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poesia
sarei curioso di sapere se ci sono delle persone in questo forum che hanno mai scritto poesie perchè non condividerle:)
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Re: poesia
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Re: poesia
Io, al massimo, le trascrivo.
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Re: poesia
Alle scuole le scrivevo, ma sono in vecchi quaderni in soffitta.
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Re: poesia
ne scrivevo... se riesco a farmi coraggio... a non pensare di essere giudicata... magari ne riporto un paio...
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Re: poesia
Torri crollate Uomini morti esanimi Vetri infranti Muri di sabbia Come potrei non pensare Perchè sono crollate?! Come potrei non provare... ...tanta tristezza Quella che hanno avuto le persone Per quelli che sono morti
Vorrei ma non posso uscire dal mio fosso, dalla prigione di questa stagione . Mi fa soffrire, vorrei uscire . Mi da dolore , non c'è amore . Vorrei liberarmi da questa catena ; mi stringe , schiaccia è proprio una pena . Ma quando di notte mi immergo nei sogni si placa il dolore ritrovo l'amore .
... abbiamo versato tutti lacrime di speranza con il desiderio che tu ti risvegliassi da quel buio e triste sonno , ma poi quelle lacrime si sono trasformati in gocce nere e fredde come il ghiaccio . Mirko , non ci lasciare ... Già ci manchi ... Ma ormai sono solo vane parole , sprecate le urla . Ora che ci stai guardando dall'alto dei cieli profondi , insegnaci ad andare avanti , a farlo senza di te e che il nostro cuore comandi i nostri occhi , le nostre bocche e le nostre menti . Ora vai , caro amico , vai insieme agli angeli nei cieli infiniti e non dimenticarti mai di noi , come noi non lo faremo mai con te ...
La vita è come uno scrigno , se la chiave troverai , tendi la mano e lo scrigno aprirai . Non aver paura . Se il desiderio è limpido e chiaro . Usa l'energia con cui Dio ti ha creato . Attraversa l'oscuro ponte su cui stai camminando e raggiungi la destinazione illuminata . Non tornare in dietro ... ... se questo non vorrai . Usa la luce e dalla sofferenza ti libererai . Ascolta attentamente le parole della tua coscienza , pronunciale e continua a camminare . Il destino ti sta portando al traguardo . Credi in te stesso , raggiungi la chiave e con essa disserra la vita ... Fin'ora di complete ci sono solo queste . Le altre sono frasi filosofiche , una o due strofe o citazioni . Attualmente sono nel passaggio tra rappresentare le idee per scritto e disegnarle . ... e mi ispiro solo ai testi neuroscientifici . |
Re: poesia
Io non faccio poesie dalle elementari
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Re: poesia
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Re: poesia
sei un tipo simpatico:miodio:
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Re: poesia
qualè il record? vedo che sei un'esperto, ma i moderatori sono fobici naturalmente o gente che ne è uscita e del web master si sa qualcosa?
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Re: poesia
e chi è sto winston? ma qualcuno ha mai organizzato un ritrovo, raduno andato a buon termine? ieri ci ho pensato sarebbe bello incontrarsi che ne so in un posto tranquillo e parlare faccia a faccia e condividere le varie esperienze dato che ho letto, compreso io, che cè mancanza di amici
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Re: poesia
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Non lo sapevo |
Re: poesia
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Giammai.:) |
Re: poesia
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Comunque topic interessante. |
Re: poesia
Nelle sconfinate distese di sale
nelle gallerie chitinose delle mie ossa, su scacchiere d' avorio, io navigo. Io sono gli alberi nodosi delle mie arterie, le fronde generose dei miei alveoli, L 'incessante scorrere del mio sangue. E il rombo cupo del vivere mi assale, così come tuono che non ha fine, sì che la memoria ancestrale mi parla, da uomo libero, di steppe spazzate dal vento, di inverni taglienti di capanne odoranti di fuliggine. di pietre, levigate al tramonto d'un sole antico di pitture rupresti, tinte con violenza contro la roccia, di animali, e mondo, di caccia e affanno, di sudore artigli e ossa. Da qui, all'infinito Ia mia ombra, come freccia, punta verso l'eterno |
Re: poesia
...e alle finestre innumerevoli Santa Claus appesi come vitelli alle porte e alle grondaie di ogni finestra.
"Segnate con del sangue d' agnello l'architrave di ogni porta, e il Mio Angelo non verrà da voi nella notte". Ho signore. La strada, è così stretta, in questo periodo, troppi passi calpestano i soliti luoghi, troppe voci nella folla. Come non ce ne fosse nessuna. ho, affilate i vostri coltelli, e banchettate con i vostri figli. La neve laverà le strade. Gridate urla e mordete bestemmie nel crepuscolo. Ogni peccato è perdonato. Oggi è Natale, domani, non lo sarà più. |
Re: poesia
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:perfetto: |
Re: poesia
grazie! è la prima volta che la posto.
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Re: poesia
Mah... pensavo che non potrei avere vergogna a postarne qualcuna...
Le rileggo... mh, questa può andare, anche questa, si... Leggo leggo... "Cacchio, ero proprio umano a quel tempo..!" Nelle più vecchie vomitavo proprio sentimenti... Poi, pian piano sono diventato più analitico, freddo, caustico. Le nevrosi hanno preso il posto delle persone. Mi piacciono ancora comunque... Ovviamente mi dissocio dalle mie stesse opere. Ne posto un paio per darvi l'idea del cambiamento: 02-03-2005 Oggi ti ho persa per sempre Non hai detto una parola d'addio Non mi hai baciato diversamente Oggi sei partita e io lo so Non tornerai mai più da me Non sentirò mai più la tua voce dire: "Oggi sono stata bene", mai più. E mentre ti abbraccio, Timido sconosciuto, Non vedo lacrime nei tuoi occhi Non sento il tuo cuore, immobile, E quando ti parlo ormai, Sono ferito, avvelenato, Non tornerai mai più da me Non sentirò mai più la tua voce dire: "Ti voglio bene", mai più. Oggi ti ho persa per sempre e io lo so Non ho visto lacrime nei tuoi occhi Non mi hai baciato diversamente Non ho sentito il tuo cuore, immobile Non hai detto parole d'addio, eppure Non tornerai mai più da me Non sentirai mai dalla mia voce, Timida e tremante come Quando le tue mani mi sfiorarono E incisero in un angolo nascosto di me Due parole: "Ti amo", mai più. Ah che romanticone... :miodio: Quella che segue è interessante, perché è l'ultimissima che ho scritto e scriverò. Ed è nata con questo compito: annoiare il lettore e NON farsi leggere! hi hi hi hi hi edit: dimenticavo, risale all'ottobre del 2007.. Morte shhtenica Sdrucciolando scivolato sul sibilo dell'insostenibile suono Non sopporto lo splendore del mio suono innato Imparato appreso agganciato stretto morso sudato Sdraiato posseduto goduto voluto pe-n-sato sporco Splendido suono di niente, come di niente è l'uomo. Silenzioso sto sul ciglio, e tiro a me traiettorie retrattili Tra i tranelli di un tentativo di tintinnio retorico Non credetemi - suono di niente. Attendo, e riscrivo in un giorno di pioggia. In un giorno di pioggia sorrido di morte, e di morte derido Chi muore spettacolarizzato e perduto tra i tranelli Non credetemi - muoio di niente. Non ho intenzione di fermarmi, ho intenzione di annoiarvi Non ho intenzione di spettacolarizzarmi, annoiarmi E ne rido, tra le pieghe dei tintinnii retorici Stretto al mio suono innato di niente. Attendo, e riscrivo in un giorno di pioggia. è sempre lo stesso giorno questo, la stessa notte Non ho intenzione di seguire il tempo E ne rido, ne muoio, ne attendo di tempo vero. Tra poco perderete la strada, vi sfido a non farlo: Ho costruito una strada lontana Lontana nel tempo e nel tempo Spazio tra significati perduti E ribelle rispetto ai significati Perdo la strada costruita Di lapide gialla e costringo Il mio tempo a seguirmi E precedo gli uomini e perdo La strada di casa credetemi Come persi vi siete o sarete Io posso essere infinito Sapete che parlo con voi E leggete o dormite o pensate o sognate o vedete che tratti su un foglio vi parlano - come? è sempre lo stesso foglio questo, la stessa morte Io attendo, e attendo una morte diversa. Significati perduti senza strada Attendete accanto a me schiavi. (Non ho intenzione di idolatrarmi: questo è il mio inizio) Attendo, e riscrivo in un giorno di pioggia. Fasi afasiche fraseggiano fra forse e fiori Spinti fuori dal tempo da fate sfrattate dal tempo Sfiorite e paffute vacche smorte e fiere Di perdere liquidi e gas nell'ambiente - Come un quinto di spazio e si sente - E leggete o dormite o pensate o sognate o vedete che tratti su un foglio vi parlano è un altro foglio questo Io non ci sono già più Saran venti versi Saran sere sentite sole nel sole sperduto stretto tra orizzonte e quei tratti che - come? Ci parlano sottovoce. Bau cip miao mu cra burp gik firulì gné roar Grrr wof arf caì prrr argh glom glu ciuf puf Vi concedo un momento. Ridete del morto sul palco ridete Vi vede con ciglio abbassato si sa E chi ride lo sa che vede quel morto Che morto è convinto di stare Sul palco sospinto dal caso Che crede di essere un fato si sa E chi vive si spinge negli angoli E ripete la scena a morire Sostanzialmente identica E poi legge di un uomo che muore E ricerca di ridere senza saperne Io credo che morte sia morte E nessun contraddica dei pochi Che sono arrivati fin qua Io credo non serva che ascoltino loro La voce nella testa bacata che legge E chi scrive l'ha avuta e ne è morto da tempo. Dormite? :dasolo: |
Re: poesia
mi piaceva ma mi sembrava rindondante ed era un peccato perchè per me era davvero buona.
così te l'ho sbudellata. Attendo, e scrivo in un giorno di pioggia. Silenzioso sto sul ciglio, e trattengo a me traiettorie retrattili Tra i tranelli di un tentativo di tintinnio retorico Sdrucciolando scivolato sul sibilo dell'insostenibile suono strido e non sopporto lo splendore del mio suono stonato Impalato appeso agganciato stretto morso sudato Sdraiato posseduto goduto voluto abusato e sporco Splendido eco del nulla, come nulla è l'uomo. In un giorno di pioggia mi deride la morte, e la morte derido Chi muore abbandonato e perduto tra i tranelli non merita eco - non produce un suono. Non intendo fermarmi, intendo annientarvi Non ho intenzione di intrattenervi, assecondarvi E ne rido, tra le pieghe dei tintinnii retorici Stretto al mio suono innato e vuoto. è sempre la stessa sera, la stessa notte Non ho intenzione di seguire questo tempo scalcinato triste e muto, E ne rido, ne muoio, ne rimesto lo stesso scamapanio sordo e nudo d'un pensiero abortito. Tra poco perderete la strada, vi sfido a non farlo: Ho costruito una via lontana Lontana nel tempo e nel suono vuota tra significati perduti E ribelle rispetto ai tracciati, lunga ocra gialla e di lapide trattengo Il mio tempo a seguirmi E precedo gli uomini e, credetemi, Come persi vi siete o sarete, Io già v'aspetto sulla stessa via. Parlo di voi che leggete o dormite o pensate o sognate o vedete che china su un foglio vi parla - come? è sempre lo stesso foglio questo, la stessa morte, Significati scardinati senza strada Attendo, e riscrivo in un giorno di pioggia. Fasi afasiche fraseggiano fra forse e fiori Spinti fuori dal tempo da fate sfrattate dal tempo Sfiorite e paffute vacche smorte e fiere Di perdere liquami e gas nell'etere - Come un quinto spazio si sente - E leggete o dormite o pensate o sognate o vedete che china su un foglio vi parla ed è un altro foglio questo Io non ci sono già più Saran venti versi Saran sere sentite sole nel sole sperduto stretto tra orizzonte e quei tratti che -come? Ci parlano sottovoce. Ridete del cadavere sul palco ridete Vi guarda dal ciglio torvo si sa E chi ride lo sa che vede quel morto Che morto è convinto, sospinto sul palco dal caso Che crede di essere fato si sa E chi vive si spinge agli angoli E ripete la scena a morire per sempre identica E poi legge di un cadavere che muore E cerca di ridere. Io credo che morte sia morte E nessun contraddica dei pochi Che sono arrivati fin qua Io credo non serva che ascoltino loro La voce nella testa bacata che legge E chi scrive l'ha avuta e ne è morto da tempo. |
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