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01-11-2016, 17:00
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#61
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Esperto
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 11,599
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Quote:
Originariamente inviata da ila82
Ho gestito cosi' una crisi grave (a fatica, ma ce l'ho fatta e e' passata)
e ora spero di stare riuscendo a mantenere la stabilita' cosi'
ma ho avuto fortuna nel trovare certe informazioni e comunque e' vero che potrei essere un'illusa.
Non me la sento di far propaganda al riguardo, anche perche' verrei solo derisa e criticata.
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Puoi dire come? Non sono polemica, penso che la tua testimonianza potrebbe essere utile per gente che le ha provate tutte e ha trovato soluzioni solo nei farmaci.
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01-11-2016, 17:51
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#62
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Quote:
Originariamente inviata da Krieg
E mica sempre, se sai di volere una famiglia, ad esempio, non è che te la puoi fare dal nulla, servono dei presupposti, un lavoro, una donna... eh, mica è facile.
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Supponendo che uno sappia con piena autoconsapevolezza di volere una famiglia, è lapalissiano che il problema suo non sia quello di avere una famiglia, ma di capire come mai non riesce ad arrivarci (o più frequentemente neanche a provarci, magari autogiustificandosi con frasi come "tanto anche se faccio così è inutile" o "sono cose ridicole, non ci tenterei neanche").
Quindi come vedi il problema è sempre nascosto in una carenza di informazione, ergo di consapevolezza.
Questo esempio mi ricorda un po' la storia del tizio che ha perso un mazzo di chiavi e che di notte per strada sta chinato a cercarle.
Passa un poliziotto, e vedendo quest'uomo si insospettisce, così gli chiede conto e lui gli spiega la situazione. Prendendosi pena, il poliziotto decide di aiutarlo a cercare queste benedette chiavi, passando al setaccio tutta la via, inutilmente.
Dopo un'ora abbondante di ricerche, il poliziotto chiede al signore di descrivergli bene l'ultima volta in cui si ricorda di aver avuto il mazzo di chiavi, per capire dove può averlo smarrito.
"Stavo camminando in quel parco" dice il tale, indicando un posto losco e male illuminato.
"E perché allora non ha provato a cercare lì le chiavi?".
"Lì è troppo buio, non si vede niente!".
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01-11-2016, 18:30
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#63
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 3,395
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Supponendo che uno sappia con piena autoconsapevolezza di volere una famiglia, è lapalissiano che il problema suo non sia quello di avere una famiglia, ma di capire come mai non riesce ad arrivarci (o più frequentemente neanche a provarci, magari autogiustificandosi con frasi come "tanto anche se faccio così è inutile" o "sono cose ridicole, non ci tenterei neanche").
Quindi come vedi il problema è sempre nascosto in una carenza di informazione, ergo di consapevolezza.
Questo esempio mi ricorda un po' la storia del tizio che ha perso un mazzo di chiavi e che di notte per strada sta chinato a cercarle.
Passa un poliziotto, e vedendo quest'uomo si insospettisce, così gli chiede conto e lui gli spiega la situazione. Prendendosi pena, il poliziotto decide di aiutarlo a cercare queste benedette chiavi, passando al setaccio tutta la via, inutilmente.
Dopo un'ora abbondante di ricerche, il poliziotto chiede al signore di descrivergli bene l'ultima volta in cui si ricorda di aver avuto il mazzo di chiavi, per capire dove può averlo smarrito.
"Stavo camminando in quel parco" dice il tale, indicando un posto losco e male illuminato.
"E perché allora non ha provato a cercare lì le chiavi?".
"Lì è troppo buio, non si vede niente!".
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Semplicemente certe cose non sono ottenibili per tutti, altrimenti saremmo tutti felici e le industrie di alcol/droga/psicofarmaci colerebbero a picco.
E' esattamente così che è strutturata la società, per avere una persona felice e che ha ottenuto ciò che vuole ce ne deve essere una triste e che non è riuscita ad ottenere quello che voleva.
Perchè non riesce ad arrivarci? Perchè non è abbastanza appetibile magari.
Perchè non è appetibile? Perchè magari prende 300€ al mese a 30 anni e nessuno sano di mente proverebbe a mettere sù una famiglia in certe condizioni.
Perchè prende solo 300€ al mese? Eh se vuoi continuiamo col gioco del perchè all'infinito...
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Ultima modifica di Krieg; 01-11-2016 a 18:39.
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01-11-2016, 18:52
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#64
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,444
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Quote:
Originariamente inviata da Phoenix
Disinformazione come chi li spaccia come assolutamente sicuri al pari di un'aspirina?
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Sull'aspirina ti ha risposto giustamente syd. Mi puoi dire chi li spaccia per sicuri come un'aspirina?? sono farmaci, e come tali vanno usati pesando nn solo il rischio/beneficio ma anche tenendo conto che (gli ssri, i più usati) sono mediamente poco superiori al placebo nel ridurre la sintomatologia a lungo termine...il medico dovrebbe tener conto anche di questo.
Dici che vengono riferiti "sicuri" dai medici stessi? infatti in un certo senso lo sono, se presi secondo linee guida...infatti li prende mezzo mondo e nn mi sembra ci sia un'escalation di persone che vanno al pronto soccorso per curarsi dagli effetti collaterali acuti e da codice rosso che danno sti farmaci. Avessi parlato di quelli vecchi triciclici potevo anche darti ragione, ma quelli di nuova generazione hanno effetti collaterali nemmeno paragonabili e anche l'efficacia è minore...
Hanno effetti permanenti sul cervello? nessuna sorpresa, se assunti a lungo termine...d'altro canto anche le malattie ne danno, e di ben peggiori e in molto meno tempo, anche se nn è detto che l'organo bersaglio sia per forza sempre e solo l'encefalo
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Ultima modifica di dotrue; 01-11-2016 a 18:54.
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01-11-2016, 18:56
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#65
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,213
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Non credo proprio che il lavoro frustrante e l 'insoddisfazione di non avere una famiglia riesci a risolverli con il farmaco, quest'ultimo serve a chi si pianta nel letto e piange tutto il giorno oppure non riesce a mangiare perché non gli va niente e ancora a chi sta attraversando una depressione psicotica, dove le voci gli impediscono di pensare.
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01-11-2016, 19:03
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#66
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Quote:
Originariamente inviata da Krieg
Semplicemente certe cose non sono ottenibili per tutti, altrimenti saremmo tutti felici e le industrie di alcol/droga/psicofarmaci colerebbero a picco.
E' esattamente così che è strutturata la società, per avere una persona felice e che ha ottenuto ciò che vuole ce ne deve essere una triste e che non è riuscita ad ottenere quello che voleva.
Perchè non riesce ad arrivarci? Perchè non è abbastanza appetibile magari.
Perchè non è appetibile? Perchè magari prende 300€ al mese a 30 anni e nessuno sano di mente proverebbe a mettere sù una famiglia in certe condizioni.
Perchè prende solo 300€ al mese? Eh se vuoi continuiamo col gioco del perchè all'infinito...
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Hai una visione troppo cinica della realtà. Ti comprendo perché stiamo vivendo un periodo non roseo in cui usciamo dall'illusione degli anni dorati del progresso illimitato, realizzando invece quanto la società stesse dando per scontata la sua capacità di soddisfare i bisogni base dell'individuo.
Però dobbiamo slegare il ragionamento teorico da quello pratico, per poter fare progressi nel discorso.
Vedi: salvo casi particolari (malattie o altro) in linea di massima i bisogni necessari dovrebbero essere ottenibili. Alcuni facili da ottenere (cibo, riparo, salute nel limite del ragionevole), altri meno (sesso, amore, autorealizzazione), ma la completezza di un individuo dovrebbe essere meta possibile, e non illusoria.
Ora, quanto non ti permette di raggiungere bisogni di base a mio avviso dovrebbe (in un mondo utopico) essere solo dovuto a disfunzionalità. Non riesci a comprarti la pagnotta? C'è un problema, bisogna capire perché e lavorarci affinché tu ci riesca.
Non riesci a socializzare? Idem.
Non riesci a ottenere sesso e/o amore? Idem.
A questo punto proiettiamo il discorso nel mondo reale, e comprendiamo facilmente anche con esempi banali che non sempre l'individuo può colpevolizzarsi per il mancato soddisfacimento di un suo bisogno.
Esempio estremo: fame durante la guerra. Che ci si può fare? Poco. Durante l'assedio di leningrado facevano il brodo con la carta da parati...
Il punto è: quanto la condizione psichica è funzionale a facilitare il compito del soddisfacimento di un dato bisogno? Può benissimo essere che il compito sia oggettivamente molto più arduo di quanto dovrebbe esser nel regno d'Utopia, ma essere incapaci di agire proattivamente in una data direzione non aiuta certo a rendere le probabilità di successo maggiori.
La depressione infatti serve a questo: a mettersi da parte e risparmiare energie. Se la depressione fosse stata del tutto disfunzionale, la pressione selettiva l'avrebbe resa rara, e invece è diffusissima.
Il problema è che il meccanismo di avvio della depressione è facilmente innescabile in una società irregimentata come quella moderna, perché è molto più semplice crearsi delle barriere artificiali dietro le quali sentirsi imprigionati e frustrati, impedendoci di concepire anche solo la possibilità di azioni altrimenti rivoluzionarie.
Non è sempre un male (ad esempio questo impedisce il prodursi di crimini: immagina un tizio che frustrato sessualmente andasse in giro a stuprare... meglio uno frustrato sessualmente ma che si autocrea una barriera). Ma alle volte è eccessivo.
Il farmaco può servire proprio a questo scopo. A relativizzare e indebolire una sovrastruttura psichica che il paziente si è creato ad hoc per autointrappolarsi, e permettergli di esprimergli quelle azioni che lo condurrebbero verso l'incremento delle sue possibilità di successo nel raggiungimento del bisogno insoddisfatto.
Ma ovviamente da solo è difficile che sia efficace. Aiuta avere una persona che osservi la situazione dall'esterno e ti suggerisca o spinga ad affrontare le barriere autoerette e a provare strade intentate.
Tornando a bombazza sull'esempio delle 300 euro al mese, la persona che prende così poco ha valutato tutte le opzioni possibili in termini di richiesta di aiuto?
Stiamo parlando di una persona sana, senza deficit intellettivi, fisici o culturali di particolare rilevanza, come mai prende così poco? E' così difficile guadagnare abbastanza da permettersi di vivere da solo?
Può essere! Chi lo nega. E a quel punto i farmaci possono far poco. Ma prima di arrivare a questo punto, se si è riusciti a disaminare qualsiasi opzione senza blocchi o tabù, un buon percorso terapico può per lo meno trasformare la depressione in semplice tristezza su basi oggettive.
Può sembrare una differenza da poco ma non lo è affatto.
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01-11-2016, 19:04
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#67
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Esperto
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 11,599
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Continuo a chiedere... Cosa fare in caso di gravi psicosi? Nemmeno nell'altro topic mi è arrivata risposta.
Quote:
Originariamente inviata da ila82
personalmente al momento non ho impegni lavorativi o sociali importanti, li avessi valuterei sul momento se "a mali estremi estremi rimedi" come chiunque in qualunque situazione
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Questa frase fa molto pensare.
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Ultima modifica di Wrong; 01-11-2016 a 19:07.
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01-11-2016, 19:06
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#68
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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Quote:
Originariamente inviata da Noriko
Non credo proprio che il lavoro frustrante e l 'insoddisfazione di non avere una famiglia riesci a risolverli con il farmaco,
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sarebbe interessante sapere come risolverli.. ma forse non c'è un modo
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01-11-2016, 19:19
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#69
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,213
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
sarebbe interessante sapere come risolverli.. ma forse non c'è un modo
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Si affrontano con delle strategie, si sopporta creandosi uno spazio per proteggersi, si cambia lavoro se è possibile.
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01-11-2016, 19:37
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#70
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 3,395
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Hai una visione troppo cinica della realtà. Ti comprendo perché stiamo vivendo un periodo non roseo in cui usciamo dall'illusione degli anni dorati del progresso illimitato, realizzando invece quanto la società stesse dando per scontata la sua capacità di soddisfare i bisogni base dell'individuo.
Però dobbiamo slegare il ragionamento teorico da quello pratico, per poter fare progressi nel discorso.
Vedi: salvo casi particolari (malattie o altro) in linea di massima i bisogni necessari dovrebbero essere ottenibili. Alcuni facili da ottenere (cibo, riparo, salute nel limite del ragionevole), altri meno (sesso, amore, autorealizzazione), ma la completezza di un individuo dovrebbe essere meta possibile, e non illusoria.
Ora, quanto non ti permette di raggiungere bisogni di base a mio avviso dovrebbe (in un mondo utopico) essere solo dovuto a disfunzionalità. Non riesci a comprarti la pagnotta? C'è un problema, bisogna capire perché e lavorarci affinché tu ci riesca.
Non riesci a socializzare? Idem.
Non riesci a ottenere sesso e/o amore? Idem.
A questo punto proiettiamo il discorso nel mondo reale, e comprendiamo facilmente anche con esempi banali che non sempre l'individuo può colpevolizzarsi per il mancato soddisfacimento di un suo bisogno.
Esempio estremo: fame durante la guerra. Che ci si può fare? Poco. Durante l'assedio di leningrado facevano il brodo con la carta da parati...
Il punto è: quanto la condizione psichica è funzionale a facilitare il compito del soddisfacimento di un dato bisogno? Può benissimo essere che il compito sia oggettivamente molto più arduo di quanto dovrebbe esser nel regno d'Utopia, ma essere incapaci di agire proattivamente in una data direzione non aiuta certo a rendere le probabilità di successo maggiori.
La depressione infatti serve a questo: a mettersi da parte e risparmiare energie. Se la depressione fosse stata del tutto disfunzionale, la pressione selettiva l'avrebbe resa rara, e invece è diffusissima.
Il problema è che il meccanismo di avvio della depressione è facilmente innescabile in una società irregimentata come quella moderna, perché è molto più semplice crearsi delle barriere artificiali dietro le quali sentirsi imprigionati e frustrati, impedendoci di concepire anche solo la possibilità di azioni altrimenti rivoluzionarie.
Non è sempre un male (ad esempio questo impedisce il prodursi di crimini: immagina un tizio che frustrato sessualmente andasse in giro a stuprare... meglio uno frustrato sessualmente ma che si autocrea una barriera). Ma alle volte è eccessivo.
Il farmaco può servire proprio a questo scopo. A relativizzare e indebolire una sovrastruttura psichica che il paziente si è creato ad hoc per autointrappolarsi, e permettergli di esprimergli quelle azioni che lo condurrebbero verso l'incremento delle sue possibilità di successo nel raggiungimento del bisogno insoddisfatto.
Ma ovviamente da solo è difficile che sia efficace. Aiuta avere una persona che osservi la situazione dall'esterno e ti suggerisca o spinga ad affrontare le barriere autoerette e a provare strade intentate.
Tornando a bombazza sull'esempio delle 300 euro al mese, la persona che prende così poco ha valutato tutte le opzioni possibili in termini di richiesta di aiuto?
Stiamo parlando di una persona sana, senza deficit intellettivi, fisici o culturali di particolare rilevanza, come mai prende così poco? E' così difficile guadagnare abbastanza da permettersi di vivere da solo?
Può essere! Chi lo nega. E a quel punto i farmaci possono far poco. Ma prima di arrivare a questo punto, se si è riusciti a disaminare qualsiasi opzione senza blocchi o tabù, un buon percorso terapico può per lo meno trasformare la depressione in semplice tristezza su basi oggettive.
Può sembrare una differenza da poco ma non lo è affatto.
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Mi sembra di vivere un dejavu, come con la psicologa del comune, ero andato a parlare con gli assistenti sociali per qualche aiuto economico ed ovviamente la risposta è stata picche, non ci sono fondi, però possiamo attivarti il sostegno psicologico. Mecojoni. Vabè facciamo finta che può servire a qualcosa ed andiamo a parlare con sta tizia, io le dicevo di problemi reali tipo sfratto, gas staccato, etc e lei mi rispondeva con "Hai problemi a socializzare?, "Hai mai subito delle violenze in famiglia?", sembrava un robot.
Ed allora capisci che sono proprio imprigionati nel loro mindset che non prevede la depressione come sintomo di una vita di merda ma solamente il contrario, depressione causa di tutti i mali dell'uomo.
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01-11-2016, 20:00
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#71
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Quote:
Originariamente inviata da Krieg
Mi sembra di vivere un dejavu, come con la psicologa del comune, ero andato a parlare con gli assistenti sociali per qualche aiuto economico ed ovviamente la risposta è stata picche, non ci sono fondi, però possiamo attivarti il sostegno psicologico. Mecojoni. Vabè facciamo finta che può servire a qualcosa ed andiamo a parlare con sta tizia, io le dicevo di problemi reali tipo sfratto, gas staccato, etc e lei mi rispondeva con "Hai problemi a socializzare?, "Hai mai subito delle violenze in famiglia?", sembrava un robot.
Ed allora capisci che sono proprio imprigionati nel loro mindset che non prevede la depressione come sintomo di una vita di merda ma solamente il contrario, depressione causa di tutti i mali dell'uomo.
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Krieg, è proprio una questione di definizioni, se stai a merda per cause oggettive non sei depresso. E' normale stare ammerda per cause oggettive.
Non sto dicendo che i tuoi problemi non hanno dignità, solo che non rientrano nel dominio dei problemi affrontati dalle psicoterapie.
Che poi il welfare italiano sia ottimo solo sulla carta e stia andando sempre più a scatafascio, lo condivido e anzi solidarizzo con te. Non voglio darti l'impressione che stia minimizzando o svilendo i tuoi problemi.
Solo che non sono problemi psicologici.
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01-11-2016, 20:56
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#72
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,213
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Guarda, conoscevo una madre con dei figli piccoli a carico, disoccupata. Ti puoi immaginare la preoccupazione, l'ansia di dover affidare i suoi figli, la desolazione che viveva. Questa assumeva psicofarmaci, ovviamente prescritti. Credi che la situazione con il farmaco gli risolvesse il problema, certamente no. Ma l'aiuto per non soccombere si.
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01-11-2016, 21:06
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#73
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,428
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non ne ho mai presi ma vorrei prenderli, quantomeno al bisogno
purtroppo no money > no therapist > no medicine
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01-11-2016, 22:20
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#74
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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Io sinceramente li prendo con discontinuità proprio perché sono scettico però prenderli con discontinuità non serve a molto però avevo troppi effetti collaterali e mi sono arreso a seguire la terapia originale, la libido la distruggono in un modo assurdo, parlo specificatamente di antidepressivi.
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01-11-2016, 22:39
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#75
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,444
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Quote:
Originariamente inviata da Svers0
la libido la distruggono in un modo assurdo, parlo specificatamente di antidepressivi.
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Dipende: soprattutto nelle prime settimane e soprattutto la paroxetina che se nn sbaglio è quella che prendi tu.
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01-11-2016, 22:47
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#76
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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Quote:
Originariamente inviata da dotrue
Dipende: soprattutto nelle prime settimane e soprattutto la paroxetina che se nn sbaglio è quella che prendi tu.
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Esatto, ho letto che è quello tra gli SSRI che uccide di più la libido ma al tempo stesso lavora meglio sull'ansia, inquietante come libido e ansia sembrino collegate.
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02-11-2016, 02:02
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#77
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,213
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@ Adelaide. Si può essere depressi anche se i "motivi per esserlo ci sono e non potrebbe essere diversamente" Quindi anche se essere profondamente tristi e' "giustificato" dagli eventi, non serve a niente l' antidepressivo ? No, mi sento di dire che non è così, quando si è molto depressi anche per motivi ritenuti più che validi serve lo psicofarmaco, se prescritto dal medico ovviamente, questo e' d'aiuto per non stare troppo male. Non credo tra l'altro che sopportare il dolore per una giusta causa sia "normale", la sofferenza se profonda e' sofferenza e basta.
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Ultima modifica di Noriko; 02-11-2016 a 02:04.
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02-11-2016, 10:41
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#78
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,444
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Le depressioni possono anche essere reattive eh, cioè provocate da situazioni di vita, eppure i sintomi con cui si presentano nn sono molto diversi dalle depressioni cosiddette endogene...insomma, quello è: che mi venga un infarto xchè ero familiarmente predisposto o che mi venga xchè ho fumato 30 anni 2 pacchetti di sigarette al giorno, poco cambia.
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Ultima modifica di dotrue; 02-11-2016 a 10:43.
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02-11-2016, 14:59
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#79
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Esperto
Qui dal: Sep 2016
Ubicazione: Italia
Messaggi: 4,240
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Dipende se la depressione è lieve o grave.
Nel caso estremo può portare al suicidio e quindi si cerca
di impedire ciò con i farmaci.
Conosco gente che è depressa da anni e va avanti a farmaci perché il cervello si è "bruciato" o meglio andato in corto circuito, in questo caso il farmaco funziona da sedativo e il cervello non tornerà come prima, questo nei casi gravi.
Altre volte invece rimossa la causa, tipo si trova un nuovo lavoro e si rientra in società allora la guarigione è più veloce anche se rimangono le ferite del trauma.
Penso vengono prescritti farmaci con troppa facilità e siamo nelle mani di un medico che deve scegliere in base alla gravita' se servono farmaci o psicoterapia o entrambi. Sicuramente la parte del corpo più complessa e più difficile da curare è il cervello.
Se uno ha paura entrare nell ascensore o andare in aereo molti lo evitano e basta , in realta servirà una psicoterapia e un ansiolitico ma sicuramente se non provi a salire vedrai che mai potrai guarire da quella fobia.
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02-11-2016, 15:40
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#80
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,672
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Dipende dai sintomi che si devono affrontare: In generale quando sono sintomi piuttosto invalidanti, cioè pensieri fortemente negativi una mano la possono dare i farmaci....per controllarli.
Invece hanno poca utilità quando non si hanno sintomi evidenti ma una sorta di apatia generale: è piuttosto difficile che un farmaco possa dare la motivazione o la spinta a fare qualcosa...quella è necessaria trovarla in altri modi.....lo dico per esperienza personale.
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