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Originariamente inviata da JohnReds2
Io ho letto che molti di voi sono dei gran comunicatori, tipo pssrl6608 o come si chiama, e dietro un pc sono estroversissimi, ma poi nella realtà sono bloccati dalla fobia.
Io invece sono l'opposto...a me manca proprio il desiderio di comunicare...io sono felice quando sto in un gruppo sono felice perchè parlano gli altri per me, io faccio una battuta ogni tanto e sono a posto.
A me viene invece l'ansia tipo quando mi ritrovo a tu per tu con le persone, non so che dire, ma non perchè sono bloccato, ma perchè non mi viene nulla da dire...cioè i classici discorsi e battute che alla gente vengono a me non nascono nemmeno se non sporadicamente.
Il punto è che non sono il tipo vorrei-ma-la-fobia-mi-blocca, io se so che dire, lo trovo il coraggio di parlare in pubblico, fare figuracce, insomma fare estroversate come si dice qui.
E' come se mi mancasse un pezzo.
Io sono giunto alla conclusione che non è che manca, ma semplicemente lo devo "allenare", stando quanto più possibile con le persone...un pò di risultati li ho avuti, ma a volte ho dei dubbi.
Secondo voi perchè i fobici si dividono in due categorie?
-->quelli che vorrebbero ma non possono.
-->quelli che proprio non riescono.
E la cosa buffa che i più timidi e bloccati spesso sono quelli che vorrebbero ma non possono, cioè quelli che su chat e forum sono super estroversi, nella realtà sono più timidi di quelli appartenenti alla seconda categoria.
Che ne pensate?E un mio delirio momentaneo o vi sembra un pensiero sensato?
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john 2-3 mesi fa avevo aperto un paio di thred identici...
l'essere umano medio sente il bisogno di ciarlare ciarlare (soprattutto a 15-18-20 anni)...
a me non infastidisce la compagnia degli altri, solo che mi paice viverla in silenzio....stare ad ascoltare....osservare le loro espressioni...stare zitto magari anche per ore e poi quando mi passa per la testa la cosa simpatica da dire e spiritosa dirla senza problemi.
Direi che anch'io sono diventato simile a te....
solitamente ero un asso nei discorsi...ad oggi invece non so proprio di cosa parlare....mi sembra tutto così banale e già detto...
parlare di cosa si è fatto il giorno prima, cosa si farà domani, a che ora ci si è svegliati....solitamente la gente parla di ste "idiozie" e le fa passare per cose interessanti (fino a 3-4 anni fa quand oero estroversone io facevo lo stesso...)...io non ne sento il bisogno...
alla lunga gli amici/e che mi stanno a contatto imparano a capirlo...che sono quell oche sono non perchè rifiuto la loro persona, forse nemmeno tanto per una timidezza forte o un timore di espormi, ma semplicemente eprchè se non trovo u nargomento su cui aprirmi totalmente preferisco passare le ore in silenzio.
Altre volte invece se si parla di politica, la nostra concezione dell'amore ecc...ecc....invec enon ho paura di espormi e magari iniziare un discorso anche lungo e veemente (come faccio sul foro).
John a leggerti devo dire che mi sento proprio come te...
se ho l'argomento in testa sono in grado di estroverseggiare come pochi...fare battute una dietro l'altra...dire la mia e farlo con convinzione...pretendo il rispetto...mi piace quasi mettermi in mostra.
Quando sono tra amici/e o per strada guardo quasi negli occhi chi ho davanti quasi con sicurezza, anche nell'approccio con l'altro sesso mi viene facile fare il "provolone"....e nel giro di poco avvicinarmi anche con un contatto fisico (un buffetto, una carezza ,un abbraccio), non ho paura di provocare e scherzare con l'altro sesso e con lo stesso.
Se si dovevano fare le classiche ragazze tra amici io ero il primo a proporre ed ero/sono pronto a ridere anche su una mia stessa figura di M...mi esalta anzi.
Il problema è che quasi sempre non ho altro da dire se non guardare l'altra persona.
Una persona solitamente guarda negli occhi l'altro e con una qualsiasi scusa si mettono a parlare del + e del -; io non lo so fare....guardo guardo e mi accorgo che ci stiamo guardando in silenzio creando solo una situazione imbarazzante e nulla mi viene in mente da dire.
Purtroppo è sensato...
proprio in ste settimane sono arrivato alla mia vera conclusione...
ero estroverso...
c'è stato un periodo (vuoi un motivo vuoi un latro) in cui mi sono allontanato dalla vita sociale e, come hai ben detto tu, ho perso l'allenamento.
Non è che non sono veloce a "correre"...se lo faccio so farlo bene...non ho la "resistenza".
Però, dammi un argomento e posso farci sopra di tutto: dall'affermre con forza la mia idea, a farci sopra 100 battute consecutive.
E' proprio per questo che ho aperto l'altro thread sui libri:
proprio in biblioteca ho trovato un libro che tratta l'abilità nel parlare bene...i modi per attaccare bottone, come nutrire la discussione e come non spegnersi e perchè...
la sfacciataggine mi è rimasta....attaccare bottone? quella ragazza che ho incontrato l'altro giorno in biblioteca...l'ho detto...sono riuscito ad attaccare bottone con non curanza, sfacciataggine mentre si aspettava l'ascensore della biblioteca (il momento forse più imbarazzante anche per un estroverso); e lì mi è venuto automatico...siamo in biblioteca?
ed ecco subito la discussione:
"che ci fai qui?"
"sono venuta a studiare"
"Superiori o uni?"
"Psicologia...secondo anno...tu?"
"Io a prendere un paio di libri di psicologia umana e di poesie...non mi spiace affatto e non sono omosessuale...è difficile trovare ragazzi della mia età appassionati come me".
"Hai ragione.....blablabla...."
Il problema dunque non è la sfacciataggine...mai l'ho avuta e mai l'avrò (o almeno...magari l'imbarazzo mi viene, il cuore che batte lo sento...ma poi mi dico "non morde" e quindi una scusa per attaccare bottone volendo la trovo).
Come a scuola guida....anche lì è stato facile quando osn oandato attaccare bottone con 3-4 ragazzi e 2-3 ragazze...il problema è venuto dopo...
ho perso l'abitudine di parlare delle banalità a cui la gente è abituata.
Però ho come l'impressione che quel libro mi aiuterà e prima o poi riprenderò quella mia capacita di ciarlare del più e del - e soprattutto di trovare argomenti su cui parlare