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Originariamente inviata da SamueleMitomane
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La penso simile
Soln on riesco a vedere l'autopropagazione, nel senso che non ho motivo per cui credere che la realtà o gli stessi individui debbano farlo o tendano a farlo. Quel che vedo è lo scontro tra biglie che nel moto caotico dei loro urti hanno preso diverse forme.
La vita è ordinamento del disordine, nel senso che tutte le nostre funzioni vitali e tutti i sistemi viventi cercano di non disperdersi entropicamente come farebbe tutta la materia (e il fatto che la materia tenda al disordine è una questione statistica). Ciò è vano però, perchè alla fine finisci comunque col disperderti, morendo.
A me paiono biglie che si scontrano, la realtà non ha per me alcun fine, alcuna volontà di autopropagarsi, se l'universo domani si estinguesse non cambierebbe nulla se non puoi noi individui.
Tuttavia bisogna pur campare, per questo motivo alla fine la penso come te, ovvero che non ha senso pensarci, che alla fine la nostra sfera di controllo è limitata e bisogna lavorare e migliorare ciò su cui abbiamo il controllo.
Però lo spettro incombe.
Mi viene in mente una canzone di Lolli che, parlando della morte, diceva ciò
Ma oggi amore dobbiamo andare, giù nella strada, dobbiamo lottare,
Perché il sogno che ancora vediamo,
Che annega i nostri visi in un dolore ormai quotidiano,
Sia meno triste mentre aspettiamo,
Quel bel mattino in cui il Sole gonfi le vele verso la morte,
In cui ci guidi verso il nulla, verso il nulla, verso il nulla.
Nel senso, abbiamo il "dovere" verso noi stessi di rendere la nostra esistenza meno triste e lottare per essa...
Però il destino finale uno solo rimane.
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Originariamente inviata da Kitsune
Perché un errore e non un disegno?
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L'evoluzione come vista nell'immaginario comune ha molte inesattezze.
Ho difficoltà a spiegarlo quindi uso il classico esempio della giraffa
La giraffa non ha allungato il collo al fine di raggiungere le foglie più alte, semplicemente le giraffe con il collo leggermente più alto (immaginiamo i nostri "alti", c'era differenza ma non così tanta differenza) hanno avuto più probabilità di sopravvivere più a lungo in quanto raggiungevano, seppur di poco, foglie inaccessibili alle altre giraffe.
Se tu vivi di più (anche di poco), è più probabile che passerai i tuoi geni alla tua prole, e quindi aumenteranno gli individui con il collo leggermente più al alto.
E' come dire che se iniziassero ad accoppiare solo alti, è più probabile si abbia un aumento dell'altezza della popolazione, ma dietro non c'è nessun disegno o volontà di migliorarsi; Se gli alti vivessero di più per motivi ambientali avresti più alti in vita che bassi, e quindi sarebbe più probabile accoppiarti con un alto e generare alti.
Le cellule hanno un'alta probabilità di sbagliare la "copia" del proprio DNA (che devono fare quando si replicano), ed è l'errore nel trascrivere questa copia che in genere provoca modifiche genetiche che, se favorevoli alla sopravvivenza, come detto sopra è più probabile vengano mantenute perchè è più probabile che l'individuo viva abbastanza da trasmetterle.
Quel che voglio dire è che la modifica evolutiva in sè è un errore di trascrizione delle cellule, un errore casuale e statisticamente calcolabile, se succede per puro caso che la modifica sia favorevole vivi di più, se è sconveniente muori. Chiaramente se muori non puoi passare la tua modifica, se vivi si, e quindi ci si "evolve". Però questa evoluzione non è indirizzata, non è controllata, non ti evolvi perchè vuoi farlo o per campare ma perchè il caso ha voluto che tu fossi più adatto alla vita degli altri, perchè casualmente il tuo DNA è stato trascritto sbagliato ad un certo punto e questo errore per tua fortuna è stato conveniente.
L'ho semplificata molto e ci sono molti punti dibattuti, tipo non si sa se l'evoluzione avviene per somma di piccole mutazioni o ne basta una importante, ma il meccanismo generale è accettato ed è a grandi linee questo.
Poi io mi spiego come Trappattoni quindi avrò fatto ancora più confusione