stamattina mi sono svegliata alle 5 ripensando ai tempi delle scuole superiori.
mi è tornata in mente una interrogazione di una amica, a proposito del libro "sostiene pereira", lei seppe parlarne e disse che le piacque. io non lo avevo neanche letto. ho provato a pensare a qualcosa di quello che mi hanno insegnato alle superiori che potesse avermi entusiasmato ed appassionato e non mi è venuto in mente nulla. mentre intorno le mie amiche qualche fiammella l'avevano.
io ero un ammasso di blah, veramente una zucca vuota, senza profondità o spessore. forse giusto le lezioni di scienze mi davano qualcosa, molto in lontananza.
non studiavo quasi mai nulla, studiavo solo quando mi ritrovavo con l'acqua alla gola perchè sapevo arrivava una interrogazione o un compito. se l'interrogazione non era prevista non studiavo e dichiaravo subito alla prof di non essere pronta, prendevo un 3 e veniva interrogato qualcun altro (così che alla fine mi odiavano tutti
)
comunque ho finito la scuola con voti discreti perchè il minimo indispensabile per essere decente e recuperare l'ho sempre fatto.
se ripenso all'università, agli esami brillavo sempre, perchè il timore dell'esame orale era talmente alto che mi preparavo meglio che potevo, e forse avevo pure culo, ma poi era come una recita. passato l'esame passava anche il sapere. e io ritornavo il solito blah.
ho sempre agito per costrizione, per senso del dovere. infatti dopo la scuola
dell'obbligo sono stata una anima persa che non sapeva dove andare a parare.
mi manca la capacità di agire in libertà, di essere indipendente mentalmente.
mi manca una passione, un punto fermo.
questo mi ha incasinato la vita notevolmente.