Re: Programmi dei partiti sull'energia in vista delle elezioni
L'analisi del programma sull'energia del Partito Democratico.
prima parte...
Quote:
CAPITOLO 2: PARTITO DEMOCRATICO
Link al programma: https://www.partitodemocratico.it/.../scarica-il.../
Il programma del partito democratico si articola in una premessa generale, una parte che contiene i tre "pilastri" su cui intendono articolare l'azione politica (potremmo definirla la "vision") e una parte in cui si definiscono le azioni da intraprendere. Rispetto a FdI che abbiamo analizzato ieri, ai temi energetici viene data senza dubbio priorità maggiore, nel senso che la transizione ecologica viene messa al primo posto. Peccato che però venga accorpata alla transizione digitale, che è un tema completamente diverso, rendendo il tutto un mischione difficile da comprendere. Non so chi abbia avuto la brillante idea, ma a questo punto tanto valeva metterci anche la transizione di genere.
"La transizione verde non deve essere vissuta in chiave difensiva. È invece un’occasione per cambiare paradigma".
Su questa dichiarazione, molto generica, potremmo pure trovarci d'accordo.
"Investire subito, da oggi, nell’energia pulita è tre volte strategico. Primo, perché contrasta il cambiamento climatico abbattendo le emissioni di CO2".
Se stesse parlando del nucleare, sarebbe corretto. Ma investire solo nelle rinnovabili non riduce significativamente le emissioni di CO2, soprattutto in Italia. L'eolico nel nostro paese ha fattore di capacità basso, il solare ha fattore di capacità alto solo al sud, questo significa che aumentando la capacità rinnovabile installata la percentuale di energia rinnovabile prodotta sul totale cresce molto lentamente. Tutto il resto è gas.
"Secondo, perché taglia in maniera strutturale il prezzo delle bollette per famiglie e imprese e crea nuovi posti di lavoro".
Di nuovo: stessimo parlando di nucleare, avrebbe ragione. Ma non sta parlando di nucleare, e c'è una forte correlazione tra capacità rinnovabile installata e prezzo finale dell'energia in bolletta. Quindi questa è una falsità, pura e semplice. Probabilmente detta in buona fede, nel senso che chi ha stilato il programma facilmente non conosce la differenza tra LCOE e LCOTE, né ha idea di cosa siano i costi accessori. Nondimeno, le rinnovabili richiedono investimenti in reti e accumuli che ALZANO il prezzo delle bollette.
"Terzo, perché rafforza la nostra sicurezza nazionale, riducendo la dipendenza dall’importazione di fonti fossili dall’estero".
No! Un'alta penetrazione delle rinnovabili nel mix elettrico richiede OBBLIGATORIAMENTE un backup a gas. Più aumenta la percentuale, meno il gas diventa sostituibile con altro, non a caso il PNIEC prevedeva la costruzione di 54 nuovi impianti peaker a gas a fare da backup per le rinnovabili, impianti da finanziarsi attraverso il meccanismo del capacity market. Inoltre si pone l'enorme problema della dipendenza dalla Cina per quanto riguarda la filiera delle rinnovabili: non solo la Cina ha in mano l'80% del mercato del fotovoltaico mondiale, e il 70% del mercato delle terre rare, ma è anche monopolista nel riciclaggio dei pannelli solari. Questo vuol dire che la dipendenza non si esaurisce nel momento dell'acquisto dei moduli: al contrario, viene consolidata nel momento in cui questi arrivano a fine vita.
"Per un domani senza fonti fossili già oggi gli investimenti devono, il più possibile, concentrarsi sull’energia pulita e non inseguire la discussione sulla costruzione di centrali nucleari: perché i tempi di realizzazione e le tecnologie esistenti non sono compatibili con una riduzione significativa delle emissioni entro il 2030 e non risolvono i problemi ambientali ad esse associati".
Il PD qui si pone in netta antitesi col consenso scientifico internazionale, secondo cui il nucleare È energia pulita, come riconosciuto anche dalla Tassonomia Europea. Prendiamo inoltre atto che per il PD non esiste un orizzonte temporale successivo al 2030. Non entrerò nel dettaglio del perché attribuire alle centrali nucleari "problemi ambientali" non meglio specificati è un'idiozia da qualunque possibile punto di vista.
"Altra cosa è il tema dei rigassificatori, il ricorso ai quali appare necessario, ma a condizione che costituiscano soluzioni-ponte, rimanendo attivi pochi anni, e che possano essere smobilitati ben prima del 2050, per non interrompere la prospettiva della transizione ecologica. I territori dove verranno installati dovranno inoltre essere coinvolti nelle decisioni e adeguatamente compensati per l’impatto economico e sociale attraverso l'istituzione di un fondo ad hoc".
Questa prospettiva sui rigassificatori è molto più ragionevole di quella di FdI: il gas, al contrario del nucleare, NON È energia pulita, e quindi va considerato solo in ottica di transizione. Giusto inoltre coinvolgere i territori nelle decisioni, a condizione che la vertenza non si trascini per tempi biblici.
"In particolare, proponiamo che venga istituito per tutte le infrastrutture legate a servizi di cui benefici l’intero Paese, ma che possono generare significativi impatti locali di tipo socio-economico o ambientale, l’istituzione di un “Fondo Nazionale Compensativo Anti-Nimby”, finalizzato proprio alle politiche di compensazione nel dialogo costruttivo con i territori e alimentato, per una quota, da un versamento di tutte le imprese che operano nella costruzione di infrastrutture sul territorio nazionale e che sono assegnatarie di appalti pubblici".
Praticamente l'idea è quella per cui più le persone protestano, più si regalano loro soldi per metterle a tacere. Cosa mai potrà andare storto?
"Il nostro piano per la transizione ecologica si prospetta tanto come nuova politica industriale quanto come nuove politiche pubbliche di welfare".
Non sono sicuro di cosa voglia dire qui, ma ok.
"Per accompagnare imprese, lavoratori e lavoratrici e famiglie nella più grande trasformazione di questo secolo, introdurremo:
una riforma fiscale verde che promuova gli investimenti delle imprese e delle famiglie a difesa del pianeta e del clima e renda economicamente vantaggioso accelerare la transizione ambientale, attraverso la revisione e la stabilizzazione degli incentivi per la rigenerazione energetica e sismica degli edifici e l’estensione del piano “Transizione 4.0” agli investimenti green delle imprese;"
Quali sono gli investimenti green delle imprese? Quelli stabiliti dalla Commissione Europea attraverso la Tassonomia, o quelli stabiliti dal PD? Credo sia importante che questo venga specificato, perché potremmo avere reattori nucleari modulari sul mercato prima della fine della legislatura, e il nucleare, come sappiamo, è incluso nella tassonomia della finanza sostenibile.
A latere, sono molto favorevole a incentivare l'efficientamento energetico del patrimonio immobiliare e la messa in sicurezza dal punto di vista della sismicità… ma sono decine di miliardi di incentivi. Le coperture?
"una Legge quadro sul clima e un piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico al 2050;"
Sono favorevole alla legge quadro sul clima, ma se in questo punto si ammette che ESISTE un orizzonte temporale del 2050 e che serve un piano che lo includa, perché escludere il nucleare con la scusa che non arriverebbe in tempo per il 2030?
"un piano nazionale per il risparmio energetico e interventi finalizzati ad aumentare drasticamente la quota di rinnovabili prodotte in Italia, anche attraverso lo sviluppo delle Comunità energetiche, con l'obiettivo di installare 85 GW di rinnovabili in più entro il 2030. Un obiettivo ambizioso ma realistico che porterà, secondo alcune stime, alla creazione di circa 500.000 nuovi posti di lavoro;"
85 GW entro il 2030 sono un'enormità, e richiederebbero un tasso di installazione pari a 10 volte quello attuale. Ma supponiamo che sia fattibile: le interconnessioni e gli accumuli, chi li paga? Per quanto riguarda la creazione di posti di lavoro, ovviamente è un fatto positivo, ma cosa significa "secondo alcune stime"? Chi le ha fatte? Sono posti di lavoro permanenti o temporanei?
"l’introduzione di una premialità fiscale per le imprese a elevato rating ESG (ambientale, sociale e di governance);"
Questo è giusto, occorre stimolare l'innovazione e la sostenibilità.
"la progressiva riduzione dei sussidi dannosi per l’ambiente e l’adeguamento – a parità di gettito-delle strutture e delle aliquote della tassazione indiretta, in coerenza con l’European Green Deal e con la disciplina europea armonizzata dell’accisa, nonché del bollo auto, in funzione degli obiettivi di progressivo azzeramento delle emissioni di CO2;"
Quelli che vengono definiti "sussidi dannosi per l'ambiente" in realtà sono quasi sempre sussidi indiretti. A parte questo, l'adeguamento della tassazione indiretta in linea con l'Europa mi vede favorevole.
"la previsione di adeguate compensazioni per le famiglie e le imprese più vulnerabili, in funzione di una transizione ecologica socialmente equa e sostenibile;"
Ok per le famiglie, sulle imprese bisogna capire quali sono "vulnerabili" e quali semplicemente non sono al passo con i tempi e dovrebbero chiudere. Detto questo, non sono di nuovo specificate le coperture.
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