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28-02-2023, 19:12
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#81
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Originariamente inviata da spezzata
Se si aspetta che io sia "a posto con me stessa", non amerò mai, né sarò mai amata.
Quella frase è tirata sempre in ballo sia dalla gente comune, sia dalle persone che lavorano nell'ambiente della salute mentale. Certe persone non capiscono proprio che molte persone cominciano a sentirsi "a posto" e a migliorare sé stessi o anche solo a provarci, esclusivamente quando vengono amate.
Come hai detto tu, la sicurezza l'hai trovata attraverso rapporti con altri. Per molte persone è così e anche per me è così. Finché non ci sarà nessuno nella mia vita io scivolerò sempre verso il basso, è così da sempre e sarà così per sempre.
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A me fa anche un po' rabbia quando spingono questa narrativa a volte perché io penso che possa essere talmente tanto dannosa. Se una persona già non si ama, si svaluta, e le viene detto qualcosa così, per me quasi sicuramente la vivrà come una cosa colpevolizzante. Perché già si colpevolizza da sé, la sentirà come "sei sola perché fallisci nell'amare te stessa. Ecco perché non meriti di essere amata". Certo, non è un'interpretazione caritatevole del messaggio, ma è il tipo di interpretazione da aspettarsi da parte di una persona che sta male
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28-02-2023, 19:21
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#82
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Qui dal: Mar 2014
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Originariamente inviata da Angus
In questo caso usavo "stronzo" un po' come iperbole, intendendo uno che si chiude in modo relativamente egocentrato per controllare un arousal ma che conserva la propria identità e riesce dunque a relazionarsi in modo limitato ma onesto. La versione speculare del timido, che è invece più sociocentrato.
Il fobico invece l'identità "io sono io che mi controllo" la perde e si identifica con una maschera ("io sono lo sfigato o il bravo ragazzo"), come lo stronzo doc vero e proprio, che si convince di essere un personaggio negativo speculare e illusoriamente più vincente. In altre parole, se il timido ha un solo livello di chiusura, il fobico ne aggiunge un secondo di tipo narcisistico. Le persone che "cercano tanto di avere relazioni ma non ci riescono", sia gli uomini che ricevono solo rifiuti che le donne che non trovano mai uno compatibile, secondo me sono in genere così. Non riescono a essere un io davanti ad altri io, se anche trovassero la persona perfetta scapperebbero.
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Questa narrativa fa sembrare tutto molto difficile da risolvere, che non si sa neanche da dove cominciare per attenuare certi blocchi, almeno a me dà questa impressione leggendola. Non so può darsi che a me succedesse qualcosa di simile ma come dicevo a spezzata io credo che il nostro controllo su queste cose è molto limitato, uno pensa che condizione necessaria a stare meglio sia fare introspezione profondissima, poi si incontrano dei rapporti in cui tutto si scioglie molto naturalmente. Almeno per me così è stato. Non sto facendo antiintellettualismo cheap eh, la consapevolezza per me ha valore in sé e la valuto molto
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Sulla seconda parte, posso dirti che ci sono livelli di arousal e conseguente chiusura in cui essere gentili è semplicemente impossibile. Non è che la vive come una sottomissione, per lui lo è davvero, in quello stato non concepisce nemmeno di poter stare in una relazione d'amore o di amicizia.
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Eh ma ci credo, lo ho visto con i miei occhi negli altri e ci sono passata anche io
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28-02-2023, 19:51
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#83
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Qui dal: Mar 2011
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Originariamente inviata da anahí
Questa narrativa fa sembrare tutto molto difficile da risolvere, che non si sa neanche da dove cominciare per attenuare certi blocchi, almeno a me dà questa impressione leggendola. Non so può darsi che a me succedesse qualcosa di simile ma come dicevo a spezzata io credo che il nostro controllo su queste cose è molto limitato, uno pensa che condizione necessaria a stare meglio sia fare introspezione profondissima, poi si incontrano dei rapporti in cui tutto si scioglie molto naturalmente. Almeno per me così è stato. Non sto facendo antiintellettualismo cheap eh, la consapevolezza per me ha valore in sé e la valuto molto.
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Capisco benissimo e sono d'accordo. Però penso che in parecchi casi le cose sono davvero molto difficili da risolvere, perché ai rapporti non si riesce ad accedere.
Tradotto dal mio linguaggio criptico, volevo dire quello che avete detto tu e spezzata. Tizio non si ama (prima chiusura), poi impara che non viene amato perché non si ama e smette di cercare (seconda chiusura). Poi magari le dicono che ha una malattia del cervello (terza chiusura). A questo punto le persone nemmeno le guarda più. Poi impara che deve svegliarsi e trovare relazioni. Che fa? Si mette a recitare (quarta chiusura). Per sciogliersi naturalmente in un rapporto, deve trovare una persona che sa quello che fa, disponibile e pazientissima.
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28-02-2023, 20:04
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#84
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Qui dal: Mar 2014
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Originariamente inviata da Angus
Capisco benissimo e sono d'accordo. Però penso che in parecchi casi le cose sono davvero molto difficili da risolvere, perché ai rapporti non si riesce ad accedere.
Tradotto dal mio linguaggio criptico, volevo dire quello che avete detto tu e spezzata. Tizio non si ama (prima chiusura), poi impara che non viene amato perché non si ama e smette di cercare (seconda chiusura). Poi magari le dicono che ha una malattia del cervello (terza chiusura). A questo punto le persone nemmeno le guarda più. Poi impara che deve svegliarsi e trovare relazioni. Che fa? Si mette a recitare (quarta chiusura). Per sciogliersi naturalmente in un rapporto, deve trovare una persona che sa quello che fa, disponibile e pazientissima.
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Descritta così mi è più chiara. È difficile secondo me nel senso proprio di improbabilità di riuscire a trovare un rapporto così. Non nel senso che la persona deve sobbarcarsi un qualche grande sforzo per cambiare se stessa.
Comunque penso che il rapporto davvero intimo (rapporto romantico autentico cioè) sia il più difficile di tutti. Con gli altri rapporti più superficiali puoi mostrare te stesso poco a poco ed è un allentarsi graduale/gentile di certi nodi
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28-02-2023, 20:12
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#85
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Qui dal: Mar 2014
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Originariamente inviata da Ur-Quan
Bisogna anche vedere l'interpretazione.
Per me se una persona ha problemi relazionali, deve in qualche modo risolverli per avere una relazione sana.
Questi problemi possono anche attenere all'amore di sé (pensiamo ad una persona dipendente affettiva e a tutti i problemi che può incontrare in una relazione) ed allora il senso della frase potrebbe essere più positivo, in questo senso: "Meriti di essere amato/a, quindi comincia a volerti bene senza svalutarti e autosabotarti".
Faccio però una domanda benevolmente provocatoria: la persona che vado a "salvare" dall'abisso, ama me o ama che la salvi?
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Ma un rapporto non è così, con una persona che salva e l'altra che viene salvata, è costruito in due. Il fatto che un rapporto possa allentare le tensioni di una persona non vuol dire che l'altra coscientemente, intenzionalmente, abbia cercato di salvarla. È qualcosa che succede naturalmente. Così come la persona che sta male non ha il controllo spesso sul proprio atteggiamento.
È che penso che sopravvalutare il potere cosciente che abbiamo sugli stati d'animo nostri e altrui porta a una normatività fuori luogo. "Il depresso deve stare così per stare meglio", "questa persona sta male perché fa le cose sbagliate", e così via. Certo neanche fatalismo completo ma neanche ricadere negli imperativi morali
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28-02-2023, 20:25
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#86
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Originariamente inviata da Ur-Quan
Angus, io leggo sempre con molto interesse quello che scrivi, non solo perché a volte mi ritrovo in quello che dici, ma perché secondo me sei una persona seriamente analitica e i tuoi interventi sono forieri di riflessioni.
Secondo me questa non è stronzaggine (che io definirei più come mancanza di scrupolo nel voler nuocere volontariamente agli altri).
A volte queste situazioni sorgono da disturbi quali quello schizoide o l'alessitimia, ma senza per forza dover ricorrere alla categoria psichiatrica, penso che semplicemente ciascuno fa quello che può.
C'è poi tutto il discorso, meno psichiatrico e più empirico, del vissuto: sfido chiunque a crescere come una persona aperta in ambienti familiari repressivi, tossici e quant'altro.
L'importante, per me, è essere onesti: sul banco della frutta ci sono mele e pere, basta non spacciarle per albicocche.
Io, che mi ritengo una persona chiusa, non mi considero stronzo: mi considero al massimo una persona con certi limiti, entro quelli faccio del mio meglio.
Se ti piacciono le mele, posso andare bene, se si preferisce le albicocche, basta frequentarmi un attimo e si capisce subito che frutto sono.
La stronzaggine, invero, la ravviso in altri comportamenti, molti dei quali, come il tradimento e l'opportunismo, richiedono invece una buona apertura verso l'esterno.
Tutto questo senza fare alcun elogio dell'introversione (gli introversi son stronzi in altri modi, alcuni anche peggiori).
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Mi era sfuggito il tuo messaggio.
Ho usato "stronzo" in modo tendenzioso, è vero.
Non voglio ripetermi, ma in linea di massima penso che se sei chiuso è perché hai altro a cui pensare. Hai mal di denti, la cefalea, ci vedi poco, sei abbattuto da sensi di colpa, sei povero, disoccupato, devi accudire la zia antipatica, ecc. Stai cercando di "controllare" un dolore, al limite proprio quello di essere solo. Questo non è un comportamento da stronzi, anche se quando si viene colpevolizzati per la chiusura può venire da pensarlo. Incidentalmente faccio notare come l'etichetta di malattia mentale sia simile a quella etica di cui sopra.
Su una cosa però non sono d'accordo con te. Penso infatti che lo stronzo vero di cui parli non sia più aperto, ma più chiuso. E' un po' l'equivalente speculare del fobico "bravo ragazzo". Non è un caso che i fobici, quando pensano a "sbloccarsi", guardano dritti dritti a Fabrizio Corona (che poverino non è nemmeno così stronzo, lol, ma fammelo usare come esempio).
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28-02-2023, 20:32
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#87
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Esperto
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Di cosa si parla qua non ho capito e pieno di messaggi lunghissimi ma il titolo dice problemi da donne, di cosa tratta di dating?
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28-02-2023, 20:33
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#88
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Esperto
Qui dal: Jun 2021
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Non si capisce non c'è neanche il topic iniziale non ho seguito tutto
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28-02-2023, 20:45
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#89
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Qui dal: Mar 2011
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Originariamente inviata da Angus
Su una cosa però non sono d'accordo con te. Penso infatti che lo stronzo vero di cui parli non sia più aperto, ma più chiuso. E' un po' l'equivalente speculare del fobico "bravo ragazzo". Non è un caso che i fobici, quando pensano a "sbloccarsi", guardano dritti dritti a Fabrizio Corona (che poverino non è nemmeno così stronzo, lol, ma fammelo usare come esempio).
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Non solo, aggiungo che l'"apertura" normale non mi sembra una vera apertura, ma un modo diverso (speculare alla timidezza) di gestire il dolore. I compagnoni sono dissociati non meno delle persone chiuse.
Quindi ecco, bisogna stare attenti a guardare ai modelli giusti.
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28-02-2023, 22:07
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#90
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Qui dal: Mar 2014
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Originariamente inviata da spezzata
Lo so che te l'ho già detto, ma tu spieghi queste cose così bene....!
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Grazie spezzata! mi preoccupo sempre un po' di non essere chiara abbastanza
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