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Vecchio 10-10-2014, 18:23   #1
Principiante
 

Chiedo un consiglio sulla mia situazione personale, oppure di condividere con eventuali vostre analoghe.

In sintesi:

Mio padre aveva posto un veto sulla mia nascita, perchè non si riteneva pronto, perchè mancava un legame profondo con mia madre, e mancava una casa in comune. Mia madre è stata in grado di rimanere ugualmente incinta, cosa dovuta secondo lui all'applicazione di una "tecnica da donne". Alchè lui volle forzare l'aborto, e al rifiuto rese chiaro che alla mia nascita la loro relazione sarebbe finità. Così fu, ed io andai a casa di mia nonna con mia madre.

A due settimane dalla nascita tuttavia lui le chiese di tornare a casa sua, perchè "disperato dal non potermi vedere tutto il giorno". Dopo altre due settimane decide di mandare via di casa mia madre perchè "volevo stare con te, non con lei". Mia madre mi prende e per 4 mesi sparisce. Alchè mio padre lascia un esposto in tribunale, e alla fine del contenzioso venni affidato a lei, con diritto divisita che dopo poco si è trasformato in "dovere di visita" da parte mia; sono diventato così uno dei "bambini con la valigia". Non so niente a parte questo, che ho "estratto" a forza dai soggetti. I ricordi partono da 7-9 anni.

Crebbi ed iniziai ad avere problemi: una specie di lieve ritardo mentale, modi di comportarsi e di comunicare abnormi, assenza totale di igiene personale, e vissuto scolastico "traumatico": avete presente essere il bersaglio dei bulli e non bulli di ogni classe, e non avere nessuno oltre se stessi a casa o fuori che sia?). Nessuno ha mai alzato un dito, fosse una volta sola. Al ritorno mi aspettava il "controllo diario" da parte di "mamma" e di sua sorella. Ho fatto le superiori in 7 anni ma alla fine sono uscito. Ad oggi (28 anni) non ho lavorato un'ora, e ho più di un problema a farlo. Mi sono iscritto al primo anno di ingegneria, ma vado avanti a stento. Sono tormentato tutto il tempo.

In sostanza credo di vivere per vendicarmi. Non voglio migliorare, ed è solo per farli sentire in colpa. Sogno spesso di uccidermi per danneggiarli. Voglio rovinarli dall'interno della loro anima, togliergli tutti i momenti di gioia, vederli distrutti moralmente e finanziariamente. Mi allieto nel pensiero di vederli invecchiare ed ammalarsi. I loro soldi e le loro vite sono mie. Questo è quello che sento, dacchè mi ricordi, da quando avevo 13-14 anni. Non so spiegarmi la sorgente di un rancore del genere, infatti avete visto che ho provato a scavare nel passato, ma non riesco lo stesso a darmene una ragione. C'è qualcosa di "grosso" che non va in me.

Devo aggiungere che si tratta di due psichiatri, di cui uno in pensione, e che ritengo piuttosto compromesse in quanto a salute mentale. Lui potrebbe essere descritto come un egoista patologico, o un ego-maniaco. Lei, come sua sorella è una bugiarda cronica, falsa, disonesta, scorretta, manipolatrice.

Potreste dire con franchezza cosa ne pensate? Sono ingiusto, egoista? Ho appena iniziato una terapia breve-strategica (scuola di Arezzo).
Vecchio 10-10-2014, 18:38   #2
Esperto
L'avatar di lizbon
 

mi sembra ovvia l' origine del tuo rancore, vuoi far sentire in colpa loro come loro hanno fatto sentire in colpa te di essere un figlio non voluto sballottandoti avanti e indietro come un pacco postale...vuoi ripagarli con la stessa moneta...e' come se volessi punirli dicendo " voi non mi avete voluto e io non voglio migliorare...non vi meritate un figlio ma visto che esisto vi meritate solo un figlio con dei problemi seri"
pero' non mi e' chiaro un punto...i tuoi genitori sono due psichiatri

Ultima modifica di lizbon; 10-10-2014 a 18:42.
Vecchio 10-10-2014, 19:03   #3
Principiante
 

Voglio farli sentire in colpa, si... ma vorrei solo che dicessero "Scusa. Adesso, di cosa hai bisogno?". Invece cosa fanno, riversano ogni responsabilità su di me. "Non avevi voglia di studiare", "ti abbiamo viziato", "take it easy", "vai da uno psicoanalista". Il mio senso di giustizia ha toccato il limite, blocca tutto. Vorrei affrancarmi una volta per tutte ma non riesco. Mi vergogno un po a dire che comunque mia madre mi finanzia (300 euro al mese più affitto e bollette pagate).
Vecchio 10-10-2014, 19:46   #4
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Voglio farli sentire in colpa, si... ma vorrei solo che dicessero "Scusa. Adesso, di cosa hai bisogno?". Invece cosa fanno, riversano ogni responsabilità su di me. "Non avevi voglia di studiare", "ti abbiamo viziato", "take it easy", "vai da uno psicoanalista". Il mio senso di giustizia ha toccato il limite, blocca tutto. Vorrei affrancarmi una volta per tutte ma non riesco. Mi vergogno un po a dire che comunque mia madre mi finanzia (300 euro al mese più affitto e bollette pagate).
Tuo padre non ti finanzia?
A mio parere dovrebbe farlo anche lui.
Forse "scusa" e "di cosa hai bisogno?" te lo potrebbero anche dire ma non aspettarti che possano mai darti ciò di cui hai bisogno. Se non ci sono riusciti in 27 anni non vedo come potrebbero farlo ora che non sei più un bimbo.
Se pensi di punirli ammazzandoti chiediti anche se soffrirebbero o si sentirebbero in colpa quanto te ora. Ho visto con i miei occhi genitori fottersene in privato, in pubblico tante scene, anche "dopo".
Se non stanno male quanto te, vedendo quanto soffri ed hai sofferto, chi ti assicura che soffrirebbero e si incolperebbero come tu faresti al posto loro??
Io ti auguro che il tuo odio autolesionista passi, prima o poi, danneggia te principalmente, so che non si può scegliere di non essere autolesionista, quindi mi limito a sperare.
Vecchio 10-10-2014, 20:07   #5
Principiante
 

Grazie. Ho una cosa con me - un piccolo capitale che mi sono fatto in borsa negli anni passati. E' possibile che nei prossimi giorni/settimane faccia un blitz e mi compri un monolocale da qualche parte, e mi metta a cercare un lavoro part time (tipo mcdonalds). Ne parlo con la psico.

Ultima modifica di petn; 10-10-2014 a 23:26.
Vecchio 10-10-2014, 20:21   #6
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Grazie. Ho una cosa con me - un piccolo capitale che mi sono fatto in borsa negli anni passati. E' possibile che nei prossimi giorni/settimane faccia un blitz e mi compri un monolocale da qualche parte, e mi metta a cercare un lavoro part time (tipo mcdonalds). Ne parlo con la psico.
Per me avere la mia tana ha rappresentato una svolta, in bocca al lupo!
Anche l'analisi mi giova, certo è una strada lunga e scivolosa tutta in salita.
Vecchio 10-10-2014, 20:27   #7
Esperto
 

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Chiedo un consiglio sulla mia situazione personale, oppure di condividere con eventuali vostre analoghe.

In sintesi:

Mio padre aveva posto un veto sulla mia nascita, perchè non si riteneva pronto, perchè mancava un legame profondo con mia madre, e mancava una casa in comune. Mia madre è stata in grado di rimanere ugualmente incinta, cosa dovuta secondo lui all'applicazione di una "tecnica da donne". Alchè lui volle forzare l'aborto, e al rifiuto rese chiaro che alla mia nascita la loro relazione sarebbe finità. Così fu, ed io andai a casa di mia nonna con mia madre.

A due settimane dalla nascita tuttavia lui le chiese di tornare a casa sua, perchè "disperato dal non potermi vedere tutto il giorno". Dopo altre due settimane decide di mandare via di casa mia madre perchè "volevo stare con te, non con lei". Mia madre mi prende e per 4 mesi sparisce. Alchè mio padre lascia un esposto in tribunale, e alla fine del contenzioso venni affidato a lei, con diritto divisita che dopo poco si è trasformato in "dovere di visita" da parte mia; sono diventato così uno dei "bambini con la valigia". Non so niente a parte questo, che ho "estratto" a forza dai soggetti. I ricordi partono da 7-9 anni.

Crebbi ed iniziai ad avere problemi: una specie di lieve ritardo mentale, modi di comportarsi e di comunicare abnormi, assenza totale di igiene personale, e vissuto scolastico "traumatico": avete presente essere il bersaglio dei bulli e non bulli di ogni classe, e non avere nessuno oltre se stessi a casa o fuori che sia?). Nessuno ha mai alzato un dito, fosse una volta sola. Al ritorno mi aspettava il "controllo diario" da parte di "mamma" e di sua sorella. Ho fatto le superiori in 7 anni ma alla fine sono uscito. Ad oggi (28 anni) non ho lavorato un'ora, e ho più di un problema a farlo. Mi sono iscritto al primo anno di ingegneria, ma vado avanti a stento. Sono tormentato tutto il tempo.

In sostanza credo di vivere per vendicarmi. Non voglio migliorare, ed è solo per farli sentire in colpa. Sogno spesso di uccidermi per danneggiarli. Voglio rovinarli dall'interno della loro anima, togliergli tutti i momenti di gioia, vederli distrutti moralmente e finanziariamente. Mi allieto nel pensiero di vederli invecchiare ed ammalarsi. I loro soldi e le loro vite sono mie. Questo è quello che sento, dacchè mi ricordi, da quando avevo 13-14 anni. Non so spiegarmi la sorgente di un rancore del genere, infatti avete visto che ho provato a scavare nel passato, ma non riesco lo stesso a darmene una ragione. C'è qualcosa di "grosso" che non va in me.

Devo aggiungere che si tratta di due psichiatri, di cui uno in pensione, e che ritengo piuttosto compromesse in quanto a salute mentale. Lui potrebbe essere descritto come un egoista patologico, o un ego-maniaco. Lei, come sua sorella è una bugiarda cronica, falsa, disonesta, scorretta, manipolatrice.

Potreste dire con franchezza cosa ne pensate? Sono ingiusto, egoista? Ho appena iniziato una terapia breve-strategica (scuola di Arezzo).


Hai TUTTA la mia simpatia, solidarietà e comprensione

Ho molti anni più di te, e sto cominciando ora a lasciare scorrere via odio e rancore

Credimi... Quello che provi fa male solo a te stesso. Il tuo corpo e la tua mente hanno come una materia oscura dentro, devi lottare contro di essa

Si fottano quei pezzi di merda che ti hanno rovinato

Genitori? Vadano al diavolo e brucino, non è affar tuo

La sola vendetta che devi cercare, è quella di vivere una vita serena, non potresti fare oltraggio peggiore a chi ti ha fatto del male

Fare del male a certa gente, li aiuta ad espiare le loro colpe

Trova la pace e la serenità, allora si che diventeranno matti, fidati
Vecchio 10-10-2014, 20:46   #8
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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio

Trova la pace e la serenità, allora si che diventeranno matti, fidati
Verissimo, secondo me in certe famiglie, che magari lo sono anche solo biologicamente, ci deve essere qualcuno che ricopra il ruolo di "matto", "pecora nera" etc., se il designato se ne tira fuori escono le patologie degli altri membri, per questo inconsciamente cercano di fartici restare in quel ruolo, per sentirsi sani.
Io ho dovuto ricoprire un ruolo ancora più schizzofrenico, "la fonte di tutti i nostri problemi" ufficialmente, "padre, madre, migliore amica, amico per la pelle, capofamiglia, consigliere" ufficiosamente ed in tutte quelle situazioni in cui non si aveva la capacità/voglia di assumersi le responsabilità decisionali o la fatica materiale del proprio ruolo familiare.
Vecchio 10-10-2014, 21:10   #9
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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
Hai TUTTA la mia simpatia, solidarietà e comprensione

Ho molti anni più di te, e sto cominciando ora a lasciare scorrere via odio e rancore

Credimi... Quello che provi fa male solo a te stesso. Il tuo corpo e la tua mente hanno come una materia oscura dentro, devi lottare contro di essa

Si fottano quei pezzi di merda che ti hanno rovinato

Genitori? Vadano al diavolo e brucino, non è affar tuo

La sola vendetta che devi cercare, è quella di vivere una vita serena, non potresti fare oltraggio peggiore a chi ti ha fatto del male

Fare del male a certa gente, li aiuta ad espiare le loro colpe

Trova la pace e la serenità, allora si che diventeranno matti, fidati
Grazie, e, mi ricordo a proposito una frase che si dice girasse in una chiesa protestante negli USA: "Ama il tuo nemico, lo farai diventare matto".

Una cosa che mi fa incazzare è che soffro di dolore cronico (lieve-moderato) alla schiena che può esplodere in caso di stare troppo in piedi, o seduto, ho dificoltà relative a studiare per esempio, dopo un pò mi devo stendere da qualche parte x forza di cose. Ci vivo benissimo lo stesso, però, avrei qualche problema a lavorare 8-10 ore di fila... dipende dal lavoro ma sapete che di questi tempi il mercato è saturo. Per questo faccio ingegneria, che è un titolo spendibile che spero mi dia accesso a lavori un pò flessibili e insomma non da catena di montaggio. Se non fosse per quello già lavorerei full-time, e dei problemi sociali non mi frega niente.

Sono problemi del 1° mondo lo so, ma le persone in questione continuano a pensare che io mi stia lamentando eccessivamente, minimizzano, cambiano discorso... Sapete cosa faccio, faccio ingegneria e provo a mettercela tutta, poi si vede. La matematica mi piace. Se devo farmi fuori sarà col titolo di ingegnere in tasca... non posso darla vinta senza essermi dato una possibilità.

Cmq grazie a tutti, mi sento già meglio.
Vecchio 10-10-2014, 21:24   #10
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Non mi sembra affatto che ci sia qualcosa di patologico.
La cosa importante è non danneggiare sé stessi con l'odio e parlarne in terapia sfogandosi.

Ultima modifica di Weltschmerz; 10-10-2014 a 21:31.
Vecchio 10-10-2014, 21:39   #11
Esperto
 

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Grazie, e, mi ricordo a proposito una frase che si dice girasse in una chiesa protestante negli USA: "Ama il tuo nemico, lo farai diventare matto".

Una cosa che mi fa incazzare è che soffro di dolore cronico (lieve-moderato) alla schiena che può esplodere in caso di stare troppo in piedi, o seduto, ho dificoltà relative a studiare per esempio, dopo un pò mi devo stendere da qualche parte x forza di cose. Ci vivo benissimo lo stesso, però, avrei qualche problema a lavorare 8-10 ore di fila... dipende dal lavoro ma sapete che di questi tempi il mercato è saturo. Per questo faccio ingegneria, che è un titolo spendibile che spero mi dia accesso a lavori un pò flessibili e insomma non da catena di montaggio. Se non fosse per quello già lavorerei full-time, e dei problemi sociali non mi frega niente.

Sono problemi del 1° mondo lo so, ma le persone in questione continuano a pensare che io mi stia lamentando eccessivamente, minimizzano, cambiano discorso... Sapete cosa faccio, faccio ingegneria e provo a mettercela tutta, poi si vede. La matematica mi piace. Se devo farmi fuori sarà col titolo di ingegnere in tasca... non posso darla vinta senza essermi dato una possibilità.

Cmq grazie a tutti, mi sento già meglio.


Per il dolore alla schiena, se cronico, potresti aver diritto all 'invalidità, in futuro pensaci può aiutare a trovare lavoro più adatto a te e ti garantirebbe qualche giorno di riposo, quando proprio non riusciresti ad andarci
Vecchio 10-10-2014, 22:16   #12
Esperto
L'avatar di linea77
 

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Chiedo un consiglio sulla mia situazione personale, oppure di condividere con eventuali vostre analoghe.

In sintesi:

Mio padre aveva posto un veto sulla mia nascita, perchè non si riteneva pronto, perchè mancava un legame profondo con mia madre, e mancava una casa in comune. Mia madre è stata in grado di rimanere ugualmente incinta, cosa dovuta secondo lui all'applicazione di una "tecnica da donne". Alchè lui volle forzare l'aborto, e al rifiuto rese chiaro che alla mia nascita la loro relazione sarebbe finità. Così fu, ed io andai a casa di mia nonna con mia madre.

A due settimane dalla nascita tuttavia lui le chiese di tornare a casa sua, perchè "disperato dal non potermi vedere tutto il giorno". Dopo altre due settimane decide di mandare via di casa mia madre perchè "volevo stare con te, non con lei". Mia madre mi prende e per 4 mesi sparisce. Alchè mio padre lascia un esposto in tribunale, e alla fine del contenzioso venni affidato a lei, con diritto divisita che dopo poco si è trasformato in "dovere di visita" da parte mia; sono diventato così uno dei "bambini con la valigia". Non so niente a parte questo, che ho "estratto" a forza dai soggetti. I ricordi partono da 7-9 anni.

Crebbi ed iniziai ad avere problemi: una specie di lieve ritardo mentale, modi di comportarsi e di comunicare abnormi, assenza totale di igiene personale, e vissuto scolastico "traumatico": avete presente essere il bersaglio dei bulli e non bulli di ogni classe, e non avere nessuno oltre se stessi a casa o fuori che sia?). Nessuno ha mai alzato un dito, fosse una volta sola. Al ritorno mi aspettava il "controllo diario" da parte di "mamma" e di sua sorella. Ho fatto le superiori in 7 anni ma alla fine sono uscito. Ad oggi (28 anni) non ho lavorato un'ora, e ho più di un problema a farlo. Mi sono iscritto al primo anno di ingegneria, ma vado avanti a stento. Sono tormentato tutto il tempo.

In sostanza credo di vivere per vendicarmi. Non voglio migliorare, ed è solo per farli sentire in colpa. Sogno spesso di uccidermi per danneggiarli. Voglio rovinarli dall'interno della loro anima, togliergli tutti i momenti di gioia, vederli distrutti moralmente e finanziariamente. Mi allieto nel pensiero di vederli invecchiare ed ammalarsi. I loro soldi e le loro vite sono mie. Questo è quello che sento, dacchè mi ricordi, da quando avevo 13-14 anni. Non so spiegarmi la sorgente di un rancore del genere, infatti avete visto che ho provato a scavare nel passato, ma non riesco lo stesso a darmene una ragione. C'è qualcosa di "grosso" che non va in me.

Devo aggiungere che si tratta di due psichiatri, di cui uno in pensione, e che ritengo piuttosto compromesse in quanto a salute mentale. Lui potrebbe essere descritto come un egoista patologico, o un ego-maniaco. Lei, come sua sorella è una bugiarda cronica, falsa, disonesta, scorretta, manipolatrice.

Potreste dire con franchezza cosa ne pensate? Sono ingiusto, egoista? Ho appena iniziato una terapia breve-strategica (scuola di Arezzo).
Mi ritrovo in alcuni punti che personalmente risolvero' con un professonista. Secondo me sei stato vago. Non puoi esprimere una vita di sofferenze in una pagina. Se non hai le idee chiare come potresti chiedere aiuto o almeno un confronto? Spiegati XD
Vecchio 10-10-2014, 22:19   #13
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Io non odio i genitori ora, per fortuna che ce li ho ancora......però preferisco non pensare agli anni in cui avrei avuto bisogno della loro presenza, del loro affetto e dei loro insegnamenti anni in cui non c'erano proprio.li vedevo ogni tanto... e se penso come hanno gestito una separazione

Ultima modifica di Wolferstein; 10-10-2014 a 22:23.
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