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Originariamente inviata da zoe666
certo che 10/15 minuti di pausa ogni tre ore, evidentemente lavori in un posto dove non si notano queste cose.
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Non esiste alcun regolamento aziendale ed il comportamento non è vietato né dal contratto collettivo/individuale applicato, né dalla Legge.
Inoltre io non sono assunto direttamente dall'azienda ma sono interinale.
Finché nessuno solleva obiezioni, io non rivedo i miei atteggiamenti (se non sono vietati) e, quando vengono sollevate e le condivido, mi adeguo.
Un esempio tra tanti, l'orario di entrata/uscita non è regolamentato.
Fino a pochi mesi fa, l'avevo adeguato alle mie comodità: entravo intorno alle 10.30 ed uscivo dopo 8 ore + durata effettiva pausa pranzo - recupero residuo di straordinari fatti a mia discrezione.
Il tutto senza spaccare il minuto ma con un'approssimazione ad occhio di +/- 15-20 minuti.
Mi è stato chiesto di non arrivare oltre le 10. Nonostante non condivida la pedanteria per l'assenza di regolamento (preferirei un documento scritto ed affisso del tipo: ora di entrata dalle ... alle ... , pausa pranzo dalle ... alle ..., ora di uscita dalle ... alle ...)
Comunque... Molto informalmente, nell'azienda, non è fissata un'ora di entrata/uscita, un'ora per la pausa pranzo (si chiede solo che la durata non superi l'ora) e nessuno dice nulla se le pause caffè sono prese col "buon senso".
Le pause vengono notate poiché ci sono i colleghi delatori, invasati con la mission dell'azienda, e vengono notate dai manager.
E' capitato sporadicamente che ci fossero lamentele per durata/frequenza delle stesse nelle riunioni collettive ma mai a livello del singolo.
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15 minuti di pausa ogni tre ore ( farò di media 3 pause da 5 minuti l'una, non contando le volte che vado al bagno ) son davvero tante. Che magari sarai così tanto produttivo da rendere tantissimo comunque, ma da quel che scrivi pare più che fai realmente il minimo indispensabile.
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La produttività nello sviluppo e progettazione software, attività che svolgo, non sono direttamente proporzionali alle ore lavorate.
Personalmente la mia produttività è a campana di Gauss.
Sotto le 12 ore settimanali e sopra le 35 la produttività cala rapidamente.
Il picco di produttività è sulle 30 ore settimanali, distribuite su 5 giorni e con il massimo nelle prime 4 ore della mattina.
Purtroppo è impossibile trovare lavoro dipendente con retribuzioni dignitose da 30 ore settimanali.
Ciò nonostante, pur lavorando 40 ore settimanali, fare pause (caffè) mi da modo di sviluppare meglio e con meno stress.
Talvolta la pausa non è solo un caffè e lo sparare cazzate ma può essere un chiacchierare in modo più rilassato di lavoro con i colleghi con i quali stai svolgendo un'attività.
In particolare la mia attività è anche quella di essere un "problem solver" per via della mia esperienza pregressa e delle mie competenze piuttosto eterogenee.
Quando ci sono bug ostici oppure funzionalità da implementare in modo complesso, il mio approccio non è mai quello di macinare ore su ore sul pezzo.
Ad un certo punto dico sempre al funzionale di riferimento o ai colleghi "basta, io faccio pausa altrimenti non combino nulla".
Quei 15 minuti spesso sono sufficienti per ritornare al mio notebook e in 5 minuti risolvere la cosa.
Stesso discorso quando c'è la logica stupida del chiedere straordinario perché bisogna tassativamente consegnare il giorno dopo all'alba.
Quando lavorano con me, io mi rifiuto di fare straordinario e rimando al mattino dopo e ad una bella dormita.
Il mattino, arrivo alle 10.00 e, solitamente alle 11.00-11.30, viene rilasciato il software sereni e senza problemi.
Il collega che non è capace di dire di no, sclera fino alle 21.00-22.00 in ufficio, con gente che lo insulta e finisce col rilasciare in produzione un sw che il cliente guarderà, se va bene, nel pomeriggio.
Faccio il minimo indispensabile? Quando qualcosa mi stimola, non ci sono in ufficio i "folli" ed il clima è pacifico, assolutamente no. In caso contrario sarei già stato silurato.
Se sono di cattivo umore, la gente si pone in modo pretenzioso ed il clima è teso invece sì. Non vedo perché fare di più.
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Facile fare la lotta contro il nero, quando si è pagati regolarmente e si può pure prendersi pause belle grandi
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Beh, grazie anche al mio operato l'azienda fattura, grazie ai contributi prelevati dal mio lordo pago le pensioni degli attuali pensionati, i contributi di maternità, l'indennità di malattia e contribuisco per avere diritto all'ASPI.
Con l'IRPEF ed addizionali pago le imposte dovute allo Stato che mi danno diritto ai servizi che invece il lavoratore in nero "scrocca" a mie spese e magari domani pretenderà pure di vedersi riconosciuta una pensione.
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Originariamente inviata da Noriko
Non è permesso a molta gente ad avere diritti sul posto di lavoro e questo sappiamo perchè.
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In buona parte perché c'è codardia e non c'è senso di difesa dei propri diritti.
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Dovrebbe essere quello l'atteggiamento giusto e responsabile, come hai descritto tu, ma troppa gente ha dei doveri verso sé stesso e i suoi cari.
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Come dico sempre, a meno di figli da mantenere e sfratto esecutivo, una persona ha spesso un'alternativa, per quanto dura da raggiungere sia.