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21-06-2011, 14:37
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#1
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Nella vostra testa, sotto sotto, assumete che il vostro percorso di evoluzione individuale sia volto verso la "normalità" oppure verso l' "accettazione" della propria condizione?
Io ho ormai pienamente accettato di essere un introverso, e come tale piuttosto differente dalla maggiorparte delle altre persone (o meglio, piuttosto diverso dai modelli pubblicizzati e appoggiati dalla presente società). Non lo considero un difetto, tuttalpiù una necessaria scomodità (necessaria per essere se stessi).
Quello che non riesco ancora ad accettare è di non avere ancora una capacità di comunicazione e di empatizzazione con gli altri così spontanea come le persone cosiddette "normali". Di non essere ancora riuscito ad abbattere quella "parete" separatoria che rende difficili i rapporti con gli altri (e dico anche persone "normali" che stimo e che mi sono congeniali). L'unica sarebbe diventare "normali" come loro, almeno da questo punto di vista...
Voi?
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21-06-2011, 14:40
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#2
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Più o meno sono anch'io così, parete (o meglio, muro ) compresa.
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21-06-2011, 14:47
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#3
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Banned
Qui dal: Dec 2010
Messaggi: 2,132
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Il mio cammino verso l'accettazione completa di me stesso non son sicuro di averlo completato.
Per quanto riguarda la normalità, non ho mai capito una persona come dev'essere per esser normale, magari potrei esser convinto di esser normale, questo si, mi manca la convinzione.
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21-06-2011, 14:51
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#4
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 958
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Vado verso l'accettazione, dopo tanti anni di ricerca di normalità. Se non rientro nella normalità (che significa letteralmente la persona nella media), non posso costringermi a rientrarci lottando contro me stessa. Mi ha creato molti problemi di autostima e di rabbia verso me stessa e verso gli altri questa ricerca di normalità. Ora basta.
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21-06-2011, 14:52
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#5
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Intermedio
Qui dal: Apr 2011
Messaggi: 220
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io proprio non mi riesco ad accettare... e la cosa mi crea molte seghe mentali e mancanza di serenità
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21-06-2011, 15:00
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#6
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Quote:
Originariamente inviata da April
Vado verso l'accettazione, dopo tanti anni di ricerca di normalità. Se non rientro nella normalità (che significa letteralmente la persona nella media), non posso costringermi a rientrarci lottando contro me stessa. Mi ha creato molti problemi di autostima e di rabbia verso me stessa e verso gli altri questa ricerca di normalità. Ora basta.
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Certo, però "normalità" non è solo uscite tutti i sabati e sbornie di alcool (cose di cui, francamente, faccio volentieri a meno): è anche saper comunicare con gli altri in modo, appunto, "normale". E' sapere come esprimere le proprie emozioni in modo che vengano decodificate correttamente dagli altri.
Se per una persona provi simpatia e affinità, sembrare freddo o diffidente o impaurito (...) non ti permette di comunicare come vorresti e, in definitiva, non ti permette di essere te stesso.
Se il problema fosse solo il voltare le spalle a certe persone, non sarebbe un problema.
Si tratta invece di imparare a non voltare le spalle alle persone a cui pensiamo di tenere.
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21-06-2011, 15:05
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#7
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 958
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Intendevo dire che io sono un po' strana ed è quello che mi hanno fatto notare varie persone, alcune in senso positivo. Se una persona non ha le stesse modalità di un'altra non si deve costringere ad adottare quelle modalità.
Non parlo solo del sabato sera, ma proprio del tuo modo di essere.
Io a volte sono un po' infantile come modo di fare quando sono giocosa e serena e l'ho sempre visto malissimo, come una cosa da combattere, perché molte persone non accettano chi non si comporta come loro.
Però se io quando sono serena sono un po' infantile e giocosa, non c'è nulla di male, penso io adesso. Se uno non accetta il proprio lato infantile che ha represso, non vedrà bene questa cosa, ma io cosa ci posso fare?
Se non accetto questo mio lato, tenderò a mostrarmi depressa per evitare di mostrare questo lato, che invece mi fa stare bene interiormente (anche se alcuni non lo sopportano).
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21-06-2011, 15:06
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#8
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Guest
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Credo che il mio percorso sia finito. Voglio smettere di guardarmi dentro e ricominciare a guardare fuori. Che serà serà.
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21-06-2011, 15:24
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#9
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Banned
Qui dal: Jan 2011
Messaggi: 602
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Ultima modifica di criptico; 14-11-2011 a 21:51.
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21-06-2011, 15:28
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#10
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Principiante
Qui dal: May 2011
Ubicazione: Napoli
Messaggi: 55
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vorrei accettarmi, ma non voglio rimanere solo, quindi non smetterò di combattere...
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21-06-2011, 16:50
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#11
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 330
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Il mio obiettivo sarebbe quello di accettarsi e farsi accettare, ma quest'ultimo comporta un minimo di omologazione e quindi "normalità".
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21-06-2011, 17:31
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#12
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,532
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Se debbo proprio scegliere, il percorso lo vorrei fare verso la luce
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21-06-2011, 18:55
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#13
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Come te Who.
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21-06-2011, 21:33
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#14
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Intermedio
Qui dal: Aug 2010
Messaggi: 247
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
Quello che non riesco ancora ad accettare è di non avere ancora una capacità di comunicazione e di empatizzazione con gli altri così spontanea come le persone cosiddette "normali". Di non essere ancora riuscito ad abbattere quella "parete" separatoria che rende difficili i rapporti con gli altri (e dico anche persone "normali" che stimo e che mi sono congeniali). L'unica sarebbe diventare "normali" come loro, almeno da questo punto di vista...
Voi?
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Alla normalità ho rinunciato con piacere e sollievo.
Attualmente sto cercando metodi di comunicazioni più affini alla mia natura.
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21-06-2011, 23:12
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#15
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,780
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Fino a circa 24 anni percorrevo la strada dell'accettazione, ora non so proprio dove sto andando
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13-04-2012, 19:26
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#16
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
Nella vostra testa, sotto sotto, assumete che il vostro percorso di evoluzione individuale sia volto verso la "normalità" oppure verso l' "accettazione" della propria condizione?
Io ho ormai pienamente accettato di essere un introverso, e come tale piuttosto differente dalla maggiorparte delle altre persone (o meglio, piuttosto diverso dai modelli pubblicizzati e appoggiati dalla presente società). Non lo considero un difetto, tuttalpiù una necessaria scomodità (necessaria per essere se stessi).
Quello che non riesco ancora ad accettare è di non avere ancora una capacità di comunicazione e di empatizzazione con gli altri così spontanea come le persone cosiddette "normali". Di non essere ancora riuscito ad abbattere quella "parete" separatoria che rende difficili i rapporti con gli altri (e dico anche persone "normali" che stimo e che mi sono congeniali). L'unica sarebbe diventare "normali" come loro, almeno da questo punto di vista...
Voi?
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L'anelito verso la condizione dei normali- un'armonia naturale col creato, nessuna profonda tormentosa ricerca di un equilibrio e un senso - segue ogni passo della mia vita; ad essa si accompagna una rassegnata accettazione della mia introversione.
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13-04-2012, 19:58
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#17
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,495
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Normale cosa vuol dire?..Non saprei. Quindi il mio percorso è che son capitato qua.. e vedrò un pò cosa succede. Accettazione cosa vuol dire? Io vado avanti.
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Ultima modifica di Halastor; 13-04-2012 a 20:03.
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13-04-2012, 20:05
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#18
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Premetto che ho smesso di farmi queste domande, propendo più decisamente verso l'accettazione. La normalità è un concetto talmente relativo e soggettivo che diventa impossibile stabilirne una linea fissa e definibile. La normalità esiste solo nella testa di chi pensa di essere normale.
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13-04-2012, 20:14
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#19
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Principiante
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 78
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voglio la mia normalità.
Non mi piace uscire o meglio: non mi piace il fatto di "dover" uscire sempre. Certo, qualche volta ci stanno anche feste, pure quelle "scatenate", ma non devono essere il mio abitudinario. Io sto bene con poche persone, dei buoni libri, ottimo tè e un divano... sono una pantofolaa...che ci posso fare?
Anche trovare un lavoro tranquillo non sarebbe male, giusto per l'indipendenza economica, per stare bene, non voglio la ricchezza.
Ora...data che è questa la mia normalità, la normalità mediocre (in senso buono) a cui aspiro.... perché non ce l'ho? e non riesco ad averla! per questa fobia sociale qui! quindi sì, devo accettarmi (non è l'unico modo per "andare avanti", progredire come persone?), sì rincorro la mia normalità... si si si, ma alla fine mi sembra di correre stupidamente in circolo.
cit: la fortuna è dietro l'angolo ma la vita è un cerchio...
(non c'entra molto... )
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Ultima modifica di n01; 13-04-2012 a 20:17.
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13-04-2012, 20:17
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#20
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 2,837
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
Nella vostra testa, sotto sotto, assumete che il vostro percorso di evoluzione individuale sia volto verso la "normalità" oppure verso l' "accettazione" della propria condizione?
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Premettendo ed evidenziando il fatto che il concetto stesso di normalità sia molto ma molto soggettivo e di non facile definizione direi che io la condizione in cui verso non l'accetto e non l'accetterò per nessun motivo al mondo...
Le analisi introspettive atte a trovar una soluzione per rimediare alle mie mancanze sociali e non sono continue ed incessanti e non si fermeranno tanto presto...
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