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Vecchio 30-04-2017, 17:52   #401
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Originariamente inviata da ansiolino Visualizza il messaggio
cavolo sei talmente sballato da vedere la marmotta che confeziona la cioccoloata! Il tuo link riporata affermazioni di un inglese e di Sciascia (aderente al PCI...). Leggiti una testimonianza inattaccabile da chi la mafia la conosce : "L'unico tentativo serio di lotta alla mafia fu quello del prefetto Mori, durante il Fascismo, mentre dopo, lo Stato ha sminuito, sottovalutato o semplicemente colluso.
Sfidiamo gli antifascisti a negare che la mafia ritornò trionfante in Sicilia ed in Italia al seguito degli "Alleati" e degli antifascisti, in ricompensa dell'aiuto concreto che essa fornì per lo sbarco e la conquista dell'isola!"
[Giovanni Falcone]
Falcone avrà in eterno tantissimi meriti, ma non mi risultava fosse uno storico (sempre che quelle parole riflettano integralmente il suo pensiero).
E poi giustamente lui parla di "tentativo" di Mori, ma non dice affatto che il fascismo avesse estirpato la mafia. Quindi, anche se non fossero sbarcati gli americani e i Lucky Luciano di turno non avessero rialzato la testa, la mafia non sarebbe certo stata inesistente e il futuro berlusca avrebbe potuto saltare fuori.
Tra l'altro Mori fu rimosso dal servizio nel 1929, e cosa successe? ^^

Dopo il congedo di Mori, secondo Arrigo Petacco, vi fu una recrudescenza del fenomeno mafioso in Sicilia. Come scrisse nel 1931 un avvocato siciliano in una lettera indirizzata a Mori:[35]

« Ora in Sicilia si ammazza e si ruba allegramente come prima. Quasi tutti i capi mafia sono tornati a casa per condono dal confino e dalle galere... »

Per Giovanni Raffaele, studioso della storia di Sicilia, il rapporto tra cosa nostra e fascismo nella Sicilia degli anni venti si riassume:[36]

« La conclusione è che nella zona presa di mira da Mori non vi fosse mafia in senso stretto, proprio perché i meccanismi dell'accumulazione, del consenso e del controllo politico seguivano altri canali consolidati, che della mafia - intesa come organizzazione specifica e gerarchicamente strutturata - potevano fare a meno. Dalla ricerca emergono però anche la complicità del fascismo col sistema di mafia e, per certe zone, la forza intatta di un'élite che, per il controllo sociale, di mafia non aveva bisogno. »

Tra i mafiosi indagati dal regime fascista c'erano: il principe Giuseppe Lanza di Scalia, Epifanio Gristina, il barone Vincenzo Ferrara, i baroni Li Destri e Sgadari (per Li Destri e Sgadari si guardi e si legga: Salvatore Lupo: Storia della Mafia dall'unità ad Oggi, Donzelli Editore). Questi ultimi furono processati, ma vennero assolti. Il principe Giuseppe Lanza Branciforte di Scalia che era stato eletto alla Camera nelle liste del PNF nel periodo precedente all'instaurazione della dittatura, alle politiche del 1924, fu in seguito espulso dal partito. Arrigo Petacco nel suo libro Il Prefetto di Ferro dice che il fascismo si occupa dei "pesci piccoli" riportando alla Sicilia i capi mafiosi fascistizzati che avevano subito nulle o lievi pene tramite tramite varie forme giuridiche utilizzate ad hoc.[37] Secondo lo storico Giuseppe Tricoli, Mussolini "ritenne, forse erroneamente, che l'opera di Mori fosse compiuta, e volle evitare una ulteriore militarizzazione della Sicilia che poteva essere vista dalla popolazione come trovarsi in perpetuo stato di guerra" [38].

L'attività di Mori si può dire, in linea di massima, che fu congruente allo sviluppo del regime il quale, se da una parte ambiva ad incarnare un potere equipollente a quello di cosa nostra, dall'altra doveva vincolare l'organizzazione criminale ad un certo "ordine di regime" in modo da trattenere nella propria immagine l'istanza simbolica di "potere superiore", in tal senso Mori fu quindi lo strumento del Mussolini per arrivare a tale obiettivo.[39][40]


https://it.wikipedia.org/wiki/Cosa_n..._storiografico

(tutta 'sta roba stava nel link della marmotta, altro che inglesi e Sciascia...)
Vecchio 30-04-2017, 17:59   #402
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Originariamente inviata da ansiolino Visualizza il messaggio
Tanto i gulag ci sono stati prima e dopo Stalin, i lagher solo con Hilter, quindi capisci da te che è la politica comunista ad essere sbagliata.
La politica sedicente comunista o socialista, certo che lo è.
In URSS non vi fu socialismo né comunismo né dittatura del proletariato né tantomeno società senza classi. Al massimo capitalismo di Stato e oligarchia mascherata da comunismo.

Questo è socialismo:
Ma se a me, socialista da sempre, offrissero la più radicale delle riforme sociali a prezzo della libertà, io la rifiuterei, perché la libertà non può mai essere barattata. Tuttavia essa diviene una fragile conquista e sarà pienamente goduta solo da una minoranza, se non riceverà il suo contenuto naturale che è la giustizia sociale
(Sandro Pertini, uno che il nazifascismo lo ha combattuto davvero e non certo cambiando idea dopo il 1943 come diceva qualcuno prima dei partigiani, o dopo il 1941 come baffone)

Ultima modifica di Winston_Smith; 30-04-2017 a 18:06.
Vecchio 30-04-2017, 18:15   #403
Esperto
L'avatar di ansiolino
 

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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Falcone avrà in eterno tantissimi meriti, ma non mi risultava fosse uno storico (sempre che quelle parole riflettano integralmente il suo pensiero).
E poi giustamente lui parla di "tentativo" di Mori, ma non dice affatto che il fascismo avesse estirpato la mafia. Quindi, anche se non fossero sbarcati gli americani e i Lucky Luciano di turno non avessero rialzato la testa, la mafia non sarebbe certo stata inesistente e il futuro berlusca avrebbe potuto saltare fuori.
Tra l'altro Mori fu rimosso dal servizio nel 1929, e cosa successe? ^^

Dopo il congedo di Mori, secondo Arrigo Petacco, vi fu una recrudescenza del fenomeno mafioso in Sicilia. Come scrisse nel 1931 un avvocato siciliano in una lettera indirizzata a Mori:[35]

« Ora in Sicilia si ammazza e si ruba allegramente come prima. Quasi tutti i capi mafia sono tornati a casa per condono dal confino e dalle galere... »

Per Giovanni Raffaele, studioso della storia di Sicilia, il rapporto tra cosa nostra e fascismo nella Sicilia degli anni venti si riassume:[36]

« La conclusione è che nella zona presa di mira da Mori non vi fosse mafia in senso stretto, proprio perché i meccanismi dell'accumulazione, del consenso e del controllo politico seguivano altri canali consolidati, che della mafia - intesa come organizzazione specifica e gerarchicamente strutturata - potevano fare a meno. Dalla ricerca emergono però anche la complicità del fascismo col sistema di mafia e, per certe zone, la forza intatta di un'élite che, per il controllo sociale, di mafia non aveva bisogno. »

Tra i mafiosi indagati dal regime fascista c'erano: il principe Giuseppe Lanza di Scalia, Epifanio Gristina, il barone Vincenzo Ferrara, i baroni Li Destri e Sgadari (per Li Destri e Sgadari si guardi e si legga: Salvatore Lupo: Storia della Mafia dall'unità ad Oggi, Donzelli Editore). Questi ultimi furono processati, ma vennero assolti. Il principe Giuseppe Lanza Branciforte di Scalia che era stato eletto alla Camera nelle liste del PNF nel periodo precedente all'instaurazione della dittatura, alle politiche del 1924, fu in seguito espulso dal partito. Arrigo Petacco nel suo libro Il Prefetto di Ferro dice che il fascismo si occupa dei "pesci piccoli" riportando alla Sicilia i capi mafiosi fascistizzati che avevano subito nulle o lievi pene tramite tramite varie forme giuridiche utilizzate ad hoc.[37] Secondo lo storico Giuseppe Tricoli, Mussolini "ritenne, forse erroneamente, che l'opera di Mori fosse compiuta, e volle evitare una ulteriore militarizzazione della Sicilia che poteva essere vista dalla popolazione come trovarsi in perpetuo stato di guerra" [38].

L'attività di Mori si può dire, in linea di massima, che fu congruente allo sviluppo del regime il quale, se da una parte ambiva ad incarnare un potere equipollente a quello di cosa nostra, dall'altra doveva vincolare l'organizzazione criminale ad un certo "ordine di regime" in modo da trattenere nella propria immagine l'istanza simbolica di "potere superiore", in tal senso Mori fu quindi lo strumento del Mussolini per arrivare a tale obiettivo.[39][40]


https://it.wikipedia.org/wiki/Cosa_n..._storiografico

(tutta 'sta roba stava nel link della marmotta, altro che inglesi e Sciascia...)
addirittura per difenderti attacchi Falcone (le parole riportate sono scritte nel suo libro) perchè non era uno storico, ma mi pare che nemmeno tu lo sia, quindi ammetti di essere incapace di avere una testa e farti le tue belle ricerche o, per essere qualcosa che non contempla lauree necessarie (medico e derivati) serve per forza un foglio che lo attesti?

Mori fu congedato per ''anzianità di servizio'' e perchè, come riporti tu '' Mussolini ritenne, forse erroneamente, che l'opera di Mori fosse compiuta, e volle evitare una ulteriore militarizzazione della Sicilia che poteva essere vista dalla popolazione come trovarsi in perpetuo stato di guerra", inoltre sai come Mori intendeva debellare del tutto la mafia oltre ovviamante incarcerando i mafiosi? Con l'istruzione, cosa che, come abbiamo letto sopra, in quel periodo visto gli scarsi fondi monetari, era difficilissima da dare.
Non contiamo poi, che se cerchi (sono sicuro che lo farai visto che ti piace sempre dimostare di avere ragione) Mussolini, venuto a sapere di fascisti (anche nomi importanti) mischiati con la mafia, o li espulse dal partito, o li imprigionò
Vecchio 30-04-2017, 18:17   #404
Esperto
L'avatar di ansiolino
 

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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
La politica sedicente comunista o socialista, certo che lo è.
In URSS non vi fu socialismo né comunismo né dittatura del proletariato né tantomeno società senza classi. Al massimo capitalismo di Stato e oligarchia mascherata da comunismo.

Questo è socialismo:
Ma se a me, socialista da sempre, offrissero la più radicale delle riforme sociali a prezzo della libertà, io la rifiuterei, perché la libertà non può mai essere barattata. Tuttavia essa diviene una fragile conquista e sarà pienamente goduta solo da una minoranza, se non riceverà il suo contenuto naturale che è la giustizia sociale
(Sandro Pertini, uno che il nazifascismo lo ha combattuto davvero e non certo cambiando idea dopo il 1943 come diceva qualcuno prima dei partigiani, o dopo il 1941 come baffone)
Già uno che non ha cambiato idea e infatti, fino a che non è stato eletto presidente, si è sempre vantato delle uccisioni compiute;
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