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11-04-2021, 15:28
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#1
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 138
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Mi rendo conto che non ho un vissuto tragico come tanti di voi, ma la storia della mia vita è abbastanza emblematica di cosa succeda quando non si ha il coraggio di seguire la propria strada e ci si lascia trasportare dagli eventi e dalle decisioni altrui.Ero un bambino dall'intelligenza molto sviluppata, un vero genietto, eccellevo in particolare in matematica e nelle scienze, volevo sempre imparare cose nuove e leggevo tantissimo. Tutti pensavano che sarei diventato uno scienziato o qualcosa di simile.
Contro il parere di quasi tutte le persone che avevo conosciuto, i miei decisero di iscrivermi a un istituto tecnico, perché avessi un diploma che mi consentisse di trovare subito lavoro, qualora non avessimo avuto i soldi per iscrivermi all'università. Come in quasi tutte le scuole tecniche, il livello non era altissimo e divenni ben presto il migliore studente che avesse frequentato l'istituto da decenni, ma fu un'esperienza umanamente devastante, ero detestato da tutti.
Mi ricordo di un'esperienza che mi amareggiò parecchio: vinsi una gara di matematica a livello provinciale (fatto che in un primo tempo insospettì la commissione, che pensava avessi imbrogliato, si chiedevano come mai un ragazzo della mia scuola potesse vincere) e fui invitato alla selezione nazionale. Dovetti stare in albergo con dei ragazzi di altre province, ma mi trovai del tutto escluso dai loro discorsi da liceali (come entrare nella discussione sulla versione di latino?), mi sembrava venissero da un altro mondo, e mi vergognavo di non aver nulla da dire. Presto mi isolai e cominciai a studiare come organizzare la mia giornata da mattina a sera per non incontrarli, in particolare una ragazza che mi diceva "ma perché eviti tutti? Tanto a cena siamo tutti insieme, non potrai sfuggirmi" (mangiai tramezzini al bar per tre giorni). Tornato a casa, mi accorsi che ero diventato celebre in tutta la scuola e, per questo, ancora più odiato. Cominciai a capire di essere diventato una strana cosa, come un animale portato fuori dal suo habitat per anni, che non si comporta più come i suoi simili ma non c'entra nulla con l'ambiente che lo circonda; o come un immigrato che è stato per tanti anni in un paese straniero, dove è disprezzato ed emarginato dagli autoctoni, ma al tempo stesso non riesce più a legare con i parenti che sono rimasti nel paese di origine. Iniziai a sviluppare disinteresse per le cose che mi piacevano prima, perché nell'"habitat" dove mi trovavo erano disprezzate e mi rendevano diverso dagli altri. A dire la verità cominciai a provare disinteresse per ogni cosa.
Quando terminai le scuole, invece che provare a invertire la mia deriva e scegliere un percorso a me più congeniale, scelsi di proseguire quello che avevano deciso i miei genitori per avere più possibilità di trovare lavoro e mi iscrissi in una facoltà che era la naturale prosecuzione della mia scuola: il risultato fu che, dopo un paio d'anni, cominciai ad arrancare sempre di più, a perdere interesse e i miei risultati crollarono. Per la prima volta nella mia vita, non ero più il primo della classe. Non avendo altre soddisfazioni dalla mia vita da fobico e vergine, caddi in un vortice di depressione e ansia da cui non sono mai completamente uscito. La laurea l'ho presa, ma tardissimo e con scarsi risultati.
In seguito, tra molte difficoltà, trovai dei lavori che erano tutto sommato coerenti con il percorso di studio che avevo fatto, anche se era il percorso di studi che non era stato coerente con me... Sono state esperienze tristi e fallimentari, anche se tutto sommato me la cavavo, ricordo che più di una persona agli inizi mi diceva cose come "ma come ci sei finito qui?" e "qui sei sprecato". Ho già cambiato un sacco di posti (sempre per mia scelta, però, perché mi sono trovato male), e il primo contratto fisso l'ho firmato tardissimo. Ora ho un lavoro noioso e ripetitivo, che volendo avrei potuto fare con la licenza media, e a volte mi sembra di essere negli uffici descritti nei romanzi di Kafka o in quello di Brazil di Terry Gilliam, un luogo sudicio e caotico dove tutto è assurdo e niente funziona mai come dovrebbe. Penso sempre che non sarà neanche questo il lavoro che farò per tutta la vita, ma a questo punto non saprei proprio che cosa fare in alternativa. Ho cercato di fare pace con il "me" dei miei primi anni, mi sono abbonato a una rivista scientifica, ho comprato un telescopio, faccio un po' di enigmistica o qualche gioco di strategia su internet. E, vista la situazione odierna, cerco di accontentarmi.
Ma ogni tanto butto un occhio ai curricula su internet dei ragazzi che avevo incontrato alla gara di matematica, hanno avuto tutti carriere perfette, laureati in tempo e con il massimo dei voti con lode e dignità di stampa (e in quello che gli piaceva), impiegati in prestigiosi istituti di ricerca all'estero, la ragazza che mi "inseguiva" è una manager in una società della Silicon Valley con presumibile stipendio a cinque zeri. E allora mi guardo indietro e mi rendo conto, con la lacrimuccia al viso, di non aver vissuto la vita che desideravo da bambino...
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11-04-2021, 15:50
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#2
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Avanzato
Qui dal: Dec 2020
Ubicazione: piemonte
Messaggi: 434
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Ultima modifica di sconfitto; 22-01-2022 a 17:56.
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11-04-2021, 16:50
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#3
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
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Per chi è troppo sensibile anche avere altre qualità non conta nulla..anche avendo altre qualità cercheranno sempre di affossarti e saranno felici di farlo
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11-04-2021, 18:33
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#4
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Nord-est
Messaggi: 1,816
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Mi ha molto stupito quel che hai scritto perché è la sensazione che sto provando anch'io in questo periodo.
I rimpianti sono una brutta cosa. Non so che consiglio darti, non so quanti anni hai, cerca di dedicarti agli hobby che ti piacciono. Inutile stare a rimuginare sulla vita altrui, non è detto che anche se con ruoli importanti siano felici... Capisco quel che si prova a essere pesci fuor d'acqua, ti sono vicino in questo. Spero che qualcuno possa risponderti su come cambiare vita.
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11-04-2021, 20:14
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#5
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,136
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Ma perche siete ossessionati dalle carriere prestigiise.io con 1400 al mese sono felice come una pasqua.vorrei che qualcuno me lo spiegasse.oltre al talento ce snchr il carattere.se non si aveva il carattere per fare di piu lo si accetta e si cerca di trarre il meglio.la societa occidentale e ossessionata dalla competizione me ne andrei in oriente.ognuno deve essere in competizione coi propri limiti.tipo se ti viene una malattia a 25 anni e torni a vivere a 30 non puoi pensare a cio che sarebbe stato.
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11-04-2021, 20:49
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#6
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,697
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Avercele avuta un'idea di strada da percorrere è già tanta roba. Ho sempre avuto la sensazione di essere venuto al mondo completamente a caso, tutto quello che viene da quando ho coscienza e ricordi è solo un lungo tunnel di follia, un non senso che ha origini nel concepimento stesso dell'esistenza. Qualsiasi azione è come un tiro di dadi di una qualche coscienza empirica che si diverte a giocare d'azzardo.
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11-04-2021, 21:54
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#7
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Avanzato
Qui dal: May 2016
Messaggi: 443
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Quote:
Originariamente inviata da vikingo
Ma perche siete ossessionati dalle carriere prestigiise.io con 1400 al mese sono felice come una pasqua.vorrei che qualcuno me lo spiegasse.oltre al talento ce snchr il carattere.se non si aveva il carattere per fare di piu lo si accetta e si cerca di trarre il meglio.la societa occidentale e ossessionata dalla competizione me ne andrei in oriente.ognuno deve essere in competizione coi propri limiti.tipo se ti viene una malattia a 25 anni e torni a vivere a 30 non puoi pensare a cio che sarebbe stato.
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Ho sempre voluto non fare carriera. Non essere ambizioso. Trovare semplicemente Un lavoro tranquillo ed avere degli hobby da coltivare.
Mi ritrovo invece ad aver fatto università e a ricoprire un ruolo di responsabilità che non mi si addice, che non ho cercato, che non riesco a gestire.
Il giorno della laurea è stato forse uno dei gironi più tristi.
Probabilmente la laurea è servita più per farmi accettare dalla società che da me stesso...
Mi ritengo inadeguato, in qualsiasi circostanza lavorativa e extralavorativa.
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11-04-2021, 22:16
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#8
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,136
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Quindi ce chi e infelice nonostante una carriera altolocata magari voleva un lavoro piu semplice e piu tempo per gli hobby.e chi invece voleva la carriera.nom vorrei che qualcuno pensi con la carriera arrivava la bella donna in automatico.conosco 2 che guadagnano 3 mila euro al mese sempre soli perche non hanno bellezza e personalita per compensare.
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11-04-2021, 23:07
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#9
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,102
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Io avrei potuto lavorare in un campo che mi interessava e con un ruolo che poteva portare a un tipo di carriera da non trascurare, ma ne vidi solo un possibile inizio, vennero a mancare le condizioni per andare avanti e da lì fu il vuoto per diversi anni. Dopo laurea e un corso post laurea, mi son trovato a un certo punto a vedere come inutile ai fini lavorativi la formazione fatta fino ad allora. Iniziai a cercare per volantinaggio, call center, cameriere, addirittura iniziai a pensare di seguire un corso per pizzaiolo! Comunque neanche così trovai niente, tranne una sera che in un ristorante mi permisero di fare da aiutante in cucina. Solo qualche mese prima discutevo in un'aula universitaria un project work per conseguire il titolo del corso di cui sopra, che doveva avviare a un percorso professionale interessante (non per me comunque).
È chiaro che mi ero sopravvalutato, e forse non solo sotto il profilo prettamente sociale e riguardo alle competenze trasversali. Dopo tutto non è che conseguire una laurea o un master sia indicativo di chissà che capacità. Ci puoi mettere anni e superare esami anche con qualche imbroglio (gli scritti), ci vogliono soprattutto i soldi per le tasse e il resto, e la testa dura per non abbandonare.
Arrivato a quel punto dunque mi trovavo davanti al fallimento del mio percorso formativo (scrissi anche un topic a riguardo sul forum). Imboccai un'altra strada, quasi casuale.
Adesso lavoro in un campo che non sento del tutto mio, in cui non mi sento molto capace e non è improbabile che non durerò a lungo.
La mia aspirazione sarebbe fare un lavoro meno impegnativo e stressante anche se contemporaneamente meno riconosciuto (e con paga modesta*), più banale, e lavorare possibilmente nella PA. La realizzazione personale (che di preciso non so come intenderla) e il dedicarmi ad eventuali interessi non dovrà passare per la realtà lavorativa, questa serve per le cose materiali.
*preciso che anche l'attuale retribuzione è modesta, soprattutto per gli standard di alcuni utenti di questo forum
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Ultima modifica di alien boy; 11-04-2021 a 23:15.
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11-04-2021, 23:14
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#10
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 138
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Quote:
Originariamente inviata da vikingo
Ma perche siete ossessionati dalle carriere prestigiise.io con 1400 al mese sono felice come una pasqua.vorrei che qualcuno me lo spiegasse.oltre al talento ce snchr il carattere.se non si aveva il carattere per fare di piu lo si accetta e si cerca di trarre il meglio.la societa occidentale e ossessionata dalla competizione me ne andrei in oriente.ognuno deve essere in competizione coi propri limiti.tipo se ti viene una malattia a 25 anni e torni a vivere a 30 non puoi pensare a cio che sarebbe stato.
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Non si tratta solo della carriera, ma anche di trarre soddisfazione da quello che si fa. È come se tu fossi bravo a suonare il piano, per te sarebbe la stessa cosa essere pagato la stessa cifra (anche poco) per suonare il piano o per spostare bidoni di rifiuti tossici? Se poi sei anche pagato tanto per fare una cosa che ti piace, è il massimo.
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11-04-2021, 23:26
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#11
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
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Quote:
Originariamente inviata da vikingo
Ma perche siete ossessionati dalle carriere prestigiise.io con 1400 al mese sono felice come una pasqua.vorrei che qualcuno me lo spiegasse.oltre al talento ce snchr il carattere.se non si aveva il carattere per fare di piu lo si accetta e si cerca di trarre il meglio.la societa occidentale e ossessionata dalla competizione me ne andrei in oriente.ognuno deve essere in competizione coi propri limiti.tipo se ti viene una malattia a 25 anni e torni a vivere a 30 non puoi pensare a cio che sarebbe stato.
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Bravo ma è la società che fa pressione..
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12-04-2021, 09:40
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#12
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Super Moderator
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 6,237
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Io invece non ho mai saputo quello che volevo fare ( e continuo a non saperlo ).
Quando da piccolo mi chiedevano cosa volevo fare da grande, ci credete che non sapevo cosa dire? Il più delle volte dicevo di non saperlo e ricevevo in cambio sguardi attoniti e di sorpresa, come a dire che è strano che un bambino non sappia cosa vuole, neanche di fantasia viaggiavo.
Nel vivere in questo limbo ho sempre lasciato che gli altri prendessero decisioni per me, ovviamente con conseguenze tutt'altro che felici.
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12-04-2021, 09:49
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#13
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,136
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Comunque si puo sempre dire ad una donna ho avuto una malattia 5 6 anni poi ce stata la pandemia ed e come ricoinciare da zero.ho avuto pure vuoti di memoria perdona un po di imbranatezza.ma poi questa storia che luomo timido non va.ma raul bova neanche riesce a parlare in televisione a stento.ho conosciuto decine di uomini piu brillanti in ogni contesti pero non sono baciati da madre natura.raz degan e un solitario non e lidolo delle donne.non fa leremita.io sono sempre piu convinto che si psrta dal fisico se hai un fisico molto sopra media non devi mostrare chissa grande personalita.se sei il gobbo di notre dame cosa vorresti fare il simpaticone come altro si dovrebbe attirare una donna.
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12-04-2021, 09:51
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#14
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,136
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Ecomunque 1350 e lo stipendio di un italiano prima pandemia e se non paghi affitto e non hai famiglia tolti utenxe e spesa.non mi sembrano pochi soldi.ma poi tutti qjrsti che guadagnano 2 mila euro al ese qusnti sono in italia il 5 prr cento.ce un 50 per cento di italiani sulla sogia di poverta.meno male sono arrivati i ristori
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12-04-2021, 10:40
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,120
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Quote:
Originariamente inviata da vikingo
Ma perche siete ossessionati dalle carriere prestigiise.io con 1400 al mese sono felice come una pasqua.vorrei che qualcuno me lo spiegasse.oltre al talento ce snchr il carattere.se non si aveva il carattere per fare di piu lo si accetta e si cerca di trarre il meglio.la societa occidentale e ossessionata dalla competizione me ne andrei in oriente.ognuno deve essere in competizione coi propri limiti.tipo se ti viene una malattia a 25 anni e torni a vivere a 30 non puoi pensare a cio che sarebbe stato.
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Io sto come te. E' lo stipendio che mi merito, visto che non ho la stoffa per fare carriera, però fra affitto, bollette, spese auto e cibo mi rimane poco. Non mi manca niente, ma perché sono un emarginato e non ho una vita sociale, e forse è un bene XD altrimenti non avrei il danaro per gli svaghi.. che a me interessano poco, ma se vuoi una vita sociale o di coppia li devi fare per volontà degli altri.
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12-04-2021, 10:56
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#16
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Esperto
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: NORD
Messaggi: 1,726
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12-04-2021, 12:02
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#17
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Esperto
Qui dal: Jan 2019
Messaggi: 2,249
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Pure per me è stata così: durante gli anni delle superiori sono stata la prima della classe, ho avuto, pure riconoscimenti dal mio istituto, è stata l'unica cosa per cui ero orgogliosa all'epoca, perché in classe non avevo amici dato che non sono stata riuscita a legarmi con nessuno per colpa, ovviamente, del mio carattere chiuso ed, estremamente, timido.
Mentre gli altri facevano le loro esperienze sentimentali, uscivano, si divertivano tra serate in discoteca, nei pub robe così insomma, la invece io, la mia adolescenza, l'ho passata, solamente, in casa a studiare.
Poi è subentrata la depressione durante la quinta superiore, ho detto "ormai tutto non ha più senso niente se non ho degli amici, o meglio una vita sociale/sentimentale soddisfacente", così ho smesso di studiare adeguatamente, tanto che ho visto crollare drasticamente i miei voti e rischiavo, pure l'anno, per colpa di ciò, uscì dalla maturità con un voto per niente soddisfacente, sebbene sia lo stesso alto, ma, per le capacità che avevo, avrei potuto puntare di più.
Ovviamente decisi di non iscrivermi all'università, per gli stesso motivi descritti sopra: un altro errore madornale! Avevo l'illusione di trovarmi un lavoro, invece niente!
Dopo la scuola, la depressione è peggiorata: ora mi ritrovo a 22 anni, una fallita totale! Tra poco i miei conoscenti si laureanno ed io sono, ancora, in alto mare.
Prossimo anno, penso di rimettermi in carreggiata ma parto già sfiduciata perché il ritardo è estremo e irrimediabile!!
Ma una cosa è certa: la secchiona piace solo se è figa!!
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12-04-2021, 13:10
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#18
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
C'è chi è infelice con una laurea, il posto di lavoro, l'appartamento e chi lo è senza niente.
Si piange miseria per non aver trovato la strada del successo ma questa infelicità appartiene ai privilegiati, chi è quattro gradini più su.
Dubito comunque che questi ultimi faranno la fame, troveranno una strada tutta loro, e questa è la differenza tra chi può e non può.
Pazienza per lo stipendio a quattro zeri e la bella donna, vi accenderò un cerino.
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Bravo!
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12-04-2021, 13:39
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#19
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Avanzato
Qui dal: Dec 2020
Ubicazione: piemonte
Messaggi: 434
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Ultima modifica di sconfitto; 22-01-2022 a 17:57.
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12-04-2021, 16:49
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#20
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 2,255
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Quote:
Originariamente inviata da vikingo
Ma perche siete ossessionati dalle carriere prestigiise.io con 1400 al mese sono felice come una pasqua.vorrei che qualcuno me lo spiegasse.oltre al talento ce snchr il carattere.se non si aveva il carattere per fare di piu lo si accetta e si cerca di trarre il meglio.la societa occidentale e ossessionata dalla competizione me ne andrei in oriente.ognuno deve essere in competizione coi propri limiti.tipo se ti viene una malattia a 25 anni e torni a vivere a 30 non puoi pensare a cio che sarebbe stato.
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Io sono l'antitesi della competizione e non ho praticamente nessuna velleità di carriera, anche per me lo "stipendio fisso" è il massimo cui posso/voglio ambire.
Detto questo IljaIlic ha delle capacità nettamente superiori alla media, soprattutto in un ambito (quello matematico/scientifico) che al giorno d'oggi ti spalanca porte importanti, anche a livello economico. E' chiaro che col senno di poi le scelte sue e della famiglia si sono rivelate "fallimentari", soprattutto vedendo dove sono finiti i suoi "simili".
Se hai 2 padelle al posto dei piedi anche finire in serie D è considerato un traguardo, ma se sei un potenziale fenomeno e vedi i tuoi ex compagni essere in A, mentre tu giochi nella Puzzonese, è chiaro che rosichi.
E comunque la competizione, per quanto elevata in maniera esasperata sia sicuramente controproducente, di base è ciò che ha permesso all'uomo di lasciare le caverne e di arrivare dove è arrivato.
Non ci possono essere solo persone nella media che si accontentano ma anche di gente che svetta e che ha fame e voglia.
Citando una frase che mi colpì: "Non c'è niente di peggio dello spreco del talento umano", direi che purtroppo questo calza bene a IljaIlic.
P.S. In Oriente la competizione è ancora peggio, citofonare scuole nipponiche o coreane.
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Ultima modifica di Svalvolato; 12-04-2021 a 17:20.
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