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08-04-2020, 15:31
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2020
Messaggi: 705
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Credete nella psicoterapia? Io non molto.A volte penso che sia addirittura dannosa, voi che ne pensate? Vado da 13 anni sempre cambio.Io ho Doc e Fobia sociale, se avete esperienze positive io sono di Roma, non so se cercare qualcuno, la mia mi sta tanto simpatica ma nelle sedute non combiniamo un tubo.
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08-04-2020, 15:49
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#2
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,265
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Dipende un po' dai casi.
Io ci sono andato per 6 mesi circa anni fa ma non mi è servita a granché, sono stati più utili i farmaci.
Quando ci andavo rimuginavo ancora di più nei pensieri.
Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk
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08-04-2020, 15:51
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#3
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Esperto
Qui dal: Dec 2017
Ubicazione: Nel mondo virtuale
Messaggi: 2,703
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Dovrei riprendere ma non ho avuto molti benefici. Ho sempre fatto fatica ad applicare quello che mi veniva detto. Magari è questione di trovare il professionista giusto, tra l'altro con tutti gli approcci che ci sono ..
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08-04-2020, 17:43
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2020
Messaggi: 705
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Quote:
Originariamente inviata da arruz
Io ho buttato migliaia di euro, oltre che anni e anni della mia vita con gli psico-qualcosa. Dopotutto loro cercano malattie, ma come si fa a curare malattie se non esistono?
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Mazza secondo me esistono io ho il disturbo ossessivo e tanto altro, ansia fortissima ho avuto non dormivo ,fobia sociale poi ho avuto psicosi varie prob sarei morta senza farmaci non lo so é da cosí tanto che li prendo, prima psicosi 13 anni fa da lí tonnellate di farmaci e psicosi, ora sto da uno psichiatra di cui mi fido, prima no.
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08-04-2020, 18:04
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#5
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Banned
Qui dal: Dec 2009
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 2,713
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No, io non riuscirei proprio a parlare dei miei problemi, sono bloccata. Inoltre, non ci sono speranze per me e nessuno può convincermi del contrario. Ci sono nata con il malessere dentro e le esperienze della vita hanno peggiorato tutto. Ormai posso solo sperare di anestetizzarmi e diventare insensibile, se mi va bene. Magari fosse sola la fobia il problema, quello è il minimo. Mi vergognerei troppo a divulgare certi pensieri, non ne parlo nemmeno qui, per carità. Sono cose che porterò nella tomba.
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08-04-2020, 18:08
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#6
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,300
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L'ho provata per uno o due anni, adesso non ricordo bene, ma gli effetti sono stati nulli. Si parlava tanto e si combinava poco. Anche leggendo le esperienze di altri utenti qui sul forum ho concluso che fosse la mia psicologa a essere poco competente.
I farmaci invece mi hanno salvato la vita, ma questa è un'altra storia.
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08-04-2020, 20:38
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#7
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Principiante
Qui dal: Feb 2019
Messaggi: 73
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teoricamente la psicologia a livello scientifico è la salvezza umana. All'atto pratico è un m***a perché chi la esegue è incompentente o segue degli indirizzi vecchi e non scientifici, tipo i freudiani, gli junghiani e tutte ste stronzate qui.
Statisticamente parlando per me solo un terapeuta su 100 si salva, per cui chi ci va ha un'altissima probabilità di buttare soldi e basta, meglio i farmaci a sto punto.
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08-04-2020, 22:32
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#8
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Esperto
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 2,002
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secondo me invece dovete essere voi a dire i fatti importanti della vostra vita, anche quelli di cui vi vergognate di più. Il terapeuta non vi può leggere nella mente, quindi se non vi aprite voi è inutile andarci
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08-04-2020, 22:57
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#9
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 358
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Per me la psicoterapia è inconcludente, e i commenti di chi l'ha provata (me compreso) non fanno che confermare la mia tesi. Analizzare le situazioni porta solo a rimurginare e a stare peggio...
Credo invece nel potere nella meditazione, che è l'esatto opposto dell'analisi, ovvero liberare la mente da tutti i pensieri.
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Ultima modifica di cancellato21497; 08-04-2020 a 23:00.
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09-04-2020, 01:02
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#10
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Principiante
Qui dal: Apr 2020
Ubicazione: What are u lookin for?
Messaggi: 75
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Io ci credo in parte.. anche se ho fatto 2 anni da un privato e ci sto andando anche se in realtà non voglio cambiare io (ha un controsenso..), lo faccio comunque per spezzare la routine.
Poi dipende dallo psicoterapeuta e ovviamente anche da se stessi..
C'è comunque da distinguere lo psicoterapeuta privato da quello pubblico.. se si riesce a trovare quello pubblico che lavora non solo per lo stipendio, ma per passione e per aiutare veramente le persone ci sono più possibilità per uscirne.. Quello che lavora come libero professionista deve pagare l'affitto, la luce, il commercialista ecc.. quindi nella maggior parte dei casi tirerà acqua per il suo mulino..
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Ultima modifica di Attar; 09-04-2020 a 01:04.
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09-04-2020, 06:28
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#11
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Ho sempre mollato poco dopo...boh..anche i farmaci non mi sono stati di grande aiuto..insomma..sono un caso perso e disperato
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09-04-2020, 10:56
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Io la vedo come un qualcosa che è simile all'andare a messa, confessarsi, ripetere mantra davanti a una pergamena, andare con una prostituta, farsi leggere le carte da una zingara e cose del genere.
Non è una medicina, sono quelli che vendono i colloqui che talvolta vogliono affermare che loro sono tutt'altra cosa rispetto a queste altre pratiche, ma in sostanza non è così, non sono tutt'altra cosa rispetto a questo resto.
Le cose elencate di certo non cambiano la vita ma rispondono a certi bisogni umani, questo è.
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Ultima modifica di XL; 09-04-2020 a 10:59.
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09-04-2020, 21:30
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#13
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Banned
Qui dal: Apr 2020
Messaggi: 13,603
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La psicoterapia mi è servita anni fa in un momento di crollo estremo e di ricovero ospedaliero conseguente, poi ho continuato a frequentare il CSM di zona , devo dire che a parte l’inizio mi sono serviti di più i farmaci, pur continuando ad andare settimanalmente ma più che altro sono seguito da assistenti all’ascolto e/o infermieri
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10-04-2020, 00:22
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#14
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Esperto
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 2,002
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Quote:
Originariamente inviata da wildflower
Tu hai avuto un'esperienza positiva? Mi piacerebbe sentire qualche testimonianza a favore della terapia, anche per cercare di capire se e dove ho sbagliato (non credo nel mio caso di non essermi aperta, ma di sicuro avevo e ho delle resistenze)
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si io ho avuto un'esperienza positiva
Qualsiasi cosa che si reputa importante nel nostro modo di essere, o che ci ha cambiato, anche se ci si vergogna a dirla, bisogna raccontarla al terapeuta
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03-05-2020, 10:00
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#15
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Avanzato
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: Modena
Messaggi: 310
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A volte il semplice parlare può essere d'aiuto, ma più spesso ci vuole un terapeuta capace. Io consiglio i siti come guidapsicologi dove i professionisti hanno anche recensioni dei clienti.
Per il doc sono indicate la terapia breve strategica, la cognitivo costruttivista, la schema therapy, l'ACT. Per i traumi l'EMDR. Non perdete tempo con terapie lunghissime perché se non vedete passi avanti nelle prime dieci-dodici sedute probabilmente non ne vedrete nemmeno andando oltre.
Ovviamente aspettatevi di parlare di cose che vi mettono a disagio, aspettatevi che vi vengano assegnati compiti a casa...ma se vi creano difficoltà significa che vi faranno crescere; le cose facili non portano alla crescita.
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03-05-2020, 10:18
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#16
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 13,074
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Io non ci sono mai andato ma non capisco come si possano risolvere problemi magari che ci si porta dietro per genetica facendo qualche chiaccherata..
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03-05-2020, 10:32
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#17
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Biancalatte
Credete nella psicoterapia? Io non molto.A volte penso che sia addirittura dannosa, voi che ne pensate? Vado da 13 anni sempre cambio.Io ho Doc e Fobia sociale, se avete esperienze positive io sono di Roma, non so se cercare qualcuno, la mia mi sta tanto simpatica ma nelle sedute non combiniamo un tubo.
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Assolutamente no, non ci credo. A mio parere la psicoterapia è adatta a un numero di casi così ridotto, in cui si incastrano tanti di quei fattori positivi, che non ha quasi senso che esista. Penso che per una fetta molto grande di "pazienti", sia una specie di sfogatoio che fa comodo a entrambi: il "paziente" passa un'ora o più con qualcuno che gli dà ascolto, il terapeuta ci guadagna denaro. Beninteso lo so che non parliamo di fuffaroli; si tratta di professionisti che hanno studiato, passato esami e controlli. Sono più che sicuro che sia gente più o meno seria. Ma è anche una professione, diciamo la verità, senza rischi; non parliamo di un anestesista di pronto soccorso o altri contesti in cui la selezione di merito è immediata, drastica, chiara e inconfutabile. Parliamo di una disciplina evanescente, in cui un errore del professionista non è quasi mai grave, e questo fa sì che accanto a persone di valore ci sia tutto un sottbosco di persone di livello medio che giustamente vogliono lavorare e vivere, ed è molto difficile individuarle. Probabilmente diranno tra sé e sé "male non faccio, il paziente si sente un po' meglio almeno finché sta qui, peccato che sul fronte di questi problemi non si siano fatti gli stessi progressi che in altri rami del sapere ma ho studiato e faticato quindi è giusto che io sia pagato per il mio tempo e per il supporto che do".
Ma anche ammesso di capitare con Freud in persona (sì, so che sto mettendo nello stesso calderone psicanalisi, psicoterapia e tanto altro, è solo per dire), come possiamo pensare di risolvere problemi anche importanti solo parlando? Lo trovo davvero improbabile e del resto i numeri parlano da soli: il "tam tam" dell'utenza media non è entusiasta, i tempi sono lunghissimi, i costi alti e la recidiva sempre dietro l'angolo.
Ho sempre pensato che l'unico modo per fare qualcosa in casi come i nostri sia che le condizioni esterne cambino: un lavoro "sopportabile", una società che non sia come la nostra piena di bastardi e che oltretutto si sta avvicinando a un modello sudamericano, tentare di sviluppare qualche interesse che metta a contatto con altra gente, cose così. E difatti la TCC si avvicina a questo tipo di approccio, cerca di cambiare le condizioni esterne o almeno di provocare quelle terapeutiche, e guarda caso è quella che pare funzionare se non meglio almeno meno peggio. Lo dico sempre che solo le condizioni esterne fanno cambiare; tempo fa segnalai che esistono corsi di speolologia, una delle cose migliori per i fobici, ma tanto per cambiare nessuno mi cagò di striscio. La zona di comfort è troppo comoda anche solo per considerare alternative (chiaramente escludo i casi importanti che necessitano di approcci diversi, ci mancherebbe).
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Ultima modifica di pokorny; 03-05-2020 a 11:00.
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03-05-2020, 10:38
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#18
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Intermedio
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Roma
Messaggi: 119
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Non ci credo neanche io. Ho fatto oltre 4 anni di psicoterapia, cambiando ogni tanto anche diversi metodi (ho fatto la cognitivo comportamentale, la strategica breve e la sistemico relazionale, tutte terapie che almeno in un anno dovrebbero aver risolto il problema se non avuto già parecchi affetti) e devo dire non hanno risolto nulla. Anzi, mi sono stati dati consigli di una banalità assurda, come uscire, farsi degli amici ecc. che all'inizio hanno dato i loro risultati, ma poi sono tornato come prima poichè per non essere fobico non basta assolutamente sforzarsi di fare le cose. Detto questo comunque consiglio di farla a chi non l'ha mai provata, per non rimanere col rimpianto che potesse aver funzionato e almeno rendersi conto di persona delle cazzate che sparano gli psicologi.
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03-05-2020, 10:59
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#19
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Esperto
Qui dal: Sep 2016
Messaggi: 2,058
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny
Assolutamente no, non ci credo. A mio parere la psicoterapia è adatta a un numero di casi così ridotto, in cui si incastrano tanti di quei fattori positivi, che non ha quasi senso che esista. Penso che per una fetta molto grande di "pazienti", sia una specie di sfogatoio che fa comodo a entrambi: il "paziente" passa un'ora o più con qualcuno che gli dà ascolto, il terapeuta ci guadagna denaro. Beninteso lo so che non parliamo di fuffaroli; si tratta di professionisti che hanno studiato, passato esami e controlli. Sono più che sicuro che sia gente più o meno seria. Ma è anche una professione, diciamo la verità, senza rischi; non parliamo di un anestesista di pronto soccorso o altri contesti in cui la selezione di merito è immediata, drastica, chiara e inconfutabile. Parliamo di una disciplina evanescente, in cui un errore del professionista non è quasi mai grave, e questo fa sì che accanto a persone di valore ci sia tutto un sottbosco di persone di livello medio che giustamente vogliono lavorare e vivere, ed è molto difficile individuarle. Probabilmente diranno tra sé e sé "male non faccio, il paziente si sente un po' meglio almeno finché sta qui, ho studiato e faticato quindi è giusto che io sia pagato per il supporto che do, peccato che sul fronte di questi problemi non si siano fatti gli stessi progressi che in altri rami del sapere".
Ma anche ammesso di capitare con Freud in persona (sì, so che sto mettendo nello stesso calderone psicanalisi, psicoterapia e tanto altro, è solo per dire), come possiamo pensare di risolvere problemi anche importanti solo parlando? Lo trovo davvero improbabile e del resto i numeri parlano da soli: il "tam tam" dell'utenza media non è entusiasta, i tempi sono lunghissimi, i costi alti e la recidiva sempre dietro l'angolo.
Ho sempre pensato che l'unico modo per fare qualcosa in casi come i nostri sia che le condizioni esterne cambino: un lavoro "sopportabile", una società che non sia come la nostra piena di bastardi e che oltretutto si sta avvicinando a un modello sudamericano, tentare di sviluppare qualche interesse che metta a contatto con altra gente, cose così. E difatti la TCC si avvicina a questo tipo di approccio, cerca di cambiare le condizioni esterne o almeno di provocare quelle terapeutiche, e guarda caso è quella che pare funzionare se non meglio almeno meno peggio. Lo dico sempre che solo le condizioni esterne fanno cambiare; tempo fa segnalai che esistono corsi di speolologia, una delle cose migliori per i fobici, ma tanto per cambiare nessuno mi cagò di striscio. La zona di comfort è troppo comoda anche solo per considerare alternative (chiaramente escludo i casi importanti che necessitano di approcci diversi, ci mancherebbe).
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Secondo me funziona ma solo se vengono rispettate alcune cose:
1) Il contesto sia favorevole: se hai problemi lavorativi più no meno gravi, sei solo come un cane e senza nessuno (famiglia o partner) o hai altra problemi che già sono pesanti per le persone "normali"....beh di sicuro questo non è il contesto adatto.
2)Il psicoterapeuta deve essere un esperto nel tuo problema specifico, cioè essere specializzato ed avere molta esperienza nel tuo disturbo specifico. Niente tuttologi.
3)Il lavoro pesante lo devi fare tu e si fa fuori dallo studio e non sarà facile: si cambia facendo cose diverse, comportandosi in modo diverso. E questa è la parte più difficile, perché ovviamente non basta parlare, e serve uno sforzo ed energie che non tutti hanno (per questo il contesto deve essere favorevole) e magari il supporto di una o più persone.
Quindi andare da uno specialista è solo un primo passo. Poi ovviamente se uno ha già problemi più gravi a cui pensare al di là della fobia, va da uno che è abituato a fare il lavoro dei preti (ascoltare e dare quattro consigli) e pensa che sia lo psicoterapeuta a dover fare il lavoro e poi per magia tutto si risolve, i risultati ovviamente non arriveranno mai.
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03-05-2020, 11:13
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#20
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Esperto
Qui dal: Jun 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,263
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Sono un poco combattuto.
Sono in terapia da quattro anni e ricordo distintamente i giovamenti che avevo all'inizio, come esistevano contesti in cui la mia ansia letteralmente cadeva e mi sentivo più a contatto con me stesso.
Non era conscio, semplicemente non sentivo inibizioni che prima avrei sentito (specifico che non prendevo e non prendo farmaco alcuno), poi col passare del tempo questa cosa si è consolidata e ho fatto passi avanti di impostazione mentale, fino ad arrivare al punto attuale in cui mi sento un po' a strascico e a rilento. Chi mi segue mi ha proposto di introdurre uno psichiatra (mi ha letteralmente detto "in genere capisco in fretta se uno ha bisogno di una cura farmacologica o no, con te è stato strano perchè sono sempre stato indeciso e inizierei a pensarci") e penso sia segnale del fatto che mi sto un poco arrestando in merito
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