|
|
28-02-2018, 11:21
|
#41
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 792
|
Quote:
Originariamente inviata da Marceline
I doveri di un adulto non credo si possano circoscrivere in un impiego aziendale.
Prendi chi porta reddito ma non contribuisce in casa, o socialmente.
È più a posto di chi non ha un impiego da reddito ma collabora in altro?
|
Io la penso come te, considera comunque che c'è anche chi oltre a non lavorare non contribuisce in nient'altro.
Secondo me è anche giusto prendersi una pausa e smettere di lavorare/studiare se si sta male o se si sente il bisogno di cercare altro (l'ho fatto anche io); il dramma è che non tutti ne hanno l'opportunità, chi è da solo e non può godere del sostegno economico di altri, a meno di non avere tanti risparmi messi da parte deve lavorare per forza.
|
|
28-02-2018, 12:12
|
#42
|
Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Ovest Alpi
Messaggi: 2,118
|
Quote:
Originariamente inviata da Normalman
Io non lavoro e di certo non è quello a deprimermi.
Passare una vita a fare ciò che non piace solo per avere i soldi per poter vivere una vita che non piace, boh, non vedo il senso.
Ovviamente mi riferisco a chi lavora solo per i soldi, il discorso cambia per chi ha un lavoro soddisfacente sotto ogni punto di vista.
Ma il mio lavoro ideale prevede grande libertà e autonomia, per cui, mi va bene anche così, in attesa di poter "lavorare" anch'io.
|
Si ma, ammesso che possano farlo, è giusto farsi mantenere dai genitori fino ad un età avanzata?
Io non ce la farei mai, è una questione di principio
che poi possano aiutarti è un altro discorso.
A parte per il proprio mantenimento (che già di soldi ce ne vogliono), senza un soldo non potresti neanche dedicarti ai tuoi hobby e alle tue passioni
|
|
28-02-2018, 12:18
|
#43
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 449
|
Quote:
Originariamente inviata da Ogard
Io da quando lavoro non faccio altro che invidiare i reclusi in casa e gli hikikomori , di certo non tornerei indietro, ho responsabilità e un impiego che dopotutto mi soddisfa. Però il pensiero di tornare a casa e chiudermi in camera per sempre è davvero invitante, dopotutto è nella nostra indole volere ciò che non possiamo avere.
|
certo non fare un cazzo è molto meglio che lavorare! soprattutto per chi soffre di ansia.
però senza lavoro vieni mangiato dai sensi di colpa, io mi sento proprio una merda nei confronti di chi mi mantiene.
lavorando vivi a testa alta, sapendo di stare facendo la cosa giusta.
|
|
28-02-2018, 12:53
|
#44
|
Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Ovest Alpi
Messaggi: 2,118
|
Quote:
Originariamente inviata da E. Scrooge
Io francamente spero che l'automazione porti ad un licenziamento di massa: l'uomo deve finirla di lavorare! Io già adesso mi comporto affinché tale prospettiva si realizzi: compro solo su internet, così da penalizzare gli anacronistici commercianti al dettaglio; quando vado al supermercato utilizzo solo le casse automatiche, sperando che le cassiere umane vengano licenziate al più presto ecc... Credo che sia di fondamentale importanza cominciare a distruggere, anche sul piano teorico, la grezzissima etica piccolo borghese del lavoro. L'uomo dovrebbe vivere per realizzare se stesso, non per abbruttire la propria anima e il proprio corpo nei lavori forzati. Io ho fede nel progresso tecnologico che, a quanto pare, risulta oggi inconciliabile con l'etica del lavoro ancora diffusissima. Se le cose continueranno in questo modo, ci ritroveremo presto con un movimento neo-luddista del cazzo pronto a distrugge i trattori per poter tornare a lavorare la terra con la vanga e l'aratro trainato dal bue o, perché no, magari anche da disoccupati disposti a tutto . A questo punto io scelgo il progresso, e che vada al diavolo l'etica del lavoro.
.
|
A meno che un domani non inventino dei Robot "schiavi" che possano sostituire tutti i lavori (dall'agricoltura, all'industria, al commercio..) la vedo dura...
se un giorno tutti decidessero di non lavorare non avresti più neanche da mangiare visto che l'agricoltore non produrrebbe più, i negozi sarebbero tutti chiusi, ecc...
Oppure potresti provare con l'agricoltura di sostentamento, pero' vuol dire lo stesso lavorare e anche di più (e vivere con molto meno).
I miei nonni e bisnonni non è che se la passassero tanto bene facendo gli allevatori/agricoltori (cioè avevano da mangiare, a dire il vero appena a sufficienza e poi mangiavano poco e spesso le stesse cose - tipo tutti i giorni la polenta-). facevano comunque orari di lavoro pesanti e lavori manuali pesanti..
Mio nonno quando ha potuto andare in fabbrica (e quindi guadagnare dei soldi) ha cambiato radicalmente la qualità della vita della sua famiglia...
|
|
28-02-2018, 12:56
|
#45
|
Esperto
Qui dal: Nov 2006
Ubicazione: Brianza
Messaggi: 1,484
|
Quote:
Originariamente inviata da E. Scrooge
Io francamente spero che l'automazione porti ad un licenziamento di massa: l'uomo deve finirla di lavorare! Io già adesso mi comporto affinché tale prospettiva si realizzi: compro solo su internet, così da penalizzare gli anacronistici commercianti al dettaglio; quando vado al supermercato utilizzo solo le casse automatiche, sperando che le cassiere umane vengano licenziate al più presto ecc... Credo che sia di fondamentale importanza cominciare a distruggere, anche sul piano teorico, la grezzissima etica piccolo borghese del lavoro. L'uomo dovrebbe vivere per realizzare se stesso, non per abbruttire la propria anima e il proprio corpo nei lavori forzati. Io ho fede nel progresso tecnologico che, a quanto pare, risulta oggi inconciliabile con l'etica del lavoro ancora diffusissima. Se le cose continueranno in questo modo, ci ritroveremo presto con un movimento neo-luddista del cazzo pronto a distrugge i trattori per poter tornare a lavorare la terra con la vanga e l'aratro trainato dal bue o, perché no, magari anche da disoccupati disposti a tutto . A questo punto io scelgo il progresso, e che vada al diavolo l'etica del lavoro.
PS: sono un neet e mi comporto in modo da permettere a tutti di poter godere del mio privilegio. L'unica cosa che rimane da fare è lottare per ottenere un compenso concesso indipendentemente dal lavoro svolto, così da evitare un congestionamento del sistema economico dovuto a ad una carenza di domanda (crisi di sovrapproduzione).
|
Non hai tutti i torti. Io sono ancora più radicale, per convinzione ma anche necessità e anche per disagio. Limito al minimo gli acquisti di qualsiasi tipo. Online e non.
Penso che effettivamente ci siano troppe persone e troppo poco lavoro. E trovo ridicolo l'invito a spingere sui consumi e sulla natalità solo per tenere in piedi un carrozzone che sta sbandando e prima o poi uscirà completamente di strada.
Però temo che se ci saranno i frutti di questo sconquasso, li vedremo troppi tardi davvero. Intanto mi sarò fatto una vitaccia da emarginato senza alcun sostegno economico mentre tutto il resto del mondo lavora e consuma. Per fortuna ci accomuna il crepare, alla fine
Non lo sanno, ma sono in tanti a lavorare per pochi ricconi che guadagnano una sproporzione. E sono bravi a tenere tutto bello fermo e immobile. Non pagano mai alcuna crisi. E i politici tutti al loro servizio, e viceversa.
Basta tirar fuori lo spauracchio degli immigrati e i voti arrivano.
Il problema sono le disuguaglianze sociali, e quello è colpa di chi sta in alto, non dei disperati che arrivano dal mare!
|
|
28-02-2018, 12:56
|
#46
|
Esperto
Qui dal: Apr 2017
Ubicazione: Genova
Messaggi: 2,417
|
Quote:
Originariamente inviata da Boyyy82
A meno che un domani non inventino dei Robot "schiavi" che possano sostituire tutti i lavori (dall'agricoltura, all'industria, al commercio..) la vedo dura...
se un giorno tutti decidessero di non lavorare non avresti più neanche da mangiare visto che l'agricoltore non produrrebbe più, i negozi sarebbero tutti chiusi, ecc...
Oppure potresti provare con l'agricoltura di sostentamento, pero' vuol dire lo stesso lavorare e anche di più (e vivere con molto meno).
I miei nonni e bisnonni non è che se la passassero tanto bene facendo gli allevatori/agricoltori (cioè avevano da mangiare, a dire il vero appena a sufficienza e poi mangiavano poco e spesso le stesse cose - tipo tutti i giorni la polenta-). facevano comunque orari di lavoro pesanti e lavori manuali pesanti..
Mio nonno quando ha potuto andare in fabbrica (e quindi guadagnare dei soldi) ha cambiato radicalmente la qualità della vita della sua famiglia...
|
Perfetto, condivido tutto
|
|
28-02-2018, 13:15
|
#47
|
Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Ovest Alpi
Messaggi: 2,118
|
Quote:
Originariamente inviata da zucchina
la questione di principio penso che si fonda sull'idea che non è giusto "pesare" su qualcun altro.
quindi dipende se uno ha la fortuna di essere mantenuto senza che nessuno si stressi o si metta in difficoltà per questo, o diversamente se uno si fa mantenere pur pesando e mettendo in difficoltà.
|
Beh se poi tutti sono concordi cavoli loro.. pero' non credo che dei genitori anziani di 65 anni che devono ancora lavorare faccia piacere di vedere il figlio di 35/40 anni a casa senza far niente di proposito...
|
|
28-02-2018, 14:41
|
#48
|
Intermedio
Qui dal: Sep 2016
Messaggi: 217
|
Quote:
Originariamente inviata da Marceline
I doveri di un adulto non credo si possano circoscrivere in un impiego aziendale.
Prendi chi porta reddito ma non contribuisce in casa, o socialmente.
È più a posto di chi non ha un impiego da reddito ma collabora in altro?
|
Ecco. Perché quello che mi dice "io mi alzo ogni mattina e mi faccio le mie x ore di lavoro" con tono eroico, dovrebbe essere migliore di me disoccupata a cui invece stanno a cuore altre cose? Magari parliamo di persone che non hanno un briciolo di senso civico come dici, però considerano il lavoro l'unico dovere a cui sottostare, ed esaurito quello, possono avere l'anima in pace e fottersene di tutto il resto. L'importante è che sia "un bravo lavoratore".
|
|
28-02-2018, 14:44
|
#49
|
Esperto
Qui dal: Jan 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,092
|
Quote:
Originariamente inviata da Boyyy82
A meno che un domani non inventino dei Robot "schiavi" che possano sostituire tutti i lavori (dall'agricoltura, all'industria, al commercio..) la vedo dura...
|
Beh le macchine sostituiranno: chirurghi, broker, operai delle fabbriche (https://www.ilpost.it/2018/02/28/levi-strauss-laser/), cassieri del supermercato, camerieri ecc... Esistono robot che scrivono articoli di giornale, robot badanti, robot che scrivono romanzi ecc... Le scuole, con la tecnologia che già possediamo, potrebbero diventare completamente telematiche: dunque addio al personale ata, ai docenti, ai custodi e compagnia bella. Diciamo che se non tutti i lavori possono essere sostituiti, la tecnologia permette però di fare una bella tabula rasa, e io spero che ciò avvenga al più presto. Penso che non abbia senso rinunciare ad un miglioramento delle condizioni di vita generali solamente in nome dell'etica piccolo borghese del lavoro.
|
Ultima modifica di E. Scrooge; 28-02-2018 a 15:17.
|
28-02-2018, 15:07
|
#50
|
Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
|
Quote:
Originariamente inviata da Marceline
I doveri di un adulto non credo si possano circoscrivere in un impiego aziendale.
Prendi chi porta reddito ma non contribuisce in casa, o socialmente.
È più a posto di chi non ha un impiego da reddito ma collabora in altro?
|
Giusto.Ma mi riferivo al fatto che zucchina dice che nella vita è alla ricerca del proprio piacere e benessere.In questa visione non vedo contributi sociali e famigliari di alcun tipo.
|
|
28-02-2018, 15:10
|
#51
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 320
|
siete sicuri che non avere un lavoro sia fonte di depressione e invece averlo, di gioia?
io ho lavorato 11 anni in un posto di merda, dove la mia ansia è aumentata, le mansioni erano orribili e noiose, la gente insopportabile e i capi molesti.
e dovrei essere depresso ora che non lo faccio?
al limite si è depressi perche' la societa' ti obbliga ad avere del denaro da spendere e se non lavori non lo hai. ma non mi manca certo stare 8 ore li dentro a marcire
|
|
28-02-2018, 15:12
|
#52
|
Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
|
Quote:
Originariamente inviata da henrymiller
siete sicuri che non avere un lavoro sia fonte di depressione e invece averlo, di gioia?
io ho lavorato 11 anni in un posto di merda, dove la mia ansia è aumentata, le mansioni erano orribili e noiose, la gente insopportabile e i capi molesti.
e dovrei essere depresso ora che non lo faccio?
al limite si è depressi perche' la societa' ti obbliga ad avere del denaro da spendere e se non lavori non lo hai. ma non mi manca certo stare 8 ore li dentro a marcire
|
Inoltre la società ti fa sentire sbagliato e perdigiorno se non lavori e non cerchi,anche questo causa depre a chi non è immune al giudizio altrui.
|
|
28-02-2018, 15:29
|
#53
|
Esperto
Qui dal: Aug 2009
Ubicazione: Italia
Messaggi: 1,006
|
Gran parte dei problemi lavorativi non ci sarebbero se le persone più fragili a livello psichico potessero lavorare in un contesto non ostile.
|
|
28-02-2018, 15:30
|
#54
|
Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Ovest Alpi
Messaggi: 2,118
|
Quote:
Originariamente inviata da zucchina
"di proposito" sarebbe da valutare!
in certe situazioni per esempio, un genitore avrebbe giustamente il massimo piacere a vedere il figlio realizzato, autonomo, stimato etc. ma se questo non è possibile, mi auguro che il genitore (che non ha problemi a mantenere) preferisca vedere il figlio stare un pò meglio non lavorando, più che vederlo lavorare a tutti i costi, stando ANCORA peggio e conducendo una vita ancora più merdosa
|
Si ok.. ma puo' anche andar bene quando sei giovane (e comunque gran parte dei genitori della nostra generazione ha aiutato parecchio i figli, anche i miei se è per quello... nelle generazioni precedenti i figli andavano a lavorare a 14 anni se non prima e di aiuti dai genitori, materiali ma anche morali, ne ricevevano ben pochi), ma tipo a 35/40 anni ti fai ancora mantenere dai genitori di 65/70 anni?
A parte poi che i genitori non ci sono per sempre, abituare un figlio a non lavorare e a fare il "mantenuto" puo' essere controproducente anche per il figlio stesso....
Un genitore al contrario dovrebbe "spronare" un figlio a rendersi economicamente indipendente (ma per il suo bene non per il loro).
Quote:
Originariamente inviata da E. Scrooge
Beh le macchine sostituiranno: chirurghi, broker, operai delle fabbriche ( https://www.ilpost.it/2018/02/28/levi-strauss-laser/), cassiere del supermercato, camerieri ecc... Esistono robot che scrivono articoli di giornale, robot badanti, robot che scrivono romanzi ecc... Le scuole, con la tecnologia che già possediamo, potrebbero diventare completamente telematiche: dunque addio al personale ata, ai docenti, ai custodi e compagnia bella. Diciamo che se non tutti i lavori possono essere sostituiti, la tecnologia permette però di fare una bella tabula rasa, e io spero che ciò avvenga al più presto. Penso che non abbia senso rinunciare ad un miglioramento delle condizioni di vita generali solamente in nome dell'etica piccolo borghese del lavoro.
|
Un abbozzo sta già avvenendo si.. pero' non potrà mai esserlo per tutti i lavori (a parte forse in un futuro lontano) e qualcuno dovrà sempre lavorare... ma poi, chi non lavora, come farà a mantenersi? tu parli di un miglioramento delle condizioni di vita generali, però con tutti i disoccupati che ci saranno non credo proprio che sarà cosi, anzi... e poi metti pure che i robot sostituiscano gran parte dei lavori e dei servizi, questi dovrai pur pagarli (i robot lavorano per un azienda - cioè per persone in carne e ossa- e avranno anche dei costi, sia per l'energia necessaria a farli funzionare sia di manutenzione..e poi ovviamente ci sarà sempre un profitto, chi aprirebbe un negozio o ristorante solo per far volontariato?).. non è ad esempio che andrai al negozio e ti daranno la spesa gratis... pero' se tu non lavori come farai a pagare?
In teoria ci sarebbe altre soluzioni per lavorare meno e beneficiare di maggior tempo libero, c'è gente che lavora troppo e gente che il lavoro non lo trova, bisognerebbe ad esempio aumentare i part-time (lavorare meno lavorare tutti)
|
Ultima modifica di Boyyy82; 28-02-2018 a 15:35.
|
28-02-2018, 15:40
|
#55
|
Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
|
Quote:
Originariamente inviata da E. Scrooge
Beh le macchine sostituiranno: chirurghi, broker, operai delle fabbriche ( https://www.ilpost.it/2018/02/28/levi-strauss-laser/), cassieri del supermercato, camerieri ecc... Esistono robot che scrivono articoli di giornale, robot badanti, robot che scrivono romanzi ecc... Le scuole, con la tecnologia che già possediamo, potrebbero diventare completamente telematiche: dunque addio al personale ata, ai docenti, ai custodi e compagnia bella. Diciamo che se non tutti i lavori possono essere sostituiti, la tecnologia permette però di fare una bella tabula rasa, e io spero che ciò avvenga al più presto. Penso che non abbia senso rinunciare ad un miglioramento delle condizioni di vita generali solamente in nome dell'etica piccolo borghese del lavoro.
|
Mi hai fatto venire in mente questo passaggio:
Dal momento in cui le macchine apparvero per la prima volta, fu chiaro a tutte le persone pensanti che la necessità di un lavoro ingrato umano, e quindi in larga misura della disuguaglianza umana, era scomparsa. Se le macchine fossero state usate deliberatamente per quel fine, la fame, il superlavoro, la sporcizia, l'analfabetismo e la malattia si sarebbero potuti eliminare nel giro di poche generazioni. E infatti, senza essere usato per uno scopo del genere, ma con una sorta di processo automatico - producendo ricchezze che a volte era impossibile non distribuire - le macchine aumentarono notevolmente gli standard di vita dell'essere umano medio in un periodo di tempo di circa cinquanta anni alla fine del diciannovesimo e all'inizio del ventesimo secolo. Ma fu anche chiaro che un aumento a tutto tondo della ricchezza minacciava la distruzione, anzi, in un certo senso, era la distruzione di una società gerarchica. In un mondo in cui tutti lavorassero per poche ore, avessero abbastanza da mangiare, vivessero in una casa con un bagno e un frigorifero e possedessero un'automobile o addirittura un aereo, la più evidente e forse la più importante forma di disuguaglianza sarebbe già scomparsa. Una volta diventata generale, la ricchezza non avrebbe conferito alcuna distinzione.
Nel lungo periodo, una società gerarchica era possibile solo sulla base della povertà e dell'ignoranza.
Il problema era come mantenere le ruote dell'industria in moto senza aumentare la vera ricchezza del mondo. Le merci devono essere prodotte, ma non devono essere distribuite. E in pratica l'unico modo per ottenerlo era la guerra continua
(1984, George Orwell)
|
|
28-02-2018, 15:43
|
#56
|
Esperto
Qui dal: Jan 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,092
|
Quote:
Originariamente inviata da Boyyy82
Un abbozzo sta già avvenendo si.. pero' non potrà mai esserlo per tutti i lavori (a parte forse in un futuro lontano) e qualcuno dovrà sempre lavorare... ma poi, chi non lavora, come farà a mantenersi? tu parli di un miglioramento delle condizioni di vita generali, però con tutti i disoccupati che ci saranno non credo proprio che sarà cosi, anzi... e poi metti pure che i robot sostituiscano gran parte dei lavori e dei servizi, questi dovrai pur pagarli (i robot lavorano per un azienda - cioè per persone in carne e ossa- e avranno anche dei costi, sia per l'energia necessaria a farli funzionare sia di manutenzione..e poi ovviamente ci sarà sempre un profitto, chi aprirebbe un negozio o ristorante solo per far volontariato?).. non è ad esempio che andrai al negozio e ti daranno la spesa gratis... pero' se tu non lavori come farai a pagare?
In teoria ci sarebbe altre soluzioni per lavorare meno e beneficiare di maggior tempo libero, c'è gente che lavora troppo e gente che il lavoro non lo trova (lavorare meno lavorare tutti)
|
Se tutti i lavori fossero sostituibili (il mio sogno), penso che due proposte interessanti per rimediare al disagio dei disoccupati sarebbero:
1) L'helicopter money --> https://www.ilpost.it/2016/05/17/helicopter-money/;
2) Tassare parte dei profitti che le aziende ottengono attraverso i robot per redistribuirli fra i disoccupati.
|
Ultima modifica di E. Scrooge; 28-02-2018 a 15:45.
|
28-02-2018, 15:48
|
#57
|
Esperto
Qui dal: Jan 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,092
|
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Mi hai fatto venire in mente questo passaggio:
Dal momento in cui le macchine apparvero per la prima volta, fu chiaro a tutte le persone pensanti che la necessità di un lavoro ingrato umano, e quindi in larga misura della disuguaglianza umana, era scomparsa. Se le macchine fossero state usate deliberatamente per quel fine, la fame, il superlavoro, la sporcizia, l'analfabetismo e la malattia si sarebbero potuti eliminare nel giro di poche generazioni. E infatti, senza essere usato per uno scopo del genere, ma con una sorta di processo automatico - producendo ricchezze che a volte era impossibile non distribuire - le macchine aumentarono notevolmente gli standard di vita dell'essere umano medio in un periodo di tempo di circa cinquanta anni alla fine del diciannovesimo e all'inizio del ventesimo secolo. Ma fu anche chiaro che un aumento a tutto tondo della ricchezza minacciava la distruzione, anzi, in un certo senso, era la distruzione di una società gerarchica. In un mondo in cui tutti lavorassero per poche ore, avessero abbastanza da mangiare, vivessero in una casa con un bagno e un frigorifero e possedessero un'automobile o addirittura un aereo, la più evidente e forse la più importante forma di disuguaglianza sarebbe già scomparsa. Una volta diventata generale, la ricchezza non avrebbe conferito alcuna distinzione.
Nel lungo periodo, una società gerarchica era possibile solo sulla base della povertà e dell'ignoranza.
Il problema era come mantenere le ruote dell'industria in moto senza aumentare la vera ricchezza del mondo. Le merci devono essere prodotte, ma non devono essere distribuite. E in pratica l'unico modo per ottenerlo era la guerra continua
(1984, George Orwell)
|
Ho finito i ringrazia, ma quoto assolutamente.
|
|
28-02-2018, 16:32
|
#58
|
Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 1,850
|
Quote:
Originariamente inviata da Boyyy82
nelle generazioni precedenti i figli andavano a lavorare a 14 anni se non prima e di aiuti dai genitori, materiali ma anche morali, ne ricevevano ben pochi
|
Vabbè però erano fortemente agevolati dai tempi che correvano...prima il lavoro lo si trovava come il pane....avere un posto a tempo indeterminato già magari sui 18-19 anni era una solida certezza se non proprio per tutti per moltissimi....oggi i genitori invece sono spesso costrette ad intervenire economicamente sui figli anche dopo i 25 anni.....
Quote:
Originariamente inviata da Boyyy82
i robot lavorano per un azienda - cioè per persone in carne e ossa- e avranno anche dei costi, sia per l'energia necessaria a farli funzionare sia di manutenzione..e poi ovviamente ci sarà sempre un profitto, chi aprirebbe un negozio o ristorante solo per far volontariato?)..
|
Esatto...infatti i robot stessi diventerebbero servizi da pagare...mica schiavi automatizzati venuti dal nulla....
|
Ultima modifica di untipostrano; 28-02-2018 a 16:34.
|
28-02-2018, 17:04
|
#59
|
Banned
Qui dal: Dec 2009
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 2,713
|
Io dico che il benessere viene prima di tutto. Poi, naturalmente, bisogna vedere la situazione. Se si sta male in famiglia, è chiaro che trovare un lavoro diventa una necessità, a prescindere da quanto il lavoro possa far soffrire.
Per quanto mi riguarda, vivo con i miei, ma stare tutto il giorno a oziare non mi piacerebbe affatto. Mi sentirei una fallita e non lo troverei giusto nei confronti dei genitori. Allo stesso tempo, un normale lavoro full time non potrei mai farlo.
La via di mezzo è il lavoro autonomo, l'unica soluzione per me, che infatti mi permette di lavorare quando voglio (e se voglio). Naturalmente ha molti lati negativi (ad esempio, se mi ammalo sono ca**i miei e posso scordarmi la pensione, ma tanto secondo me quella non la percepirà quasi nessuno )
|
|
28-02-2018, 17:15
|
#60
|
Esperto
Qui dal: Aug 2009
Ubicazione: Italia
Messaggi: 1,006
|
Quote:
Originariamente inviata da incompresa88
Io dico che il benessere viene prima di tutto. Poi, naturalmente, bisogna vedere la situazione. Se si sta male in famiglia, è chiaro che trovare un lavoro diventa una necessità, a prescindere da quanto il lavoro possa far soffrire.
Per quanto mi riguarda, vivo con i miei, ma stare tutto il giorno a oziare non mi piacerebbe affatto. Mi sentirei una fallita e non lo troverei giusto nei confronti dei genitori. Allo stesso tempo, un normale lavoro full time non potrei mai farlo.
La via di mezzo è il lavoro autonomo, l'unica soluzione per me, che infatti mi permette di lavorare quando voglio (e se voglio). Naturalmente ha molti lati negativi (ad esempio, se mi ammalo sono ca**i miei e posso scordarmi la pensione, ma tanto secondo me quella non la percepirà quasi nessuno )
|
Se posso vorrei chiederti in quale modo sei riuscita ad ottenere un lavoro autonomo
|
|
|
|
|