Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
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Sono cagate, ma le scrivo quando sono mezzo fuso:
Non so scrivere. Comincio così perchè non ho idea nemmeno io. Le parole sono polvere: sfuggono via come fossero briciole. Non oso ergermi sopra niente; voglio solo incidere qualche lettera su questa carta bianca. Così, perchè mi va, mi da un certo gusto, un certo sentimento. Lascio sfogare questo mio malessere nocivo; lo lascio defluire: devo ergermi da esso e sbarazzarmene, o cosa? E' ininfluente, ormai. Non capisco più nulla. Non rileggerò ciò di cui sopra, ne ho una paura fottuta. Ho paura di me, del mio avvenire, di cosa sono: del senso di ciò. Non è possibile trascinarsi in questa maniera. Mi pare di esser un fiume in piena consapevole di sgorgare. Trabocco lentamente e sfocio da tutte le parti... Cristo santo, dove sono? Ho perso la logica della mia posizione, caso mai ne avessi una? Provo a puntare un piede per terra, ma non succede nulla. Assolutamente nulla. Il nulla: come l'universo, la luce perpetua dell'infinito; maestoso come questo cielo su cui scrivo...
Mi lascio trasportare da questa corrente; vedo il cielo limpido e azzurro e mi chiedo: perchè non essere lì? Perchè non essere una delle centinaia di miliardi di stelle sparse nell'universo? Almeno brillerei di luce propria. Farei parte di qualcosa di incredibile.
Io sono immobile. Fermo, statico, senza dimora alcuna. Io fuggo. Mi sento stretto dappertutto. E' come se non fossi in sintonia con niente. La mia anima si perde, si disperde, si dissolve sotto forma di nubi artificiali; e non rimane di me che un granello di sabbia su cui posare...
Ciò che mi conduce a scrivere non è la volontà: essa tace silenziosa e non si ribella mai. Ciò che voglio è liberare questa stessa essenza di cui ho una chiara e limpida opinione. Lasciarmi trascinare da essa e vagare senza meta, come se non esistesse strada, come se non esistessse meta, come se non ci fossero regole, come se tutto fosse una bella canzone...
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E mentro la mente ribolle di rabbia scrivo
Perchè è l'unica cosa che riesce a calmarmi
E perchè non posso, sono impotente di fronte alla vita
Incatenato in qualcosa a cui non ho chiesto di partecipare...
I lacci sono stretti, comincio a sentirmi soffocare...
La vita mi sta stretta, comincio a vomitare...
Le genti, le genti sono lontane
Immobili, fermi in un posto che non so definire
Sono un estraneo fra voi
Provo a vedervi ma non c'è luce...
Scorgo qualcosa più in là, ma non è che la mia ombra...
La vita chiede strada
La lascio passare educatamente
Non mi va di partecipare
Non ho voglia di giocare...
Mi faccio gli affari miei, pare che questo non basti più...
Sono schivo tra voi
Un essere strisciante che si alimenta della vita
Ne risucchio tutta la polpa
E la sputo addosso all'anima mia...
Non mi chiedete nulla, non ho potere delle mie azioni...
L'inverno è passato, l'estate è alle porte
Non m'importa più, ormai
Il freddo ch'è dentro di me non m'abbandona
Provo nostalgia delle belle nottate che furono
E dimmi: cosa mi rimane di ciò?
Sono così pallido che non scorgo più luce...
Le strade, le strade paiono lucide e quasi libere
Sembrano quasi tele su cui scrivere la propria storia...
E' così romantico ciò
Eppure non riesco ad assaporarne la gioia
Tu dimmi: cosa mi rimane di ciò?
Di tutte le belle giornate, di tutte le persone che ho incontrato
Di tutte le emozioni che ho provato, assaggiato...
Sono così pallido, ormai, da non capire più...
Lupo solitario della notte
Ribolle in me voglia di rivalsa
Penso di meritarmi la mia fetta di libertà...
Non sono ingordo
Non sono niente
Mi piacerebbe capire se tutto ciò ha un qualche senso...
O se fa tutto parte del gioco
Tu dimmi:
Cosa rimane di tutto ciò?
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.Essi costruiscono strade, case, automobili.
Essi utilizzano ogni mezzo possibile per ergersi sopra tutto.
Essi non hanno rispetto della natura; se ne nutrono amabilmente come se niente fosse; la sfruttano, la violentano, la stuprano, la umiliano.
Essi non hanno pudore, tutto è lecito per loro.
Essi vivono senza che non li sfiori mai il pensiero della fine.
Essi continuano a costruire; continuano ad inquinare, continuano a usurpurare, devastare, irrompere ogni metro quadro di terra fertile.
La macchina della società non si fermerà.
Tutto sarà sterminato. L'uomo diventerà una macchina nuda, astratta, fredda; priva di sentimento. Le città saranno enormi, infiniti, maestosi campi di concentramento.
Una lunga e sconfinata nuvola di fumo si estenderà per tutto il pianeta; la spietata macchina sociale non risparmia nulla, sradicherà le fondamenta e ne creerà di nuove, più forti e solide.
L'impero non si fermerà. L'invasione continuerà.
Non ci sarà più miracolo, nè speranza, nè illusione. Le persone cesseranno di esistere, l'industria andrà avanti e la macchina spietata non si fermerà.
Essi non hanno rimpianti, nè rimorsi.
Essi ambiscono e progettano e pensano e agiscono e non si accontentano.
Essi hanno reso questo pianeta un posto abitabile, a misura d'uomo, sacrificando e abbattendo ogni forma di verità e giustizia. L'impero non si fermerà. La spietata macchina continuerà ad abbattere alberi, foreste; continuerà a costruire grattacieli, strade, ponti; continuerà a formare individui dotati, scaltri e furbi; reciterà questa farsa per molto molto tempo ancora e non si fermerà. Avanzerà e distruggerà tutto ciò che troverà lungo il suo cammino.
Una macchina colma di significato: di morte, d'ipocrisia, di falsità, di denaro. Un enorme macchina carica d'illusioni, di false speranze, di verità capovolte, avanzerà implacabile lungo la morsa della società. Non si fermerà.
L'impero avanza. La devastazione è imminente, questione di tempo. La macchina spietata distrugge, stritola, ricicla e ricrea. Il sistema non può e non deve fermarsi.
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Mi sento come un viaggiatore in balia del vento.
Mi sento come trasportato da una qualche corrente astratta e indefinita; ammaliato ed esausto.
Mi sento come un impavido marinaio sovrastato dalle onde.
La mia barca è il mio destino, fregile e irrisolto; un rebus al quale non riesco a dare una sincera risposta.
Continuo a navigare, spinto da una qualche remota motivazione.
Non credo di essere pronto per il mondo. Sono un sognatore; sconfitto, sfinito, ma fiero del suo ideale, del suo incespicare.
Non ho alcun interesse a formare niente di stabile, di duraturo.
M'interessa il viaggio, la ricerca di sè, la ricerca di consapevolezza; un miserabile affamato di verità!
Un portento d'emozioni, una carica vitale incosciente e ingenuamente feroce; una rivalsa, una vendetta, una presa di posizione suprema, indipendente e fiera.
Eccomi qui a contemplare questo vuoto, totalmente immerso dentro esso; mi chiedo cosa, dove e perchè.
Non sarà che la volontà a spingermi oltre; non sarà il consiglio, non l'ordine, nè l'avvertimento prudente di qualche resposabile cui importa qualcosa del mio avvenire. Nulla di tutto ciò potrà domare questo oceano di pensieri che porto dietro da tempo indefinito.
M'affido totalmente a te, mia umile dimora, mia umile amica, mia coscienziosa voce interiore; tu che sai sempre cosa fare, cosa dire, cosa rispondere; pongo in te tutta la mia fiducia e aspettativa, e in cambio non aspetto altro che devozione, amore e trasporto.
M'innalzerò su per questo cielo, sorvolerò mari, monti e colline fino a che non troverò uno spazio mio, un equilibrio stabile; un posto in cui poter abbracciare la vita in tutta la sua purezza, vitalità e forma. Oh, com'è bello immaginare ciò! Uno spazio di mondo in cui essere libero e non rispondere alle esigenze di nessuno!
Liberi come il vento;
Eterni come l'infinito!
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Un mare di verità seguirà un mare di dubbi
Un oceano di domande a cui seguiranno risposte
Un arcobaleno come bandiera sarà la nostra patria
Un azzurro come colore sarà il nostro sogno
Una strada come guida sarà il nostro percorso
Un enigma come domanda sarà la nostra vita
Impavidi camminatori di questa terra
Fenderemo l'aria con la nostra immaginazione
Squarceremo tempeste con la nostra benedizione
Benedetti dalla terra
Baciati dal sole
Accarezzati dal vento
Non ci fermeremo mai
Remeremo fino a sud le nostre anime stanche
Finchè ne avremo voglia
Finchè avremo fiato
Non ci fermeremo mai
Un enorme fardello di vita
Una rivalsa
Un'implacabile sete
Una giustizia che fa di nome libertà
Benedetti dalla terra
Baciati dal sole
Accarezzati dal vento
Non ci fermeremo mai
Caricheremo armi e bagagli verso sud
E non ci fermeremo mai
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