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14-07-2016, 00:01
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nella mia testa, e occasionalmente nel mondo reale.
Messaggi: 2,681
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Sera a tutti (anzi, notte a questo punto...)!
Sono in un periodo di enorme frustrazione, tristezza, senso di inadeguatezza, indecisione e chi più ne ha più ne metta.
Per farvi capire, non faccio nulla tutto il giorno e fatico ad alzarmi la mattina. La maggior parte del tempo avverto una sensazione di "disperazione" di fondo (so che sto sprecando la mia vita).
Tutto ciò comporta il fatto che nonostante io voglia essere più sana, non faccia nulla per cambiare la situazione. Non sento una motivazione. Mi dico "perché dovrei farlo?".
Per chi, dovrei farlo?
La risposta ovvia a questa domanda dovrebbe essere "per me stessa, per sentirmi meglio".
E allora perché non ci riesco?
Perché stare meglio non è abbastanza?
Forse perché alla fine, migliorare te stesso non sembra così sensato se poi non hai qualcuno a cui mostrare il tuo cambiamento (?).
(Sento di essere sola, a chi devo piacere, chi devo impressionare?)
A voi capita mai di iniziare un progetto, una dieta, la palestra, una cura o una buona abitudine... e di sentirvi poi sommersi da questa domanda, dal "per chi lo sto facendo?", dal "tanto non cambia nulla", ecc?
Quel che deriva da ciò è:
Ingrassare, diventare amebe, smetterla di curarsi i capelli, truccarsi meno, non comprare cose che ti starebbero bene perché credi sia comunque inutile... lasciarsi marcire.
Ed è tremendo.
Come si reagisce?
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14-07-2016, 00:31
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#2
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Esperto
Qui dal: Apr 2016
Messaggi: 806
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Non hai qualche passione? Le cose si fanno perché piacciono, mica devi trovare una giustificazione.
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14-07-2016, 00:36
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#3
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 2,837
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Mamma mia quanto vi capisco ragazze....Quando sprofondo nei momenti down sono proprio queste le sensazioni che avverto....Le comprendo pienamente e sto cercando di imparare semplicemente (a parole eh ovvio) a lasciarle scorrere....O meglio...A lasciarmi scorrere in mezzo ad esse come se fossi acqua che si adatta qualsiasi superficie incontri...
Io sono assediato da sensazioni negative e da pensieri continui di desolazione, di tristezza (recentemente ho perso una persona molto cara per un incidente stradale e a casa mia le cose non vanno per niente bene) e di vera e propria disperazione...
Sono ovunque attorno a me e non posso combatterli semplicemente cerco di passare in mezzo ad essi come se non esistessero e a cercare di proseguire su quella sottospecie di abbozzo di percorso di vita che lentamente mi sono costruito...
Senza alcuna certezza e soprattutto senza alcuna gratificazione immediata...
Ma lo percorro ugualmente...
Altro non posso fare per evitare di sprofondare nuovamente...
In bocca al lupo di cuore ragazze mi auguro sinceramente che le cose per voi possano migliorare sempre...
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14-07-2016, 00:39
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#4
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 5,106
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Ecco, anche qui, casco dal pero.
Perchè dover fare qualcosa per gli altri? Non lo capisco, io voglio fare cose per me stessa, per stare bene io, se sto male io, starò per forza peggio con gli altri e quindi a maggior ragione mi passa la voglia se penso che devo fare tal cosa per *persona a caso*, al contrario, se sto bene, sto bene sia da sola che con gli altri che decido di frequentare.
Sarà anche che per me ho fatto talmente poco in vita mia e i famosi altri sono sempre stati un problema per me (soprattutto nei rapporti stretti), che per una volta voglio pensare: fanculo gli altri, faccio ciò che è bene per me stessa.
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14-07-2016, 01:06
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#5
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 5,106
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Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Eh, ma se niente di quello che fai ti fa stare bene? Come si fa? Fare quello che piace, certo. Ma io personalmente ho perso piacere per tutto.
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Non intendevo qualcosa in particolare, tipo hobby, interessi, seguire corsi, andare al mare, viaggiare e blablabla, era un discorso un po' generale.
Del tipo, per fare un esempio, al momento sono mooooolto stressata (se non si era capito, dato che lo scrivo ovunque ), il lavoro e il caldo infernale mi fanno la combo definitiva, insieme ad altri fastidi anche abbastanza gravi con persone vicine (tra parenti e imbecilli vari) e allora, invece di stressarmi ulteriormente con uscite che non voglio fare, diete che adesso non riuscirei a seguire, sopportare capricci altrui e varie cose del genere, rimproverarmi per questo e per quello, ogni volta che mi viene un complesso o un pensiero disfunzionale, mi dico "Oh, ma che cazzo me ne frega, adesso va così, se a chi mi sta vicino non sta bene, la porta sa benissimo dov'è, io non obbligo nessuno a sopportarmi" così smetto di colpevolizzarmi (per cosa poi? perchè sono stanca e stressata da vari problemi?) e gestisco meglio anche gli altri, dico "non rompetemi le palle" se non voglio scocciature, basta sensi di colpa devastanti, me ne sto stravaccata sul divano a fare nulla o giochini idioti sul cell e seguire film/serie tv, perchè sono le uniche cose che voglio fare al momento, perchè mi rilassano.
E gli altri, gli altri, gli altri, ma piuttosto, e io?
Quindi, adesso va così, poi magari più in là la situazione cambia, o anche no, ci penserò quando arriva il momento.
Adesso faccio quello che mi va e che mi fa stare bene, seguo la terapia, mi prendo il mio tempo, ozio, dormo fino a mezzogiorno se ho voglia e bisogno di dormire, vado avanti a gelati anche se proprio bene non mi fanno (oh, fa caldo) e se qualcosa non mi va, lo faccio presente.
Tutto il resto, non conta. Dato che mi sto facendo un mazzo tanto tra lavoro e terapia, pretendo di non forzarmi a fare di più, adesso. Indietro non ci vado, ma magari mi fermo un momento e mi riposo, me lo devo.
Ok, fine del delirio di autoaffermazione.
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14-07-2016, 07:56
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#6
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Jupiter
Sera a tutti (anzi, notte a questo punto...)!
Sono in un periodo di enorme frustrazione, tristezza, senso di inadeguatezza, indecisione e chi più ne ha più ne metta.
Per farvi capire, non faccio nulla tutto il giorno e fatico ad alzarmi la mattina. La maggior parte del tempo avverto una sensazione di "disperazione" di fondo (so che sto sprecando la mia vita).
Tutto ciò comporta il fatto che nonostante io voglia essere più sana, non faccia nulla per cambiare la situazione. Non sento una motivazione. Mi dico "perché dovrei farlo?".
Per chi, dovrei farlo?
La risposta ovvia a questa domanda dovrebbe essere "per me stessa, per sentirmi meglio".
E allora perché non ci riesco?
Perché stare meglio non è abbastanza?
Forse perché alla fine, migliorare te stesso non sembra così sensato se poi non hai qualcuno a cui mostrare il tuo cambiamento (?).
(Sento di essere sola, a chi devo piacere, chi devo impressionare?)
A voi capita mai di iniziare un progetto, una dieta, la palestra, una cura o una buona abitudine... e di sentirvi poi sommersi da questa domanda, dal "per chi lo sto facendo?", dal "tanto non cambia nulla", ecc?
Quel che deriva da ciò è:
Ingrassare, diventare amebe, smetterla di curarsi i capelli, truccarsi meno, non comprare cose che ti starebbero bene perché credi sia comunque inutile... lasciarsi marcire.
Ed è tremendo.
Come si reagisce?
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Diciamo che una persona dovrebbe investire su di una possibile compagnia futura se ora è sola, solo che poi magari non crede che riuscirà ad ottenere molto, risulta tutto troppo faticoso e frustrante in relazione a quel che si può ottenere e così lascia perdere.
Penso che magari una donna è interessata a truccarsi, stare attenta un po' alla linea e a curarsi di più se pensa che questa cosa poi funzioni molto nell'avvicinare persone dell'altro sesso che piacciono (o quantomeno nell'esser ritenuta molto piacevole all'interno del mercato matrimoniale), ma quando una persona crede che questi effetti risulteranno comunque modesti in confronto allo sforzo poi ovviamente è molto probabile che lascerà perdere, perché curarsi di tutte queste cose non risulta piacevole in sé.
Paradossalmente peggio si sta messi, meno poi si sarà motivati a far qualcosa per migliorare. Più il costo della "cosa" desiderata sale (cosa che ci spingerebbe a muoverci e far qualcosa) meno si sarà motivati ad investire delle risorse, perché comunque non basteranno. Una persona che si sente come una squadra di calcio che perde 4 a 0 a cinque minuti dalla fine e che non è riuscita a costruire neanche un'azione significativa, non sarà tanto motivata ad impegnarsi ed investire risorse in modo costruttivo come quando perdeva 1 a 0 a 80 minuti dalla fine.
Io non so darti soluzioni, bisogna solo sperare che si sia vittime di certe sviste e che si può fare molto meno per ottenere gli stessi risultati, che si sta perdendo solo 1 a 0 insomma o che si sta addirittura pareggiando. Solo che bisogna convincersi davvero di questa cosa qua e che sia vera. Una volta che si è convinti di questa cosa, in base a semplici leggi economiche si riesce a mettersi in moto, e qualcosa in più la si riesce a fare.
Poi se qualche ammiratore ce l'hai comunque, e non è male, che ti importa di curarti tanto, fai come stregatta, alla fine è comunque vero che non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, il vero problema sorge là dove si è davvero soli o molto insoddisfatti della vita relazionale e bisogna davvero sforzarsi tanto per non restare in questa situazione qua.
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Ultima modifica di XL; 14-07-2016 a 11:18.
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14-07-2016, 09:26
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#7
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Messaggi: 1,001
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Parlare di relazioni in termini economici è una cosa terribilmente desolante.
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14-07-2016, 10:03
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#8
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Avanzato
Qui dal: May 2016
Messaggi: 443
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Quote:
Originariamente inviata da Jupiter
Sera a tutti (anzi, notte a questo punto...)!
Sono in un periodo di enorme frustrazione, tristezza, senso di inadeguatezza, indecisione e chi più ne ha più ne metta.
Per farvi capire, non faccio nulla tutto il giorno e fatico ad alzarmi la mattina. La maggior parte del tempo avverto una sensazione di "disperazione" di fondo (so che sto sprecando la mia vita).
Tutto ciò comporta il fatto che nonostante io voglia essere più sana, non faccia nulla per cambiare la situazione. Non sento una motivazione. Mi dico "perché dovrei farlo?".
Per chi, dovrei farlo?
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Come si reagisce?
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Come se le avessi scritte io..quindi ti capisco perfettamente...è un maledetto circolo vizioso che blocca tutto...ho provato contro voglia per anni a rimanere in contatto con amici,fare viaggi per cercare di non arrendermi e trovare la serenità..ma ho capito veramente che bisogna essere prima sereni e poi partire..se la tua testa non è attaccata al corpo a casa tua,difficile che lo sarà altrove...per questo motivo mi sono rintanato in casa,stufo di tutto e tutti...
Sinceramente lo sto facendo per me,ma non è abbastanza...non ho abbastanza forze o la motivazione non è così grande da guarire..
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14-07-2016, 10:10
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#9
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Avanzato
Qui dal: May 2016
Messaggi: 443
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Una persona che si sente come una squadra di calcio che perde 4 a 0 a cinque minuti dalla fine e che non è riuscita a costruire neanche un'azione significativa, non sarà tanto motivata ad impegnarsi ed investire risorse in modo costruttivo come quando perdeva 1 a 0 a 80 minuti dalla fine.
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Esempio che rende bene l'idea..ma come si fa a capire a a che minuto ci troviamo?!!
Io penso che sto perdendo 3 a 0 alla fine del primo tempo,un po'come Liverpool Milan alla finale di Champions..
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14-07-2016, 10:45
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#10
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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Forse non è solo un discorso di motivazione, ma anche di 'fame'. Se ci si impegna nel raggiungere un obiettivo, e ci sono un sacco di difficoltà e punti interrogativi sulla realizzabilità dello stesso e sui tempi, senza tenere in considerazione che a volte i dubbi sono anche sull'obiettivo, ci si sente un po' sviliti nel vedersi impegnati in questi progetti astratti di 'miglioramento', senza poter provare almeno un assaggio di quella sensazione di benessere o serenità che si vorrebbe acquisire, che poi comunque non sarebbe una conquista totale e definitiva, le difficoltà e le ansie ci sono comunque nella vita. Per cui uno si distrae e finisce per immergersi in qualche pensiero che lo fa immedesimare in una situazione desiderata, si lascia trasportare trattenendosi per più o meno tempo, e ne esce a volte con senso di desolazione e comunque con non voglia di aspettare, pianificare, provare, non si sa neanche cosa.
Che poi questo fatto di doversi migliorare per piacere agli altri non mi convince, se voglio ad esempio che una donna ricambi un mio sentimento, non mi entusiasma certo il fatto di dover cambiare cercando di incontrare le sue esigenze (tra l'altro solo ipotizzabili) per riuscire ad ottenere ciò, perché significherebbe che, in caso di successo, il suo interesse riguarderebbe qualcosa di altro da me.
Condividerei invece il consiglio a lasciar trasparire i propri lati positivi e quelli che farebbero trovare la comprensione degli altri, ma non è detto che per tutti ciò sia sufficiente (poi, come al solito, i lati positivi non sono valutati tali da tutti allo stesso modo).
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Ultima modifica di alien boy; 14-07-2016 a 10:48.
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14-07-2016, 12:11
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#11
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Banned
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,921
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Quote:
Originariamente inviata da Stregatta13
Ok, fine del delirio di autoaffermazione.
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Per me fai benissimo
Anche perché, aggiungo io, gli altri troveranno sempre dei motivi per lamentarsi, o per farci pesare determinate scelte, se saranno in vena di fare i guastafeste. Quindi tanto vale sentirsi in pace con se stessi e vivere la propria vita come viene meglio!
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14-07-2016, 12:20
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#12
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,644
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Jupiter ti capisco e mi sento allo stesso modo...
Senza una motivazione, senza vedere i frutti di quello che faccio e senza poterli condividere mi affloscio come una banana marcita
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14-07-2016, 12:43
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#13
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 5,106
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Quote:
Originariamente inviata da Genesis_R
Per me fai benissimo
Anche perché, aggiungo io, gli altri troveranno sempre dei motivi per lamentarsi, o per farci pesare determinate scelte, se saranno in vena di fare i guastafeste. Quindi tanto vale sentirsi in pace con se stessi e vivere la propria vita come viene meglio!
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Assolutamente.
Per me è un grandissimo cambiamento, quando vivi la tua vita subendo e soffrendo di conseguenza, quando gli altri (la famiglia) non fanno altro che confrontarti con le persone normali, spezzare questa catena e stravolgere completamente il pensiero di fondo, ti da un sollievo che non pensavo nemmeno esistesse.
Gli altri se devono da fa li cazzi loro. Tutti.
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14-07-2016, 15:44
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Secondo me alcuni non hanno colto il punto. Forse non hanno mai provato questa sensazione e forse non l'abbiamo spiegata bene.
NON si fa qualcosa per piacere di più agli altri oppure per essere meno criticati. Assolutamente. Non è quel motore che si cerca. Chissene dei gusti e dei giudizi degli altro. Non c'entra nulla il volersi rendere più appetibili o simili.
Il punto è tutta un'altra cosa. È il non provare alcuna spinta perché qualunque cosa fatta, qualunque traguardo raggiunto non lo si godrebbe perché non c'è nessuno con cui condividere. È la condivisione il punto, non il piacere.
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Ma anche se lo scopo è quello di condividere qualcosa con qualcuno i gusti e i giudizi dell'altro non possono essere considerati una variabile ininfluente.
Per avere qualcuno che ti dice "che bel vestito che hai indossato" quando fai una cosa del genere, questo qualcuno dovrebbe apprezzare o essere interessato in qualche modo a quel che hai fatto, ed in qualche senso il gusto o l'interesse di questa persona dovrà poi collimare con quel che fai e ritenerlo apprezzabile.
Il vestito non l'hai cercato e messo addosso direttamente perché è una cosa che ti piace fare in sé (altrimenti non ti lamenteresti e diresti che risulta faticoso), ma per ottenere appunto poi questa forma di condivisione, e la condivisione è inevitabilmente connessa ai giudizi e i gusti dell'altro.
Anche la condivisione è una forma di accettazione da parte dell'altro di certe cose che facciamo, non trovo così scollegate queste cose come sostieni.
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Ultima modifica di XL; 14-07-2016 a 16:02.
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14-07-2016, 16:47
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
No, non ci siamo...parliamo di azioni. Non è questione di piacere. Credo che non ci capiamo. Forse non riesce a spiegarmi a chi questa sensazione non l'ha provata. Limite mio. Ma il tu discorso ti assicuro non c'entra nulla.
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Parliamo di azioni che poi si desidera vengano riconosciute come apprezzabili sinceramente da qualche persona particolare e fatta in certi modi e che si stima in qualche senso (e qua rientra nuovamente il senso di piacere ed essere accettati da questa persona), i motivi per cui si agisce in casi del genere sono soprattutto questi perché queste azioni per la persona che agisce risultano faticose, non rappresentano qualcosa di gratificante in sé, la gratificazione c'è o ci sarà soltanto se esiste qualcuno (ma penso che non vada bene chiunque, ma un tipo di persona particolare che si ha in mente) che le apprezza o le apprezzerà. Mi spieghi come ci fa ad essere questa condivisione di cui parli se non c'è questa forma di apprezzamento? A me pare che coincidano questi concetti. Togliamo del tutto l'apprezzamento o l'interesse da parte dell'altro per quel che fai (che sia una dieta, trucco o metterti un vestito, riferendomi agli esempi del messaggio di partenza) ci può essere lo stesso condivisione?
Io allora ho un altro limite, non riesco a capire in che senso non c'entri nulla il mio discorso con queste cose qua.
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Ultima modifica di XL; 14-07-2016 a 17:11.
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14-07-2016, 17:00
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#16
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 426
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Quote:
Originariamente inviata da Jupiter
A voi capita mai di iniziare un progetto, una dieta, la palestra, una cura o una buona abitudine... e di sentirvi poi sommersi da questa domanda, dal "per chi lo sto facendo?", dal "tanto non cambia nulla", ecc?
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Personalmente vado in palestra perchè mi piace allenarmi, avere un buon fisico mi fa star bene, prima di tutto con me stesso e con il mio umore, in secondo luogo metterei gli altri.
Mi è capitato dopo un po' di anni di attraversare un brutto periodo, in cui mandavo all' aria tutto e li mi son chiesto: "Ma chi me lo fa fare", avevo smesso per parecchi mesi nonostante la mia grande passione e li ho davvero capito quanto per me facesse bene, ho ripreso e tutt'ora mi alleno (non solo palestra, anche sport in generale).
A me sembra di aver capito che vorresti migliorarti, sia dal punto di vista fisico, sia da quello salutare, tuttavia credo che prima di tutto tu debba cercare cosa ti rende veramente felice e farlo (lo so lo so, ho detto tutto e ho detto niente).
Peró per me il punto è questo, non andare in palestra se ti fa schifo, come non fare qualsiasi cosa se non ti piace farla.
In linea di massima la risposta alla domanda, per chi lo faccio? credo sia una sola
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14-07-2016, 18:24
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#17
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 2,837
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Parliamo di azioni che poi si desidera vengano riconosciute come apprezzabili sinceramente da qualche persona particolare e fatta in certi modi e che si stima in qualche senso (e qua rientra nuovamente il senso di piacere ed essere accettati da questa persona), i motivi per cui si agisce in casi del genere sono soprattutto questi perché queste azioni per la persona che agisce risultano faticose, non rappresentano qualcosa di gratificante in sé, la gratificazione c'è o ci sarà soltanto se esiste qualcuno (ma penso che non vada bene chiunque, ma un tipo di persona particolare che si ha in mente) che le apprezza o le apprezzerà. Mi spieghi come ci fa ad essere questa condivisione di cui parli se non c'è questa forma di apprezzamento? A me pare che coincidano questi concetti. Togliamo del tutto l'apprezzamento o l'interesse da parte dell'altro per quel che fai (che sia una dieta, trucco o metterti un vestito, riferendomi agli esempi del messaggio di partenza) ci può essere lo stesso condivisione?
Io allora ho un altro limite, non riesco a capire in che senso non c'entri nulla il mio discorso con queste cose qua.
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Io penso di aver capito ed è un vuoto quello di Adelaide che sento pesantemente anch'io almeno per quanto concerne la mia famiglia...
Esemplifico...
Nella mia quotidianità di recente ho ottenuto un paio d'importanti risultati nella disciplina a contatto con il pubblico che pratico...
Mi sono esibito davanti ad una numerosa platea (mi hanno anche ripreso) ottenendo discreti risultati anche se prima, durante e dopo l'esibizione (di gruppo comunque mi hanno realmente notato in pochi) mi sono sentito un ammasso di gelatina...
Un paio di mie amiche mi sono sempre state vicine e con loro ho potuto condividere le mie emozioni, i miei dubbi ed i miei disagi....Mi hanno fatto anche i complimenti (che potrebbero anche essere di circostanza) ma non era questo il punto...Loro hanno CONDIVISO e hanno compreso il mio stato d'animo...La mia famiglia? Un bel fottesega e via andare...A loro basta che sia presente e a disposizione al 100% per le loro esigenze....Non hanno altro da chiedere basta che io assicuri la mia presenza...Non parlo mai degli obiettivi che vorrei condividere con qualcuno...Non ci sono mai stati e non ci saranno mai....
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