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29-09-2021, 21:39
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#1
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Banned
Qui dal: Nov 2020
Messaggi: 1,101
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Ultima modifica di Eracle; 05-11-2022 a 16:29.
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30-09-2021, 18:07
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#2
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Intermedio
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Roma
Messaggi: 119
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Ho provato svariate psicoterapie, una fra le tante anche quella cognitivo comportamentale, che consiste nell'esporre il paziente alle situazioni temute.
Per me ha portato solo a un peggioramento, è come se ci fossero alcune persone che qualunque tentativo facciano, la cosa non cambi. Chissà perchè, forse è proprio un tratto della persona caratteristico, il non rispondere bene a degli sforzi o al cambiamento. O magari ci sono variabili nella mente umana e nella natura che ci forzano a rimanere come siamo, e non riusciamo a capire cosa sia.
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30-09-2021, 18:57
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#3
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,955
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Il mio piano di azione è cercare di avere una vita il più pulita possibile, ovvero alimentazione, sport e buone abitudini. Poi cercare di fare attività piacevoli.
Non conosco altri metodi per stare meglio.
La cosa non conduce a risolvere i propri problemi, che rimangono lì. Ma almeno pesano meno.
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30-09-2021, 20:01
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#4
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Intermedio
Qui dal: Nov 2011
Messaggi: 218
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Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded
A me viene faticoso... se io non riesco a socializzare posso anche forzarmi a farlo ma alla fine, appena ho un calo di energie e mi sento un pò più depressa torno come prima perchè non è una cosa naturale per me.
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È esattamente quello che capitava anche a me. Il problema è che nelle amicizie le energie devono scambiarsi, quando dai dell'energia agli altri poi gli altri devono rivolgere anche la loro verso di te.
È un rapporto sano del dare-avere, se invece dai e basta rimarrai esausta perché non avrai più stimoli a continuare un rapporto di amicizia.
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30-09-2021, 20:03
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#5
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,955
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Quote:
Originariamente inviata da tex89
È esattamente quello che capitava anche a me. Il problema è che nelle amicizie le energie devono scambiarsi, quando dai dell'energia agli altri poi gli altri devono rivolgere anche la loro verso di te.
È un rapporto sano del dare-avere, se invece dai e basta rimarrai esausta perché non avrai più stimoli a continuare un rapporto di amicizia.
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Non è sempre così. Il ricevere, per esempio, può essere molto più stancante del dare. Per me ad esempio è così.
Quindi si può faticare nella socializzazione anche quando si ha un feedback positivo.
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30-09-2021, 20:06
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#6
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,102
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Il primo problema è individuare i problemi e metterli in ordine di importanza. Già qui faccio fatica
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30-09-2021, 20:57
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#7
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Intermedio
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Roma
Messaggi: 119
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Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded
A me viene faticoso cercare di risolvere i problemi "forzando" le situazioni, mi viene faticoso modificare il mio modo di essere perchè alla fine torno sempre al punto di partenza, se il cambiamento non è reale e profondo ma solo una forzatura che mi impongo faccio solo fatica per poi non risolvere nulla. Il cambiamento appunto deve avvenire in modo naturale, ad esempio se io non riesco a socializzare posso anche forzarmi a farlo ma alla fine, appena ho un calo di energie e mi sento un pò più depressa torno come prima perchè non è una cosa naturale per me. Bisognerebbe che individuassi l'origine reale del problema modificandolo alla radice.
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E' si, anche a me succede così. E' una forzatura, purtroppo nelle persone fobiche come me c'è un qualcosa, una forza che non capiamo bene cosa sia, che ci impedisce di socializzare. Uno si può impegnare quanto vuole ma alla fine le emozioni negative prendono il sopravvento. In fondo, il semplice fatto di sforzarsi è già un male: le cose nella vita dovrebbero venire spontaneamente, non con la violenza. Lo sforzo, è in effetti una violenza.
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30-09-2021, 21:31
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#8
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Intermedio
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Roma
Messaggi: 119
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Si parte dal presupposto che la fobia sociale sia un problema da risolvere.
Se invece, in parte, non fosse cosi? Da superare è solo lo stare male, quello ha senso.
E la soluzione secondo me non è sempre nel prossimo, nei contatti umani.
Cioè io voglio conservare molti tratti di questa paura.
Forse è proprio la stessa paura ad avermi evitato il peggio, situazioni pericolose e spaventosamente tristi.
Quindi perché analizzare, discutere, muovere la sabbia e fare uscire qualcosa di brutto?
L'azione dovrebbe essere non far nulla e cercare il modo di chiudere con i rapporti, e il desiderio di essi, alla meglio.
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Si, anche io l'ho sempre pensata così. La fobia sociale forse è sanità, la malattia è chi vive una vita normale non rendendosi conto di quanto il mondo faccia schifo e le relazioni siano false.
Il punto è che noi siamo una minoranza, quindi stiamo male noi.
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30-09-2021, 21:55
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#9
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,757
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Trovo che la discussione abbia un livello introvabile altrove. Bravi.
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02-10-2021, 01:27
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#10
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Esperto
Qui dal: May 2021
Messaggi: 2,091
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Più o meno, non credo sia giusto dire che è sanità, ma è un modo di vivere.
La maggiorparte delle persone, compresi molti utenti anche del forum, lo accettano e ci si lanciano contro per proprio desiderio.
Vogliono laurearsi e non si ritirano difronte gli esami, scelgono la sofferenza per il risultato.
Desiderano innamorarsi e seguono strade umilianti consapevoli dei soliti schemi guidati dalla speranza.
Lavorano sotto le costante umiliazioni, perché sono stati educati cosi, obbligati dal denaro e il concetto di mantenersi.
Tanti desideri e ambizioni che procurano dolore e "il problema".
Si sta male perché si continua ad andare avanti, ambire e desiderare più di quanto la mente è in grado di fare.
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Anche io ho fatto questi pensieri, ma c'è sempre il contatto con l'ambiente "normale" che ovviamente ti fa sentire una nullità... Io soffro troppo ogni volta che mi espongo un minimo, ho sempre sofferto il fatto di dover essere chi non sono, e le poche volte che ci provai ad essere me stesso sono stato umiliato. L'unica è accettare di indossare una maschera, almeno per me deve essere così, per andare avanti nella società... Oppure fare la pazzia e vivere da eremita per la strada aspettando la morte e vagando in solitudine, altre vie non ne vedo ora come ora.
Nel mondo di oggi a meno che non si abbia una personalità brillante ed estroversa non si può essere realmente se stessi, sopratutto noi fobici. Ci sono i più fortunati che ci riescono, ma per chi come me ha un disturbo di personalità la vita comune non sarà mai possibile.
La maschera è li pronta per essere indossata quando sarò pronto, il vero me non sarà mai più visibile al mondo, è stato annichilito dalle cattiverie. Se dovessi essere il vero me e stare in mezzo alle persone, la farei finita dalla sofferenza che mi provoca.
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Ultima modifica di edward00767; 02-10-2021 a 01:39.
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02-10-2021, 11:11
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#11
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Esperto
Qui dal: Nov 2020
Messaggi: 534
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L'unica cosa che mi rendo conto che funzionerebbe con me, sarebbe riuscire a cambiare un modello di pensiero sviluppatosi durante la mia vita, modello di pensiero che non mi ha portato da nessuna parte ed è opposto a quello funzionante nella società.
Per questo l'unica cosa che sto facendo a questo proposito è fare schemi sulla base di informazioni utili per superare problemi o sul funzionamento della psicologia umana, insomma su quello che sto imparando su di me e sui motivi che mi han portato a questo punto della mia vita.
Non ho avuto particolari eventi avversi, non sono stato sfortunato, se sono arrivato a questo punto è per via del mio modello di pensiero.
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Ultima modifica di Texas; 02-10-2021 a 15:52.
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02-10-2021, 11:18
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#12
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,955
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Quote:
Originariamente inviata da Goh
Anche io ho intrapreso questo stile di vita e il benessere che ne consegue mi da la forza fisica e mentale per affrontare e risolvere i problemi. Certo poi dipende dai problemi che ognuno ha.
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I miei sono principalmente problemi di interazione. Per cui direi che io posso fare solo una parte, ed è importantissimo che io lo faccia, ma il resto non dipende da me. Però devo a me stessa almeno il fatto che da parte mia ho fatto il possibile. Almeno me ne andrò con la coscienza a posto.
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