmene. Chiedo allora di trasferirmi alla serale, ma la signora vicepreside bloccò tutto in nome di un paternalismo ridicolo che poteva benissimo risparmiarsi). Avessi fatto la serale avrei avuto la possibilità di lavorare già da ragazzo e farmi qualche soldo. Invece dovetti restarmene a scuola a prendermi insulti aggratis obbligato a stare con gente che meritava solo di schiattare in un buco e di mangiare merda.
E' il periodo dei diciottesimi. Mi invento sempre scuse per non andarci, e nella maggioranza dei casi ci riesco. Si organizzò una gita dove si era deciso che "tutti" dovevano andarci. Io invece dissi categoricamente che potevano andarsene a sbattersi le corna, io prefgerivo starmene in classe da solo che farmi la gita con loro branco di dementi.
Intanto la mia vita sociale fuori dalla scuola era definitivamente compromessa. Dal I anno non potevo uscire di casa, per paura di persecuzioni e per il fastidio allo stomaco che avrei provato se i miei occhi avessero incrociato quelle teste di cazzo. Iniziai ad odiare i miei amici, perchè loro stavano bene io invece dovevo nascondermi e mangiarmi il fegato.
Arriviamo al V anno. Finalmente prendo il fottuto diploma. Non vado alla gita e mi diplomo col punteggio più alto (fu troppo facile comunque, gli altri erano proprio a livello di analfabetismo congenito).
Questo in soldoni la mia bellissima vita scolastica. Ringrazio i miei, i professori la presidenza, la vicepresidenza, i miei compagni e i miei amici per tutto l'amorevole conforto e supporto che mi hanno dato. E ora che bruciassero all'inferno.
Scusate lo sfogo.
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17-12-2015, 19:48
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#47
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 14,193
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altro che! io ho scelto la scuola sbagliata e ora mi ritrovo con un diploma inutile ,incapace di fare assolutamente niente e perennemente disoccupato...
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17-12-2015, 20:15
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#48
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Esperto
Qui dal: May 2015
Messaggi: 733
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Io ho frequetato il liceo scientifico, e sono sempre stato soddisfatto della scelta. Ma c'è da dire che sono un tuttologo: il liceo mi piaceva perchè potevo spaziare dalla fisica al latino, dalla filosofia alla matematica, senza dover specializzarmi in nulla. E infatti i problemi per me sono arrivati all'università, quando ho dovuto specializzarmi per forza in qualcosa...
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17-12-2015, 20:49
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#49
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Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,748
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Si cavolo ho sbagliato ad ogni scelta che ho fatto, non solo la scuola anche tutto quello che è venuto dopo. Ho sbagliato vita proprio
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17-12-2015, 21:53
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#50
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Avanzato
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: Modena
Messaggi: 310
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vedo che sono in buona compagnia
Sono stato spinto a fare l'istituto tecnico da insegnanti delle superiori, facendo leva sulla paura di rimanere disoccupato, e ovviamente con un fobico come me hanno avuto successo...
Mi sono diplomato perito meccanico con un voto bassino, ho trovato il primo lavoro in una industria automobilistica solo grazie ad una conoscenza di mio padre...ma odiavo quell'ambiente materialista e cinico, le persone mi consideravano una specie di alieno.
Quando l'azienda è fallita ho provato quasi sollievo e non ne ho più voluto sapere. Ho capito che dovevo seguire le mie antiche passioni e mi sono buttato nella fotografia, in seguito nel video (grazie ad un corso di formazione).
Quello che mi sembra importante dire è che si sbaglia facilmente quando si ha 13-14 anni ma ci sono corsi di formazione o lauree brevi (per chi è diplomato) e quindi si può sempre correggere il tiro.
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17-12-2015, 22:36
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#51
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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si . nn avrei scelto il liceo se solo avessi avuto le idee chiare , ho fatto il liceo solo perchè tutti dicevano che era la scuola più prestigiosa ahhaha prestigiosa sto cazz .
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17-12-2015, 22:40
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#52
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 1,107
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sì..e purtroppo capire capacità e inclinazioni non è facile..io ho fatto un liceo e mi sono annoiato a morte..considero i licei le scuole inutili per eccellenza: non approfondisci niente, non impari a far niente, non ti appassioni a niente..fossi minstro dell'istruzione li abolirei...
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17-12-2015, 22:44
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#53
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Bologna - Modena
Messaggi: 3,680
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Boh, io ho cambiato due scuole e i miei problemi sono rimasti tutti com' erano..... la colpa in tutti e due i casi era mia, non di certo delle scuole...
Credo lo stesso però che il sistema sia sbagliato in quanto uno a 13 anni non può di certo sapere se nella vita vuol fare il tornitore o il medico....
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17-12-2015, 22:54
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#54
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,992
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Eccomi! Presente anch'io!
Proprio negli ultimi tempi sto prendendo a testate il muro per le mie "scelte" scolastiche.
Da piccolo volevo fare l'elettricista...voi direte che non è mica una gran cosa,ma a me da bambino affascinavano gli impianti elettrici.
Per le superiori avevo infatti scelto un'istituto tecnico ad indirizzo elettronico o qualcosa di simile, poi sono stato deviato da altri finendo all'artistico.
E anche li come un coglione dopo un'anno di architettura e arredamento sono passato alla sezione di decorazione pittorica... (non so nemmeno perchè esiste...)
Poi più avanti ho cazzeggiato all'università(non dico cosa).
E mi ritrovo oggi a trent'anni ad avere nel curriculum solo esperienze lavorative in cucina,un lavoro che ormai odio profondamente.
La cosa comica è che oggi come oggi le cose che farei volentieri come lavoro sono legate proprio al mio passato mancato: andrei volentieri in produzione-assemblaggio meccanico o elettronico per il quale servirebbe il diploma tecnico.
Oppure farei volentieri qualcosa nell'artigianato,tipo restauro-falegnameria. Se almeno avessi continuato l'artistico nella sezione arredamento avrei un minimo di qualifica per questo.
Ora sono disoccupato,nel pallone e con l'unica prospettiva di finire in cucina di nuovo...cosa che dubito di riuscire a sopportare.
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17-12-2015, 22:57
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#55
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,992
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Quote:
Originariamente inviata da mmmax
Quello che mi sembra importante dire è che si sbaglia facilmente quando si ha 13-14 anni ma ci sono corsi di formazione o lauree brevi (per chi è diplomato) e quindi si può sempre correggere il tiro.
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Sto pensando di correggere il tiro,ma ho trent'anni: i soldi per eventuali corsi chi me li da?
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19-12-2015, 20:38
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#56
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Avanzato
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: Modena
Messaggi: 310
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il corso che ho fatto io per disoccupati era gratuito ma bisognava superare una selezione.
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19-12-2015, 22:06
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#57
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,992
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Quote:
Originariamente inviata da mmmax
il corso che ho fatto io per disoccupati era gratuito ma bisognava superare una selezione.
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Io a gennaio ho appuntamento al centro per l'impiego per vedere che corsi fanno(e quando), ma dubito che troverò qualcosa di interessante, ma comunque ci spero.
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19-12-2015, 23:24
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#58
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Principiante
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 14
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Quote:
Originariamente inviata da Chained to dust
A 13 anni si sà.. pochi o nessuno sanno da che parte buttare la loro vita. Io ancora meno di altri. [/I]
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è difficile, davvero molto difficile, scegliere un percorso di vita di punto in bianco. Decisioni di questo tipo andrebbero maturate gradualmente, grazie ad una progressiva stimolazione da parte della famiglia e degli insegnanti, che dovrebbero operarsi per rivelare le naturali inclinazioni dei ragazzi, ancora troppo immaturi per averne consapevolezza.
Il risultato è che la scelta della scuola verrà fatta sulla base di criteri secondari... come appunto la vicinanza a casa.
Se posso esprimere un personale parere, però, la perseveranza del portare a termine un percorso rivelatosi sbagliato, con la consapevolezza delle difficoltà emotive a cui si va incontro, l'umiltà di ammettere un errore di valutazione, rendono lo sforzo degno di ammirazione e forse temprano il carattere così come altre esperienze di vita.
Ho commesso anch'io lo stesso errore... alle medie mi sono scontrata con l'infinita indelicatezza di alcuni maschietti miei coetanei, le cui lievi molestie mi turbarono abbastanza da non voler mai più avere a che fare con il genere maschile. Scelsi un liceo prettamente femminile, che mi donò un po' di pace... forse troppa, perchè attualmente sono incapace di rapportarmi serenamente agli uomini e provo ancora profondo disagio.
Tuttavia nulla è irreversibile. Ho intrapreso un percorso universitario totalmente diverso da quello del liceo e l'ho terminato con grande successo; gradualmente, sforzandomi, mi sto "riabilitando" al contatto con gli uomini. Guardandomi indietro posso dire di essere fiera di avercela fatta, e di averlo fatto da sola nonostante gli ostacoli.
Altrettanto, non devi più incolparti e puoi aver fede che riuscirai a trovare la tua strada comunque e la percorrerai con gioia e maturità, ed anche se ci vorrà più tempo, recupererai tutto il tempo perso e le esperienze mancate.
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20-12-2015, 12:53
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#59
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Avanzato
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: Modena
Messaggi: 310
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Concordo.
Inoltre voglio sottolineare che una persona forzata a fare ciò che non ama potrà (forse) trovare lavoro ma sarà sempre insoddisfatta e frustrata e non emergerà mai. Chi riesce a fare ciò che ama è talmente preso dal lavoro che non sente nemmeno i bisogni corporali (fame, sonno, stanchezza) e riesce a sfruttare al 100% le proprie qualità.
Purtroppo il mondo si sta riempiendo di persone che lavorano controvoglia, li si vede vagare per la città con lo sguardo spento, testa bassa.
E non si tratta solo di un problema personale. Il lavoro di ognuno si riflette sulla qualità della vita di tutti.
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20-12-2015, 16:44
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#60
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,992
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Quote:
Originariamente inviata da mmmax
Concordo.
Inoltre voglio sottolineare che una persona forzata a fare ciò che non ama potrà (forse) trovare lavoro ma sarà sempre insoddisfatta e frustrata e non emergerà mai. Chi riesce a fare ciò che ama è talmente preso dal lavoro che non sente nemmeno i bisogni corporali (fame, sonno, stanchezza) e riesce a sfruttare al 100% le proprie qualità.
Purtroppo il mondo si sta riempiendo di persone che lavorano controvoglia, li si vede vagare per la città con lo sguardo spento, testa bassa.
E non si tratta solo di un problema personale. Il lavoro di ognuno si riflette sulla qualità della vita di tutti.
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Si, quello che descrivi sta diventando una piaga sociale.
E io lo sto vivendo personalmente su di me.
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