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Originariamente inviata da Maximilian74
A differenza di quello che probabilmente ti diranno alcuni, io mi limito a dire che ti capisco benissimo.
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Grazie, leggendo le risposte nel topic di un altro utente penso di capire cosa intendi.
Mi dispiace.
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Originariamente inviata da ~~~
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Il problema è non avere una prospettiva davanti, non riuscire a guardare oltre l'ostacolo nel presente anche solo con l'immaginazione perché è tutto offuscato. Non guardo avanti, non so cosa fare.
Con i farmaci ho un rapporto non fatto di esperienze positive, quindi per questo preferisco evitare.
Questo rifiuto, il crogiolarsi in sé stesso, rende difficile proseguire. Chiedere aiuto è difficile per me, temo di essere giudicato, pure da uno psichiatra.
Vorrei riuscire a sentire qualcosa di diverso oltre l'odio verso me stesso, ma pure se sto da solo, in una giornata neutra, è onnipresente questo odio.
Cerco soddisfazioni ma non trovo nulla, non riesco a sentire nulla.
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Originariamente inviata da faria
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Questi due fanno i salti mortali per deresponsabilizzarsi di ciò che io sono oggi.
Alcune cose spiegano il loro comportamento. Uno di questi due è narcisista.
Ho tentato in passato una cosa del genere (senza scrivere qui sul forum) di documentare le mie sedute con lo psichiatra, non ci riuscivo se non in modo tremendamente vago. Ma notavo che non si proseguiva in modo significativo, si raggiungevano solo delle conclusioni, delle idee.
Ne ho cambiati troppi, di psichiatri, psicologi, ma non è mai servito a niente. Hanno anche peggiorato, è dall'infanzia che vado appresso a queste persone.
Qui pensavano che bastava chiuderti da bambino con uno psichiatra in una stanza d'ospedale, ma da lì è iniziata solo una discesa a spirale.
Ho ricevuto solo etichette su etichette da parte di queste persone, che mi hanno dato addosso senza alcuna tregua.
Nonostante questo, loro erano gli unici con cui parlare. A scuola le maestre mi trattavano uno schifo, a casa lo stesso fra le urla, solo litigi e una famiglia inesistente.
I professionisti hanno solo ascoltato e mai fatto nulla, criticando me perché stavo lì fermo impalato senza agire.
Ma di certo loro non erano tanto meglio, a dirmi cose di cui ero già a conoscenza.
Blocchi a livello emotivi ci sono, tantissimi. E sulle capacità cognitive non so, sinceramente. Non mi sento così funzionante, o intelligente.
Alla fine poi cresci ma ti porti lo stesso qualcosa dentro.
Non lasci mai completamente indietro queste cose e alla mia età è imbarazzante essere così ancorato al passato.
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Originariamente inviata da Alakazam
Neanche una casa in condivisione?
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No, non credo.
Poi non sarei in grado di condividere ciò con qualcuno che non conosco.
E anche lì temo solo di risultare un peso.
Vi ringrazio per le risposte, mi dispiace se non ho risposto in modo accettabile. Perdonate la fretta che si può percepire dal messaggio e la confusione generale, oggi non è una giornata tranquilla e non mi sento particolarmente lucido.