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Vecchio 09-12-2022, 01:07   #1
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Fin da molto piccolo la mia mente ha la tendenza di fissarsi su alcuni pensieri, su alcune emozioni, su alcuni stati d'animo, su alcune paure. E tutto questo mi fa male. Per questo motivo rimango bloccato. Non riesco a vivere. Con molta fatica, ho superato alcuni di questi disagi, ma certi altri proprio no. Continuano a tormentarmi, a rendermi impossibile la vita. Eccole:

1. Per prima cosa, ho sempre avuto un'irrazionale paura di essere ucciso. Se vedevo uno sconosciuto per strada, la prima cosa che pensavo è che, senza motivo venisse ad uccidermi. Questa paura è passata in parte, talvolta questo pensiero torna ricorrente. Sempre in merito alla morte, ho talvolta la paura irrazionale che chi sparisca (per lassi di tempo abbastanza brevi) sia morto. Ad esempio una ragazza non mi risponde e penso "chissà se è morta e non avrò mai più sue notizie".

2. Ma le mie ossessioni vanno ben oltre, a volte ho avuto paura di fare del male alle persone cui voglio bene. Sebbene per poco tempo, si radicava nella mia mente la paura che io, senza volerlo potessi fare del male (questo è il noto DOC da aggressività). In questo caso non mi risulta che il pensiero sia tornato e credo di aver superato questa ossessione.

3. Ma non finisce qui, da adolescente ho avuto per lungo tempo la paura ossessiva, un vero e proprio dubbio patologico circa la possibilità che io fossi o meno omosesuale (DOC Omosessuale, anche questo è molto noto). Ritengo di aver superato anche questa ossesione per tutta una serie di motivi, ma non è il caso di dilungarsi.

4. Di recente ho di nuovo problemi per questa mia situazione di solitudine sentimentale, forse si può parlare di doc anche qui. Ho la paura che rimarrò da solo tutta la vita, che morirò vergine e che sarò infelice come lo sono ora, sentendomi debole, incompleto.

5. Ho il pensiero ossessivo di essere sgradevole ed indesiderato agli altri, di essere odiato in generale, che la mia presenza sia di troppo.

6. Ho l'ossessione che se una donna è di sinistra ha per forza certe perversioni e ama solo gli uomini neri.

Mi rendo conto che queste sono nuove ossessioni, anche se il meccanismo è simile a quello delle ossessioni che ho affrontato prima, stavolta non ci riesco a superarle. Ho studiato molto, avevo anche fatto dei progressi, ma la mia mente ossessiva ha finito per trovare nuovi modi di intrappolarmi. Lo fa ogni volta colpendomi sulle mie insicurezze e paure. Se ho paura di perdere una persona cara, amplifica questa mia paura mettendomi fissa la paura che io possa fare del male ai miei cari. Se ho paura di restare solo mi mette la paura che io sia gay o che le donne siano ormai tutte perverse e degenerate. Anche se non ho più paura di essere omosessuale, mi sento ancora inadeguato, sento che sono debole e non sarei abbastanza per una donna. Sento che nessuna donna mi amerà mai e mi odio per questo motivo. Vorrei avere il potere di cambiare ma temo proprio di non averlo, non vedo alcuna via. Questo mio post è uno sfogo più che altro. Non mi aspetto di certo che nessuno abbia chissà quale soluzione per me. Semplicemente questo problema è una costante della mia vita, che si lega tra l'altro al mio escapismo. Dato che io non riesco a vivere la vita reale a causa di queste fissazioni e paure, scappo con i videogiochi, dove posso invece vivere serenamente, senza paura di morire costantemente. E nei videogiochi muoio, ma tanto posso ricaricare la partita e non succede niente, ricomincio da dove avevo salvato. Non riesco a sopportare la vita reale, ma vorrei smettere di scappare, vorrei riuscire a vivere.... Anche il mio amore per le donne l'ho purtroppo sempre vissuto in una maniera quasi ossessiva. Nel caso della mia oneitis troviamo un mix esplosivo caratterizzato dall'ossesione più l'escapismo (dato che non l'ho mai vista nella realtà e l'ho idealizzata più di chiunque altra in passato). Non so se arriverò mai ad una soluzione, se troverò mai un po' di pace nella mia mente...

Ultima modifica di Sheev Palpatine; 09-12-2022 a 01:12.
Vecchio 09-12-2022, 01:26   #2
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Originariamente inviata da Schlemiel Visualizza il messaggio
Secondo me hai genitori o amicizie di estrema destra che ti hanno causato gravi problemi mentali.

Per ucciderti ci vorrebbe un motivo, nessuno rischierebbe la galera se non ha motivo di farti del male, soprattutto in Italia gli omicidi volontari sono legati o al mondo del crimine o all'ambito domestico, quini fai prima a temere i tuoi genitori piuttosto che un passante sconosciuto.

Se fossi gay non vedo quale è il problema, o almeno, il problema rimarrebbe lo stesso: se non piaci alle donne difficilmente piacerai ai gay.

La storia delle donne di sinistra che amano solo i neri è talmente fuori ogni logica che credo tu stia trollando, o almeno me lo auguro per te.

Il tuo problema è che sei solo, probabilmente hai un aspetto non curato che ti rende insignificante, molla i video giochi e fai sport, tu che sei ancora giovane.

Sappi che non puoi scappare da te stesso e ovunque andrai ci vai con te stesso e i tuoi problemi, quindi o risolvi alcuni problemi, o li riduci, o rimani come sei dovunque vai.

Se vuoi cambiare devi fare qualcosa di attivo, non filosofare su donne società e discorsi simili stando al pc, esci e fai sport, le informazioni su tematiche sociali ti servono a qualcosa solo se muovi il culo, puoi essere anche la persona più intelligente del mondo ma difficilmente cambierai qualcosa giocando col pc.

Hai fobie così strane se rapportate alla tua vita sociale che sembrano bugie, in ogni caso meglio che cerchi compagnia, e evita fascisti o personaggi del genere, che alimentano odio, mentre tu hai bisogno di amore e gesti di umanità.
Speravo di non dover arrivare a questo ma evidentemente devo rivelare anche questo lato di me altrimenti non verrei capito.
Alle scuole medie ero un normale ragazzo, alquanto timido, ero molto più brutto di adesso e per ragioni di conservatorismo dei miei genitori, non sapevo nulla di come nascessero i bambini. A causa delle mie inibizioni e del mio essere molto educato e bravo a scuola gli altri compagni di classe mi prendevano in giro, mi dicevano che ero gay e da qui è partita l'ossessione per questa cosa. Ho passato un vero e proprio inferno a causa di questa ossessione. E proprio per questo motivo, ho passato il resto della mia vita con la paura ossessiva di "sembrare abbastanza uomo" per evitare di soffrire nuovamente in questo modo. Ho aspettato come una salvezza assoluta che mi crescesse la barba, quando mi è cresciuta per la prima volta ho visto nella barba il segno che, almeno esteticamente, non potevo più essere oggetto di certe derisioni. Non l'ho tagliata praticamente mai. Oggi proprio come gesto simbolico, ho scelto di tagliare la barba, dopo tantissimo tempo, forse per dire a me stesso, che essere un uomo non significa solo avere una barba...
Vecchio 09-12-2022, 01:28   #3
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Originariamente inviata da Sheev Palpatine Visualizza il messaggio
Ho l'ossessione che se una donna è di sinistra ha per forza certe perversioni e ama solo gli uomini neri.
Io invece ho l'ossessione che se una donna è di destra va solo con gente tipo i fratelli Bianchi o Briatore ed è tutta rifatta tipo la Santanché
Vecchio 09-12-2022, 01:31   #4
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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Io invece ho l'ossessione che se una donna è di destra va solo con gente tipo i fratelli Bianchi o Briatore ed è tutta rifatta tipo la Santanché
La tua risposta sembra essere solo scherzosa ma in realtà ha uno spunto interessante. Immagina che questa paura diventi una vera e propria fissazione, tanto che appena sai che una donna ha tale orientamento politico tu hai subito quest'immagine in testa. Diventa una tortura totale. Magari nel mio caso si è sviluppata in questo modo, vivendo io in un ambiente dove ci sono donne di sinistra che sono chiuse e inarrivabili con me, mi fanno trarre la mia conclusione. Ma se ipotizziamo, per assurdo, che io avessi vissuto in un ambiente con sole donne di destra e avendo ugualmente sperimentato solo sofferenza e rifiuto, la mia ossessione sarebbe simile al pensiero della tua simpatica battuta.
Vecchio 09-12-2022, 01:40   #5
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Io cerco di ragionarci ma non ho idea di cosa io debba fare. Non mi sento abbastanza, né per me stesso nè tantomeno per una donna. Proprio per questo non posso accettarmi, è proprio per questo che mi sento un fallimento e sono demoralizzato quando guardo la mia vita.
Non so se si tratta tanto di acquisire forza fisica. Sono andato per un po' in palestra, ho anche visto un miglioramento ma non è cambiata granchè nè la mia vita nè la mia personalità.
Non esiste un'idea chiara, un qualcosa che mi faccia stare in pace, io ho pace, provo solo tormento nella mia mente.
Vecchio 09-12-2022, 01:42   #6
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Non mi hanno influenzato tanto i miei genitori, quanto i miei compagni di scuola delle medie, che per tutto il tempo facevano discorsi d'odio contro i gay. Essere di destra è in generale un modo per dimostrare di non essere gay.
Poi ovviamente per sinistra s'intende sinistra liberale. Ma il punto non è tanto l'economia o il modello sociale. Sono cose molto più terra terra, come avrai intuito... l'accettazione o meno dell'omosessualità ad esempio era un tema centrale. Stiamo parlando di discorsi di ragazzini di 11 anni. In parte sono andato avanti rispetto a queste cose, ma in parte no.
Vecchio 09-12-2022, 01:56   #7
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Come ho detto fin dall'inizio del post questa ossessione l'ho superata. Da adolescente, a salvarmi la vita è stata la scoperta di un sito chiamato liberidaossessioni.
https://liberidaossessioni.it/category/doc-omosessuale/
Ci sono qui tutta una serie di articoli sull'argomento e leggerli mi ha effettivamente aperto gli occhi. Il problema però è che ora non riesco comunque a superare la paura di non essere abbastanza per una donna. Anche se ho capito, già da parecchio di non avere desiderio verso gli uomini, non ho la minima idea di come vivere la vita, temo che non ci riuscirò mai, per questo mi sento di aver fallito.
Vecchio 09-12-2022, 02:03   #8
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Le idee estremiste trovano terreno fertile nella testa di chi ha poca esperienza di vita reale, quindi si diventa rigidi, pieni di fisse e dogmi. Invece chi ha più esperienza concreta è più flessibile e possibilista, perché la realtà ci impone di adeguarci a costanti cambiamenti (infatti la realtà è imprevedibile e spesso dolorosa). Anch'io ho scarsa esperienza di vita reale e sono molto idealista e poco flessibile su alcune cose. Quindi tendi forse a categorizzare troppo cose e persone, invece la realtà è molto più dinamica e difficilmente può essere inquadrata in maniera così rigida. I dogmi sono come un bozzolo in cui sentirsi al sicuro dalla realtà che è troppo dinamica e che ti snatura.

Ultima modifica di dystopia; 09-12-2022 a 02:14.
Vecchio 09-12-2022, 02:09   #9
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Considera che più sei idealista ed estremista più le persone tenderanno a sentirsi a disagio con te. Perché forse parlare con te risulta più complesso rispetto a parlare con persone più flessibili e diplomatiche. Perché con te è più facile trovarsi in disaccordo e la conversazione si blocca, perché si cade in qualche tua ossessione o dogma autoimposto. Ho verificato io stessa questa cosa. La maggior parte delle persone vuole conversazioni semplici. Alcune volte, quando senti le persone chiacchierare, se badi ai contenuti ti rendi conto che non viene detto niente, nessuno esprime valori o ideali, si parla del più e del meno. Invece la persona che ha una serie di valori e ideali molto saldi, anche ossessivamente, è un interlocutore difficile.

Ultima modifica di dystopia; 09-12-2022 a 02:11.
Ringraziamenti da
Lory (09-12-2022)
Vecchio 09-12-2022, 02:20   #10
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Considera che più sei idealista ed estremista più le persone tenderanno a sentirsi a disagio con te. Perché forse parlare con te risulta più complesso rispetto a parlare con persone più flessibili e diplomatiche. Perché con te è più facile trovarsi in disaccordo e la conversazione si blocca, perché si cade in qualche tua ossessione o dogma autoimposto. Ho verificato io stessa questa cosa. La maggior parte delle persone vuole conversazioni semplici. Alcune volte, quando senti le persone chiacchierare, se badi ai contenuti ti rendi conto che non viene detto niente, nessuno esprime valori o ideali, si parla del più e del meno. Invece la persona che ha una serie di valori e ideali molto saldi, anche ossessivamente, è un interlocutore difficile.
Comincio a capire quello che intendi. Nel primo messaggio che hai scritto non avevo capito del tutto.
In linea di massima, cerco di non far trasparire questo lato "estremista" di me. Anch'io mi limito infatti a conversazioni leggere. Anzi, direi proprio che le preferisco.
A proposito di interlocutori difficili, mi hai fatto venire in mente alcuni miei vecchi amici che erano ossessionati da certe idee politiche e non parlavano d'altro tutto il tempo. Io sono sempre stato neutrale. Diciamo che il mio lato ossessivo non riguarda più di tanto le concezioni politiche in sè, quindi liberismo o non liberismo. Quello che invece è un pallino sono le visioni relative all'amore, alla famiglia. In parole povere, quando conosco una donna vorrei sapere se posso fare affidamento su di lei a lungo termine. Voglio sapere se lei vuole o meno una relazione stabile e duratura. Voglio sapere se è pronta ad accettarmi anche quando non sarò perfetto come i modelli lo impongono.
Sono tutte cose a cui, una persona che vive e basta non pensa minimamente. E vorrei anch'io poter vivere e basta... Ma non riesco, incontro difficoltà che mi sembrano insormontabili...
Vecchio 09-12-2022, 02:35   #11
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Comincio a capire quello che intendi. Nel primo messaggio che hai scritto non avevo capito del tutto.
In linea di massima, cerco di non far trasparire questo lato "estremista" di me. Anch'io mi limito infatti a conversazioni leggere. Anzi, direi proprio che le preferisco.
A proposito di interlocutori difficili, mi hai fatto venire in mente alcuni miei vecchi amici che erano ossessionati da certe idee politiche e non parlavano d'altro tutto il tempo. Io sono sempre stato neutrale. Diciamo che il mio lato ossessivo non riguarda più di tanto le concezioni politiche in sè, quindi liberismo o non liberismo. Quello che invece è un pallino sono le visioni relative all'amore, alla famiglia. In parole povere, quando conosco una donna vorrei sapere se posso fare affidamento su di lei a lungo termine. Voglio sapere se lei vuole o meno una relazione stabile e duratura. Voglio sapere se è pronta ad accettarmi anche quando non sarò perfetto come i modelli lo impongono.
Sono tutte cose a cui, una persona che vive e basta non pensa minimamente. E vorrei anch'io poter vivere e basta... Ma non riesco, incontro difficoltà che mi sembrano insormontabili...
Anch'io ho avuto amici ossessionati da idee politiche e quando li incontravi sapevi già che presto o tardi il discorso sarebbe stato dirottato sugli argomenti preferiti e questo rendeva la situazione soffocante. È una buona cosa se riesci ad avere conversazioni leggere.
Anche l'ossessione sull'amore e il voler essere certi che l'altra persona ci resterà vicino, anche quando non saremo perfetti, è significativa e indica che forse hai bassa autostima e tendi ad assolutizzare i legami perché aggiungono significato alla tua vita e ti gratifica far parte di qualcosa, invece ci sono persone che vivono proprio tranquille e che sentono di valere anche da sole, e vivono secondo la filosofia "morto un Papa se ne fa un altro", che per me è ancora molto difficile da capire. Ma in alcuni casi bisogna fare così, perché non puoi dare all'altro il potere di decidere la tua felicità, perché purtroppo un giorno se ne potrebbe andare e tu saresti devastato. Lo dico perché anch'io funziono così. Quindi in questo caso c'entra l'autostima e la paura atavica di essere abbandonati.
Vecchio 09-12-2022, 03:07   #12
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Di certo, nel mio caso al centro di tutto questo ci sono l’insicurezza e la paura dell’abbandono.
Ma anche se mettessimo da parte tutte le insicurezze e le paure, avrei ugualmente delle perplessità riguardo alla mentalità del “morto un papa se ne fa un altro”. Se partiamo da questo presupposto, allora che senso può avere scegliere di stare per tutta la vita con una persona o almeno provarci? Se già sappiamo che, con un colpo di spugna può essere tutto distrutto.
E qui inizia un’altra paura ancora, mia ossessione pure questa, quella di trovarmi una moglie che poi mi lascia e mi porta via tutto con il divorzio lasciandomi sul lastrico, e quindi con una vita anche peggiore in ogni aspetto.
Una persona con certe capacità può stare su una giostra infinita in cui si susseguono tantissime partner diverse. Ma anche questa prospettiva a me non sembra bella. Cosa può esserci di più bello di un’intimità esclusiva e duratura tra due persone? Per me varrebbero poco a confronto tanti legami ma superficiali.
Capisco che ci siano oggi idee e valori diversi legati alle relazioni di coppia, ma è realmente un progresso se questa cosa ci rende più infelici?

Non so se sono caduto letteralmente nel fenomeno che hai descritto, nel parlare di certi ideali. Ma i miei sono realmente ideali oppure solo proiezioni delle mie paure? O forse gli ideali sono solo questo? Proiezioni di certe paure…

Tornando al tema centrale il discorso rimane paradossale, perché, io ora, non voglio per nessun motivo restare solo tutta la vita, lo vedo come una disgrazia, come la prova del mio fallimento nella vita. Ma se per assurdo io accettassi la solitudine, allora la vedrei diversamente. Ho paura che però così facendo vivrei comunque una vita insoddisfacente e che questa accettazione sia frutto di una mia illusione.
È possibile essere felici anche se soli? Sì certamente, ma solo se è una scelta. Ma non è una mia scelta essere solo. Posso però farlo diventare una mia scelta (quando non lo è illudendomi). Ma io concluderei che questa è pazzia.
Vecchio 09-12-2022, 14:13   #13
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Di certo, nel mio caso al centro di tutto questo ci sono l’insicurezza e la paura dell’abbandono.
Ma anche se mettessimo da parte tutte le insicurezze e le paure, avrei ugualmente delle perplessità riguardo alla mentalità del “morto un papa se ne fa un altro”. Se partiamo da questo presupposto, allora che senso può avere scegliere di stare per tutta la vita con una persona o almeno provarci? Se già sappiamo che, con un colpo di spugna può essere tutto distrutto.
E qui inizia un’altra paura ancora, mia ossessione pure questa, quella di trovarmi una moglie che poi mi lascia e mi porta via tutto con il divorzio lasciandomi sul lastrico, e quindi con una vita anche peggiore in ogni aspetto.
Una persona con certe capacità può stare su una giostra infinita in cui si susseguono tantissime partner diverse. Ma anche questa prospettiva a me non sembra bella. Cosa può esserci di più bello di un’intimità esclusiva e duratura tra due persone? Per me varrebbero poco a confronto tanti legami ma superficiali.
Capisco che ci siano oggi idee e valori diversi legati alle relazioni di coppia, ma è realmente un progresso se questa cosa ci rende più infelici?

Non so se sono caduto letteralmente nel fenomeno che hai descritto, nel parlare di certi ideali. Ma i miei sono realmente ideali oppure solo proiezioni delle mie paure? O forse gli ideali sono solo questo? Proiezioni di certe paure…

Tornando al tema centrale il discorso rimane paradossale, perché, io ora, non voglio per nessun motivo restare solo tutta la vita, lo vedo come una disgrazia, come la prova del mio fallimento nella vita. Ma se per assurdo io accettassi la solitudine, allora la vedrei diversamente. Ho paura che però così facendo vivrei comunque una vita insoddisfacente e che questa accettazione sia frutto di una mia illusione.
È possibile essere felici anche se soli? Sì certamente, ma solo se è una scelta. Ma non è una mia scelta essere solo. Posso però farlo diventare una mia scelta (quando non lo è illudendomi). Ma io concluderei che questa è pazzia.
Io in 10 anni di terapia non ho mai sentito uno psichiatra o uno psicologo dirmi che le relazioni devono essere "per sempre", perché i valori stanno cambiando, e poi perché non è una cosa che decidiamo noi, c'è sempre una certa dose di casualità, e le cose potrebbero non andare secondo i nostri piani, anche se noi ci mettiamo tutto l'impegno del mondo. Infatti nemmeno io condivido la filosofia del "morto un Papa se ne fa un altro" (sarebbe meglio dire la filosofia del "non sono in grado di controllare tutto quello che succede, quindi implicitamente accetto che le cose potrebbero andare in modo diverso da come vorrei"), però in realtà tutti accettano questa possibilità. La risposta a questa paura è quella di non annullare se stessi per l'altra persona, cioè la relazione non deve essere il punto centrale della tua vita, altrimenti finisci sempre per essere il soggetto debole e nel momento in cui la relazione malauguratamente finisce, hai l'impressione di perdere tutto e di perdere anche il senso di te stesso. Ti sto spiegando cose che ho letto per capire meglio come funzionavo io nelle relazioni, ma infatti anche per me queste cose sono difficili da mettere in pratica, perché sono culturalmente abituata al concetto di "famiglia gabbia" e al concetto di "anche se mi tratta male devo restarci insieme perché l'amore è la cosa più importante che esista". Quindi questi concetti apparentemente così puri ti si possono anche ritorcere contro. Infatti ci sono tante relazioni piene di abusi in cui il partner vittima è proprio quello che ha i valori più forti, e nonostante i maltrattamenti non abbandona il persecutore, anzi gli/le trova un sacco di giustificazioni.

Ultima modifica di dystopia; 09-12-2022 a 14:16.
Vecchio 09-12-2022, 14:46   #14
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Io in 10 anni di terapia non ho mai sentito uno psichiatra o uno psicologo dirmi che le relazioni devono essere "per sempre", perché i valori stanno cambiando, e poi perché non è una cosa che decidiamo noi, c'è sempre una certa dose di casualità, e le cose potrebbero non andare secondo i nostri piani, anche se noi ci mettiamo tutto l'impegno del mondo. Infatti nemmeno io condivido la filosofia del "morto un Papa se ne fa un altro" (sarebbe meglio dire la filosofia del "non sono in grado di controllare tutto quello che succede, quindi implicitamente accetto che le cose potrebbero andare in modo diverso da come vorrei"), però in realtà tutti accettano questa possibilità. La risposta a questa paura è quella di non annullare se stessi per l'altra persona, cioè la relazione non deve essere il punto centrale della tua vita, altrimenti finisci sempre per essere il soggetto debole e nel momento in cui la relazione malauguratamente finisce, hai l'impressione di perdere tutto e di perdere anche il senso di te stesso. Ti sto spiegando cose che ho letto per capire meglio come funzionavo io nelle relazioni, ma infatti anche per me queste cose sono difficili da mettere in pratica, perché sono culturalmente abituata al concetto di "famiglia gabbia" e al concetto di "anche se mi tratta male devo restarci insieme perché l'amore è la cosa più importante che esista". Quindi questi concetti apparentemente così puri ti si possono anche ritorcere contro. Infatti ci sono tante relazioni piene di abusi in cui il partner vittima è proprio quello che ha i valori più forti, e nonostante i maltrattamenti non abbandona il persecutore, anzi gli/le trova un sacco di giustificazioni.
In definitiva, di certo non fa piacere a nessuno, perdere una persona con cui ci troviamo bene e insieme alla quale avremmo voluto trascorrere tanto tempo o addirittura l'eternità. Ma essendo questa eventualità possibile e in molti casi parecchio probabile, bisogna per forza accettarla.
Rifiutare tuto questo significa, proprio come hai detto tu, diventare vittime proprio in virtù di questi valori e desideri. Che è in poche parole quello che io ho sempre fatto.
Stanotte, ho sognato la mia oneitis che subiva un furto, un truffa in cui la sua carta di credito veniva svuotata, e restavano su di essa solo 5 euro.
Spulciando tra le varie interpretazioni, perdere denaro significa perdere potere. Forse tale sogno è simbolo del fatto che lei perderà potere su di me, visto che ne aveva davvero tanto. Forse sto trovando una via. Non lo so. Oggi mi sono messo a studiare, qualcosa la sto concludendo...
Vecchio 09-12-2022, 15:08   #15
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Originariamente inviata da Sheev Palpatine Visualizza il messaggio
In definitiva, di certo non fa piacere a nessuno, perdere una persona con cui ci troviamo bene e insieme alla quale avremmo voluto trascorrere tanto tempo o addirittura l'eternità. Ma essendo questa eventualità possibile e in molti casi parecchio probabile, bisogna per forza accettarla.
Rifiutare tuto questo significa, proprio come hai detto tu, diventare vittime proprio in virtù di questi valori e desideri. Che è in poche parole quello che io ho sempre fatto.
Stanotte, ho sognato la mia oneitis che subiva un furto, un truffa in cui la sua carta di credito veniva svuotata, e restavano su di essa solo 5 euro.
Spulciando tra le varie interpretazioni, perdere denaro significa perdere potere. Forse tale sogno è simbolo del fatto che lei perderà potere su di me, visto che ne aveva davvero tanto. Forse sto trovando una via. Non lo so. Oggi mi sono messo a studiare, qualcosa la sto concludendo...
Infatti anche per me è difficile sviluppare questa consapevolezza ed è forse per questo che faccio fatica a stringere legami, perché c'è sempre la paura di essere abbandonati, che non è dovuta agli altri ma è dovuta a miei trascorsi, che al massimo gli altri stanno rievocando inconsapevolmente. Forse gli altri riescono a ricucirsi le ferite più rapidamente e non ci stanno a ragionare per secoli. Può essere che il tuo sogno abbia questo significato, in effetti il denaro potrebbe rappresentare il potere.
Vecchio 09-12-2022, 17:08   #16
Esperto
 

La numero 1 e la numero 5 sono presenti anche nella mia mente.
Ti capisco
Vecchio 09-12-2022, 17:26   #17
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Comunque chi ha le ossessioni deve ricordarsi sempre che "i pensieri non sono fatti", e deve tenere anche conto della tendenza del cervello a cercare conferme su ciò che pensa, quindi se il tuo pensiero iniziale è "gli altri mi trovano sgradevole", automaticamente ti metterai a cercare mille indizi che confermano questo pensiero, e dato che ti stai mettendo d'impegno troverai indizi di sicuro, e il pensiero negativo si rafforzerà (bias di conferma).
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