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Vecchio 18-02-2024, 23:59   #21
un_lettore
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Riflettendo un pò sulla questione ...

E' anche vero che un percorso psicoanalitico puoi comunque iniziarlo, dandoti come scadenza personale un certo periodo (ad es 12 mesi) entro la quale osservare chiaramente un cambiamento.

Voglio dire, non sei obbligato a continuare se vedi che ci vogliono vent'anni. Si tratta di qualcosa di reversibile, puoi abbandonare e dirigerti altrove.

Una questione correlata, invece, potrebbe essere quella di trovare un bravo analista e non uno dei tanti disponibili.


Estraneo
Vecchio 19-02-2024, 10:30   #22
XL
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Originariamente inviata da Des Visualizza il messaggio
Prima di abbandonare questa vita di merda, volevo tentare un'ultima volta di farmi aiutare da uno specialista. Sto cercando da settimane ma non ne vengo a capo perché ultimamente stavo pensando di rivolgermi ad uno psicoanalista, visto che tutte le psicoterapie fatte in passato sono miseramente fallite.
Avete avuto esperienze di psicoanalisi? Riuscite a darmi delle info?
Gli psicoanalisti sostengono che quello che fanno non è una forma di psicoterapia ma per me è una mezza boiata, Tutte le forme di psicoanalisi sono psicoterapie tra altre psicoterapie.
In sostanza le psicoterapie le si può descrivere come interventi che usano le relazioni, il dialogo e certe forme di comunicazione anche non verbali per modificare certi assetti e per far star meglio le persone in certi sensi.
Quali sensi? La cosa è piuttosto arbitraria per me, infatti tra di loro non sono mica d'accordo su cosa significhi oggettivamente star meglio, ci sono varie "religioni" e "credi".

Io comunque non vedo cosa aspettarmi, se ti va falla questa cosa, che risolveranno certi problemi in base praticamente al nulla, io sono scettico, se fossi stato capace di risolverli o avessi avuto davvero la volontà di risolverli in certi sensi i problemi, l'avrei già fatto da solo, lo psicoanalista/psicoterapeuta in tal senso non è che a me serve a qualcosa, a meno che non li risolve lui certi problemi e fatica lui là dove io non sono ben disposto a faticare, ma questo non lo fa, quindi, i miei problemi restano semplicemente irrisolti perché non c'è alcun soggetto capace di risolverli visto che io non sono ben disposto.
A me aiutano queste cose solo per sfogarmi, insomma una persona che è capace di incassare le mie bestemmie e il mio malcontento nei confronti dell'esistenza senza mandarmi a quel paese e senza costringermi a dover mimare che provo un senso di gratitudine che io non provo, può tornare comunque utile, ma spesso non son capaci manco di fare questo.

Ultima modifica di XL; 19-02-2024 a 10:41.
Vecchio 19-02-2024, 11:46   #23
Des
Esperto
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Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
A me aiutano queste cose solo per sfogarmi, insomma una persona che è capace di incassare le mie bestemmie e il mio malcontento nei confronti dell'esistenza senza mandarmi a quel paese e senza costringermi a dover mimare che provo un senso di gratitudine che io non provo, può tornare comunque utile, ma spesso non son capaci manco di fare questo.
Il dramma è proprio questo: in tutte le psicoterapie che ho fatto non ho mai avvertito l'esistenza di un percorso terapeutico strutturato e personalizzato che avrebbe dovuto portarmi dal punto A al punto B.
È sempre stato uno sfogarsi, raccontare gli episodi più spiacevoli del quotidiano, per poi vedere precipitare le discussioni su un piano decisamente banale, del tipo "il passato non c'è più", "le persone che ti hanno fatto del male non hanno più potere su di te", ecc.... Ok, e quindi? Questo in che modo dovrebbe aiutarmi? Quando si tratta di quagliare, ci si perde.

Penso che il senso delle terapie sia un altro.
Ho cominciato a stare molto male nel pieno dell'adolescenza quando ebbi un insight: in una frazione di secondo presi consapevolezza di una certa cosa e in un tempo altrettanto infinitesimo sprofondai nell'inferno. Una frazione di secondo. Non giorni, mesi o anni. Una piccola parte di un secondo. Un battito di ciglia.
Allo stesso modo, il cambiamento in positivo può avvenire da un momento all'altro, quando si realizza nel profondo qualcosa, quando scatta la famosa molla e il terapeuta dovrebbe agevolare questo processo.
Tipo la maieutica socratica.
Ringraziamenti da
Pablo Escoalbar (19-02-2024)
Vecchio 19-02-2024, 11:58   #24
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Originariamente inviata da AvolteRitorno Visualizza il messaggio
- innanzitutto non contravvenire mai a quello che ti dice lo psichiatra (dosi, modi e tempi di assunzione)
- non sospendere mai da un giorno con l'altro (si va a scalare per sospendere)
- se dopo 20/30 giorni non inizia a farti nessun effetto parlane col medico, perché c'è qualcosa che non va
- per quanto possibile non vedere il farmaco come la "cura", ma come il "mezzo" per arrivare a un miglioramento (in soldoni: non affezionarti al farmaco, pensa che prima o poi lo smetterai)

Sembra un po' il vademecum delle Giovani Marmotte in quanto a utilità, ma non ho di meglio da offrire.

In bocca al lupo Des.
la prima e l'ultima sono un pò in contraddizione perchè a me hanno sempre detto che per il mio disturbo li devo prendere vita natural durante.
Vecchio 19-02-2024, 12:05   #25
Esperto
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Originariamente inviata da Des Visualizza il messaggio
Il dramma è proprio questo: in tutte le psicoterapie che ho fatto non ho mai avvertito l'esistenza di un percorso terapeutico strutturato e personalizzato che avrebbe dovuto portarmi dal punto A al punto B.
È sempre stato uno sfogarsi, raccontare gli episodi più spiacevoli del quotidiano, per poi vedere precipitare le discussioni su un piano decisamente banale, del tipo "il passato non c'è più", "le persone che ti hanno fatto del male non hanno più potere su di te", .
voglio fare un breve riassunto di orientamenti terapeutici che spero possa esserti utile:
-psicodinamici/psicoanalistic: si parla a ruota libera, al limite lo psicologo dice frasi come quelle di cui sopra o fa domande. l'idea è che dopo un pò scoprirai da solo cosa fare e che il dialogo ti aiuti a stare meglio.
-terapie cognitivo comportamentali: a inizio terapia scrivi gli obiettivi concreti da raggiungere e lo psicologo ha il compito di portarti da punto a al punto b nel modo più rapido possibile. ti farà fare degli esercizi per ridurre l'ansia o la depressione ed insegnerà degli skills da usare per migliorare.
tra queste ci sono la DBT (nata per curare il disturbo borderline di personalità) la metacognitivo interpersonale e la schema therapy (nate per i disturbi di personalità in generale) la CBT (nata per disturbi più ''semplici'' come ansia depressione eccetera). la schema therapy e la metacognitiva si concentrano sugli schemi comportamentali che si ripetono sempre uguali nella nostra vita e che ci portano ad essere infelici, la dbt invece ha come obiettivo principale quello di insegnarti a gestire emozioni troppo eccessive ed intense.
-Emdr: è una terapia che dovrebbe lavorare direttamente sui traumi usata per cose come il disturbo post traumatico da stress.
https://www.ildottorerisponde.it/202...ste-efficacia/
Vecchio 19-02-2024, 12:08   #26
Hor
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Originariamente inviata da CamillePreakers Visualizza il messaggio
la prima e l'ultima sono un pò in contraddizione perchè a me hanno sempre detto che per il mio disturbo li devo prendere vita natural durante.
Purtroppo è anche la mia situazione.
A un certo punto con una psichiatra abbiamo provato a toglierli, ma i risultati non sono stati buoni.
Attualmente prendo una dosa minima di un solo farmaco, e anche così sento di avere delle difficoltà. Ma preferisco così piuttosto che tornare da alti dosaggi.
Vecchio 19-02-2024, 12:16   #27
Esperto
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Secondo la mia esperienza, la psicanalisi funziona, MA è troppo lunga in rapporto ai risultati. In altre parole, dopo TANTI anni ottieni qualche risultato MA non la completa "guarigione".
Ho scritto guarigione con le virgolette perché, secondo me, di qualunque tipo sia la psicoterapia (psicanalisi, terapia comportamentale, ecc.) si può migliorare ma non liberarsi totalmente del disturbo. La t. comportamentale non l'ho mai provata, quindi prendetela come una mia personalissima opinione.
Un'altra mia personalissima opinione è che anche i d. mentali vanno “presi per tempo”, nel senso che una psicoterapia iniziata prima dei 25-30 anni ha maggiori probabilità di riuscita.
Vecchio 19-02-2024, 13:42   #28
Des
Esperto
L'avatar di Des
 

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Originariamente inviata da CamillePreakers Visualizza il messaggio
voglio fare un breve riassunto di orientamenti terapeutici che spero possa esserti utile:
-psicodinamici/psicoanalistic: si parla a ruota libera, al limite lo psicologo dice frasi come quelle di cui sopra o fa domande. l'idea è che dopo un pò scoprirai da solo cosa fare e che il dialogo ti aiuti a stare meglio.
-terapie cognitivo comportamentali: a inizio terapia scrivi gli obiettivi concreti da raggiungere e lo psicologo ha il compito di portarti da punto a al punto b nel modo più rapido possibile. ti farà fare degli esercizi per ridurre l'ansia o la depressione ed insegnerà degli skills da usare per migliorare.
tra queste ci sono la DBT (nata per curare il disturbo borderline di personalità) la metacognitivo interpersonale e la schema therapy (nate per i disturbi di personalità in generale) la CBT (nata per disturbi più ''semplici'' come ansia depressione eccetera). la schema therapy e la metacognitiva si concentrano sugli schemi comportamentali che si ripetono sempre uguali nella nostra vita e che ci portano ad essere infelici, la dbt invece ha come obiettivo principale quello di insegnarti a gestire emozioni troppo eccessive ed intense.
-Emdr: è una terapia che dovrebbe lavorare direttamente sui traumi usata per cose come il disturbo post traumatico da stress.
https://www.ildottorerisponde.it/202...ste-efficacia/
Ad eccezione della psicoanalisi, ho fatto tutto ciò che viene elencato nel tuo post.
Vecchio 19-02-2024, 13:51   #29
Des
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Originariamente inviata da barclay Visualizza il messaggio
Un'altra mia personalissima opinione è che anche i d. mentali vanno “presi per tempo”
Sicuramente, ma dipende anche da come (e da chi) vengono presi.
Secondo me, quando esplode il disturbo il danno ormai è fatto. Andrebbe posta molta attenzione sui segni anticipatori.
Io ad esempio ho cominciato pian piano a rifiutare le uscite con i compagni di scuola, a farmi negare al telefono, poi ho cominciato a fare attività in solitaria e infine mi sono rifugiato nell'allora nascente internet.
Vecchio 19-02-2024, 13:59   #30
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Originariamente inviata da Des Visualizza il messaggio
Ad eccezione della psicoanalisi, ho fatto tutto ciò che viene elencato nel tuo post.
anche l'emdr? per cosa te l'hanno fatta fare?
Vecchio 19-02-2024, 14:17   #31
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Originariamente inviata da CamillePreakers Visualizza il messaggio
la prima e l'ultima sono un pò in contraddizione perchè a me hanno sempre detto che per il mio disturbo li devo prendere vita natural durante.
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Originariamente inviata da Hor Visualizza il messaggio
Purtroppo è anche la mia situazione.
A un certo punto con una psichiatra abbiamo provato a toglierli, ma i risultati non sono stati buoni.
Attualmente prendo una dosa minima di un solo farmaco, e anche così sento di avere delle difficoltà. Ma preferisco così piuttosto che tornare da alti dosaggi.
Cami e Hor, scusatemi entrambi, avete pienamente ragione, ho un po' generalizzato focalizzandomi sul caso di Des (che da quel che ho capito non è attualmente assuntore regolare di farmaci e quindi ho supposto che la sua patologia sia curabile senza necessariamente ricorrervi per sempre). Naturalmente ci sono patologie per le quali è necessario assumere il farmaco a vita, di cui però io non so parlare perché non fanno parte del mio vissuto personale (che è l'unica cosa di cui posso parlare con un pizzico di cognizione di causa).

Questo non toglie che anche nel mio caso, nonostante per DAP e depressione non sia detto che l'assunzione di farmaci debba diventare a vita, sono 25 anni che dipendo da questa "pastiglietta" quotidiana. Per questo premevo sul fatto di non "adagiarsi sugli allori" se il farmaco fa effetto, ma di mirare a migliorare e toglierlo. Perché dipendere da un farmaco, quando si ha la possibilità di non farlo, non è mai una bella cosa (da che pulpito).
Vecchio 19-02-2024, 15:15   #32
Des
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Originariamente inviata da CamillePreakers Visualizza il messaggio
anche l'emdr? per cosa te l'hanno fatta fare?
Sì, ho fatto pure quella, suppongo per i maltrattamenti.
Non mi è saputo di niente. Voglio dire, non mi è rimasto nulla.

Ho provato pure l'ipnosi, da un altro specialista. Nemmeno in quel caso ho provato nulla.
Vecchio 19-02-2024, 17:07   #33
XL
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Penso che il senso delle terapie sia un altro.
Ho cominciato a stare molto male nel pieno dell'adolescenza quando ebbi un insight: in una frazione di secondo presi consapevolezza di una certa cosa e in un tempo altrettanto infinitesimo sprofondai nell'inferno. Una frazione di secondo. Non giorni, mesi o anni. Una piccola parte di un secondo. Un battito di ciglia.
Allo stesso modo, il cambiamento in positivo può avvenire da un momento all'altro, quando si realizza nel profondo qualcosa, quando scatta la famosa molla e il terapeuta dovrebbe agevolare questo processo.
Tipo la maieutica socratica.
Non so, io personalmente ci credo poco a questa cosa. Mi spiego meglio...

Per distruggere una città basta scanciarci una bomba sopra, e in pochi secondi la radi al suolo, per ricostruirla non si può fare lo stesso, non esiste nessuna bomba che sganciata in modo analogo è capace di ricostruire una città, ci vogliono molte più persone, mezzi e tempo per ricostruirla rispetto a quel che occorre per distruggerla.

Per questo io ci credo poco, alla fine io devo fare tutto, mica loro, se non l'ho ancora fatto si vede che probabilmente non è così che posso e voglio aggiustare le cose.

In ogni caso io direi di provare se un po' ci credi a questa cosa, vedi un po' come va e poi decidi se continuare, al più perdi un po' di soldi e vai incontro ad una piccola incazzatura.

Ultima modifica di XL; 19-02-2024 a 17:18.
Vecchio 19-02-2024, 17:29   #34
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puoi dirci più o meno di che insight si è trattato?
io sono impazzita nel vero e proprio senso della parola quando a 16 anni rimuginando sulla mia situazione mi sono resa conto che ero nella merda totale, e che forse ci sarei rimasta.
Vecchio 19-02-2024, 20:18   #35
Des
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Originariamente inviata da CamillePreakers Visualizza il messaggio
puoi dirci più o meno di che insight si è trattato?
io sono impazzita nel vero e proprio senso della parola quando a 16 anni rimuginando sulla mia situazione mi sono resa conto che ero nella merda totale, e che forse ci sarei rimasta.
Dico soltanto che il primo, quello che mi ha predisposto al disagio psicologico, riguardava l'aspetto fisico.
Il secondo invece è avvenuto circa 2 anni più tardi ed è stato quello più devastante perché ho preso piena consapevolezza della mia solitudine. Stavo impazzendo dalla disperazione, e forse è successo davvero. Da allora non mi sono più ripreso.
Se avessi avuto degli amici e delle persone vicine ad "accompagnarmi", forse le cose sarebbero andate molto diversamente.

La prima volta fu come aprire una botola e guardare giù verso l'abisso. La seconda invece è stato come caderci dentro, divorato dall'oscurità.
Vecchio 19-02-2024, 21:52   #36
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Originariamente inviata da Des Visualizza il messaggio
Dico soltanto che il primo, quello che mi ha predisposto al disagio psicologico, riguardava l'aspetto fisico.
Il secondo invece è avvenuto circa 2 anni più tardi ed è stato quello più devastante perché ho preso piena consapevolezza della mia solitudine. Stavo impazzendo dalla disperazione, e forse è successo davvero. Da allora non mi sono più ripreso.
Se avessi avuto degli amici e delle persone vicine ad "accompagnarmi", forse le cose sarebbero andate molto diversamente.

La prima volta fu come aprire una botola e guardare giù verso l'abisso. La seconda invece è stato come caderci dentro, divorato dall'oscurità.


posso solo dire che ti comprendo perfettamente. certe porte della mente sarebbe preferibile non aprirle affatto e vivere nella beata inconsapevolezza.
Vecchio 20-02-2024, 07:38   #37
Des
Esperto
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Non è un caso che le persone che vivono meglio sono quelle che vivono nell'inconsapevolezza.
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