Salve a tutti, sono Carlo.
E’ da un po’ di tempo che vi seguo e leggo, ho pianto spesso nel ritrovarmi nelle vostre parole.
Ora mi son deciso ad esporvi (eccolo il mio incubo peggiore) la mia storia.
Son più di 20 anni che son “consapevole” di avere qualcosa di diverso dagli altri, di avere delle mancanze e del non riuscire ad uscirne. Non voglio raccontarvi ogni particolare di questi 20 anni, tanto sono le solite sconfitte e rinunce. Rinunce che mi hanno portato a perdere tutto quanto mi ruotava a torno. Avete presente un buco nero? Credo che la mia malattia (penso di essere affetto da DEP+socio fobia) sia un buco nero che in tutti questi anni abbia assorbito tutto quanto: amicizie, amori, divertimento, lavoro, salute…voglia di vivere la vita in tutta la sua bellezza.
Ho 32 anni e per 30 di questi non sono mai riuscito ad avere un rapporto amoroso (neanche sessuale se vogliamo essere precisi
) o stabilire amicizie con cui condividere (ecco un’altra mia lacuna) anche una semplice bevuta. Son sempre stato il solitario della situazione e la bugia più grande stava nel saper “stare bene con me stesso”. Ho sempre creduto che sarei rimasto così a vita, che nessuna si sarebbe mai innamorata di me, in pratica lo stesso timore che hanno molti di voi. Due anni fa, nell’Agosto del 2007, un mio amico che abita lontano da me (io Sardegna, lui Bologna), venne in ferie e mi invitò ad uscire con lui ed un’amica. Lei la conobbi già 10 anni fa, ma fu una conoscenza superficiale. Cmq lq vidi contenta di vedermi, scambiammo due parole due (non so costruire dialoghi duraturi e costruttivi, solo frasi telegrafiche e sterili) e mi lanciai nel mio sport preferito: ascoltare e lasciar parlare gli altri. Quindi perché non la solita domanda: e tu che hai combinato in questi 10 anni? Lei girò il mondo, era sempre stata una donna libera, senza paure, corteggiata da chiunque, con mille doti, con una cultura invidiabile, aveva avuto un bellissimo bimbo e stava uscendo da un tremendo e fallimentare matrimonio. Secondo voi, uno che aveva sempre coltivato il suo senso di inferiorità, e la sua autostima era sempre ben sotterrata, che possibilità si dava di fronte ad una ragazza del genere? ZERO, SOTTO ZERO!
Eppure quella notte qualcuno lassù decise che era il momento di darmi una possibilità. Lei si dimostrava interessata e teneva a saperne di più sulla mia vita. “Quale vita?” “Cosa cavolo le racconto, io che una vita non l’ho mai avuta?”. Mi inventai qualche storia, ma come sempre il mio essere sfuggente e vago mi fanno apparire per quello che non sono. Alla fine mi chiesero se fossi gay!!
Capite? Abbiamo (scusate se utilizzo il plurale) uno modo di esporci talmente distorto e poco chiaro che ci mostra, appunto, in maniera distorta e ambigua.
Cmq la serata continuò con il suo interesse nei miei confronti, tanto che mi chiese se il giorno dopo sarei voluto andare al mare con loro. Indovinate quale fu la mia risposta? “No guarda, ho degli impegni etc. etc.”. Nonostante la sua insistenza le mie bugie la fecero desistere e mi salutò. Dopo due giorni doveva ripartire per Firenze.
Continuai a pensarla per giorni e giorni e mi decisi a spedirle un pacco regalo con dei cd musicali all’interno. Conoscevo i suoi gusti ed in buona parte erano identici ai miei, quindi non potevo sbagliare. Per lei fu un gran bel regalo in un momento difficile, mi chiamò al telefono (un’altra delle mie paure più grandi) e mi disse che quella volta fui uno stupido (ma và?), che lei ci tentò con me spudoratamente ma io Mr. Legno Massiccius non l’avrei notata neanche fosse stata nuda. La realtà era ben diversa e tutti sappiamo qual è.
In quella stessa telefonata mi disse che voleva scappare via da Firenze, doveva assolutamente andare via dal suo ex-marito geloso e possessivo. Voleva rientrare nel suo paese (anche lei è sarda) col suo bambino, ma non aveva la possibilità economica per farlo. Quello fu il punto cruciale di tutta la storia, il punto in cui io, per la prima volta, tirai fuori un po’ di palline e feci l’uomo. Le dissi di non mettersi problemi, l’avrei aiutata io, non doveva preoccuparsi di niente. Non avevo secondi fini, la cosa andava fatta, punto e basta. Detto, fatto. Nell’Ottobre del 2007 lei poté finalmente tornare in Sardegna, dove tanto aveva desiderato stare.
Lo stesso giorno fui invitato a casa sua perché lei voleva assolutamente passare il fine settimana con me. Ora immaginate la scena, per anni mi beccai tanti no e tante volte rinunciai, quando finalmente sapevo che qualcuna era veramente interessata a me avevo ugualmente paura perché non avevo nulla da darle e tanto meno ad una che la vita l’aveva vissuta in pieno. Un incubo. Dopo varie scuse non potevo più inventarmi bugie e la sera di un Sabato andai a cena da loro. Mi sentivo di merda, ero debole, tremante, non sapevo proprio cosa fare, eppure quando mi aprì la porta e mi accolse col bimbo e con tutto il calore possibile con una frase che sempre mi rimarrà impressa “Ecco il mio angelo”, la abbracciai per un paio di minuti. Si, il ghiaccio era rotto, ma il problema di fondo no: la paura di come gestire il tutto. Dovevo fare qualcosa per non fare la statua immobile, quindi mi misi a scaricare la macchina, così evitavo di stare troppo vicino a lei e fare scena muta. Probabilmente la mia paura più grande è che gli altri riconoscano il mio problema, quindi meno mi metto in mostra, meglio è.
La cena andò benino, lei era felice sembrava non le interessasse il mio silenzio imbarazzante. La cosa che mi salvava e che sempre mi ha tenuto a galla e una certa ironia e auto-ironia che utilizzo come maschera. Una volta che portò il bimbo a nanna arrivò il momento cruciale anche per me, rimanemmo un po’ a parlottare del nulla ma la questione era: ora che debbo fare? I dubbi li eliminò lei, mi chiese se volevo restare a dormire li…risposi dopo una decina di sec. con un impercettibile si. Andammo nella sua stanza, tremavo tutto ma non lo davo a vedere, cercavo di scacciare via i soliti demoni della paura e partimmo, senza neanche accorgercene in una lunga, passionale, dolcissima notte d’amore. Sinceramente della prima volta non ricordo nulla, ricordo solo i preliminari e sono una cosa che colpirono anche lei. Mi disse spesso che una persona così dolce non l’aveva mai incontrata, che molti uomini vogliono subito arrivare al dunque senza curarsi di quanto importanti siano le prime fasi. Le volte successive fu anche meglio…non voglio descrivere l’atto azione per azione, ma vorrei dirvi che si tratta di una cosa che viene spontanea, naturale, ma n mano che ci conoscevamo lei rimaneva sempre più sbalordita. Aveva avuto molte esperienza ma diceva che avevo qualcosa di speciale che in altri non aveva mai trovato. Il modo di accarezzarla, di sfiorarle i seni. Credo che chi sia rimasto per un tempo lunghissimo senza poter donare il proprio amore, sviluppi una sensibilità particolare e l’accumulo di amore, poi, lo riversi tutto quando appena gliene viene presentata l’occasione. In effetti ho amato questa ragazza più di quanto abbia mai amato me stesso ed ogni volta sentivo il bisogno di darle il massimo.
In questi due anni di storia son cresciuto molto, però non sono mai riuscito a parlarle di questo mio problema. Provavo ad accennare qualcosa, ma veniva presa per la solita timidezza e per il fatto che avevo poca esperienza. La storia è durata due anni, tra altissimi e bassissimi, ed è appena terminata, sono a pezzi. I motivi sono molteplici, ma per lo più sono legati alle mie stupide paure. I primi tempi andava tutto bene, uscivamo poco e ci divertivamo insieme col bimbo, i problemi son sorti quando ha iniziato a crearsi una schiera di amici che poi logicamente dovevo frequentare anch’io. Lei è una che nel socializzare vincerebbe tutti quanti, ci sa fare, quindi gli amici erano a valanghe. Potete immaginare come era il mio stato d’animo. Ho lottato perché non volevo perderla, ma alla fine hanno vinto le mie paure ed ho mandato tutto all’aria. Evitavo di uscire, mi fingevo malato etc. etc. Si, son stato io a non voler continuare ed oggi ne soffro come un cane.
La chiudo qua, non voglio tediarvi oltre.
Ma ora BASTA, BASTA!! Son stanco ed ho deciso di mettermi in contatto con una psicoterapeuta e cercare di sconfiggere questo male. Non permetterò più che questa bestia mi faccia perdere amori, amicizie e quant’altro.
Un abbraccio a tutti.
Scusate la lunghezza e la confusione del mess, ma oggi mi sento un fiume in piena.