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Originariamente inviata da Fallen
Non hai capito, è ovvio che non puoi scegliere di essere attaccato (lol). Intendevo dire che in certi contesti è ovvio evitare il conflitto: se il mio professore mi sfotte perché ho dato una risposta sbagliata a una sua domanda, non ci penso nemmeno a entrare in conflitto con lui. Ed è anche ovvio che, se facendo una stima delle conseguenze che potrebbe avere reagire a un comportamento che reputo un attacco nei miei confronti, prevedo che una mia reazione possa avere degli effetti nefasti ai miei danni, ugualmente non ci penso nemmeno a reagire sconsideratamente (piuttosto cerco una strategia per farmi rispettare comunque in un altro modo).
Il problema, che forse non hai afferrato, è che la strategia dell'evitamento -giusta da adottare nei casi da me citati- è per me la prassi: non è una scelta ma un obbligo.
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Ma è una prassi perché?
Se possiedi i mezzi per schiacciare una persona come una formica avresti paura di certe conseguenze?
Io di entrare in conflitto con delle formiche non ho molta paura, casomai invadessero casa le schiaccerei e poi userei degli insetticidi (difenderei territorio e vivande), già le api e vespe inizierebbero a spaventarmi un po' e il mio grado di cautela salirebbe, dovesse entrare in casa una vipera sarei molto più cauto e probabilmente chiamerei altri per occuparsi della cosa. Ovvio che mi infastidisce avere un animale infestante in casa, ma come spaventarlo o aggredirlo per farlo desistere e buttarlo fuori senza beccarmi una puntura o un morso può essere un problema.
Se è una prassi perché hai pochi mezzi, devi acquisire i mezzi per affrontare queste situazioni, non basta l'atteggiamento. In alcuni casi in cui i mezzi non sai acquisirli puoi usare al più altri (altre persone) perché si occupino della cosa.
Di entrare in conflitto con certe persone in certi contesti io ho meno paura rispetto ad altre situazioni, non è così costante la cosa per me, per questo ho l'impressione che dipende da questi fattori. In certi territori e con certi avversari mi sento più ferrato, in altri mi sento (ma credo di esserlo davvero) più debole.
Per questo torno al detto popolare "quando sei incudine stai, quando sei martello dai".
Perché alcune persone nella vita di tutti i giorni non aggrediscono in certi modi altri ed in rete si trasformano?
Perché in rete si sentono più sicure e protette nei confronti di certe conseguenze (rispetto alle quali si sentono deboli nell'altro contesto), e spostando lo scontro e il conflitto su un altro piano le stesse persone che in certi contesti risultano indifese, siccome le armi per colpire e reagire le possiedono in quest'altro ambito, non evitano più il conflitto. Certe persone da difensive e poco assertive potrebbero trasformarsi addirittura in offensive.
Adesso non stai entrando in conflitto col mio modo di interpretare la cosa? Se era una prassi probabilmente non saresti intervenuto proprio.