Afa, aspetto settembre
perché lei mi lasci,
perché i suoi canali lungofiume
ritornino blu
e si dissolva questo putrido verde,
la tinta maledetta
della mia anima.
Afa che distilla gocce
e si mescola con le gocce
che mi tengono in vita, lontano
dalla notte nera
in cui sono caduto,
quando tutto sembra perduto
ed il futuro giace sottoterra.
Perché la notte è dei fantasmi
che lanciano pietre
raccolte da vecchi sterrati
la notte è un disguido
per gli occhi spalancati
e l’abbraccio mortale
del risveglio solitario.
Chi dorme da solo
ha una speciale maledizione
non ha colpe, non ne ha
ha solo il lento scorrere
della sua pena.