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10-02-2017, 14:37
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#1
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Principiante
Qui dal: Jan 2017
Messaggi: 44
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alla fine il problema dei fobici/evitanti è tutto qua.
ma non solo il loro: la paura è il problema di un po' tutta la popolazione mondiale.
nel nostro caso si tratta di memorie acquisite. siamo stati dei bambini, eravamo piccoli, confusi, indifesi e molto sensibili. qualcuno ci ha fatto soffrire e non credevamo di poter gestire il dolore, a un certo livello interiore pensavamo di poterne morire.
oggi siamo sopravvissuti, ma il nostro cervello funziona in modo meccanico, ed associa delle memorie, magari poco visibili a livello cosciente, a situazioni del presente, sovrapponendole e facendoci provare ancora quelle sensazioni ed emozioni terribili.
tutti hanno qualche paura, ma i fobici hanno paura della gente ed è ovvio che siano infelici, perché gli esseri umani - che lo crediate o meno - sono fatti per stare con la gente, per interagire, per avere delle relazioni piene e funzionanti. tutto il resto è veleno. la misantropia, l'individualismo, tutto è intriso di giudizio e paura.
la paura è nella rabbia, è nel giudizio, è nell'odio, è nel narcisismo.
c'è sempre la paura. anche nella tristezza. è tutto collegato, sono tutti veleni.
soluzione? boh.
gli orientali ritengono che basta prenderne coscienza, e muoversi secondo questa consapevolezza. se qualcuno lo sa fare, me lo venga un po' a spiegare in termini molto semplici, perché sono un occidentale e in quanto occidentale sono anche un gran bel fesso.
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10-02-2017, 14:58
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#2
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Principiante
Qui dal: Jan 2017
Messaggi: 44
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queste paure però sono apprese, i neonati non le hanno già dentro.
non sei stato maltrattato, ma forse non in modo evidente: voglio dire... chi ti ha insegnato ad avere paura della vita?
ci sono stati eventi che hai interpretato male, e quelle interpretazioni non nascono dal nulla, di solito, ma dal contesto in cui uno cresce.
l'odio è un sintomo: si odia ciò che si teme, ma uno che non ha paura di nulla - come dovrebbe essere - non ha motivo di odiare.
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10-02-2017, 15:01
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#3
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 306
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Quote:
Originariamente inviata da saga
chi ti ha insegnato ad avere paura della vita?
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Nessuno mi ha insegnato a non averne paura.
Ma sono conoscenze che un essere umano deve acquisire in maniera più o meno autonoma, io non ne sono (stato) in grado.
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10-02-2017, 15:10
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#4
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Principiante
Qui dal: Jan 2017
Messaggi: 44
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Quote:
Originariamente inviata da Gp6991
Nessuno mi ha insegnato a non averne paura.
Ma sono conoscenze che un essere umano deve acquisire in maniera più o meno autonoma, io non ne sono (stato) in grado.
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bravo.
ma non è vera la seconda parte del post: certi schemi si acquisiscono in tenerissima età, e sono gli educatori a doverne seguire lo sviluppo, quindi le istituzioni, la famiglia.
la gente ha dei doveri verso i bambini, e spesso non è in grado di assolverli perché sono i primi a non essere ancora cresciuti. molti genitori semplicemente non erano in grado di essere genitori, e non avrebbero dovuto procreare; la scuola dovrebbe essere diversa, il governo dovrebbe essere diverso.
la colpa non è di un individuo: lo diventa se l'individuo decide di restare com'è (da adulto) e lamentarsi.
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10-02-2017, 15:43
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#5
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 7,883
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Quote:
Originariamente inviata da saga
alla fine il problema dei fobici/evitanti è tutto qua.
ma non solo il loro: la paura è il problema di un po' tutta la popolazione mondiale.
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La paura pero' ha anche un suo senso, e' un meccanismo di protezione.
Anche l'opposto, la totale incoscienza, fiducia e assenza di timori puo' generare grossi danni e delusioni.
Mi pare un po' troppo chiedere una paura esattamente motivata e proporzionata quando la stessa imprevedibilita' degli eventi e delle persone rende non quantificabile quale sia la sua giusta misura.
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Ultima modifica di cancellato2824; 10-02-2017 a 16:03.
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10-02-2017, 16:58
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#6
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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Secondo me l' unico modo per sconfiggere la paura e' prendere coscienza della morte , ma veramente nn per scherzo , al giorno d' oggi vedo molta gente che pianifica e parla come fosse un entita' immortale per me sta li l'errore , ragionando cosi si da troppa importanza a qualsiasi cosa e quindi sopraggiunge la paura , di fallire , di nn essere all' altezza e tutte le altre paure. Prendendo invece coscienza del fatto che uno puo morire da un momento all altro , la paura nn ha piu potere , qualsiasi cosa facciamo nn ha delle reali conseguenze "importanti" ... Diventa tutto poco importante rispetto al fatto che appunto un momento ci sei e un altro no.
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13-11-2017, 22:15
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#7
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Intermedio
Qui dal: Aug 2017
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 259
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Quote:
Originariamente inviata da saga
alla fine il problema dei fobici/evitanti è tutto qua.
ma non solo il loro: la paura è il problema di un po' tutta la popolazione mondiale.
nel nostro caso si tratta di memorie acquisite. siamo stati dei bambini, eravamo piccoli, confusi, indifesi e molto sensibili. qualcuno ci ha fatto soffrire e non credevamo di poter gestire il dolore, a un certo livello interiore pensavamo di poterne morire.
oggi siamo sopravvissuti, ma il nostro cervello funziona in modo meccanico, ed associa delle memorie, magari poco visibili a livello cosciente, a situazioni del presente, sovrapponendole e facendoci provare ancora quelle sensazioni ed emozioni terribili.
tutti hanno qualche paura, ma i fobici hanno paura della gente ed è ovvio che siano infelici, perché gli esseri umani - che lo crediate o meno - sono fatti per stare con la gente, per interagire, per avere delle relazioni piene e funzionanti. tutto il resto è veleno. la misantropia, l'individualismo, tutto è intriso di giudizio e paura.
la paura è nella rabbia, è nel giudizio, è nell'odio, è nel narcisismo.
c'è sempre la paura. anche nella tristezza. è tutto collegato, sono tutti veleni.
soluzione? boh.
gli orientali ritengono che basta prenderne coscienza, e muoversi secondo questa consapevolezza. se qualcuno lo sa fare, me lo venga un po' a spiegare in termini molto semplici, perché sono un occidentale e in quanto occidentale sono anche un gran bel fesso.
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paura di non essere accettati
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13-11-2017, 22:19
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#8
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Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,748
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posso dire di aver sofferto gia l'inimmaginabile, quasi per tutta la vita, ormai non ho piu paura o quasi, la gente si mi fa venire sempre un po di ansia ma non la temo come prima perche son diventata indifferente a molte cose ormai
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13-11-2017, 23:11
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#9
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Sto all'inferno.Paura dalla mattina alla sera.Mi paralizza.Sono a letto a casa mia,e ho paura.Forse di domani,forse è paura e basta,fine a se stessa.La morte nel cuore.Non riesco ad analizzare e a sviscerare le cause,saranno inconsce,la psicanalisi non me la posso permettere.Comunque sí,sono le persone a farmi paura.O meglio,io in mezzo a loro.Mi sento invasa, scrutata,molestata,nuda sopra il palco.
È una violenza quotidiana,un trauma perpetuo.
E poi,c'è la paura della paura e delle reazioni del cazzo che si hanno da spaventati,quelle che tutti sappiamo, che ci fanno apparire mongoloidi e inetti.Gli ansiolitici sono come svuotare il mare col cucchiaino.E non c'è nessun buddha o dio minore che ci tragga d'impaccio.Tocca star qui e andare a crepare in giro fra i mostri,gli altri.
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18-02-2018, 13:30
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#10
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Principiante
Qui dal: Jul 2016
Messaggi: 35
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Prova a cercare su youtube "La verità al di là del corpo del dolore" di Eckhart Tolle, mi sembra sua questo
anche io ho sempre vissuto con la paura al mio fianco e l'ho trovato particolarmente vero.
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18-02-2018, 13:38
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#11
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Banned
Qui dal: Dec 2009
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 2,713
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Ho paura delle persone. E per ovvi motivi. La gente mente, è falsa, manipolatrice. Sempre pronta a pugnalarti alle spalle. E' una paura che ho da sempre. Credo mi sia venuta fin dai primi contatti col mondo esterno, visto che in casa mia sto benissimo, invece. Pensavo di essere accettata e apprezzata dagli altri come lo ero in casa, ma ho capito prestissimo che per me sarebbe stata una vita tristissima. Quelli come me sono visti come i reietti della società.
Maltrattamenti fisici non ne ho mai subiti, ma psicologici sì, durante tutta la vita. Non vado mai bene, sono inutile, anormale, pazza secondo gli altri. Non smetterò mai di avere paura del prossimo.
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18-02-2018, 13:40
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#12
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Banned
Qui dal: Feb 2017
Ubicazione: Nord
Messaggi: 7,071
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Mi sa che ho un corpo di dolore veramente grosso io, con queste parole lo alimento ancora di più
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21-02-2018, 11:22
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#13
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: Mondo Disco
Messaggi: 688
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Ho talmente paura che se non ci fosse ( e qualche volta stranamente é accaduto), avrei paura della sua mancanza.
Forse il segreto non é volerla eliminare ma conviverci, accettare il rischio che la paura ci implora di non correre, lasciarla urlare o sibilare quanto vuole e, tra mille sforzi, osare. A parole é semplice, nei fatti meno.
Inviato dal mio SM-G930F utilizzando Tapatalk
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21-02-2018, 13:04
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#14
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Intermedio
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 126
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Gli orientali ti dicono di non identificarti con le emozioni ma di tornare al vuoto originario.
Io vivo continuamente nel vuoto, ma in un vuoto negativo ed è quello che mi fa paura. Ho paura di muovermi in un mondo di fantasmi, di persone che non riesco ad afferrare, che mi appaiono senza volti. Ho paura del profondo divario che c'è tra ciò che sono davvero e ciò che divento quando sto con gli altri, delle emozioni che non sono pienamente in grado di provare perché effimere pure quelle. Sto crescendo in un mondo che per me non ha identità, non ha colore né sostanza. Ho fede solo nel vuoto, è l'unica cosa che noto e percepisco qualsiasi azione io compia..
Ma non so chi possa viverci dentro positivamente.
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21-02-2018, 13:41
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#15
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Esperto
Qui dal: May 2007
Messaggi: 793
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Sto all'inferno.Paura dalla mattina alla sera.Mi paralizza.Sono a letto a casa mia,e ho paura.Forse di domani,forse è paura e basta,fine a se stessa.La morte nel cuore.Non riesco ad analizzare e a sviscerare le cause,saranno inconsce,la psicanalisi non me la posso permettere.Comunque sí,sono le persone a farmi paura.O meglio,io in mezzo a loro.Mi sento invasa, scrutata,molestata,nuda sopra il palco.
È una violenza quotidiana,un trauma perpetuo.
E poi,c'è la paura della paura e delle reazioni del cazzo che si hanno da spaventati,quelle che tutti sappiamo, che ci fanno apparire mongoloidi e inetti.Gli ansiolitici sono come svuotare il mare col cucchiaino.E non c'è nessun buddha o dio minore che ci tragga d'impaccio.Tocca star qui e andare a crepare in giro fra i mostri,gli altri.
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Esatto.
Anche l'estrema presa di coscienza della morte,che ho visto dritta negli occhi per troppo tempo, non è un bene.
Sfighe varie,problemi, responsabilità, età, contesto,assurdità della vita,oltre che dell'essere umano, disillusione, fanno il resto.
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21-02-2018, 13:44
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#16
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Esperto
Qui dal: May 2007
Messaggi: 793
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Ma già di suo la potenza della matrigna natura,in tutta la sua maestosa indifferenza ad ogni dolore, basta e avanza.
Come presa di coscienza.
Questa è stata la causa scatenante del mio primo episodio depressivo, anni 12,estate,quando quasi tutto per me filava liscio.
Poi,tragedie,e quant'altro, eccomi qua
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