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22-12-2024, 23:09
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#1
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
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“ La Arendt ritiene che l'atomizzazione sociale e l'alienazione degli individui, caratteristica tipica delle società contemporanee, costituisca il presupposto che rende possibile e favorisce l'instaurazione della forma di governo totalitaria.
Il totalitarismo, secondo la Arendt, porterebbe all'estremo le caratteristiche della società di massa, tra cui l'isolamento e l'intercambiabilità degli individui. Il totalitarismo non pretende solo la subordinazione politica degli individui, ma invade e controlla anche la loro sfera privata.“
Cosa ne pensate? Se aveste per assurdo (?) la possibilità di scegliere, direste sì ad un tale sistema? Se vi dicessero che un solo partito al potere sarebbe in grado di risolvere tutti i vostri problemi e le vostre rogne, accettereste?
(La stessa domanda mi è stata posta di recente in un questionario sulla democrazia. )
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Ultima modifica di cosechenonho; 22-12-2024 a 23:13.
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22-12-2024, 23:11
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#2
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
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22-12-2024, 23:19
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#3
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Esperto
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Originariamente inviata da cosechenonho
Se vi dicessero che un solo partito al potere sarebbe in grado di risolvere tutti i vostri problemi e le vostre rogne, accettereste?
(La stessa domanda mi è stata posta di recente in un questionario sulla democrazia. )
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No. Perché so che me ne risolverebbe alcuni ma me ne creerebbe altri.
Probabile che avrei la cerbiattina di cittadinanza.. bisogna procreare per la prosperità del regime, ma poi lo stesso regime a 50 anni mi manda a combattere con un fucile della prima guerra mondiale contro un paese democratico e decadente che con un solo missile polverizza la mia caserma.. no, non accetto.
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22-12-2024, 23:33
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#4
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Esperto
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Ieri, 00:07
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#5
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Esperto
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Originariamente inviata da Syd90
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Lo penso spesso, insieme a “ma vedi d’annattene!”. Comunque era un topic serio! 🙃
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Ieri, 00:14
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#6
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Esperto
Qui dal: Feb 2023
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Originariamente inviata da cosechenonho
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Me ne vado acida
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Ieri, 00:18
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#7
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Esperto
Qui dal: May 2014
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Ragionavo sul fatto che il totalitarismo non è forse l'origine?
Tralasciando l'analisi sulle società antiche, dico, prima del tempo, quando una legge non esisteva, non si faceva riferimento al soggetto del gruppo più grosso, più scaltro e col bastone più grosso perchè mantenesse una forma di ordine?
Ecco, magari è banale, ma è l'unica cosa dove ciclicamente, nei periodi di crisi, l'uomo torna.
Perchè è più elementare asservirsi che partecipare, se si è sfiancati e si ha paura.
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Ieri, 00:50
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2024
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Quote:
Originariamente inviata da SugarPhobic
Ragionavo sul fatto che il totalitarismo non è forse l'origine?
Tralasciando l'analisi sulle società antiche, dico, prima del tempo, quando una legge non esisteva, non si faceva riferimento al soggetto del gruppo più grosso, più scaltro e col bastone più grosso perchè mantenesse una forma di ordine?
Ecco, magari è banale, ma è l'unica cosa dove ciclicamente, nei periodi di crisi, l'uomo torna.
Perchè è più elementare asservirsi che partecipare, se si è sfiancati e si ha paura.
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Ma i totalitarismi come li conosciamo noi e di cui parla la Arendt, sono un fenomeno tipicamente moderno, sconosciuto agli antichi. Non basta definirlo un sistema autoritario. C'è anche la dimensione ideologica del controllo di ogni aspetto della vita.
L'atomizzazione del vivere, che rendono l'uomo solo e vulnerabile, e l'uso della tecnologia lo rendono un fenomeno non applicabile in passato. Nemmeno la Chiesa cattolica dei secoli dell'Inquisizione, seppure sia andata in una direzione simile, è mai riuscita ad esercitare un controllo come quello per esempio dei regimi nazisti e comunisti.
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Ieri, 00:56
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#9
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Marche
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Originariamente inviata da Mollusco
Ma i totalitarismi come li conosciamo noi e di cui parla la Arendt, sono un fenomeno tipicamente moderno, sconosciuto agli antichi. Non basta definirlo un sistema autoritario. C'è anche la dimensione ideologica del controllo di ogni aspetto della vita...
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Sì, nulla da controbattere, Mollusco.
Calcavo solo l'impronta su come sia una nostra quasi memoria genetica tornare su un percorso circolare che in un modo o nell'altro crei, quando c'è instabiità, forme di governo rigide, che preferiscano l'uso del controllo a quello del consenso.
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Ieri, 11:01
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#10
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
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Originariamente inviata da SugarPhobic
Ragionavo sul fatto che il totalitarismo non è forse l'origine?
Tralasciando l'analisi sulle società antiche, dico, prima del tempo, quando una legge non esisteva, non si faceva riferimento al soggetto del gruppo più grosso, più scaltro e col bastone più grosso perchè mantenesse una forma di ordine?
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Da alcuni libri di antropologia che ho letto pare che nelle società di caccia e raccolta in realtà il "capo" fosse più una figura che coordinava più che comandare, e le cui ambizioni a imporsi erano costantemente tenute a bada dal resto del gruppo, pronto a ridicolizzarlo e abbassargli la cresta. Quindi era un capo diverso da come oggi concepiamo il capo.
Poi sono cose che van prese con le pinze, perché è sempre forte la tendenza a cercare nel primitivo la verità, cioè l'idea che andando indietro nel tempo si può trovare ciò che è più giusto. Inoltre non è nemmeno detto che tutte le società "primitive" funzionassero allo stesso modo.
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Ieri, 11:06
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#11
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,447
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Quote:
Originariamente inviata da cosechenonho
“ La Arendt ritiene che l'atomizzazione sociale e l'alienazione degli individui, caratteristica tipica delle società contemporanee, costituisca il presupposto che rende possibile e favorisce l'instaurazione della forma di governo totalitaria.
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A parte il nazismo in Germania, che è durato 13 anni, il totalitarismo si è imposto in paesi come Italia un secolo fa, Russia zarista, Cina, Cambogia, tutti paesi contadini, a bassa industrializzazione, con una forte cultura tradizionale e arretrati. Nei paesi più industrialmente avanzati e quindi più "atomizzati" il totalitarismo non si è visto.
Poi, certo, ci sono quelli che dicono che oggi viviamo in un totalitarismo anche se non ce ne rendiamo conto, ma giocando in questo modo con le definizioni si finisce per poter dire tutto e il contrario di tutto.
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Ieri, 11:55
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#12
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Intermedio
Qui dal: Jun 2024
Messaggi: 186
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Originariamente inviata da Mollusco
Nemmeno la Chiesa cattolica dei secoli dell'Inquisizione, seppure sia andata in una direzione simile, è mai riuscita ad esercitare un controllo come quello per esempio dei regimi nazisti e comunisti.
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Che in effetti dovrebbero essere gli unici due regimi che l'autrice definisce totalitarsti, escludendo ad esempio il fascismo italiano.
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Ieri, 12:06
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#13
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
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Quote:
Originariamente inviata da 3stm
Che in effetti dovrebbero essere gli unici due regimi che l'autrice definisce totalitarsti, escludendo ad esempio il fascismo italiano.
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Eppure il termine "totalitarismo" si cominciò a usarlo proprio per indicare il fascismo italiano.
Mussolini stesso disse: "La nostra formula è questa: tutto nello Stato, niente al di fuori dello Stato, nulla contro lo Stato".
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Ieri, 12:55
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#14
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Intermedio
Qui dal: Jun 2024
Messaggi: 186
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Credo fosse la sua interpretazione personale del termine, tra l’altro riferito allo stalinismo, più che al comunismo in generale. Forse in relazione all’utilizzo estremo della violenza, essendo lei ebrea.
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Ieri, 13:35
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2024
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
A parte il nazismo in Germania, che è durato 13 anni, il totalitarismo si è imposto in paesi come Italia un secolo fa, Russia zarista, Cina, Cambogia, tutti paesi contadini, a bassa industrializzazione, con una forte cultura tradizionale e arretrati. Nei paesi più industrialmente avanzati e quindi più "atomizzati" il totalitarismo non si è visto.
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E' vero che il totalitarismo ha lasciato immune i paesi più avanzati come quelli anglosassoni di impronta borghese liberale, ma è da discutere che quelli dove si è impiantato come Italia e Russia fossero arretrati come dici tu.
L'Italia quando salì al potere il fascismo era un paese industrializzato in piena regola (anche se non tra i primissimi come Inghilterra, Francia e Germania) tanto che è proprio negli ambienti socialisti e sindacalisti che Mussolini comincia a diffondere le sue idee. Senza contare che le radici illuministe del nostro paese sono piuttosto profonde e antiche, per cui una certa predisposizione del pensiero tecnico e progressista anti-tradizionale c'era già.
La Russia era arretata e molto conservatrice, molto legata alle proprie radici religiose ortodosse, soprattutto nelle campagne, quindi per l'80% della popolazione e il 90% del territorio. Ma nelle due grandi città si era oramai allineata con il resto del continente europeo, e anche qui l'industria aveva preso piede. E il pensiero illuminista, progressista e rivoluzionario non avevano nulla da invidiare a quello dei paesi più avanzati. Poi una volta impostosi a Mosca e San Pietroburgo, il totalitarismo è stato impiantato con la forza anche nelle campagne, che però lo hanno subìto, non è certo nato da loro. E i contadini lo hanno visto come un qualcosa di estraneo, almeno i primi tempi.
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Ultima modifica di Mollusco; Ieri a 13:38.
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Ieri, 15:55
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#16
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Esperto
Qui dal: Sep 2022
Messaggi: 2,103
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Credo che il totalistarismo abbia le sue origini in una particolare situazione oltre che nei presupposti teorici e idelogici (che sono gli scritti di Marx al pari di quelli di Hitler). Le persone cedono al totalistarismo quando si trovano in una condizione di disperazione. Quando in Russia salirono al potere i comunisti era perchè promettevano la fine della guerra. Hitler prese il potere in Germania quando la prima guerra mondiale era stata persa, promettendo di rendere di nuovo grande il paese. Alla base di un regime totalitario quindi c'è sempre la disperazione del popolo causata dal fallimento e dalla crisi della forma di governo precedente. Se ipoteticamente la Nato entrasse in guerra direttamente contro Russia, Cina, Corea del nord e varie autocrazie, tutto dipenderebbe dall'esito. Ossia se la Nato perdesse, ecco che i popoli occidentali disperati sarebbero pronti ad accettare nuovi regimi. Al contrario se vincesse la Nato sarebbero gli altri paesi a destituire i loro dittatori, come accadde in italia con la fine del fascismo in cui Mussolini venne massacrato. Se un popolo è spinto alla disperazione la forma di governo cambia. A fare la differenza è semplicemente la vittoria, perchè la maggior parte della gente vuole semplicemente stare sul carro del vincintore, senza alcun interesse nè per le ideologie nè per tutto il resto
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Ieri, 17:05
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#17
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Marche
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
....Poi sono cose che van prese con le pinze, perché è sempre forte la tendenza a cercare nel primitivo la verità, cioè l'idea che andando indietro nel tempo si può trovare ciò che è più giusto...
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Ma ne convengo assolutamente, solo più che verità, mi aspetterei di trovare qualcosa di più semplice, più istintivo, perchè è proprio nelle origini che magari non esistevano le condizioni sociali per temporeggiare.
E usando la logica di oggi magari credere che un regime di forza bruta, che chiude, sia più "sicuro" (ecco, non sono riuscito a trasmettere la precareità e la sottile vena di paura sempre presente, suppongo, in molti di loro) non è un ragionamento così distante dai miei percorsi mentali. Per sentirmi al sicuro.
Poi comprendo che sto ragionando col mio cervello di oggi, e magari di essere anche leggermente OT, quindi lascio il passo a chi è capace di argomentare meglio di me.
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Ieri, 18:39
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2024
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
Da alcuni libri di antropologia che ho letto pare che nelle società di caccia e raccolta in realtà il "capo" fosse più una figura che coordinava più che comandare, e le cui ambizioni a imporsi erano costantemente tenute a bada dal resto del gruppo, pronto a ridicolizzarlo e abbassargli la cresta. Quindi era un capo diverso da come oggi concepiamo il capo.
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Infatti da queste parti vige un po' il mito pseudo-evoluzionistico del "maschio alfa" nelle società primitive, maschio-alfa che probabilmente non è mai esistito o quantomeno non è documentato.
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