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29-02-2008, 17:43
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#1
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Intermedio
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Napoli
Messaggi: 183
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Fai la prima mossa.
Sarà più facile fare amicizia, se prenderai l'iniziativa nel contatto sociale. Fare il primo passo, però , può essere difficilissimo per un timido. Per ridurre l'ansia, può essere utile ripetere a se stessi che anche gli altri , anche quelli che sembrano brillanti e "vincenti", hanno i loro timori e le loro insicurezze e magari, si sentono soli proprio te.
Se sei timido, puoi avere il timore che le altre persone notino in te soprattutto i tuoi difetti: ma non è così, gli altri, se non sono gravemente frustrati, non sono lì per giudicarti negativamente, ma per cercare di star bene e divertirsi. Se sei timido, ti potrà capitare di sentirti a disagio o addirittura di arrossire, quando parli con qualcuno che conosci poco: non farne un dramma. I timidi sono caratterizzati da eccessiva consapevolezza di sé, ma più ti focalizzai sulle tue sensazioni di imbarazzo, più l' imbarazzo aumenta, mentre se non ci dai più di tanto peso, il disagio scemerà gradualmente.
Liberati dal timore di dover essere brillante ad ogni costo.
Nei primi contatti con un potenziale amico, quello che conta non è tanto apparire interessanti , quanto mostrarsi interessati all'altro.L'interesse sincero per l'altro è la chiave di un'amicizia ben riuscita. A questo proposito, vorrei citare un detto di Dale Carnegale che trovo profondamente vero: "Puoi trovare più amici in due mesi, interessandoti agli altri, che in due anni cercando di fare in modo che la gente si interessi a te"
Sviluppa l'amicizia con gradualità.
Alcune persone sole rovinano una potenziale amicizia, avanzando delle premature richieste d'intimità. Sono quelle persone che tengono al telefono per ore una persona che conoscono poco, oppure una volta ottenuto il numero di telefono, cominciano a chiamare tutti i giorni a qualsiasi orario.
Lo stesso discorso vale per l'aspetto affettivo della relazione : è meglio evitare all'inizio confidenze troppo personali (es: "la settimana scorsa ho preso seriamente in considerazione l'idea di suicidarmi") .Questo genere di confidenze fatte ad conoscente, possono solo spaventare e/o imbarazzare.
Sìi te stesso.
Molte persone con una brillante vita sociale devono combattere contro la sensazione di "sentirsi soli anche in mezzo ad una folla". Se anche tu, conosci un sacco di gente ma continui a sentirti solo, è perché instauri con gli altri dei rapporti solo superficiali. Con chi ti circonda non sei te stesso, reciti una parte, cercando di essere quello che gli altri si aspettano che tu sia.
Quindi ti fingi più forte, più brillante, più sicuro di te di quanto tu non sia realmente, ma in questo modo non puoi sperimentare una vera intimità. Da qui nasce la penosa sensazione di solitudine, l'impressione che nessuno possa capirti ed esserti vicino. Smettere di fingere di essere la persona che gli altri si aspettino che tu sia ,e farsi vedere per quello che sei, è il mezzo migliore per trasformare dei conoscenti in amici.
Non essere troppo critico verso gli altri.
Alcune persone respingono gli altri, adottando inconsapevolmente un atteggiamento troppo rigido e critico. Tendono ad aspettarsi troppo nelle relazioni con gli altri e ad avere una concezione idealizzata dell'amicizia : di conseguenza, vengono facilmente delusi. Quando l' altro, come spesso succede, non soddisfa le loro aspettative, perdono la fiducia e preferiscono rompere l' amicizia.
A volte le persone con questo tipo di problematica, tendono a misurare quanto danno e quanto ricevono in cambio. Se per esempio, l'amico non ricambia, a breve, un invito, o una telefonata, si sentono ingannati e non apprezzati. Se ti sei riconosciuto in questo ritratto, devi imparare ad essere più tollerante e non pretendere dagli altri più di quanto non ti possano dare: dopotutto non esiste l'amico perfetto.
Sviluppa i tuoi interessi.
Se ti mancano gli argomenti di conversazione, devi ampliare i tuoi interessi. Il modo più semplice è quello di tenerti informato: puoi leggere il giornale, andare a vedere qualche film appena uscito o dedicarti alla lettura di quel nuovo best seller di cui parlano tutti, oppure puoi trovarti un hobby.
Sconsigliato ai cinici: una ricetta in pillole contro la solitudine.
La qualità delle nostre relazioni con gli altri dipende molto dal nostro atteggiamento psicologico: siamo chiusi e ci aspettiamo sempre qualche delusione? Siamo aperti e sinceri?
A questo proposito, vorrei riportare un brano, tratto dal libro:" Vincere la timidezza" .Questo brano tratta un intervista fatta ad una attrice famosa che è riuscita a superare la sua timidezza ed avere una vita sociale gratificante..
"Dico sempre alle mie figlie che è importante sapere che gli altri hanno i tuoi stessi problemi. Non bisogna essere così egocentrici da credere che il mondo giri intorno a quello che la gente pensa del tuo aspetto ,delle tue sensazioni e del tuo comportamento. Gli altri non stanno sempre lì a giudicarti e a valutarti negativamente. Pensano a se stessi ,e sei tu che devi uscire fuori dal tuo guscio e andare verso gli altri , perché quando entriamo in contatto con un'altra persona allo stesso tempo ci mettiamo in contatto con noi stessi : aiutiamo noi stessi. Sono fermamente convinta che siamo un tutto unico. Lo siamo veramente e più sorridi e ti protendi verso gli altri , tanto più riceverai in cambio: si raccoglie quello che si è seminato.
Sì, lo so, è un clichè ma è un clichè proprio perché è profondamente vero. E allora coraggio, vai avanti e stabilisci un contatto con le altre persone. Se, per esempio, a scuola vedi un bambino un po' timido, o che non si trova bene con gli altri bambini e sembra un pochino triste, ecco l'occasione di protendersi verso gli altri. Nel momento in cui lo farai, scoprirai qualcosa di stupendo.
Sì le persone sono meravigliose e tutto quello di cui hanno bisogno è un po' di TAA.: tenerezza, amore e attenzione: è il miglior antidoto contro la solitudine.!
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29-02-2008, 18:07
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#2
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Ubicazione: Reggia di Venaria Reale
Messaggi: 578
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E bravo ghost che ha seguito il mio consiglio
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29-02-2008, 18:20
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#3
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 729
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tutte cose verissime, ma difficili da "seguire" e mettere in pratica, almeno per me...
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29-02-2008, 18:41
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#4
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Intermedio
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Napoli
Messaggi: 183
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Quote:
Originariamente inviata da jack10
tutte cose verissime, ma difficili da "seguire" e mettere in pratica, almeno per me...
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Ti racconto una cosa fresca fresca,questa sera devo andare ad una festa con la mia ragazza,e per giunta,devo essere presentato alle sue amiche di classe,questa situazione è d'impatto un pò imbarazzante,anche perchè i pettegolezzi che ne nasceranno danno fastidio.Però alla fine tutto finisce quì,loro parleranno ma io non muoio per le loro chiacchiere,anzi non parto manco prevenuto per evitare di essere acido al momento,la cosa che farò sarà quella di scambiare quattro chiacchiere con chi mi risulterà simpatico/a ed evitero chi non mi risulterà tale,io non piacerò a tutti e ne tutti mi piaceranno. Per farti capire che ci si può riuscire, con una buona dose di pensieri utili,positivi e veri che ti aiutano a vivere con più serenità.
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29-02-2008, 19:37
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#5
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 6,861
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[quote="gost"]Se sei timido, puoi avere il timore che le altre persone notino in te soprattutto i tuoi difetti: ma non è così, gli altri, se non sono gravemente frustrati, non sono lì per giudicarti negativamente, ma per cercare di star bene e divertirsi....
I timidi sono caratterizzati da eccessiva consapevolezza di sé, ma più ti focalizzai sulle tue sensazioni di imbarazzo, più l' imbarazzo aumenta
Gli altri non stanno sempre lì a giudicarti e a valutarti negativamente. [/
quote]
Queste sono cose di cui mi dovrei ricordare sempre.
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29-02-2008, 19:57
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#6
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Intermedio
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Napoli
Messaggi: 183
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Grazie di aver scritto questo messaggio..condivido quasi tutto[/quote]
Ti ringrazio per l'apprezzamento,purtroppo l'autore del messaggio non sono io,l'ho trovato su un sito e mi ha catturato l'attenzione,poichè in questo periodo stò facendo tutto ciò che il messaggio contiene,con discreta disinvoltura.Questo lo dico perchè ci si riesce,basta convincersene.Poi mi soffermerei molto sul ruolo che vogliamo giocare in società,questo limita la nostra libertà,saremo schiavi di un personaggio rischiando di ricevere dall'altra parte ciò che non vogliamo, poichè le reazioni delle persone ad un comportamento non veritiero,sono sempre disattese e poco accettate da chi si dimostra non vero....................................... .Rifletteteci!
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29-02-2008, 22:40
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#7
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Quote:
Originariamente inviata da gost
Fai la prima mossa.
Sarà più facile fare amicizia, se prenderai l'iniziativa nel contatto sociale. Fare il primo passo, però , può essere difficilissimo per un timido. Per ridurre l'ansia, può essere utile ripetere a se stessi che anche gli altri , anche quelli che sembrano brillanti e "vincenti", hanno i loro timori e le loro insicurezze e magari, si sentono soli proprio te.
Se sei timido, puoi avere il timore che le altre persone notino in te soprattutto i tuoi difetti: ma non è così, gli altri, se non sono gravemente frustrati, non sono lì per giudicarti negativamente, ma per cercare di star bene e divertirsi. Se sei timido, ti potrà capitare di sentirti a disagio o addirittura di arrossire, quando parli con qualcuno che conosci poco: non farne un dramma. I timidi sono caratterizzati da eccessiva consapevolezza di sé, ma più ti focalizzai sulle tue sensazioni di imbarazzo, più l' imbarazzo aumenta, mentre se non ci dai più di tanto peso, il disagio scemerà gradualmente.
Liberati dal timore di dover essere brillante ad ogni costo.
Nei primi contatti con un potenziale amico, quello che conta non è tanto apparire interessanti , quanto mostrarsi interessati all'altro.L'interesse sincero per l'altro è la chiave di un'amicizia ben riuscita. A questo proposito, vorrei citare un detto di Dale Carnegale che trovo profondamente vero: "Puoi trovare più amici in due mesi, interessandoti agli altri, che in due anni cercando di fare in modo che la gente si interessi a te"
Sviluppa l'amicizia con gradualità.
Alcune persone sole rovinano una potenziale amicizia, avanzando delle premature richieste d'intimità. Sono quelle persone che tengono al telefono per ore una persona che conoscono poco, oppure una volta ottenuto il numero di telefono, cominciano a chiamare tutti i giorni a qualsiasi orario.
Lo stesso discorso vale per l'aspetto affettivo della relazione : è meglio evitare all'inizio confidenze troppo personali (es: "la settimana scorsa ho preso seriamente in considerazione l'idea di suicidarmi") .Questo genere di confidenze fatte ad conoscente, possono solo spaventare e/o imbarazzare.
Sìi te stesso.
Molte persone con una brillante vita sociale devono combattere contro la sensazione di "sentirsi soli anche in mezzo ad una folla". Se anche tu, conosci un sacco di gente ma continui a sentirti solo, è perché instauri con gli altri dei rapporti solo superficiali. Con chi ti circonda non sei te stesso, reciti una parte, cercando di essere quello che gli altri si aspettano che tu sia.
Quindi ti fingi più forte, più brillante, più sicuro di te di quanto tu non sia realmente, ma in questo modo non puoi sperimentare una vera intimità. Da qui nasce la penosa sensazione di solitudine, l'impressione che nessuno possa capirti ed esserti vicino. Smettere di fingere di essere la persona che gli altri si aspettino che tu sia ,e farsi vedere per quello che sei, è il mezzo migliore per trasformare dei conoscenti in amici.
Non essere troppo critico verso gli altri.
Alcune persone respingono gli altri, adottando inconsapevolmente un atteggiamento troppo rigido e critico. Tendono ad aspettarsi troppo nelle relazioni con gli altri e ad avere una concezione idealizzata dell'amicizia : di conseguenza, vengono facilmente delusi. Quando l' altro, come spesso succede, non soddisfa le loro aspettative, perdono la fiducia e preferiscono rompere l' amicizia.
A volte le persone con questo tipo di problematica, tendono a misurare quanto danno e quanto ricevono in cambio. Se per esempio, l'amico non ricambia, a breve, un invito, o una telefonata, si sentono ingannati e non apprezzati. Se ti sei riconosciuto in questo ritratto, devi imparare ad essere più tollerante e non pretendere dagli altri più di quanto non ti possano dare: dopotutto non esiste l'amico perfetto.
Sviluppa i tuoi interessi.
Se ti mancano gli argomenti di conversazione, devi ampliare i tuoi interessi. Il modo più semplice è quello di tenerti informato: puoi leggere il giornale, andare a vedere qualche film appena uscito o dedicarti alla lettura di quel nuovo best seller di cui parlano tutti, oppure puoi trovarti un hobby.
Sconsigliato ai cinici: una ricetta in pillole contro la solitudine.
La qualità delle nostre relazioni con gli altri dipende molto dal nostro atteggiamento psicologico: siamo chiusi e ci aspettiamo sempre qualche delusione? Siamo aperti e sinceri?
A questo proposito, vorrei riportare un brano, tratto dal libro:" Vincere la timidezza" .Questo brano tratta un intervista fatta ad una attrice famosa che è riuscita a superare la sua timidezza ed avere una vita sociale gratificante..
"Dico sempre alle mie figlie che è importante sapere che gli altri hanno i tuoi stessi problemi. Non bisogna essere così egocentrici da credere che il mondo giri intorno a quello che la gente pensa del tuo aspetto ,delle tue sensazioni e del tuo comportamento. Gli altri non stanno sempre lì a giudicarti e a valutarti negativamente. Pensano a se stessi ,e sei tu che devi uscire fuori dal tuo guscio e andare verso gli altri , perché quando entriamo in contatto con un'altra persona allo stesso tempo ci mettiamo in contatto con noi stessi : aiutiamo noi stessi. Sono fermamente convinta che siamo un tutto unico. Lo siamo veramente e più sorridi e ti protendi verso gli altri , tanto più riceverai in cambio: si raccoglie quello che si è seminato.
Sì, lo so, è un clichè ma è un clichè proprio perché è profondamente vero. E allora coraggio, vai avanti e stabilisci un contatto con le altre persone. Se, per esempio, a scuola vedi un bambino un po' timido, o che non si trova bene con gli altri bambini e sembra un pochino triste, ecco l'occasione di protendersi verso gli altri. Nel momento in cui lo farai, scoprirai qualcosa di stupendo.
Sì le persone sono meravigliose e tutto quello di cui hanno bisogno è un po' di TAA.: tenerezza, amore e attenzione: è il miglior antidoto contro la solitudine.!
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L'ipocrisia del genere umano purtroppo mi costringe a concludere che sì, questo è il copione che bisogna seguire per socializzare.
Magari se fossi capitato in una razza più intelligente e meno ipocrita sarebbe più facile, ma questo è l'essere umano
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29-02-2008, 22:42
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2006
Messaggi: 1,697
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...disillusione...
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01-03-2008, 03:31
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#9
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Intermedio
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Napoli
Messaggi: 183
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Quote:
Originariamente inviata da Lilly_2
Quote:
Originariamente inviata da gost
Ti ringrazio per l'apprezzamento,purtroppo l'autore del messaggio non sono io,l'ho trovato su un sito e mi ha catturato l'attenzione,poichè in questo periodo stò facendo tutto ciò che il messaggio contiene,con discreta disinvoltura.Questo lo dico perchè ci si riesce,basta convincersene.Poi mi soffermerei molto sul ruolo che vogliamo giocare in società,questo limita la nostra libertà,saremo schiavi di un personaggio rischiando di ricevere dall'altra parte ciò che non vogliamo, poichè le reazioni delle persone ad un comportamento non veritiero,sono sempre disattese e poco accettate da chi si dimostra non vero....................................... .Rifletteteci!
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sì ma nn si può essere sempre veri come dici tu! io ho preso molti schiaffi nella vita proprio perchè ero me stessa e molto diversa dagli altri!
Non dico che bisogna rinnegare la propria indole, ci mancherebbe..però trovare una via di mezzo..tra le aspettative della società e ciò che siamo..
Sarò disincantata..ma la penso così..
cmq è un ottimo spunto di riflessione..!
ciao!
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Non è disincanto,è che essere troppo buoni nella vita non si può essere.
Ma tutti noi per quanto buoni possiamo essere abbiamo sempre un pizzico di cattiveria,termine da prendere con le molle,poichè tutti proviamo sentimenti positivi come la gioia e la felicità,ma anche dolore e rabbia per certe situazioni.In quelle situazioni, in piena libertà si sceglie o di mostrare il sentimento che si prova oppure no,questo dipende anche dalle persone che si hanno di fronte.
Se un tizio mi fa una battuta per ridicolizzarmi,in un primo momento ci rido, nel secondo rispondo con moderazione,al terzo sarò decisamente fermo nell'intenzione di mostrare fastidio,senza pensare di essere ridicolo nell'averlo dimostrato.Qualora l'atteggiamento dell'altro è ostinato o lo evito o lo affronto,in teoria bisognerebbe evitarlo,d'altronde l'emozione della rabbia esiste e in alcuni casi serve affinche un individuo possa ricaricare la stima di se.
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01-03-2008, 14:05
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#10
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Esperto
Qui dal: May 2007
Messaggi: 1,041
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Io non sono solo timido, sono fobico, però alla luce delle mie esperienze trovo il brano incosistente.
Quote:
Originariamente inviata da ghost
Sìi te stesso.
Molte persone con una brillante vita sociale devono combattere contro la sensazione di "sentirsi soli anche in mezzo ad una folla". Se anche tu, conosci un sacco di gente ma continui a sentirti solo, è perché instauri con gli altri dei rapporti solo superficiali. Con chi ti circonda non sei te stesso, reciti una parte, cercando di essere quello che gli altri si aspettano che tu sia.
Quindi ti fingi più forte, più brillante, più sicuro di te di quanto tu non sia realmente, ma in questo modo non puoi sperimentare una vera intimità. Da qui nasce la penosa sensazione di solitudine, l'impressione che nessuno possa capirti ed esserti vicino. Smettere di fingere di essere la persona che gli altri si aspettino che tu sia ,e farsi vedere per quello che sei, è il mezzo migliore per trasformare dei conoscenti in amici.
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Essere se stessi? Proprio essendo me stesso - non per scelta ma perchè son fatto così - e mostrando le mie debolezze e diversità ho sempre perso, in molti ambienti, non solo la possibilità di essere accettato e fare amicizia, ma a volte anche di essere rispettato.
"Fingere di essere la persona che gli altri si aspettino" (mostrarsi forti, nascondere le fragilità, rapporti superficiali) era invece il modo che usavano tutti per essere accettati.
Inoltre per noi fobici non credo sia sempre un'impressione infondata che "nessuno può capirti".
Quando mi trovavo in mezzo agli estroversi spensierati e caciaroni era già tanto se c'era il rispetto, figuriamoci la minima comprensione, i nostri universi, sistemi di valori, approccio alla vita e alle persone erano e sono spesso distanti anni luce e oggettivamente incompatibili.
Quote:
Originariamente inviata da ghost
"Dico sempre alle mie figlie che è importante sapere che gli altri hanno i tuoi stessi problemi. Non bisogna essere così egocentrici da credere che il mondo giri intorno a quello che la gente pensa del tuo aspetto ,delle tue sensazioni e del tuo comportamento. Gli altri non stanno sempre lì a giudicarti e a valutarti negativamente. Pensano a se stessi ,e sei tu che devi uscire fuori dal tuo guscio e andare verso gli altri , perché quando entriamo in contatto con un'altra persona allo stesso tempo ci mettiamo in contatto con noi stessi : aiutiamo noi stessi. Sono fermamente convinta che siamo un tutto unico. Lo siamo veramente e più sorridi e ti protendi verso gli altri , tanto più riceverai in cambio: si raccoglie quello che si è seminato.
Sì, lo so, è un clichè ma è un clichè proprio perché è profondamente vero. E allora coraggio, vai avanti e stabilisci un contatto con le altre persone. Se, per esempio, a scuola vedi un bambino un po' timido, o che non si trova bene con gli altri bambini e sembra un pochino triste, ecco l'occasione di protendersi verso gli altri. Nel momento in cui lo farai, scoprirai qualcosa di stupendo.
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No, la maggior parte delle persone che ho incontrato, fino a prova contraria, non ha "i miei stessi problemi", non hanno la fobia sociale - e pergiunta anche forte - e non hanno la minima idea di cosa sia. Quindi, nel mio caso passo; nel caso dei timidi il discorso invece ci sta, credo.
Quella del bambino un pò timido a scuola mi fa sorridere; se la guida è indirizzata ad un timido/a c'è possibilità che sia lui questo bambino solo, e che sia l'unico in classe - ci vuole fortuna a beccare due timidi soli in una classe -; quindi, o sta zitto o "protende" verso se stesso parlando da solo e finendo il giorno dopo in neuro, fantastico.
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