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Vecchio 13-12-2012, 15:57   #41
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Non la temo,mi è indifferente la morte.
Vecchio 13-12-2012, 16:09   #42
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Originariamente inviata da Christopher Visualizza il messaggio
Vorrei un parere libero sulla morte. Che ne pensate? La temete? O forse pensate che sia l'unica dannata via di uscita? Vorresre morire? Sareste disposti a morire foste completamente soddisfatti della vostra vita e di quello che avete ottenuto? Uccidereste altre persone se non fosse un reato?
Temo la morte
Ora non voglio ancora morire
Morirei più volentieri se fossi completamente soddisfatto
Non credo ucciderei a meno che non serva a salvare la mia vita o ad evitarmi gravi danni

Dopo la morte credo ch eper moltissimi ci sarà un rapido dissolvimento , come un sogno sempre più sbiadito, mentre per pochissimi il gioco continua...
Vecchio 13-12-2012, 16:17   #43
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Originariamente inviata da Christopher Visualizza il messaggio
Vorrei un parere libero sulla morte. Che ne pensate? La temete? O forse pensate che sia l'unica dannata via di uscita? Vorresre morire? Sareste disposti a morire foste completamente soddisfatti della vostra vita e di quello che avete ottenuto? Uccidereste altre persone se non fosse un reato?
a leggere il titolo sembra che qualcuno ti abbia già raccontato cosa c'è o non c'è dopo la morte

aspetta però, se qualcuno te lo ha raccontato (tipo fantasma o robe così) allora ha mentito, e lui stesso sarebbe la prova della sua bugia
Vecchio 13-12-2012, 16:35   #44
Esperto
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pensa quelli che si ammalano per un decennio di alzheimer o parkinson per esempio...quasi tutto ciò che erano è già andato distrutto...o comunque gli anziani che deperiscono nel corpo e nella mente, perdono memoria etc...pensi che nell'aldilà tornerebbero proprio alla loro miglior forma e identità?
Secondo alcune testimonianze di pre-morte, anche dette NDE in inglese, nonchè di comunicazione coi defunti, nonchè di un certo tipo di logica intuitiva, l'alterazione unicamente fisica, cioè che riguarda solamente il corpo fisico della persona, non ha ripercussioni su quello animico, cioè sull'anima, quindi dopo la morte la persona ritrova la sua piena integrità morfologica che aveva prima della malattia o comunque della decadenza fisica del corpo dovuto alla vecchiaia oppure a traumi irreversibili. Quello che provocherebbe invece una mutazione dell'aspetto e della salute mentale del trapassato sono i comportamenti tenuti mentre era in vita, nonchè i suoi pensieri più ricorrenti, quelli in cui indugiava più frequentemente e per molto tempo. Se questi pensieri erano orientati all'amore, alla gioia, all'altruismo, e in generale alla positività dell'animo, questo avrà un effetto positivo e risanante sulla sua anima e dopo la morte apparirà e si sentirà molto meglio di quando era in vita. Se invece i suoi pensieri sono sempre stati orientati all'odio, alla distruzione, alla perversione, si insomma, al male in generale, questo avrà naturalmente lo stesso effetto sulla sua anima, che ne verrà imbruttita, deformata, starà anche male moralmente, soprattutto se questo pensieri lo hanno portato al suicidio. La depressione è un sintomo e un segnale della continua esposizione della propria mente a pensieri brutti e negativi, di distruzione e di odio, anche solo verso sè stessi, perchè i pensieri di distruzione e odio non fanno distinzione tra gli altri e sè stessi, la loro natura è quella e non cambia al mutare della direzione. Per questo il suicidio è un atto di cui poi ci si pente amaramente dopo la morte, non solo perchè ci si trova imbruttiti e nuovamente sofferenti, ma anche perchè ci si è privati da soli di ogni possibilità di miglioramento, si ha chiuso di proposito ogni via di uscita da quella situazione.
Vecchio 13-12-2012, 17:05   #45
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Originariamente inviata da silenzio Visualizza il messaggio
Secondo alcune testimonianze di pre-morte, anche dette NDE in inglese, nonchè di comunicazione coi defunti, nonchè di un certo tipo di logica intuitiva, l'alterazione unicamente fisica, cioè che riguarda solamente il corpo fisico della persona, non ha ripercussioni su quello animico, cioè sull'anima, quindi dopo la morte la persona ritrova la sua piena integrità morfologica che aveva prima della malattia o comunque della decadenza fisica del corpo dovuto alla vecchiaia oppure a traumi irreversibili. Quello che provocherebbe invece una mutazione dell'aspetto e della salute mentale del trapassato sono i comportamenti tenuti mentre era in vita, nonchè i suoi pensieri più ricorrenti, quelli in cui indugiava più frequentemente e per molto tempo. Se questi pensieri erano orientati all'amore, alla gioia, all'altruismo, e in generale alla positività dell'animo, questo avrà un effetto positivo e risanante sulla sua anima e dopo la morte apparirà e si sentirà molto meglio di quando era in vita. Se invece i suoi pensieri sono sempre stati orientati all'odio, alla distruzione, alla perversione, si insomma, al male in generale, questo avrà naturalmente lo stesso effetto sulla sua anima, che ne verrà imbruttita, deformata, starà anche male moralmente, soprattutto se questo pensieri lo hanno portato al suicidio.
Questa concezione rispecchia, per certi versi, quella dantesca (di derivazione aristotelica) riportata in questo passo dell'Inferno:

Sì trapassammo per sozza mistura
de l’ombre e de la pioggia, a passi lenti,
toccando un poco la vita futura;

per ch’io dissi: "Maestro, esti tormenti
crescerann’ei dopo la gran sentenza,
o fier minori, o saran sì cocenti?".

Ed elli a me: "Ritorna a tua scïenza,
che vuol, quanto la cosa è più perfetta,
più senta il bene, e così la doglienza
.

Tutto che questa gente maladetta
in vera perfezion già mai non vada,
di là più che di qua essere aspetta".


(Inf. VI, 100-111)

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Originariamente inviata da silenzio Visualizza il messaggio
La depressione è un sintomo e un segnale della continua esposizione della propria mente a pensieri brutti e negativi, di distruzione e di odio, anche solo verso sè stessi, perchè i pensieri di distruzione e odio non fanno distinzione tra gli altri e sè stessi, la loro natura è quella e non cambia al mutare della direzione. Per questo il suicidio è un atto di cui poi ci si pente amaramente dopo la morte, non solo perchè ci si trova imbruttiti e nuovamente sofferenti, ma anche perchè ci si è privati da soli di ogni possibilità di miglioramento, si ha chiuso di proposito ogni via di uscita da quella situazione.
Anche sul suicidio il Sommo aveva idee simili:

L’animo mio, per disdegnoso gusto,
credendo col morir fuggir disdegno,
ingiusto fece me contra me giusto



Come l’altre verrem per nostre spoglie,
ma non però ch’alcuna sen rivesta,
ché non è giusto aver ciò ch’om si toglie.

Qui le strascineremo, e per la mesta
selva saranno i nostri corpi appesi,
ciascuno al prun de l’ombra sua molesta


(Inf. XIII, 70-72, 103-108)
Vecchio 13-12-2012, 18:02   #46
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Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
a leggere il titolo sembra che qualcuno ti abbia già raccontato cosa c'è o non c'è dopo la morte

aspetta però, se qualcuno te lo ha raccontato (tipo fantasma o robe così) allora ha mentito, e lui stesso sarebbe la prova della sua bugia
La frase è tratta da Death Note, è l'ultima regola del quaderno della morte. Molti miei topic riportano frasi di libri o titoli di brani musicali, le mie due più grandi passioni.
Vecchio 13-12-2012, 18:39   #47
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Originariamente inviata da Christopher Visualizza il messaggio
Vorrei un parere libero sulla morte. Che ne pensate? La temete? O forse pensate che sia l'unica dannata via di uscita? Vorresre morire? Sareste disposti a morire foste completamente soddisfatti della vostra vita e di quello che avete ottenuto? Uccidereste altre persone se non fosse un reato?
La morte non esiste. Non è un evento della vita. Non è qualcosa che accade. Non è qualcosa che può accadere a te. Semplicemente tu cessi di esistere.
La tua esperienza termina. Quindi nulla può succederti da quel momento.
Il problema non è la morte ma la sofferenza. Quella che devi patire prima. Anche per tutta una vita.
Nella morte semplicemente ritorni alla condizione in cui sei sempre stato per miliardi di anni prima di nascere... anzi per un eternità, in quanto nella morte il tempo unesiste.
Il mistero/malinteso della morte è che la possiamo conoscere solo come qualcosa di esterno, che accade agli altri.
La paura sorge da questo "inconoscibile". Ma in realtà prima di nascere noi siamo già stati "morti".

Ucciderei si, se non rischiassi di andare in prigione. Senza il minimo rimorso, anzi, orgoglioso!
Il mondo è zeppo di gentaglia e andrebbe ripulito. Io sono un "giustiziere".
Se con la tua esistenza danneggi migliaia o milioni di persone... DEVI essere eliminato.
Sono arrogante? Si sicuramente. Ma di sicuro non un vigliacco.

Se ti ammazzo, ti ammazzo sparandoti in testa e informandoti sul motivo... nessuna crudeltà
(a meno che tu non abbia ucciso/rovinato irrimediabilmente qualcuno dei miei cari...

...in quel caso, se non rischio la mia libertà, ti faccio letteralmente a pezzi, ti faccio maledire il giorno della tua nascita).

(Sono un grosso felino, faccio le fusa E faccio a pezzi)


La crudeltà è lasciare qualcuno morire lentamente succhiandogli via la vita. Crudeltà è creare le condizioni per cui qualcuno muoia lentamente.
La mente criminale PIANIFICA la morte e tratta gli esseri come fossero cose.
La mente criminale ORGANIZZA lo sfruttamento.
La mente criminale PIANIFICA le guerre e lo sterminio.


Ultima modifica di evitante; 13-12-2012 a 18:53.
Vecchio 13-12-2012, 22:32   #48
Esperto
L'avatar di Herzeleid
 

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Originariamente inviata da Emil Visualizza il messaggio
Forse. Ma non è detto che il nulla sia per forza una maledizione.
Il nulla è il nulla, non ha attributo. Comunque, quello che mi preme far considerare è l'irreparabilità di un evento che in ogni caso dovrà accadere.
Vecchio 13-12-2012, 22:51   #49
Esperto
L'avatar di Miky
 

L'importanza di vestirsi bene credo sia direttamente proporzionale all'età. finchè si è giovani si ha la bellezza fisica, poi quando si invecchia il corpo si imbruttisce e per compensare questo abbruttimento si tende a vestire sempre più eleganti e raffinati.
Vecchio 13-12-2012, 22:52   #50
Esperto
L'avatar di Herzeleid
 

Quote:
Originariamente inviata da Miky Visualizza il messaggio
L'importanza di vestirsi bene credo sia direttamente proporzionale all'età. finchè si è giovani si ha la bellezza fisica, poi quando si invecchia il corpo si imbruttisce e per compensare questo abbruttimento si tende a vestire sempre più eleganti e raffinati.
Credo tu abbia sbagliato discussione.
Vecchio 14-12-2012, 04:53   #51
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Lo stesso anime da cui hai preso la citazione dice pure che chi ha il quaderno non va nell'inferno ne in paradiso, si contraddice alquanto

Ultima modifica di Sverso; 14-12-2012 a 05:04.
Vecchio 14-12-2012, 09:08   #52
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Originariamente inviata da Sverso Visualizza il messaggio
Lo stesso anime da cui hai preso la citazione dice pure che chi ha il quaderno non va nell'inferno ne in paradiso, si contraddice alquanto
Figa è vero....e vaaaa
Vecchio 14-12-2012, 09:30   #53
Esperto
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Originariamente inviata da Christopher Visualizza il messaggio
La frase è tratta da Death Note
misamisa
Vecchio 14-12-2012, 10:12   #54
Esperto
L'avatar di zoe666
 

cosa penso della morte?
mi è capitato di desiderarla.
Adesso sono al punto che se capitasse me ne farei una ragione, ma non la cerco. Ho tante cose da fare e da provare ancora, ma se finisse tutto domani, amen, è andata. Spero solo di soffrire poco, è quello che mi spaventa.
Se non mi scoprissero, penso ammazzerei un bel pò di gente senza particolari rimorsi.
Vecchio 14-12-2012, 16:40   #55
Esperto
L'avatar di Emil
 

Quote:
Originariamente inviata da Herzeleid Visualizza il messaggio
Il nulla è il nulla, non ha attributo.
Appunto. Proprio per questo potrebbe essere preferibile alla sofferenza.
Vecchio 14-12-2012, 16:57   #56
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Originariamente inviata da Emil Visualizza il messaggio
Appunto. Proprio per questo potrebbe essere preferibile alla sofferenza.
La questione è un pò sottile, perchè si passa dall'essere al non essere, quindi non ha senso dire che 'è preferibile', non fai più una scelta tra uno stato peggiore e uno migliore, ma tra uno stato e un non-stato, l'annullamento di tutto.
Vecchio 14-12-2012, 17:14   #57
Esperto
L'avatar di Herzeleid
 

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Originariamente inviata da Emil Visualizza il messaggio
Appunto. Proprio per questo potrebbe essere preferibile alla sofferenza.
Quote:
Originariamente inviata da Christopher Visualizza il messaggio
La questione è un pò sottile, perchè si passa dall'essere al non essere, quindi non ha senso dire che 'è preferibile', non fai più una scelta tra uno stato peggiore e uno migliore, ma tra uno stato e un non-stato, l'annullamento di tutto.
Infatti non si può esprimere un giudizio di favore rispetto ad una condizione - la morte - che annulla positivo e negativo.
Vecchio 14-12-2012, 17:17   #58
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Originariamente inviata da Christopher Visualizza il messaggio
La questione è un pò sottile, perchè si passa dall'essere al non essere, quindi non ha senso dire che 'è preferibile', non fai più una scelta tra uno stato peggiore e uno migliore, ma tra uno stato e un non-stato, l'annullamento di tutto.
"Preferibile" inteso come scelta del suicida. Scegliere la morte (annullandosi quindi in un non-stato) piuttosto che l'essere. Uccidersi non è pur sempre una scelta?

Chi si uccide un'idea della morte se la sarà fatta credo? Pur non potendone, ovviamente, sapere niente... la sceglie comunque a discapito dell'esistenza.
Vecchio 14-12-2012, 17:22   #59
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Originariamente inviata da Herzeleid Visualizza il messaggio
Infatti non si può esprimere un giudizio di favore rispetto ad una condizione - la morte - che annulla positivo e negativo.
Non intendevo certo dargli una connotazione positiva.
Vecchio 14-12-2012, 17:26   #60
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L'avatar di Herzeleid
 

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Originariamente inviata da Emil Visualizza il messaggio
Non intendevo certo dargli una connotazione positiva.
Difatti non si può, è un atto irrazionale (come dal mio incipit) e l'irrazionale non ammette positivo e negativo, non fruisce dell'intermediazione della logica. Quello che io credo è che in realtà nessuno voglia morire e che soltanto ci si rassegni a quello che è l'arbitrio ontologico per eccellenza. Questa rassegnazione può trasformarsi in frustrazione e la frustrazione nell'insensatezza paradossale, nel delirio, di chi anticipa il male a cui invece vorrebbe sfuggire.
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