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Vecchio 26-06-2018, 14:02   #1
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Mi sento a un punto cieco


• Ho una personalità debole che mi porta a vivere con costrizione situazioni normali
• La labilità dei miei confini mi rende troppo permeabile all'altro causandomi una sensazione negativa e straniante di perdita del sé
• Ho paura di ferire gli altri / di essere dannosa se cerco di sottrarmi alla sensazione di subire una situazione
• In più: la mia introversione è troppo spinta? Cioè, poi diventa difficile distinguere fra introversione e affaticamento nello stare con gli altri per via della debolezza, ma delle volte mi sembra di sentire che l'introversione è una maniera di come io percepisco il mondo e gli stimoli e non solo una questione di ansia sociale ed insicurezza, ma in effetti è troppo difficile distinguere bene.



Se dicessi queste cose a un piscologo, cosa mi direbbe? Che devo lavorare sulla autostima? Che devo diventare più forte?
Sì ma come?



[Chiedo scusa se apro una discussione simile ad altre che avevo già aperto, è solo che mi sento intrappolata e una volta che sono arrivata a questo “punto” non so cosa fare...]
Vecchio 26-06-2018, 14:17   #2
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Originariamente inviata da zucchina Visualizza il messaggio
hai mai avuto amicizie in cui esprimevi verbalmente queste sensazioni e si trovava insieme una soluzione che permetteva di andare avanti?
Sì, ma la soluzione non riesco a trovarla... : (
Vecchio 26-06-2018, 14:24   #3
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non definerei il tuo carattere "debole" per queste motivazioni. ma questo senso di costrizione lo senti anche mentre stai facendo qualcosa che ti piace e lo provi sempre? non so se è quello che intendi tu ma a me capita qualcosa del genere, tipo mi sento irritabile e poco spontanea quando sono un po' depressa oppure sono con gente di cui non mi interessa o voglio solo farmi i fatti miei perché ho già parlato troppo e devo staccare la spina... praticamente l'80% della giornata
Vecchio 26-06-2018, 15:18   #4
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Prova ad andarci,da questo psicologo...
Vecchio 26-06-2018, 15:56   #5
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Originariamente inviata da claire Visualizza il messaggio
Prova ad andarci,da questo psicologo...
Sono stata da diversi psicologi... Mi pare che la loro convinzione sia che l'autostima si rinforzi tramite il rapporto con il terapeuta...
Ma io non ho voglia di spendere soldi per migliorarmi l'autostima, sinceramente.
Cioè sta autostima devo pagarla a botte di settanta euro?

Cioè qual è il percorso terapeutico per rafforzare la personalità?

Poi, lasciando perdere la psicoterapia, ipotizziamo che per rafforzare la personalità io debba attraversare un periodo in cui sono aggressiva, rifiutante, scostante, isterica etc., perché boh, per compensare con una reazione estrema lo stato di prostrazione in cui io mi trovo (non per colpa degli altri), magari non sarebbe sostenibile in termini di costi e benefici, o magari ne uscirei più isolata di prima perché ormai etichettabile come isterica pazza e stronza, unito al fatto che ferirei persone che non mi hanno fatto nulla rischiando di creare danni a loro e a me stessa di riflesso per via dei sensi di colpa e di conflitti e perché poi avrei anche io un'idea pessima di me

Per questo fin'ora ho scelto l'isolamento, perché è il male minore, ma non sono isolata completamente, sto coi famigliari, vedo i parenti, e oltre a questo non è nemmeno quello che voglio, l'isolamento, vorrei solo essere più forte o diversa ma più passa il tempo più non riesco a vedere come.
Ringraziamenti da
Jupiter (28-06-2018)
Vecchio 26-06-2018, 16:02   #6
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Originariamente inviata da ~~~ Visualizza il messaggio
Sono stata da diversi psicologi... Mi pare che la loro convinzione sia che l'autostima si rinforzi tramite il rapporto con il terapeuta...
Ma io non ho voglia di spendere soldi per migliorarmi l'autostima, sinceramente.
Cioè sta autostima devo pagarla a botte di settanta euro?

Cioè qual è il percorso terapeutico per rafforzare la personalità?

Poi, lasciando perdere la psicoterapia, ipotizziamo che per rafforzare la personalità io debba attraversare un periodo in cui sono aggressiva, rifiutante, scostante, isterica etc., perché boh, per compensare con una reazione estrema lo stato di prostrazione in cui io mi trovo (non per colpa degli altri), magari non sarebbe sostenibile in termini di costi e benefici, o magari ne uscirei più isolata di prima perché ormai etichettabile come isterica pazza e stronza, unito al fatto che ferirei persone che non mi hanno fatto nulla rischiando di creare danni a loro e a me stessa di riflesso per via dei sensi di colpa e di conflitti e perché poi avrei anche io un'idea pessima di me

Per questo fin'ora ho scelto l'isolamento, perché è il male minore, ma non sono isolata completamente, sto coi famigliari, vedo i parenti, e oltre a questo non è nemmeno quello che voglio, l'isolamento, vorrei solo essere più forte o diversa ma più passa il tempo più non riesco a vedere come.
A me per dire,non hanno mai detto che l'autostima si rafforza col rapporto col terapeuta...Ma facendo robe, cambiando i pensieri...
Comunque capisco,pure io mi sento scoraggiata perchè sono arrivata a livelli importanti di disadattamento sociale nonostante le terapie.
E però bisogna farsi una vita.
Io prima non capivo bene,pensavo al presente.Adesso,credo per l'età,sono molto preoccupata.I genitori invecchiano e non si può sempre avere il ruolo di "figlia",poi nel mio caso devo pensare al soldo,non per adesso,per domani.Non ci pensavo granchè,ora ho realizzato, e però non so come fare.
Vecchio 26-06-2018, 16:05   #7
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Originariamente inviata da Palladipelo Visualizza il messaggio
non definerei il tuo carattere "debole" per queste motivazioni. ma questo senso di costrizione lo senti anche mentre stai facendo qualcosa che ti piace e lo provi sempre? non so se è quello che intendi tu ma a me capita qualcosa del genere, tipo mi sento irritabile e poco spontanea quando sono un po' depressa oppure sono con gente di cui non mi interessa o voglio solo farmi i fatti miei perché ho già parlato troppo e devo staccare la spina... praticamente l'80% della giornata
E' difficile da definire, diciamo che accumulo sempre tensione se sono con gli altri e non posso sfogarla in qualche modo, poi la sensazione può essere più o meno accentuata a seconda della persona con cui mi trovo.
Definisco la mia personalità debole perché sento che non sopravvive all'incontro con l'altro.
Mi sento come un foglio di carta assorbente
La sensazione di costrizione scatta anche in situazioni normalissime in cui però mi ritrovo a "subire" qualcosa senza riuscire a sottrarmene in qualche modo. Una persona normale o direbbe che non je va oppure sopporterebbe per quel momento perché non è poi così un big deal.
Vecchio 26-06-2018, 17:14   #8
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Originariamente inviata da ~~~ Visualizza il messaggio
E' difficile da definire, diciamo che accumulo sempre tensione se sono con gli altri e non posso sfogarla in qualche modo, poi la sensazione può essere più o meno accentuata a seconda della persona con cui mi trovo.
Definisco la mia personalità debole perché sento che non sopravvive all'incontro con l'altro.
Mi sento come un foglio di carta assorbente
La sensazione di costrizione scatta anche in situazioni normalissime in cui però mi ritrovo a "subire" qualcosa senza riuscire a sottrarmene in qualche modo. Una persona normale o direbbe che non je va oppure sopporterebbe per quel momento perché non è poi così un big deal.
ma è qualcosa tipo che senti che ti manca una via di fuga? questa è un po' la mia sensazione che ho spesso però si è ammorbidita un po' ultimamente. quando usi la parola "subire" a me fa venire in mente come se ti sentissi aggredita/oppressa emotivamente dalla vicinanza delle persone, può essere? ho sempre avuto bisogno di una via di fuga, un bisogno di staccare per sentirmi libera
Vecchio 27-06-2018, 09:01   #9
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

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Originariamente inviata da ~~~ Visualizza il messaggio
Se dicessi queste cose a un piscologo, cosa mi direbbe? Che devo lavorare sulla autostima? Che devo diventare più forte?
Sì ma come?
Uno psicologo competente non ti farebbe queste sollecitazioni fine a sé stesse.

Ti chiederebbe:
-da cosa pensi che derivino queste caratteristiche, che esperienze o parole ti vengono in mente?

-cosa vuol dire personalità debole e labilità dei confini per te?

-che ambiente frequenti (potresti vivere in un ambiente stressante per te, anche senza accorgertene),

-ti proporrebbe di parlare delle esperienze più brutte che ti sono rimaste impresse e di comprenderle insieme,

P.S. Mi sono venute in mente queste domande in base alle mie esperienze con la psicologa (la corrente della mia psicologa mi pare sia "strutturalismo cognitivo" e fa anche l'EMDR)...

-

Se qualcuno ti dicesse di "diventare più forte" sarebbe un segno che la persona che hai davanti non ha capito niente del problema.
"Consigli" del genere non aggiungono nuove informazioni, non spiegano il procedimento da seguire e non fanno cambiare prospettiva; non servono ad un cappero.
Ringraziamenti da
cancellato15324 (27-06-2018), Moonwatcher (27-06-2018), Silent Bob (27-06-2018), The_Sleeper (28-06-2018), _Diana_ (28-06-2018)
Vecchio 27-06-2018, 12:43   #10
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L'avatar di TheCopacabana
 

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Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Anche eticamente si è colpevoli del bene che non si fa, ogni limitazione personale viene già pagata dagli altri.
Joseph, che vuoi dire?
Vecchio 28-06-2018, 11:50   #11
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L'avatar di Noriko
 

Credo che in parte ho capito quello che vuol dire Joseph e credo di sentire anche parte di ciò che esprime Ondine (le onde non le so fare ),


Personalmente credo che con uno sforzo volontario puoi esprimerti e esprimere i tuoi pensieri agli altri. All'inizio potrai sentirti fuori luogo per ciò che dici poi si spera che non succederà più. Questo aiuta forse a rafforzare il carattere "debole".

Per quanto riguarda l'agire e la costrizione a farlo imponiti di non pensarci troppo e non rimuginare perché ti sentiresti in colpa che è inevitabile visto la situazione.

La perdita dei propri confini spero non sia così pesante altrimenti diventa complicato per riuscire a seguire consigli vari anche quello descritto. Se ciò invece fosse, un sostegno sarebbe l'ideale.
Vecchio 28-06-2018, 13:24   #12
~~~
Esperto
L'avatar di ~~~
 

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Originariamente inviata da Weltschmerz Visualizza il messaggio
Se qualcuno ti dicesse di "diventare più forte" sarebbe un segno che la persona che hai davanti non ha capito niente del problema.
"Consigli" del genere non aggiungono nuove informazioni, non spiegano il procedimento da seguire e non fanno cambiare prospettiva; non servono ad un cappero.
No, la cosa del diventare più forte è una mia idea, ma appunto non so come arrivarci

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Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Una personalità forte è una personalità integrata: gli aspetti di sé devono essere portati alla luce e integrati dopo essere stati vissuti fino in fondo, come è rappresentato metaforicamente in Highlander.
La realtà non offre la possibilità di sottrarrsi a tutto questo. Anche eticamente si è colpevoli del bene che non si fa, ogni limitazione personale viene già pagata dagli altri.
Non so come poterli vivere fino in fondo, e poi ho paura che non mi sarebbe perdonato.
Come si potrebbe farlo senza che vada a discapito degli altri?
Ormai sono grande
Highlander non l'ho visto
Non ho idea di come integrare le parti della mia personalità.


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Originariamente inviata da Palladipelo Visualizza il messaggio
ma è qualcosa tipo che senti che ti manca una via di fuga? questa è un po' la mia sensazione che ho spesso però si è ammorbidita un po' ultimamente. quando usi la parola "subire" a me fa venire in mente come se ti sentissi aggredita/oppressa emotivamente dalla vicinanza delle persone, può essere? ho sempre avuto bisogno di una via di fuga, un bisogno di staccare per sentirmi libera
Mi sembra che siano più cose insieme, ma in certi momenti, quelli in cui ho la sensazione di subire, sono quei momenti in cui sento di non potermi sottrarre/non poter dire di no, finché sono minchiate va tutto bene, ma mi è capitato anche con cose più gravi, in passato.
Comunque il succo è che la sensazione stessa di non poter dire di no (“perché rimango bloccata senza riuscire a parlare o a muovermi”, o “per non ferire l'altro”, o “perché tanto io sono meno importante”, o “per paura di apparire scostante, rifiutante e quindi essere rifiutata di conseguenza” o “per paura di essere sgradevole”, o rovinando l'idea che ho di me e che gli altri potrebbero avere di me) a farmi nascere la sensazione di costrizione.

Il problema è che io non mi sento libera forse proprio perché se mi nascono emozioni ostili io non sopporto di doverle sopprimere, mentre ipotizzo che se una persona “normale” prova antipatia, o lì per lì accetta la situazione perché non è così debole da sentirsene travolto nonostante la sgradevolezza, oppure trova la maniera di sottrarsi e di volgere le cose a suo favore.
Vecchio 28-06-2018, 19:39   #13
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Originariamente inviata da ~~~ Visualizza il messaggio
No, la cosa del diventare più forte è una mia idea, ma appunto non so come arrivarci


Non so come poterli vivere fino in fondo, e poi ho paura che non mi sarebbe perdonato.
Come si potrebbe farlo senza che vada a discapito degli altri?
Ormai sono grande
Highlander non l'ho visto
Non ho idea di come integrare le parti della mia personalità.



Mi sembra che siano più cose insieme, ma in certi momenti, quelli in cui ho la sensazione di subire, sono quei momenti in cui sento di non potermi sottrarre/non poter dire di no, finché sono minchiate va tutto bene, ma mi è capitato anche con cose più gravi, in passato.
Comunque il succo è che la sensazione stessa di non poter dire di no (“perché rimango bloccata senza riuscire a parlare o a muovermi”, o “per non ferire l'altro”, o “perché tanto io sono meno importante”, o “per paura di apparire scostante, rifiutante e quindi essere rifiutata di conseguenza” o “per paura di essere sgradevole”, o rovinando l'idea che ho di me e che gli altri potrebbero avere di me) a farmi nascere la sensazione di costrizione.

Il problema è che io non mi sento libera forse proprio perché se mi nascono emozioni ostili io non sopporto di doverle sopprimere, mentre ipotizzo che se una persona “normale” prova antipatia, o lì per lì accetta la situazione perché non è così debole da sentirsene travolto nonostante la sgradevolezza, oppure trova la maniera di sottrarsi e di volgere le cose a suo favore.
Penso di aver capito un poco, perché è una cosa che tocca anche me. Il costruire un immagine che si adatti agli altri, sopprimendo se stessi.. io per anni mi sono sentita falsa per questo motivo. L' unica è mollare un poco la presa, esprimendo anche le proprie emozioni negative.. tante volte non riesco ad essere diretta, mi è d aiuto l'ironizzare sulle cose che mi danno fastidio.. è una valvola di sfogo che reputo sana e per il momento adatta a me. D altra parte ora che so ironizzare di più , le persone pensano che vada sempre tutto bene.. c'è sempre un equilibrio un po' sbilenco.. parlavi che volevi parlarne con uno psicologo... Nella mia terapia questi due aspetti (mi sentivo in colpa a dire le cose negative per ferire la mia psicologa/ironizzavo sui miei difetti o sulla terapia) non sono stati affatto risolti, anzi trovavo tutto ingigantito e mi sentivo in gabbia tra questi due opposti.. proverò con una dottoressa nuova. Scusami se ho parlato forse a vanvera del mio vissuto.
Vecchio 29-06-2018, 16:39   #14
Esperto
L'avatar di Noriko
 

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Originariamente inviata da Weltschmerz Visualizza il messaggio
Se qualcuno ti dicesse di "diventare più forte" sarebbe un segno che la persona che hai davanti non ha capito niente del problema.
"Consigli" del genere non aggiungono nuove informazioni, non spiegano il procedimento da seguire e non fanno cambiare prospettiva; non servono ad un cappero.
Dipende dal problema e dall'intensità.

Cioè se il problema è profondo lo psicologo introspettivo purtroppo può fare ben poco, se non un sostegno e una comprensione empatica, stimolando la volontà e l'interesse.
E' frustrante questo cioè che se hai un problema "leggero" puoi affrontare una terapia psicodinamica.
Vecchio 30-06-2018, 14:12   #15
Esperto
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Originariamente inviata da Noriko Visualizza il messaggio
Dipende dal problema e dall'intensità.

Cioè se il problema è profondo...
Che intendi per profondo?
Vecchio 30-06-2018, 17:50   #16
Esperto
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Originariamente inviata da Weltschmerz Visualizza il messaggio
Che intendi per profondo?
Una patologia importante (depressione bipolare ad esempio) che causa una grave sofferenza.
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