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Vecchio 29-12-2010, 18:58   #1
Esperto
L'avatar di Who_by_fire
 

Quando ero piccolo o quando ero ragazzino, avevo... paura dei miei coetanei, in un certo senso. Il che è strano, perché un bambino/ragazzino "normale", di solito, ha "paura" dei professori o delle figure adulte di autorità che lo limitano e lo giudicano, non dei propri compagni o di altri bambini/ragazzini sconosciuti! Gli adulti, al contrario, in genere mi rassicuravano, per lo meno se erano protettivi o neutri. Ci sono stati periodi, da bambino, in cui ero "terrorizzato" dai miei coetanei...
Ora ovviamente questa cosa mi è passata completamente (edit: e da un pezzo).

Voi?

Ultima modifica di Who_by_fire; 29-12-2010 a 19:47.
Vecchio 29-12-2010, 19:06   #2
Esperto
L'avatar di Stasüdedòs
 

Paura non direi, provavo (provo) invece tendenzialmente antipatia, senso di distacco o incompatibilità.
Vecchio 29-12-2010, 19:10   #3
Esperto
L'avatar di Woland12
 

Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire Visualizza il messaggio
Quando ero piccolo o quando ero ragazzino, avevo... paura dei miei coetanei, in un certo senso. Il che è strano, perché un bambino/ragazzino "normale", di solito, ha "paura" dei professori o delle figure adulte di autorità che lo limitano e lo giudicano, non dei propri compagni o di altri bambini/ragazzini sconosciuti! Gli adulti, al contrario, in genere mi rassicuravano, per lo meno se erano protettivi o neutri. Ci sono stati periodi, da bambino, in cui ero "terrorizzato" dai miei coetanei...
Ora ovviamente questa cosa mi è passata completamente.

Voi?
Se è una cosa "strana" allora siamo in 2 a essere strani.. non ho molto da aggiungere, anch'io fino a pochi anni fa ero esattamente come te, ti quoto ogni singola parola.. Di questa paura che avevo anch'io in passato oggi non mi è rimasto quasi niente, ma solo sul versante maschile, su quello femminime è tutto un discorso a parte...
Vecchio 29-12-2010, 19:12   #4
Banned
 

condivido.
Vecchio 29-12-2010, 19:27   #5
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire Visualizza il messaggio
Quando ero piccolo o quando ero ragazzino, avevo... paura dei miei coetanei, in un certo senso. Il che è strano, perché un bambino/ragazzino "normale", di solito, ha "paura" dei professori o delle figure adulte di autorità che lo limitano e lo giudicano, non dei propri compagni o di altri bambini/ragazzini sconosciuti! Gli adulti, al contrario, in genere mi rassicuravano, per lo meno se erano protettivi o neutri. Ci sono stati periodi, da bambino, in cui ero "terrorizzato" dai miei coetanei...
Ora ovviamente questa cosa mi è passata completamente.

Voi?
...il contrario...da bambino tutto ok...da "grande" più che altro lo chiamerei imbarazzo...creato dal fatto che io mi sono "fermato" mentre loro (almeno il 95%)hanno giustamente costruito un vita normale....moglie...fgli...il maxitelevisore del cazzo...(cit.) ecc...
Vecchio 30-12-2010, 11:17   #6
Esperto
L'avatar di barclay
 

Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire Visualizza il messaggio
Ci sono stati periodi, da bambino, in cui ero "terrorizzato" dai miei coetanei...
Anch'io
Vecchio 30-12-2010, 13:44   #7
Intermedio
L'avatar di Bulby_86
 

Stessa identica cosa per me.
Dinanzi a maestri prima e professori poi avevo quel timore reverenziale tipico del rapporto di uno studente con loro. Ma non vi era alcun timore di relazionarsi e di parlare (eccezion fatta per quelli veramente indisponenti che comunque sono stati pochissimi).
Verso i miei coetanei provavo una costante tensione: quando si è in un gruppo di ragazzi è come se si stesse facendo a gara per non essere il bersaglio delle prese in giro (non necessariamente pesanti, ma alla lunga avvilenti almeno per chi ha un minimo di sensibilità); in effetti io trovavo tali conversazioni come delle perenni "interrogazioni" durante le quali ogni errore (battuta o pensiero non adatto ai meccanismi di "funzionamento" del gruppo) era subito messo in evidenza e stigmatizzato; e non sto parlando di battute iperdeficienti o versi senza senso, tanto per scansare l'ipotesi che voi lettori pensiate a comportamenti manifestamente assurdi.
Chi poi non era (e qui il rimando mi pare sia a Warlordmaniac), per motivi fisici o caratteriali, sufficientemente interesante dal punto di vista delle relazioni sentimentali o puramente sessuali scattava una specie di esclusione tacita.
Gli anni dell'adolescenza sono davvero duri per chi non vuole o non riesce ad adattarsi a certi modelli comportamentali che sono standard, diciamo.
Nei confronti delle mie coetanee femmine provo ancora adesso un certo timore, nei confronti dei coetanei maschi in linea generale no (anche se verso alcuni sì).
Vecchio 30-12-2010, 15:06   #8
Banned
 

Paura? provavo un misto tra rabbia,invidia e antipatia. Troppo distanti da me. Ma anche adesso. Da sempre.

Adesso sono cresciuto, non mi fanno più paura, avverto però molta diversità e lontananza tra di loro. Sono destinato a stare da solo, non ho altre risposte.
Vecchio 30-12-2010, 18:35   #9
Esperto
L'avatar di just92
 

paura dei miei coetanei? si. enorme.
oggi ero al supermercato, camminavo tranquillamente quando da lontano vedo un branco di estroversoni allo stato brado, e senza pensarci un'attimo ho fatto retrofront su un'altra corsia..
Vecchio 30-12-2010, 21:54   #10
Banned
 

Negli anni dell'adolescenza (fine scuole medie-inizi superiori) avevo il timore di sfigurare davanti ai ragazzini della mia età, non so ad es giocando a calcio, correndo ma anche per qualsiasi altro motivo come sembrare meno trendy dello standard, come abbigliamento, atteggiamento,ecc.
Paura, tanta, del giudizio altrui, soprattutto femminile, anche se fatto a mò di scherzo.
Crescendo è svanito, anche se certi gruppetti (i tipici, quelli poggiati al muretto) tendo ad evitarli se possibile,in particolare se sono da solo...la mia insicurezza di fondo traspare e verrebbe a galla se mi sentissi a disagio!
I più grandi, come ho detto altre volte, mi hanno sempre ispirato bene...anche se la cosa è aumentata dai 18 anni circa in poi, crescendo mentalmente
Vecchio 31-12-2010, 19:51   #11
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire Visualizza il messaggio
Quando ero piccolo o quando ero ragazzino, avevo... paura dei miei coetanei, in un certo senso. Il che è strano, perché un bambino/ragazzino "normale", di solito, ha "paura" dei professori o delle figure adulte di autorità che lo limitano e lo giudicano, non dei propri compagni o di altri bambini/ragazzini sconosciuti! Gli adulti, al contrario, in genere mi rassicuravano, per lo meno se erano protettivi o neutri. Ci sono stati periodi, da bambino, in cui ero "terrorizzato" dai miei coetanei...
Ora ovviamente questa cosa mi è passata completamente (edit: e da un pezzo).

Voi?
Sì, anch'io, con la differenza che ancora adesso certi gruppetti caciaroni, tipo quelli di fronte ai bar, tendo a scansarli passando dall'altro lato della strada,. se posso.
Vecchio 01-01-2011, 05:21   #12
Principiante
 

Più che paura, sento un po' di incompatibilità - anche se questo non vale per tutti i coetanei, ma per una grossa fetta. Mi spiego: spesso quando li vedo, mi sembrano molto diversi da me e se devo parlarci non saprei dove cominciare, dato che tutti i discorsi che faccio con loro di solito sono banali e finiscono subito. Fortuna però che non succede con tutti.
Vecchio 01-01-2011, 16:22   #13
Esperto
L'avatar di krool
 

Quote:
Originariamente inviata da Bulby_86 Visualizza il messaggio
Stessa identica cosa per me.
Dinanzi a maestri prima e professori poi avevo quel timore reverenziale tipico del rapporto di uno studente con loro. Ma non vi era alcun timore di relazionarsi e di parlare (eccezion fatta per quelli veramente indisponenti che comunque sono stati pochissimi).
Verso i miei coetanei provavo una costante tensione: quando si è in un gruppo di ragazzi è come se si stesse facendo a gara per non essere il bersaglio delle prese in giro (non necessariamente pesanti, ma alla lunga avvilenti almeno per chi ha un minimo di sensibilità); in effetti io trovavo tali conversazioni come delle perenni "interrogazioni" durante le quali ogni errore (battuta o pensiero non adatto ai meccanismi di "funzionamento" del gruppo) era subito messo in evidenza e stigmatizzato; e non sto parlando di battute iperdeficienti o versi senza senso, tanto per scansare l'ipotesi che voi lettori pensiate a comportamenti manifestamente assurdi.
Chi poi non era (e qui il rimando mi pare sia a Warlordmaniac), per motivi fisici o caratteriali, sufficientemente interesante dal punto di vista delle relazioni sentimentali o puramente sessuali scattava una specie di esclusione tacita.
Gli anni dell'adolescenza sono davvero duri per chi non vuole o non riesce ad adattarsi a certi modelli comportamentali che sono standard, diciamo.
Nei confronti delle mie coetanee femmine provo ancora adesso un certo timore, nei confronti dei coetanei maschi in linea generale no (anche se verso alcuni sì).
Quotissimo. Specie per la sensazione di essere sempre sotto esame, gli adolescenti non perdono un colpo per dare addosso al diverso.
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