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04-09-2022, 17:32
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#1
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Esperto
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Visto che ritengo sia un tema importante, e visto che il 25 settembre si avvicina sempre di più, e visto che sono cose che già sto condividendo su Facebook... copio e incollo anche in questo thread creato all'uopo un'analisi su cosa propongono i diversi partiti sul tema dell'energia.
Si tratta di analisi che provengono dalla pagina Facebook "L'avvocato dell'atomo". Come si capirà dal titolo chi gestisce la pagina in questione è favorevole all'uso civile dell'energia nucleare: lo dico così ognuno può fare le sue tare a quanto seguirà. Comunque la si pensi sul nucleare, si tratta lo stesso di analisi che secondo me sono fatte da persone informate e competenti, e che quindi vale la pena leggere.
Spero che qualcuno gradisca la condivisione.
Prima parte...
Quote:
DISCLAIMER: questi post non sono, e non vanno intesi in alcun caso, come indicazioni di voto (o di non-voto). Sono semplicemente analisi delle proposte in tema energetico dei partiti, dove ne viene valutata la sostenibilità, la fattibilità (pratica ed economica) e l'efficacia. Il fatto che un partito abbia un programma energetico migliore o peggiore di un altro, non è necessario né sufficiente per decidere di votarlo: potrebbe avere proposte irricevibili su altri temi o non avere credibilità necessaria per portare avanti le proposte fatte. Questo spetta ad ogni cittadino deciderlo. Inoltre, per quanto riguarda i collegi uninominali, è importante valutare anche il singolo candidato, al di là del simbolo.
CAPITOLO 1: FRATELLI D'ITALIA
Link al programma: https://www.fratelli-italia.it/programma/
La prima cosa che si nota leggendo il programma di FdI è che di politica energetica si parla piuttosto in fondo: è infatti il diciassettesimo punto, e viene dopo la difesa del Made in Italy, il rilancio del turismo e il diritto ad una vecchiaia serena (sic.). Ovviamente ogni partito ha le sue priorità, ma siamo nel mezzo della peggiore crisi energetica dai tempi del Kippur, che colpirà tra l'altro con la massima durezza quest'inverno, per cui mi aspetterei che un partito che punti a governare metta in prima pagina le misure immediate che intende adottare per affrontare questo problema.
La sezione inizia con un corsivo in cui si auspica che l'Italia, patria di Alessandro Volta ed Enrico Mattei torni ad avere un ruolo da protagonista in ambito energetico europeo. Già qui capiamo che di nucleare non si parlerà, altrimenti avrebbe avuto quantomeno senso includere nell'elenco Enrico Fermi. Ma vediamo i punti programmatici:
"Immediata costituzione di un’unità di crisi su energia e caro bollette".
Questo è un punto importante, che mi trova d'accordo: ci troviamo in una situazione di emergenza, giusto trattarla come tale.
"Contrasto alle speculazioni finanziarie sui costi delle materie prime e istituzione di un tetto europeo al prezzo del gas per contenere l’importo delle bollette energetiche".
Le speculazioni finanziarie sono un po' un capro espiatorio della politica in questo periodo. In realtà, se si specula sul prezzo del gas è perché c'è una convinzione ragionevole che in inverno la domanda sarà più alta dell'offerta e quindi i prezzi saliranno. Detto questo, il price-cap europeo è una delle poche soluzioni praticabili, nel senso che qualsiasi altro tentativo di calmieramento è destinato semplicemente a risolversi con interruzioni della fornitura.
"Svincolare il prezzo dell’energia elettrica dal prezzo del gas attraverso una modifica normativa del funzionamento della Borsa unica nazionale dell’energia e del Prezzo unico nazionale. Totale trasparenza sui prezzi dell’energia, disaggregandoli per tipologia produttiva, attraverso una immediata riforma del Gestore Mercati Energetici".
Questo è sensato, e ormai sono diversi i partiti che lo propongono. L'opposizione viene ovviamente dalle lobby del rinnovabile, che vedrebbero così sfumare i guadagni astronomici che stanno maturando oggi grazie ai prezzi marginali dettati dal gas.
"Sterilizzazione delle entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise. Sostegno a famiglie e imprese contro il caro bollette, con meccanismi di credito d’imposta e interventi diretti mirati, anche utilizzando le risorse derivanti da tassazione degli extra profitti delle società energetiche".
Questo punto invece è una sonora stupidaggine, che rende molto chiaro che chi ha scritto questo programma non ha idea di come funziona il mercato energetico. Gli extraprofitti delle società energetiche (che già non sono un concetto definito in maniera chiara) scompaiono (o comunque si riducono di un ordine di grandezza) nel momento in cui implementi il punto precedente del programma. Sono infatti gli impianti rinnovabili che generano revenues spaventose in questo momento, visto che vendono al prezzo del gas (aumentato vertiginosamente), ma producono agli stessi costi di prima: le imprese del gas vendono a prezzi più alti dopo aver acquistato la materia prima a prezzi più alti, e dunque il margine di profitto è lo stesso di prima (il profitto reale sarà più alto, ma la percentuale è la stessa).
Quindi i sostegni a famiglie e imprese combinati con la sterilizzazione delle imposte e la riduzione di IVA e accise si trasformano in un COSTO NETTO per lo Stato, che andrà finanziato attraverso nuove tasse o nuovo debito.
"Introduzione delle “utenze di sussistenza” per situazioni di difficoltà economica: livello minimo di energia elettrica e gas garantito anche in caso di morosità".
Sono favorevole, ma di nuovo: andrebbero indicate le coperture.
"Immediata cabina di regia per l’attuazione di strategie di sviluppo energetico compatibili con il nostro sistema produttivo e utili a prevenire possibili crisi. Potenziamento, a livello europeo, del RepowerEu per superare la dipendenza energetica dalla Russia".
Il progetto RepowerEU lascia molto a desiderare: è un documento politico, scritto giù con in testa tanta ideologia e pochi pareri tecnici. Detto questo, la pianificazione energetica e il dialogo con l'Unione Europea restano a mio avviso fondamentali, quindi questo punto del programma è positivo, almeno nelle intenzioni.
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04-09-2022, 17:33
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
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Seconda parte...
Quote:
"Massima diversificazione delle fonti di approvvigionamento dall’estero, puntando sul “corridoio Mediterraneo” e rendendo l’Italia l’hub europeo dell’energia. Creazione di nuovi gasdotti, a partire dal collegamento con la Spagna, e potenziamento di quelli esistenti".
Qua mi spiace dover dare una brutta notizia a Giorgia Meloni, ma l'Italia non sarà MAI l'hub europeo dell'energia. Non è semplicemente possibile, e lo dimostra il fatto che il collegamento previsto con la Spagna ci serve per comprare gas da loro. È il caso di ridimensionare le proprie ambizioni qui.
"Diversificazione delle fonti energetiche attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture strategiche, come i rigassificatori, e sfruttamento delle risorse presenti sul nostro territorio a partire dai giacimenti di gas: riattivazione e ammodernamento degli impianti già esistenti e realizzazione di nuovi per la produzione di energia da fonti pulite e sicure".
Sia chiaro, i rigassificatori SERVONO. Il nostro consumo di gas non è destinato a scomparire in poco tempo, e fino ad allora occorre diversificarne la provenienza e fare a meno di quello che sei mesi fa era il nostro fornitore principale.
Ma chiariamoci su un punto: il gas NON È pulito, e nemmeno sicuro. È un gas climalterante che se non bruciato bene provoca anche l'immissione di agenti inquinanti in atmosfera (SOx e CO) e che può provocare disastri come quello di Viareggio. Non è l'energia del futuro: è un MALE, necessario solo a causa della nostra stupidità.
"Investire nella ricerca sul nucleare di ultima generazione".
Siamo già leader in una delle sei filiere per quanto riguarda la ricerca sulla IV gen. È ora di finirla di rimandare e giocare su questo punto: il nucleare ci serve il prima possibile.
"Deciso aumento, in linea con gli obiettivi internazionali e del Pnrr, della produzione di energia da fonti rinnovabili sburocratizzando le procedure autorizzative e avviando il sistema delle comunità energetiche".
Scritto così, non significa nulla. Quali passaggi burocratici intendono snellire? E come intendono confrontarsi col fenomeno NIMBY, che è il peggior ostacolo da questo punto di vista?
Questo "deciso aumento", in quanti TWh annui si quantifica? Quanti GW di installato?
"Creazione di una filiera produttiva italiana ed europea per le rinnovabili, le reti e gli accumuli, implementando la ricerca scientifica e tecnologica. Sviluppo di Smart cities per efficientare i consumi".
Lo sviluppo di una filiera produttiva italiana/europea per le rinnovabili è senza dubbio auspicabile, ma se oggi non ce l'abbiamo è perché i prezzi cinesi non sono battibili. Come pensa di aggirare questo problema la Meloni? Coi dazi doganali e la trade war? Con un sistema di incentivi? Dove pensa di trovare le risorse?
"Efficientamento energetico, a partire dal patrimonio immobiliare pubblico. Promozione di comportamenti virtuosi che sappiano coniugare educazione ambientale, risparmio energetico ed economico".
Qua siamo a dichiarazioni d'intenti molto generiche, ma ok, la pace nel mondo la vogliamo tutti.
"Predisposizione di un piano di emergenza per fronteggiare eventuali blackout energetici inattesi e prolungati".
E qui si vede la donna di governo: visto che Giorgia Meloni sa che molto probabilmente dovrà guidare il governo che aprirà la legislatura (che poi sia anche quello che la chiude, lo si vedrà) e visto che l'inverno sarà difficilissimo, giustamente si prepara al peggio. Questo è un punto importante, in realtà: l'Italia nelle situazioni di emergenza risulta spesso impreparata, qui invece si propone la creazione sostanzialmente di un "contingency plan". Giusto e sacrosanto.
Qual è il problema di tutto questo programma? Che la parola "decarbonizzazione" non viene scritta neanche una volta. Questo potrebbe essere tranquillamente il programma di un partito negazionista del Riscaldamento Globale Antropico, che ignora del tutto il consenso scientifico a riguardo della CO2 e pertanto punta sul gas non solo con un orizzonte temporale di breve-medio periodo, ma anche con investimenti strutturali che guardano alla seconda metà del secolo. Alcune misure immediate sono anche condivisibili, ma molte proposte restano senza coperture e lo spirito generale del programma non è quello che servirebbe oggi.
VOTO FINALE: 5+
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04-09-2022, 20:56
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#3
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Esperto
Qui dal: Mar 2022
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Su alcune proposte si può anche essere d'accordo, ma com'è stato scritto anche nel post, non si riesce a capire quale sarà l'iter che svolgeranno per concretizzare le proposte. E già si capisce quanto la Meloni e in generale il suo partito non siano del tutto coscienti della situazione in cui si trova il paese. Ora non voglio dire che non ci sarà mai la possibilità di diventare un Hub energetico per l'Europa, perché alla fine, non escluderei in futuro una "riqualificazione" (non volevo usare sto termine, ma ora mi sfugge quello più corretto ) nazionale e di conseguenza apertura di corridoi centrali e gasdotti, proprio perché effettivamente, si stava già valutando l'acquisto dai paesi del Nord africa, se non ricordo male. Però chiaro, non nel futuro prossimo, quindi si. Grandi ambizioni senza un plan concreto e realistico.
Per la questione del impatto ambientale, c'è ben poco da dire. Non c'è stato l'impegno necessario da parte dello stato, per incentivare un piano energetico più etico e attento.
Siamo rimasti indietro da quel punto di vista. In oriente invece, nonostante non siano mai stati particolarmente prudenti per ridurre emissioni ( parlo del nord eh) si sono organizzati accalappiandosi il mercato.
Io spero che la Meloni non passi, perché non credo che potrebbe aiutare il paese. E la superficialità delle proposte per risolvere la miriade di problemi legati all'energia. Io mi auspico che qualora dovesse vincere il 25, sia onesta e lungimirante, nell'ascoltare e prendere ad esempio ogni proposta, consiglio e piano messo in atto dagli altri paesi Europei.
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05-09-2022, 11:28
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#4
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,452
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L'analisi del programma sull'energia del Partito Democratico.
prima parte...
Quote:
CAPITOLO 2: PARTITO DEMOCRATICO
Link al programma: https://www.partitodemocratico.it/.../scarica-il.../
Il programma del partito democratico si articola in una premessa generale, una parte che contiene i tre "pilastri" su cui intendono articolare l'azione politica (potremmo definirla la "vision") e una parte in cui si definiscono le azioni da intraprendere. Rispetto a FdI che abbiamo analizzato ieri, ai temi energetici viene data senza dubbio priorità maggiore, nel senso che la transizione ecologica viene messa al primo posto. Peccato che però venga accorpata alla transizione digitale, che è un tema completamente diverso, rendendo il tutto un mischione difficile da comprendere. Non so chi abbia avuto la brillante idea, ma a questo punto tanto valeva metterci anche la transizione di genere.
"La transizione verde non deve essere vissuta in chiave difensiva. È invece un’occasione per cambiare paradigma".
Su questa dichiarazione, molto generica, potremmo pure trovarci d'accordo.
"Investire subito, da oggi, nell’energia pulita è tre volte strategico. Primo, perché contrasta il cambiamento climatico abbattendo le emissioni di CO2".
Se stesse parlando del nucleare, sarebbe corretto. Ma investire solo nelle rinnovabili non riduce significativamente le emissioni di CO2, soprattutto in Italia. L'eolico nel nostro paese ha fattore di capacità basso, il solare ha fattore di capacità alto solo al sud, questo significa che aumentando la capacità rinnovabile installata la percentuale di energia rinnovabile prodotta sul totale cresce molto lentamente. Tutto il resto è gas.
"Secondo, perché taglia in maniera strutturale il prezzo delle bollette per famiglie e imprese e crea nuovi posti di lavoro".
Di nuovo: stessimo parlando di nucleare, avrebbe ragione. Ma non sta parlando di nucleare, e c'è una forte correlazione tra capacità rinnovabile installata e prezzo finale dell'energia in bolletta. Quindi questa è una falsità, pura e semplice. Probabilmente detta in buona fede, nel senso che chi ha stilato il programma facilmente non conosce la differenza tra LCOE e LCOTE, né ha idea di cosa siano i costi accessori. Nondimeno, le rinnovabili richiedono investimenti in reti e accumuli che ALZANO il prezzo delle bollette.
"Terzo, perché rafforza la nostra sicurezza nazionale, riducendo la dipendenza dall’importazione di fonti fossili dall’estero".
No! Un'alta penetrazione delle rinnovabili nel mix elettrico richiede OBBLIGATORIAMENTE un backup a gas. Più aumenta la percentuale, meno il gas diventa sostituibile con altro, non a caso il PNIEC prevedeva la costruzione di 54 nuovi impianti peaker a gas a fare da backup per le rinnovabili, impianti da finanziarsi attraverso il meccanismo del capacity market. Inoltre si pone l'enorme problema della dipendenza dalla Cina per quanto riguarda la filiera delle rinnovabili: non solo la Cina ha in mano l'80% del mercato del fotovoltaico mondiale, e il 70% del mercato delle terre rare, ma è anche monopolista nel riciclaggio dei pannelli solari. Questo vuol dire che la dipendenza non si esaurisce nel momento dell'acquisto dei moduli: al contrario, viene consolidata nel momento in cui questi arrivano a fine vita.
"Per un domani senza fonti fossili già oggi gli investimenti devono, il più possibile, concentrarsi sull’energia pulita e non inseguire la discussione sulla costruzione di centrali nucleari: perché i tempi di realizzazione e le tecnologie esistenti non sono compatibili con una riduzione significativa delle emissioni entro il 2030 e non risolvono i problemi ambientali ad esse associati".
Il PD qui si pone in netta antitesi col consenso scientifico internazionale, secondo cui il nucleare È energia pulita, come riconosciuto anche dalla Tassonomia Europea. Prendiamo inoltre atto che per il PD non esiste un orizzonte temporale successivo al 2030. Non entrerò nel dettaglio del perché attribuire alle centrali nucleari "problemi ambientali" non meglio specificati è un'idiozia da qualunque possibile punto di vista.
"Altra cosa è il tema dei rigassificatori, il ricorso ai quali appare necessario, ma a condizione che costituiscano soluzioni-ponte, rimanendo attivi pochi anni, e che possano essere smobilitati ben prima del 2050, per non interrompere la prospettiva della transizione ecologica. I territori dove verranno installati dovranno inoltre essere coinvolti nelle decisioni e adeguatamente compensati per l’impatto economico e sociale attraverso l'istituzione di un fondo ad hoc".
Questa prospettiva sui rigassificatori è molto più ragionevole di quella di FdI: il gas, al contrario del nucleare, NON È energia pulita, e quindi va considerato solo in ottica di transizione. Giusto inoltre coinvolgere i territori nelle decisioni, a condizione che la vertenza non si trascini per tempi biblici.
"In particolare, proponiamo che venga istituito per tutte le infrastrutture legate a servizi di cui benefici l’intero Paese, ma che possono generare significativi impatti locali di tipo socio-economico o ambientale, l’istituzione di un “Fondo Nazionale Compensativo Anti-Nimby”, finalizzato proprio alle politiche di compensazione nel dialogo costruttivo con i territori e alimentato, per una quota, da un versamento di tutte le imprese che operano nella costruzione di infrastrutture sul territorio nazionale e che sono assegnatarie di appalti pubblici".
Praticamente l'idea è quella per cui più le persone protestano, più si regalano loro soldi per metterle a tacere. Cosa mai potrà andare storto?
"Il nostro piano per la transizione ecologica si prospetta tanto come nuova politica industriale quanto come nuove politiche pubbliche di welfare".
Non sono sicuro di cosa voglia dire qui, ma ok.
"Per accompagnare imprese, lavoratori e lavoratrici e famiglie nella più grande trasformazione di questo secolo, introdurremo:
una riforma fiscale verde che promuova gli investimenti delle imprese e delle famiglie a difesa del pianeta e del clima e renda economicamente vantaggioso accelerare la transizione ambientale, attraverso la revisione e la stabilizzazione degli incentivi per la rigenerazione energetica e sismica degli edifici e l’estensione del piano “Transizione 4.0” agli investimenti green delle imprese;"
Quali sono gli investimenti green delle imprese? Quelli stabiliti dalla Commissione Europea attraverso la Tassonomia, o quelli stabiliti dal PD? Credo sia importante che questo venga specificato, perché potremmo avere reattori nucleari modulari sul mercato prima della fine della legislatura, e il nucleare, come sappiamo, è incluso nella tassonomia della finanza sostenibile.
A latere, sono molto favorevole a incentivare l'efficientamento energetico del patrimonio immobiliare e la messa in sicurezza dal punto di vista della sismicità… ma sono decine di miliardi di incentivi. Le coperture?
"una Legge quadro sul clima e un piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico al 2050;"
Sono favorevole alla legge quadro sul clima, ma se in questo punto si ammette che ESISTE un orizzonte temporale del 2050 e che serve un piano che lo includa, perché escludere il nucleare con la scusa che non arriverebbe in tempo per il 2030?
"un piano nazionale per il risparmio energetico e interventi finalizzati ad aumentare drasticamente la quota di rinnovabili prodotte in Italia, anche attraverso lo sviluppo delle Comunità energetiche, con l'obiettivo di installare 85 GW di rinnovabili in più entro il 2030. Un obiettivo ambizioso ma realistico che porterà, secondo alcune stime, alla creazione di circa 500.000 nuovi posti di lavoro;"
85 GW entro il 2030 sono un'enormità, e richiederebbero un tasso di installazione pari a 10 volte quello attuale. Ma supponiamo che sia fattibile: le interconnessioni e gli accumuli, chi li paga? Per quanto riguarda la creazione di posti di lavoro, ovviamente è un fatto positivo, ma cosa significa "secondo alcune stime"? Chi le ha fatte? Sono posti di lavoro permanenti o temporanei?
"l’introduzione di una premialità fiscale per le imprese a elevato rating ESG (ambientale, sociale e di governance);"
Questo è giusto, occorre stimolare l'innovazione e la sostenibilità.
"la progressiva riduzione dei sussidi dannosi per l’ambiente e l’adeguamento – a parità di gettito-delle strutture e delle aliquote della tassazione indiretta, in coerenza con l’European Green Deal e con la disciplina europea armonizzata dell’accisa, nonché del bollo auto, in funzione degli obiettivi di progressivo azzeramento delle emissioni di CO2;"
Quelli che vengono definiti "sussidi dannosi per l'ambiente" in realtà sono quasi sempre sussidi indiretti. A parte questo, l'adeguamento della tassazione indiretta in linea con l'Europa mi vede favorevole.
"la previsione di adeguate compensazioni per le famiglie e le imprese più vulnerabili, in funzione di una transizione ecologica socialmente equa e sostenibile;"
Ok per le famiglie, sulle imprese bisogna capire quali sono "vulnerabili" e quali semplicemente non sono al passo con i tempi e dovrebbero chiudere. Detto questo, non sono di nuovo specificate le coperture.
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05-09-2022, 11:30
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#5
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Esperto
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Seconda parte...
Quote:
"il monitoraggio e la messa in sicurezza delle infrastrutture esistenti – in particolare ponti, viadotti e gallerie – attraverso azioni programmate di manutenzione e adattamento alle pressioni indotte dai cambiamenti climatici".
La manutenzione di ponti, viadotti e gallerie va fatta a prescindere.
"Per stimolare il dibattito e coinvolgere tutti i soggetti pubblici e privati interessati direttamente dalla gestione della transizione ecologica apriremo un grande Forum nazionale per il lavoro e per il clima, per un’intesa che possa poi articolarsi in patti ambientali territoriali per la piena “occupazione verde” attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori economici, sociali, culturali e istituzionali e per promuovere nuove competenze dei lavoratori investiti dalla transizione ecologica e digitale. Questi nuovi patti partiranno da un’analisi dei fabbisogni di investimento, per realizzare obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale, di miglioramento della qualità della vita dei cittadini e delle cittadine e di creazione di nuovi posti di lavoro sul modello di quanto già avviene in alcune esperienze locali".
Questo punto ha del potenziale positivo, se penso alla gestione ad esempio finlandese del dibattito pubblico sull'energia, ma c'è il serio rischio che possa trasformarsi nell'ennesima mangiatoia pubblica. Consideriamolo tra i punti buoni, con beneficio d'inventario.
"Partendo da qui, a dimostrazione di come sostenibilità ambientale e sociale si rafforzino a vicenda, introdurremo un nuovo contratto “luce sociale” per le famiglie con redditi medi e bassi. Si tratta di un contratto di fornitura energetica prodotta totalmente da fonti rinnovabili e acquistata direttamente dalla società pubblica Acquirente Unico. Il contratto di acquisto avrà durata decennale e ciò permetterà di ottenere prezzi dell’energia elettrica molto bassi a vantaggio delle famiglie: fino ad un massimo di 1.350 KWh/anno per famiglia (pari al 50% del consumo medio), l’energia elettrica verrà fornita a costo zero, mentre sulla parte di consumo eccedente i prezzi saranno comunque calmierati".
Questo punto rasenta il ridicolo. Prima di tutto perché stiamo parlando di fornire energia A COSTO ZERO fino al 50% del consumo medio a TUTTE le famiglie con redditi MEDI e bassi. In pratica si sta proponendo di far pagare interamente allo Stato il 50% della bolletta dell'80% della popolazione, più un ulteriore calmieramento, sempre offerto dallo Stato, sul rimanente 50%.
Non so quantificare il costo della misura, ma parliamo di decine di miliardi. Ma non basta: il contratto di fornitura energetica "prodotta interamente da fonti rinnovabili", come abbiamo già spiegato, non esiste. Esistono contratti che si accompagnano all'emissione di certificati che garantiscono che è stata immessa in rete una quantità di energia rinnovabile pari al consumo: NON È LA STESSA COSA. Questo sistema si basa sul fatto che le rinnovabili sovrapproducono in determinate fasce orarie, e il gas compensa nelle ore in cui invece non producono proprio. Quindi o la società pubblica "Acquirente Unico" conta di lasciare al buio i suoi clienti per l'80% del tempo, o dovrà NECESSARIAMENTE fornire anche energia generata col gas. Io non credo che un partito che si candida a guidare il paese possa permettersi di raccontare cazzate del genere.
"Questi sono solo alcuni degli strumenti che vogliamo mettere in campo per un vero cambio di paradigma dello sviluppo sostenibile in Italia, capace di coniugare lavoro e ambiente. Vogliamo accelerare gli investimenti infrastrutturali che favoriscano il passaggio del trasporto delle merci dalla gomma al ferro e all’acqua e il completamento della sostituzione del parco circolante del trasporto pubblico locale con mezzi a zero emissione e ibridi".
Questa è un'ottima cosa, si sottovaluta sempre il settore del trasporto merci. Le coperture?
"Vogliamo incentivare l’installazione di almeno 100.000 colonnine elettriche e di 30.000 punti di ricarica rapida entro il 2027 e lo sviluppo di tecnologie per lo stoccaggio di energia lungo le autostrade e la rete viaria principale e secondaria".
Ottima cosa. Le coperture?
"Proponiamo un progetto organico di Porti verdi, aperti, competitivi e regolati: un asset strategico per la ripresa economica italiana".
Magari è l'idea migliore del mondo, ma vorrei capire cosa distingue un porto verde da uno normale. Sarebbe carino spiegarlo.
"Vogliamo sviluppare le infrastrutture necessarie a collegare il nostro Paese con le grandi reti di trasporto transeuropee (TEN-T) e i nodi multimodali, completare le tratte ferroviarie ad alta velocità e alta capacità già programmate e potenziare il piano sulle linee regionali, completando i raddoppi di linea e l’upgrading tecnologico".
Questo mi vede favorevolissimo. Le coperture?
"Vogliamo migliorare i collegamenti lungo i corridoi est-ovest e tra le aree più industrializzate del Paese, sulle fasce costiere, tra le aree più prossime alle grandi infrastrutture e le aree periferiche e interne, con la riqualificazione delle strade secondarie, il recupero delle linee ferroviari regionali e minori, lo sviluppo della mobilità ciclabile e pedonale nelle nostre città".
Queste mi sembrano generiche dichiarazioni d'intenti, tra l'altro che mescolano temi molto diversi tra di loro. Prendiamoli comunque per buoni.
"Proponiamo, inoltre, strumenti per incentivare la mobilità sostenibile, sia introducendo il trasporto pubblico locale gratuito per giovani e anziani, sia incentivando, per le altre categorie, schemi di sconto sul prezzo del servizio di trasporto sostenibile legati all’intensità dell’uso del mezzo, misurata dal biglietto elettronico".
Il trasporto pubblico locale ha un costo, che oggi viene pagato, almeno in parte tramite i biglietti. Rendere il trasporto pubblico locale gratuito significa che quel costo andrà pagato da qualcun altro. Da chi e come?
"Sosteniamo poi lo sviluppo della Mobilità come Servizio Integrato (Mobility as a Service), che incentivi la condivisione dei dati pubblici sulle condizioni del trasporto intermodale, incluso l’impatto ambientale delle tecnologie impiegate e l’offerta di biglietti unici, predisposti da intermediari online, per tratte che utilizzino più mezzi di trasporto, da articolare e organizzare in base alle esigenze e alle preferenze degli utenti. Ciò consente di introdurre maggiore efficienza nell’uso dei mezzi di trasporto, minori emissioni inquinanti, più trasparenza e criteri di scelta, anche di tipo ambientale, per gli utenti".
Ok, questo è forse il punto migliore del programma: l'integrazione dei mezzi di trasporto è una realtà già in molti paesi europei, e contribuisce ad efficientare di molto il trasporto pubblico e a renderlo preferibile all'auto in molti contesti. Approvato.
"Approveremo una legge sul consumo di suolo e introdurremo una serie di interventi per la difesa dell’uso del suolo agricolo, con un Piano nazionale per l’acqua, la siccità e il dissesto idrogeologico che metta al centro la costruzione e dislocazione strategica territoriale di nuovi invasi e investimenti volti a ridurre della dispersione idrica".
Con 85 GW di rinnovabili pianificate, il PD si propone di essere il primo ad infrangere la legge sul consumo di suolo che andrà a proporre. Il piano nazionale per l'acqua invece è un'ottima cosa, da implementare il più rapidamente possibile.
"Vogliamo supportare l’ammodernamento, l’innovazione tecnologia, l’evoluzione green, la trasparenza, nelle imprese e nel lavoro affinché l’agricoltura diventi il miglior motore per la transizione ecologica. Con un fondo di rotazione di 500 milioni possiamo avviare il sostegno a 2500 progetti di impresa agricola verde".
Cosa si intende con "impresa agricola verde"? Considerato che fino a qualche mese fa avevamo in discussione in Parlamento la legge che garantiva fondi pubblici a sostegno dell'Agricoltura Biodinamica (poi per fortuna bocciata), questo punto mi fa correre un leggero brivido lungo la schiena. Poi magari invece è una splendida idea eh… diamogli pure il beneficio del dubbio.
Conclusioni finali: il programma del PD, oltre ad essere lunghissimo e verboso, si basa su premesse scientificamente sbagliate. Le misure proposte vanno dall'irrealistico al completo divorzio dalla realtà, e sono interamente fondate sul wishful thinking. La cosa peggiore è che in alcuni punti del programma vengono raccontate delle vere e proprie bugie agli elettori, o vengono omessi dettagli critici quali la necessità di investire in interconnessioni e centrali a gas di tipo peaker.
Assolutamente indegno di un partito con una vocazione maggioritaria.
Voto: 3.
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