Da'at

Mi dispiace Gaucho.
Se non ricordo male prendevi paroxetina. Ricominciare a prenderla potrebbe essere un'opzione?

Stan Kezza

Ti abbraccio, per quello che serve

cancellato25904

In Italia non è un dramma vivere coi genitori, temo però che dopo qualche tempo là ti lamenterai della tua privacy r vorrai andartene, devi trovare la pace interiore o starai male sia solo sia con loro

gaucho

È molto probabile che ricomincerò prossima settimana

gaucho

Grazie a tutti per i messaggi di conforto, vi voglio bene e mi fate sentire meno solo

Itachi

Mi sono reso conto durante il mese e mezzo in cui usavo xanax tutti i giorni che il problema principale non è l’ansia sociale.

Anche se non lo prendo più mi ha tolto l’inibizione pure da sobrio, parlo più di prima e noto che è proprio un problema di capacità, le conversazioni si fermano perché non so che dire o dico cose stupide/strane perché non mi viene in mente altro, la timidezza non c’entra nulla perché quando ero sotto xanax l’avevo persa e succedeva la stessa cosa. Certe volte vengo pure preso per il culo per la stupidità/stranezza, non bullizzato ma le perculate qualche volta ci sono. Anche i miei noto che certe volte mi trattano come un bambino, a quest’età con mio fratello non lo facevano. Non so in quale misura possa essere un problema dato dall’isolamento ma sicuramente ha influito, fino alla terza media non era così. Nell’ultimo periodo mi sembra di essermi leggermente rincoglionito, probabilmente a causa dei farmaci, però mi sembra strano perché è stato davvero poco tempo e non ne ho abusato tanto.

Era meglio se rimanevo sempre zitto nel mio guscio come sono sempre stato dalle superiori in poi, così avrei continuato a credere che la timidezza fosse il problema principale. Con questi presupposti non ho proprio speranze di fare una vita normale.

FrizioNando

33 anni di fila solo come un cane, senza mai avere avuto una ragazza, una donna che mi considerasse anche solo lontanamente per una relazione sentimentale. Niente. Ci avevo fatto l'abitudine, avevo trovato un mio equilibrio nella solitudine dove sopravvivere, e andare avanti giorno dopo giorno.

Poi improvvisamente a 34 anni scopro la bellezza dell'amore. Una donna coetanea ci sta, è attratta da me, e io da lei, iniziamo una relazione. Quasi non ci credo. Il livello di felicità è incalcolabile. La felicità, per esempio, che ho provato nel laurearmi, è stata nettamente inferiore a quello che ho provato ad amare in maniere reciproca.
Vivo in prima persona un sogno, quelle piccole e grandi cose che un uomo normale inizia a fare a 15 anni le vivo anche io finalmente sulla mia pelle.
Ci sono le serate insieme, le passeggiate mano nella mano, i primi baci, le carezze, i messaggi della buona notte, i sorrisi faccia a faccia, le chiamate lunghe al telefono, le coccole, i progetti futuri ...
Ma questa relazione per la mia stupidità, insicurezza, inettitudine, imbranataggine cronica su ogni ambito emotivo e fisico, finisce dopo poche settimane.

Cado nell'abisso. Un abisso senza fondo.

E' come ad un affamato fargli assaggiare il gelato, un solo cucchiaino, e poi toglierglielo per sempre. Era meglio non sapere che gusto avesse il gelato.

Una vita senza amare e senza essere amati è una vita che vale la pena essere vissuta?
Si può avere tutto: salute, soldi, lavoro stimolante, hobby, sesso con le escort, beni materiali ... ma se la sera trovi la casa vuota, se vai a letto senza che nessuno ti dia la buonanotte, se non puoi condividere con nessuno le felicità e le difficoltà della giornata sarai sempre una persona profondamente triste e infelice.

Ora vedo tutto nero.
Non credo che mi possa ricapitare la fortuna di una nuova donna che si innamori di me. Mi è capitata una sola volta in 34 anni per una congiunzione astrale di eventi fortunati. Non mi ricapiterà più.
Ma ora, dopo aver provato cosa è l'amore, senza non ce la faccio più a vivere bene, ho capito che è troppo bello essere amati e amare.

Resisto solo perchè ci sono i miei genitori.

Angus

Sicuro che sia un problema tuo e non loro, troppo spaventati per capirti e incapaci di ammetterlo? Forse, se dici le cose sbagliate è perché non hai tutta questa voglia di ingabbiarti nelle cose giuste da dire.

Da'at

È strano pensare al suicidio come se fosse una delle tante attività da fare, come se mentalmente facessi un elenco "svuotare la lavastoviglie, scongelare la carne, prendere una corda, impiccarmi...". È un pensiero automatico e intrusivo. Fastidioso.

lonely heart

Una per cui lavoro che fa la fisioterapista mi ha detto che tra i suoi pazienti c'è un ventiquattrenne che ha tentato il suicidio.
Non ho approfondito, però mi dispiace sentire notizie del genere. Mi fanno pensare e mi rattristano.
Quando lo penso io su me stessa mi sembra così diverso.

Da'at

Ma infatti questo pensiero mi incoraggia a desistere da ogni intento e anzi lottare con tutte le mie forze per scacciare questi pensieri.

Ogni tanto penso ancora a quelle persone che ho conosciuto e non ce l'hanno fatta e il pensiero mi fa ancora soffrire, specie se mi metto nei panni dei loro cari.

sconfitto

di me e di cosa mi è capitato non frega niente a nessuno, a volte spero davvero che qualcosa mi porti via da questo mondo, al suicidio ci penso ma non ce la faccio

Keith

Di ammazzarmi non ne ho le palle, ma tanto mi suicido indirettamente con alcol, fumo e droga. Fra 10-15 anni al massimo dovrei arrivare all'obiettivo.

cancellato25904

Non è scontato, io abuso di alcool in quantità esagerate e fumo ininterrottamente da metà anni 90, eppure sono sano come un pesce, in ogni caso escluso infarto fulminante quando una persona si ammala di tumore soffre le pene dell'inferno, spera che non ti succeda mai.

Keith

Lo so che non è scontato. Io pure sono sano. Ho pure una genetica buona purtroppo, di grandi fumatori e bevitori che vivono tanto. Se mi verrà un tumore chiederò che mi venga praticata l'eutanasia.

Dark97

Non vedo una via di uscita da questa situazione, certi pensieri sono una costante...

gaucho

È l’unica via d’uscita, devo pazientare finché ci sono i miei

DownwardSpiral2

Io cerco di non pensarci solo per due motivi: mio padre, a cui darei un dispiacere troppo grande e per non dare ragione a chi mi ha esplicitamente detto che avrei fatto la fine di mia madre. No, anche dovessi finire per strada non penso che lo farò, per quanto la situazione sia attualmente disastrosa.

DownwardSpiral2

Ogni volta che attraverso la strada penso a come sarebbe buttarsi sotto un camion o un autobus, quando prendo il treno idem.
Chi me lo fa fare di fare sta vita?

Crepuscolo

Non posso dire di voler morire ma non ho neanche lo stimolo di vivere, di fare cose, di migliorarmi... Sono in un costante stato di apatia e le mie giornate sono tutte uguali. Non posso neanche dire che prima era diverso perché sono sempre stato così. Mi manca l'entusiasmo per la vita.