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29-06-2012, 16:34
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#1
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Banned
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 1,496
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NEET è l'acronimo inglese di "Not in Education, Employment or Training"[1], in italiano né-né[2], ed indica individui che non stanno ricevendo un'istruzione, non hanno un impiego o altre attività assimilabili (tirocini, lavori domestici, ecc.), e che non stanno cercando un'occupazione. È usato da alcuni enti governativi come termine di classificazione. Generalmente il fenomeno interessa la fascia di età compresa fra i 16 (questo anche se in alcuni paesi la scuola dell'obbligo non termina necessariamente a 16 anni) ed i 35 anni, o addirittura fino a 65 anni; persone con tali caratteristiche in un'età così avanzata vengono anche definite "madao", dal giapponese まるでダメなオッさん, (MAru de DAmena Ossan), ossia "vecchio completamente inutile".
L'attenzione al fenomeno si è originata nel Regno Unito[3], e si sta diffondendo rapidamente in altri paesi del mondo, come Giappone, Cina, Corea del Sud ed Italia; secondo l'Istat, nel 2009 in Italia i Neet nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni erano circa 2 milioni (il 21,2 per cento)[4]. Il fenomeno pare acuirsi in particolare nella fascia 25-30 anni, in cui i né-né rappresentano il 28,8% della popolazione totale, secondo quanto certificato dal consiglio nazionale dell'economia e del lavoro[5].
In quanti siamo?
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29-06-2012, 16:53
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#2
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,205
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Quote:
Originariamente inviata da MCLovin
NEET è l'acronimo inglese di "Not in Education, Employment or Training"[1], in italiano né-né[2], ed indica individui che non stanno ricevendo un'istruzione, non hanno un impiego o altre attività assimilabili (tirocini, lavori domestici, ecc.), e che non stanno cercando un'occupazione. È usato da alcuni enti governativi come termine di classificazione. Generalmente il fenomeno interessa la fascia di età compresa fra i 16 (questo anche se in alcuni paesi la scuola dell'obbligo non termina necessariamente a 16 anni) ed i 35 anni, o addirittura fino a 65 anni; persone con tali caratteristiche in un'età così avanzata vengono anche definite "madao", dal giapponese まるでダメなオッさん, (MAru de DAmena Ossan), ossia "vecchio completamente inutile".
L'attenzione al fenomeno si è originata nel Regno Unito[3], e si sta diffondendo rapidamente in altri paesi del mondo, come Giappone, Cina, Corea del Sud ed Italia; secondo l'Istat, nel 2009 in Italia i Neet nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni erano circa 2 milioni (il 21,2 per cento)[4]. Il fenomeno pare acuirsi in particolare nella fascia 25-30 anni, in cui i né-né rappresentano il 28,8% della popolazione totale, secondo quanto certificato dal consiglio nazionale dell'economia e del lavoro[5].
In quanti siamo?
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credo che però questa classificazione possa valere per periodi particolarmente lunghi in cui ci si trova in questa situazione....
a mio parere fino a 6 mesi almeno può essere anche una cosa "normale", un passaggio di crescita che magari trova qualche intoppo....
comunque io lo sono stato per 2 anni ormai molto tempo fa per fortuna...è stato un brutto periodo....
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29-06-2012, 17:03
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#3
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Avanzato
Qui dal: Dec 2011
Ubicazione: Battersea Power Station
Messaggi: 343
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i NEET li ho citati nel mio tema di maturità di quest'anno, quello che riguardava i giovani e la crisi.
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29-06-2012, 17:45
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#4
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,726
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attualmente non rientro in questa categoria solo perchè mi sto diplomando e ho già deciso per la mia iscrizione all'università (fac. scienze della comunicazione) ma ci sono stato dentro per 1 anno
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Ultima modifica di cancellato11788; 29-06-2012 a 17:53.
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29-06-2012, 17:56
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#5
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Banned
Qui dal: May 2011
Ubicazione: MI
Messaggi: 3,173
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In adolescenza ho passato un annetto da "neet",mollando la scuola a 16 anni.Forse quello é stato il periodo piu brutto di tutti.
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29-06-2012, 18:04
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#6
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,495
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Quote:
Originariamente inviata da shady74
Credo di rientrare nella categoria...
Però io sto cercando un'occupazione con impegno, lì mi pare di capire che i NEET siano persone che abbiano abbandonato la ricerca di un lavoro... se ho capito bene...
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Ma infatti in quelle percentuali e statistiche.. si parla di persone che - non cercano più lavoro- non delle persone che non lavorano e lo cercano... e se cerchi lavoro.. è ovvio che non studi visto che il tuo percorso di studi è finito. Alcuni prolungano a dismisura il loro percorso di studi.. ma secondo me anche quello è folle come cosa.. perchè se uno ha finito il suo percorso di studi.. semplicemente dovrebbe lavorare.. non fare stage su stage e corsi su corsi. Tutto ciò che non è lavoro.. secondo me è equivalente a fare niente rispettivamente al lavoro. (non fa una grinza^^)
Non sopporto chi alla domanda: che lavoro fai.. risponde ad esempio: casalinga... cosa vuol dire? Casalinga NON è un lavoro. Non significa niente. Altrimenti sotto impiego.. possiamo scrivere: "acccarezzo i gatti".. o "bevo la cocacola"
Quindi se a quelle percentuali (che rilevano coloro che NON cercano lavoro) unissimo tutte quelle persone che non studiano perchè il loro percorso se lo son fatto e non lavorano perchè stanno cercando... AI VOGLIA se le percentuali salirebbero!!! Altro che il 21% ... mettiamo pure un 60...e forse anche 70%.
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Ultima modifica di Halastor; 29-06-2012 a 18:21.
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29-06-2012, 18:11
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#7
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Esperto
Qui dal: Jun 2011
Ubicazione: Budapest
Messaggi: 1,726
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Ci rientro da 4 mesi
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29-06-2012, 20:06
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#8
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: NA
Messaggi: 1,318
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Quote:
Originariamente inviata da MCLovin
NEET è l'acronimo inglese di "Not in Education, Employment or Training"[1], in italiano né-né[2], ed indica individui che non stanno ricevendo un'istruzione, non hanno un impiego o altre attività assimilabili (tirocini, lavori domestici, ecc.), e che non stanno cercando un'occupazione. È usato da alcuni enti governativi come termine di classificazione.
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Un'altra odiosa etichetta con cui il potere cerca di inquadrare chi non si conforma.
Un'altra etichetta che il potere utilizza per far credere a chi si conforma che il problema sia rappresentato da chi non lo fa.
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29-06-2012, 20:57
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#9
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 1,773
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a rigore non lo sono, ma mi sento molto Neet. In teoria sono studente, ma ho finito gli esami, ho in ballo la tesi da più di un anno (l'ho pure cambiata), e galleggio senza un perché nonostante stia provando a darmi una mossa.
Quote:
Originariamente inviata da Halastor
Casalinga NON è un lavoro.
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non sarà un lavoro, ma c'è da farsi un mazzo tanto, altroché.
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29-06-2012, 21:07
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#10
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Banned
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 343
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Quote:
Originariamente inviata da Halastor
Non sopporto chi alla domanda: che lavoro fai.. risponde ad esempio: casalinga... cosa vuol dire? Casalinga NON è un lavoro. Non significa niente. Altrimenti sotto impiego.. possiamo scrivere: "acccarezzo i gatti".. o "bevo la cocacola"
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Scusate l'offtopic..Ma che discorsi fai? Che paragone è fare la casalinga con il bere una cocacola? Una casalinga si fa un mazzo tanto e tra l'altro (per fortuna) sarebbe obbligata (o obbligat o) a stipulare un'assicurazione contro gli infortuni domestici (essendo un lavoro).
Questo tipo di ragionamenti li fa solitamente mio padre sessantottenne...Mi pare una maniera retrograda di affrontare certe questioni.
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29-06-2012, 21:09
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#11
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Ovest Alpi
Messaggi: 2,109
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Quote:
Originariamente inviata da Raskolnikov
a rigore non lo sono, ma mi sento molto Neet. In teoria sono studente, ma ho finito gli esami, ho in ballo la tesi da più di un anno (l'ho pure cambiata), e galleggio senza un perché nonostante stia provando a darmi una mossa.
non sarà un lavoro, ma c'è da farsi un mazzo tanto, altroché.
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beh perlomeno è una buona scusa per le donne disoccupate, per gli uomini non esiste la professione casalingo!
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29-06-2012, 21:12
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#12
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Ovest Alpi
Messaggi: 2,109
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Quote:
Originariamente inviata da Layne
Scusate l'offtopic..Ma che discorsi fai? Che paragone è fare la casalinga con il bere una cocacola? Una casalinga si fa un mazzo tanto e tra l'altro (per fortuna) sarebbe obbligata (o obbligato) a stipulare un'assicurazione contro gli infortuni domestici (essendo un lavoro).
Questo tipo di ragionamenti li fa solitamente mio padre sessantottenne...Mi pare una maniera retrograda di affrontare certe questioni.
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ma scusa, cosa dovrebbe dire una donna che lavora e in più deve fare le faccende di casa? (cioè la maggior parte delle donne).
una che oggigiorno fa solo la casalinga a tempo pieno è una buontempona rispetto alle "colleghe" che si fanno 8 ore di lavoro e in più, una volta arrivate a casa, devono dedicarsi alle faccende domestiche
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29-06-2012, 21:15
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#13
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Banned
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 343
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Quote:
Originariamente inviata da Boyyy82
beh perlomeno è una buona scusa per le donne disoccupate, per gli uomini non esiste la professione casalingo!
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Certo che esistono e sono migliaia, hanno pure fondato un'associazione.
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29-06-2012, 21:17
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#14
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Banned
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 343
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Quote:
Originariamente inviata da Boyyy82
ma scusa, cosa dovrebbe dire una donna che lavora e in più deve fare le faccende di casa? (cioè la maggior parte delle donne).
una che oggigiorno fa solo la casalinga a tempo pieno è una buontempona rispetto alle "colleghe" che si fanno 8 ore di lavoro e in più, una volta arrivate a casa, devono dedicarsi alle faccende domestiche
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Che c'entra? Quelle donne fanno due lavori e si massacrano.
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29-06-2012, 21:20
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#15
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Ovest Alpi
Messaggi: 2,109
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Quote:
Originariamente inviata da Layne
Che c'entra? Quelle donne fanno due lavori e si massacrano.
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è quello che stavo dicendo...
la casalinga deve fare SOLO le faccende domestiche mentre una donna che lavora deve anche lavorare...
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29-06-2012, 21:25
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#16
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Banned
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 343
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Quote:
Originariamente inviata da Boyyy82
è quello che stavo dicendo...
la casalinga deve fare SOLO le faccende domestiche mentre una donna che lavora deve anche lavorare...
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Sì, certo.
Ciò non toglie che fare la casalinga si possa definire una cosuccia da nulla, si parla di ore di lavoro non retribuito.
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29-06-2012, 21:26
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#17
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Ovest Alpi
Messaggi: 2,109
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a parte che poi, molto probabilmente, la "professione" di casalinga tornerà presto di attualità...
siamo in periodo di decrescita e deindustrializzazione, nei prossimi decenni non ci sarà più lavoro garantito per tutti e in una famiglia sarà già un affarone se lavorerà il capofamiglia...
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29-06-2012, 22:13
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#18
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,495
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Certo. Per tante cose ci si fa un mazzo enorme. Tagliare l'erba del prato.. gestire un orto casalingo.. rimettere a posto un impianto idraulico... nessuno toglie niente allo sforzo che i lavori di casa richiedono.
Resta il fatto che "casalinga" non è un lavoro.
Il lavoro è quello che fai per portare i soldi in casa. Senza soldi... non avresti neanche una casa da spolverare^^ senza soldi che entrano da qualche parte.. non esiste la casalinga, ok?
La casa richiede tempo.. e tutto ok. Ma non è una scusa per non lavorare. Anche l'uomo deve contribuire in casa. Non lo fa? Allora ti sei sposata con uno strònzo. Ma il tuo esserti sposata con uno stronzo, no.. non è una scusa per non lavorare^^. L'idea della donna che "può anche non lavorare".. è tutta tipicamente Italiana di una tradizione di mantenutismo radicata proprio nella nostra cultura... la donna ha le sue necessità che uno stato moderno e che funziona dovrebbe riconoscere. Deve poter andare in maternità e tornare tranquillamente al suo impiego quando le è possibile. In un paese serio.. funziona così. Non esiste proprio l'idea del "faccio la casalinga"... Si lavora per portare i soldi a casa e quando si è a casa si fanno quelle cose di tutti i giorni per metterla a posto.
I figli vanno ben presto all'asilo e a scuola.. quindi è una -balla totale- quella per la quale la madre debba stare in casa...diciamoci le cose come stanno.
Infatti ci sono millemila coppie in cui sia lui che lei lavorano.. hanno figli.. e fanno tutto quello che va fatto.
Dall'altra parte purtroppo si assiste anche al fenomeno nel quale ancora si ha una mentalità antica.. una mentalità che fa comodo.. per la quale l'uomo e la donna non sono due entità alla pari.. ma bensì l'uomo paga per avere la donna in casa.. e la donna lava i piatti, stira o giù di lì. Si tratta di avere una mentalità un pochino più "moderna" nella quale si esce da questi ruoli che puzzano di vecchio... Nella quale entrambi gli individui si fanno la loro carriera lavorativa... e fanno tutto il resto. Se non si può fare questo.. se mi state dicendo che la donna non può farsi la sua carriera lavorativa ed avere famiglia.. boh allora siamo un paese più retrogrado di quanto immaginassi...
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Ultima modifica di Halastor; 29-06-2012 a 22:25.
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29-06-2012, 22:29
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#19
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Ovest Alpi
Messaggi: 2,109
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Quote:
Originariamente inviata da Halastor
Certo. Per tante cose ci si fa un mazzo enorme. Tagliare l'erba del prato.. gestire un orto casalingo.. rimettere a posto un impianto idraulico... nessuno toglie niente allo sforzo che i lavori di casa richiedono.
Resta il fatto che "casalinga" non è un lavoro.
Il lavoro è quello che fai per portare i soldi in casa. Senza soldi... non avresti neanche una casa da spolverare^^ senza soldi che entrano da qualche parte.. non esiste la casalinga, ok?
La casa richiede tempo.. e tutto ok. Ma non è una scusa per non lavorare. Anche l'uomo deve contribuire in casa. Non lo fa? Allora ti sei sposata con uno strònzo. Ma il tuo esserti sposata con uno stronzo, no.. non è una scusa per non lavorare^^. L'idea della donna che "può anche non lavorare".. è tutta tipicamente Italiana di una tradizione di mantenutismo radicata proprio nella nostra cultura... la donna ha le sue necessità che uno stato moderno e che funziona dovrebbe riconoscere. Deve poter andare in maternità e tornare tranquillamente al suo impiego quando le è possibile. In un paese serio.. funziona così. Non esiste proprio l'idea del "faccio la casalinga"... Si lavora per portare i soldi a casa e quando si è a casa si fanno quelle cose di tutti i giorni per metterla a posto.
I figli vanno ben presto all'asilo e a scuola.. quindi è una -balla totale- quella per la quale la madre debba stare in casa...diciamoci le cose come stanno.
Infatti ci sono millemila coppie in cui sia lui che lei lavorano.. hanno figli.. e fanno tutto quello che va fatto.
Dall'altra parte purtroppo si assiste anche al fenomeno nel quale ancora si ha una mentalità antica.. una mentalità che fa comodo.. per la quale l'uomo e la donna non sono due entità alla pari.. ma bensì l'uomo paga per avere la donna in casa.. e la donna lava i piatti, stira o giù di lì. Si tratta di avere una mentalità un pochino più "moderna" nella quale si esce da questi ruoli stereotipati. Nella quale entrambi gli individui si fanno la loro carriera lavorativa... e fanno tutto il resto. Se non si può fare questo.. se mi state dicendo che la donna non può farsi la sua carriera lavorativa ed avere famiglia.. boh allora siamo un paese più retrogrado di quanto immaginassi...
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Certo dagli anni 70-80 fino ad oggi è stato così, almeno per il nord Italia...
però è anche vero, come dicevo prima, che i posti di lavoro si ridurranno sempre di più e molto probabilmente tante donne dovranno rinunciare al lavoro...(questo fenomeno sta già avvenendo, conosco diverse persone con lui che lavora e lei che è a casa... fino a pochi anni fa era quasi impensabile, almeno qua nella mia zona)
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