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11-08-2005, 19:39
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#1
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Guest
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Spesso chi è nelle mie condizioni o comunque attraversa un periodo quanto meno confuso cerca aiuto da più parti ma molto spesso ci si rivolge a delle persone sbagliate ( che magari si credeva non fossero sbagliate e ci si aspettava molto) . Sicchè al male si aggiunge altro male.
Non dico che uno debba essere capito in tutto ma almeno ricevere un aiuto concreto: una qualche occupazione anche se non proprio un lavoro, la disponibilità della persona: e invece un ammasso di parole, aria fritta.
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11-08-2005, 21:56
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#2
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Guest
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Da una parte uno avrà un caratteraccio e i suoi problemi ma dopo parecchio tempo qualche settimana fa sono stata ad una cena e Dio solo sa quello che è successo.
Possibile che non esista più un modo normale di stare insieme, divertendosi allo stesso tempo e che debbano prevalere sempre gli strafottenti ed imporre il proprio comportamento, isolando gli altri.
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11-08-2005, 22:06
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#3
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Guest
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Magari tutte queste persone, me compresa, dovrebbero unirsi e far sentire la propria voce, far capire agli altri che non siamo sbagliati come pensano e se qualche volta ci allontaniamo abbiamo le nostre ragioni.
Anche perché ho notato che molta gente che ha attraversato questi periodi poi ha un buon grado di sensibilità e percettività che molte volte peggiora le cose.
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12-08-2005, 14:32
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#4
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Intermedio
Qui dal: Jun 2005
Ubicazione: Italia
Messaggi: 186
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Quanto dice Lisi è vero. Ma vorrei dire una cosa. Spesso sono proprio i sociofobici a interpretare in modo distorto quello che dicono gli altri.
Proprio perchè chi soffre di questa condizione si autocostruisce una sorta di armatura mentale e tende a non interpretare correttamente gli stimoli che arrivano dalle altre persone.
E queto "misunderstanding" genera nei sociofobici un certo stato di conflitto verso gli altri e alla fine gli etichettiamo come "giusti" o "sbagliati".
Dobbiamo essere capaci di costruirci un modo per saper valutare con razionalità il rapporto con le altre persone.
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12-08-2005, 19:23
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#5
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Guest
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Purtroppo e ora me ne rendo conto qualche volta ho fatto l'errore di pretendere troppo da certe persone anziché accettarle così come erano, magari anche per qualcosa che mi avevano detto al limite dell'accettabile.
Il risultato però è , come in altre circostanze che mi sono ritrovata da sola.
Bisognerebbe evitare di chiudersi a riccio ma in quel momento sembra la cosa migliore.
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14-08-2005, 09:30
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#6
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Guest
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Pongo un quesito: sicuramente stiamo male ma non è che la società di oggi ci faccia sentire ancora più malati di quello che siamo.
Io ho 30 anni insomma sono un po' vecchiotta e in questi ultimi anni molte cose sono cambiate e portate anche all'esasperazione, la stessa parola 'normalità' oggi è intesa in modo diverso rispetto a qualche anno fa.
Che ne dite?
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14-08-2005, 12:04
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#7
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Guest
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Spesso è più facile trovare questa disponibilità in persone di una certa età come mi è successo (un prete anziano ma prima di tutto grandisima persona e che tra l'altro non è delle mie parti).
Avevo contattato un ragazzo più o meno della mia età , seminarista, ma più che altro perchè ha molte conoscenze : sono più di due mesi che devo aspettare una risposta: è dovuto andare in vacanza, aveva mille altri impegni, ecc. come altri del resto.
Sicuramente più importanti della vita di una persona.
In molte parrocchie non risponde più il parroco ma la segreteria dopo si lamentano dei giovani.
Scusate lo sfogo
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14-08-2005, 13:56
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#8
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Esperto
Qui dal: Jan 2005
Ubicazione: Ravenna
Messaggi: 782
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Quote:
Originariamente inviata da lisi
Pongo un quesito: sicuramente stiamo male ma non è che la società di oggi ci faccia sentire ancora più malati di quello che siamo.
Io ho 30 anni insomma sono un po' vecchiotta e in questi ultimi anni molte cose sono cambiate e portate anche all'esasperazione, la stessa parola 'normalità' oggi è intesa in modo diverso rispetto a qualche anno fa.
Che ne dite?
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ciao lisi
io non trovo molto utile il concetto di "normalità": è enormemente soggettivo, muta contorni a seconda del momento, del contesto ambientale e culturale...
e forse è proprio prescindendo da questo concetto sfuggente che dovremmo cervcare la serenità e il benessere interiore
PS: vecchiotta? ehm... ciao coetanea, vieni a trovarmi all'ospizio? :P :P :P
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14-08-2005, 20:03
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#9
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Guest
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Sì mio padre ha detto che sono senza speranza e una rimbecillita.
Ho scoperto che porta un sacco di soldi a mia zia e a mia cugina che si èsposata da poco.
Quando ho delle crisi e sto male neanche ci crede dice che faccio apposta
Che bella la vita
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15-08-2005, 02:18
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#10
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Esperto
Qui dal: Jan 2005
Ubicazione: Ravenna
Messaggi: 782
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Anche se certi atteggiamenti da parte delle persone che amiamo fanno male, non possiamo farcene schiacciare.
Ad un certo punto dobbiamo pur staccarci, almeno psicologicamente, dai genitori.
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16-08-2005, 14:32
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#11
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Intermedio
Qui dal: Sep 2004
Ubicazione: Italia
Messaggi: 289
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vecchiotte?
così mi fate sentire un anziano!
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16-08-2005, 14:42
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#12
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Intermedio
Qui dal: Jun 2005
Ubicazione: Italia
Messaggi: 186
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Onestamente non mi piace il fatto che si cerchi sempre di trovare un "colpevole" per ogni male che ci affligge.
La società di oggi ci permette di essere liberi (nel vero senso della parola) e questo,paradossalmente, comporta non pochi problemi per tutti.
Il rapporto con i genitori da sempre è stato difficile e sempre sarà.
C'è un certo gap generazionale che distorce le vedute tra padri e figli.
In una società attuale dove vige la regola del "sembrare più forti" ecco che chi, come noi, che abbiamo un briciolo di timidezza si sente non in grado di competere e si taglia fuori dal gioco inventando mille scuse e mille problemi.
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16-08-2005, 15:22
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#13
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Guest
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Non mi sono tirata fuori dal gioco; se ho fatto questo in passato ora no, non me lo posso permettere.
Il mio è stato uno sfogo per dire che - come mi hanno ripetuto fino alla nausea - se avevo una situazione familiare migliore sarei uscita prima da questo stato.
Molte persone infatti anzichè darti una mano fanno proprio questo, cominciano a dare tutte le colpe alla famiglia e poi ti lasciano lì come ti trovano e non fanno nulla
Per quanto mi riguarda devo solo (si fa per dire) ritrovare gioia in quello che faccio, il gusto di vivere insomma e abbandonare il rammarico per quello che avrei potuto fare e non ho fatto, chiudere insomma definitivamente con il passato: quel che è stato è stato.
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16-08-2005, 15:46
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#14
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Intermedio
Qui dal: Sep 2004
Ubicazione: Italia
Messaggi: 289
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soprattutto nel mondo del lavoro,c'è chi è pronto a sbranarci quando siamo così vulnerabili per i nostri problemi.
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16-08-2005, 20:12
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#15
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Guest
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Per quanto riguarda il discorso amici la mia situazione è pessima; però ho fatto una considerazione.
Un po' di gente l'ho conosciuta e mi ha conosciuto e dovrebbe avere il mio numero di telefono: perché non mi chiama, non mi cerca?
E' giusto darsi da fare per farsi degli amici ma delle volte sembra che uno chieda l'elemosina, dovrebbe essere uno scambio reciproco, insomma anche gli altri dovrebbero essere interessati alla mia amicizia.
NOn so se la pensate così se avete avuto lo stesso problema.
Un saluto
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17-08-2005, 18:48
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#16
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Intermedio
Qui dal: Sep 2004
Ubicazione: Italia
Messaggi: 289
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be,allora siamo in tre.
Di amici non me ne è rimasto più nessuno,ora ci sono solo colleghi,conoscenti e parenti.
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17-08-2005, 20:09
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#17
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Guest
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Intanto facciamoci compagnia tra di noi: un giorno ci incontreremo? Chissà, forse sì ! Sarebbe bello così per una volta diremo tutti che abbiamo molti amici e non saremo additati.
E ci invidieranno perché siamo persone speciali e normalissime.
Sarebbe un bel sogno
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18-08-2005, 08:40
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#18
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Guest
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Credo di aver combinato un pasticcio comunque ci sono
Ciao
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