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09-01-2016, 04:50
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#1
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 18,394
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Spero che la moderazione non veda l'apertura di questa discussione come una sfida al provvedimento di chiusura della precedente perché non lo è, semplicemente in questi giorni ho valutato l'altra faccia della medaglia e capito che forse una società maschilista per molti uomini potrebbe essere anche peggiore di una tendente al femminismo.
Nelle società maschiliste l'uomo è al centro dell'attenzione ed ha molta importanza e quindi verso di lui ci sono anche tante responsabilità, mentre una donna che è casalinga e non si realizza viene vista come una cosa normale, per un uomo rischia di essere una tragedia, un uomo che non è aggressivo nell'approccio con le ragazze verrebbe visto come debole, con aggressivo non intendo che le picchia ma che ci prova con decisione; quindi uno timido verrebbe visto come una femminuccia e come poco virile dato che in genere la riservatezza e l'essere quieti sono virtù femminili e non certo maschili.
La società maschilista quindi potenzialmente potrebbe portare al suicidio i maschi molto di più di quella dove i generi hanno diritti più o meno uguali o anche di una dove le femmine hanno maggiori privilegi perché il ruolo di parità o sottomissione potrebbe giocare a favore del maschio timido, anzi in una società in cui la donna vuole essere l'elemento dominante della coppia i maschi timidi o comunque poco propensi allo scontro sarebbero addirittura ricercati.
Probabilmente se in Italia i suicidi maschili sono molto superiori a quelli femminili non è per l'avanzare del femminismo ma per il motivo opposto, c'è ancora troppa aspettativa sul maschio mentre una femmina può sempre giocarsi il ruolo della casalinga.
Quindi con la maggiore emancipazione della donna dovremmo assistere anche a un maggiore numero di suicidi femminili perché alla fine una donna che non sa guidare la macchina dovrà sentirsi una fallita come un uomo che non sa guidare la macchina, una donna che non sa approcciare un uomo dovrà sentirsi fallita come un uomo che non sa approcciare una donna e così via; se questa mentalità egualitaria si imporrà veramente allora dovremmo assistere a un'impennata di suicidi femminili e finalmente ci sarà equità in tutti i sensi.
Quindi l'emancipazione è un'arma a doppio taglio per le donne a quanto parrebbe, ma rimango convinto che il femminismo in realtà cerca equità dove fa comodo mentre si guarda bene dal cercare equità facendo pressione al governo per emanare la coscrizione militare femminile in caso di guerra, giusto per dirne una.
Probabilmente nelle società femministe i maschi più esposti al suicidio sono quelli che non tollerano di vivere in una società dove non possono più comandare sulla donna, mentre in quelle maschiliste sono i maschi timidi o insicuri perché si sentirebbero dei falliti in una società che esalta al maschio caratteristiche opposte a quelle che possiedono, quindi all'utenza maschile di questo forum dovrebbe convenire una società femminista o che si dica egualitaria, cosa a cui io credo poco perché le due mentalità di femminismo e maschilismo non cercano la parità ma di sovrastare l'altro sesso.
Se la moderazione valuta pure questa discussione come a rischio chiuda pure preventivamente, l'importante è aver comunicato l'altra faccia della medaglia.
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Ultima modifica di Svers0; 09-01-2016 a 05:00.
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09-01-2016, 10:26
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#2
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: sicilia orientale
Messaggi: 648
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Ciò che non capisco è come mai quando si parla di estremismo, destra vs sinistra, femminismo vs maschilismo, marò vs foibe si tirano sempre in ballo i morti, i morti, i morti, i morti. Contabilità dei morti come se piovesse.
E la cosa più grottesca è che non si vedono mai femministe litigare contro maschilisti, ma maschilisti rompere le palle a uomini che preferiscono vivere come meglio preferiscono e femministe rompere le palle a ragazze che vivono tranquillamente la propria vita.
Non per niente i comunisti hanno ucciso più comunisti che capitalisti
Posto quest'articolo, che non c'entrerà molto con la discussione, ma è importante per capire la deriva del quadro generale:
https://nientestronzate.wordpress.co...llautocensura/
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09-01-2016, 11:39
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#3
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,426
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"Se questa mentalità egualitaria" si imponesse sarebbe una manna dal cielo per la maggior parte degli uomini. Il femminismo era nato proprio per questo, ma la sensazione che ho io è che pian piano si sia trasformata in misandria e sia andata oltre ancor prima di raggiungere gli scopi per cui questo movimento si era formato...così che insistono a voler ricordare la necessità di colmare il gap tra femmina e maschio, ma si dimenticano sempre di discutere anche dell'opposto e nn può certo farlo un uomo se nn vuole passare da maschilista (che al giorno d'oggi equivale ad essere un fascista).
Quindi, partendo dalla tua idea, direi che secondo me una società più femminista, nei termini sopra esposti, sarebbe ancora peggio per un uomo
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09-01-2016, 13:42
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#4
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Quote:
Originariamente inviata da Rage
@ Svers0
una sola parola: stereotipi.
lascia stare il parlare di società maschiliste e società femministe,
le ultime risalgono all'antica grecia, poi l'uomo ha fatto di tutto per demonizzare la donna e relegarla ad un ruolo di inferiorità.
ma è stata un'arma a doppio taglio.
si legge spesso di padri che perdono il lavoro e si siucidano, dopo aver ammazzato anche la famiglia.
premesso che è un gesto orribile e se proprio ti vuoi ammazzare non coinvolgere gli altri.
ma perché lo fanno?
perdono il lavoro, quindi senso di sconfitta, insuccesso, di unitilità e poi la depressione.
e la famiglia? senso di responsabilità, senso del dovere, il loro era l'unico stipendio, han deluso moglie e figli, il non sapere più cosa fare per sfamarli, il non volerli vedere in mezzo ad una strada al freddo, la moglie che divorzia e ti lascia solo, i tuoi figli affidati ai parenti o ai servizi sociali e poi arriva la paura.
stereotipo: l'uomo lavora e la donna bada alla casa ed ai figli.
una donna non ha problemi a dire che fa la casalinga.
un uomo invece è "disoccupato" e "mantenuto dalla moglie".
il problema sono le aspettative e la pressione che la società ti fa pesare addosso come delle colpe.
ancora adesso in tempi "evoluti" e di parità dei diritti, gli uomini che non lavorano e non provvedono alla loro famiglia, sono visti come dei falliti.
per forza che poi si ammazzano.
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Come mai lui riesce a dirlo senza offendere nessuno?
Ah,forse i suoi post non sono pretesti per scagliarsi contro le femmine.
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09-01-2016, 14:30
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,113
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Quote:
Originariamente inviata da Rage
1 - cosa c'è di male nell'essere una casalinga? il tuo sembra più un insulto che un'indelicatezza.
2 - in una società in cui si parla, utopisticamente, di parità dei diritti e dove il precariato lavorativo è all'ordine del giorno, non ci vedrei nulla di male nell'essere un casalingo.
3 - guarda che a furia di scriverlo sempre, finirai col convincerti tu stesso di essere una femminuccia.
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senso delle battute proprio niente eh..
non volevo offendere nessuno, poi se ci volete vedere delle offese ovunque io non so che farci..
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09-01-2016, 19:03
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#6
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,426
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Quote:
Originariamente inviata da Rage
stereotipo: l'uomo lavora e la donna bada alla casa ed ai figli.
una donna non ha problemi a dire che fa la casalinga.
un uomo invece è "disoccupato" e "mantenuto dalla moglie".
il problema sono le aspettative e la pressione che la società ti fa pesare addosso come delle colpe.
ancora adesso in tempi "evoluti" e di parità dei diritti, gli uomini che non lavorano e non provvedono alla loro famiglia, sono visti come dei falliti.
per forza che poi si ammazzano.
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Quindi dove vuoi arrivare?
mi sembra che stai dicendo pressappoco cose che si sanno già, ma forse mi sfugge qualcosa per questo te lo chiedo...
Un appunto: un maschio ha problemi a dire di fare il casalingo nn per colpa sua o perchè ha le paranoie, ma perchè effettivamente in società verrebbe visto di cattivo occhio.
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09-01-2016, 21:11
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#7
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,757
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Quote:
Originariamente inviata da Svers0
Spero che la moderazione non veda l'apertura di questa discussione come una sfida al provvedimento di chiusura della precedente perché non lo è, semplicemente in questi giorni ho valutato l'altra faccia della medaglia e capito che forse una società maschilista per molti uomini potrebbe essere anche peggiore di una tendente al femminismo.
Nelle società maschiliste l'uomo è al centro dell'attenzione ed ha molta importanza e quindi verso di lui ci sono anche tante responsabilità, mentre una donna che è casalinga e non si realizza viene vista come una cosa normale, per un uomo rischia di essere una tragedia, un uomo che non è aggressivo nell'approccio con le ragazze verrebbe visto come debole, con aggressivo non intendo che le picchia ma che ci prova con decisione; quindi uno timido verrebbe visto come una femminuccia e come poco virile dato che in genere la riservatezza e l'essere quieti sono virtù femminili e non certo maschili.
La società maschilista quindi potenzialmente potrebbe portare al suicidio i maschi molto di più di quella dove i generi hanno diritti più o meno uguali o anche di una dove le femmine hanno maggiori privilegi perché il ruolo di parità o sottomissione potrebbe giocare a favore del maschio timido, anzi in una società in cui la donna vuole essere l'elemento dominante della coppia i maschi timidi o comunque poco propensi allo scontro sarebbero addirittura ricercati.
Probabilmente se in Italia i suicidi maschili sono molto superiori a quelli femminili non è per l'avanzare del femminismo ma per il motivo opposto, c'è ancora troppa aspettativa sul maschio mentre una femmina può sempre giocarsi il ruolo della casalinga.
Quindi con la maggiore emancipazione della donna dovremmo assistere anche a un maggiore numero di suicidi femminili perché alla fine una donna che non sa guidare la macchina dovrà sentirsi una fallita come un uomo che non sa guidare la macchina, una donna che non sa approcciare un uomo dovrà sentirsi fallita come un uomo che non sa approcciare una donna e così via; se questa mentalità egualitaria si imporrà veramente allora dovremmo assistere a un'impennata di suicidi femminili e finalmente ci sarà equità in tutti i sensi.
Quindi l'emancipazione è un'arma a doppio taglio per le donne a quanto parrebbe, ma rimango convinto che il femminismo in realtà cerca equità dove fa comodo mentre si guarda bene dal cercare equità facendo pressione al governo per emanare la coscrizione militare femminile in caso di guerra, giusto per dirne una.
Probabilmente nelle società femministe i maschi più esposti al suicidio sono quelli che non tollerano di vivere in una società dove non possono più comandare sulla donna, mentre in quelle maschiliste sono i maschi timidi o insicuri perché si sentirebbero dei falliti in una società che esalta al maschio caratteristiche opposte a quelle che possiedono, quindi all'utenza maschile di questo forum dovrebbe convenire una società femminista o che si dica egualitaria, cosa a cui io credo poco perché le due mentalità di femminismo e maschilismo non cercano la parità ma di sovrastare l'altro sesso.
Se la moderazione valuta pure questa discussione come a rischio chiuda pure preventivamente, l'importante è aver comunicato l'altra faccia della medaglia.
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Il femminismo dice di volere l'emancipazione, ma in realtà non la vuole. Il femminismo ha due scopi, tendenti ad essere contrastanti: aumentare la troiaggine femminile e il valore sessuale della donna. In pratica è come aumentare le vendite e il guadagno ad ogni vendita.
Teoricamente è molto difficile da pratica, ma proprio perché è difficile che il femminismo si prodiga in questo.
Sulla base di questo, la donna non si emancipa affatto; al massimo può fare fatica a trovare un uomo a lei utile e per questo decidere di vivere da sola e autosufficiente.
Che cosa comporta valere di più? Aumentando il valore della donna media, aumenteranno il numero di uomini beta, accentuando la concentrazione di capitale sessuale nelle mutande di pochi. In pratica quello che sta già avvenendo.
Con uno scarso valore sessuale di genere, l'introverso iposociale uomo non vedo che cosa possa guadagnarci. Tieni conto che la sessocrazia, che identifichi più o meno nel maschilismo, è il requisito ideale per una tirannia femminile. Il motivo è semplice, vi prego, ditemelo se non capite: essendo la donna fisiologicamente con un valore sessuale superiore, valore che le permette di vivere di più di un uomo, nonostante fosse meno forte, il mettere l'accento sul campo dove la donna è superiore, crea una patologizzazione dello squilibrio. Vi faccio un esempio: due fratelli amano il badminton, giocano sempre a badminton, ma uno è molto più bravo; nel momento in cui il badminton è uno sport povero e i due fratelli hanno talento sportivo diverso ma tenore di vita simile perché nessuno dei due ci guadagna; NEL MOMENTO IN CUI il badminton esplode, diventa popolare e diventa professionistico, i due fratelli dal talento differente avranno anche un differente tenore di vita, in quanto uno dei due rimane dilettante, l'altro diventa professionista. La differenza di talento c'è stata sempre e c'era anche prima, ma l'esplosione dell'importanza di quello sport accentua la differenza di incassi, fama e possibilità di investimenti sul proprio talento, aumentando ancora la differenza di bravura.
Quindi la sessocrazia favorisce chi col sesso già ci guadagna.
Femminismo e maschilismo non sono affatto in antitesi, poiché entrambi caritatevoli verso la sessocrazia e la ginarchia.
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09-01-2016, 21:14
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#8
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,757
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Quote:
Originariamente inviata da Rage
@ Svers0
una sola parola: stereotipi.
lascia stare il parlare di società maschiliste e società femministe,
le ultime risalgono all'antica grecia, poi l'uomo ha fatto di tutto per demonizzare la donna e relegarla ad un ruolo di inferiorità.
ma è stata un'arma a doppio taglio.
si legge spesso di padri che perdono il lavoro e si siucidano, dopo aver ammazzato anche la famiglia.
premesso che è un gesto orribile e se proprio ti vuoi ammazzare non coinvolgere gli altri.
ma perché lo fanno?
perdono il lavoro, quindi senso di sconfitta, insuccesso, di unitilità e poi la depressione.
e la famiglia? senso di responsabilità, senso del dovere, il loro era l'unico stipendio, han deluso moglie e figli, il non sapere più cosa fare per sfamarli, il non volerli vedere in mezzo ad una strada al freddo, la moglie che divorzia e ti lascia solo, i tuoi figli affidati ai parenti o ai servizi sociali e poi arriva la paura.
stereotipo: l'uomo lavora e la donna bada alla casa ed ai figli.
una donna non ha problemi a dire che fa la casalinga.
un uomo invece è "disoccupato" e "mantenuto dalla moglie".
il problema sono le aspettative e la pressione che la società ti fa pesare addosso come delle colpe.
ancora adesso in tempi "evoluti" e di parità dei diritti, gli uomini che non lavorano e non provvedono alla loro famiglia, sono visti come dei falliti.
per forza che poi si ammazzano.
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Ma lo stereotipo non è mica la causa: è la conseguenza.
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09-01-2016, 21:29
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#9
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
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Quote:
Originariamente inviata da Rage
@ Svers0
una sola parola: stereotipi.
lascia stare il parlare di società maschiliste e società femministe,
le ultime risalgono all'antica grecia
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Non generalizziamo: quello della relativa libertà ed emancipazione delle donne spartane rappresentava un'eccezione nel mondo greco.
Per il resto sono d'accordo.
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09-01-2016, 23:44
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#10
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,825
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Quote:
Originariamente inviata da Svers0
se questa mentalità egualitaria si imporrà veramente allora dovremmo assistere a un'impennata di suicidi femminili e finalmente ci sarà equità in tutti i sensi.
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Questo si potrebbe dire solo se avessimo la capacità di fare tabula rasa di secoli di relazioni, storie e culture diverse. Impossibile.
Quote:
Originariamente inviata da Svers0
Quindi l'emancipazione è un'arma a doppio taglio per le donne
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No, perché si verrebbe a trovare un equilibrio, le donne potranno essere "forti" e gli uomini potranno essere "deboli". Anche viceversa, senza obblighi.
L'ideale sarebbe proprio l'indebolimento di questi stereotipi, non spostarli da un sesso all'altro.
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10-01-2016, 00:04
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#11
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Esperto
Qui dal: Jan 2013
Ubicazione: Termina field
Messaggi: 2,688
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Quote:
Originariamente inviata da Svers0
Quindi con la maggiore emancipazione della donna dovremmo assistere anche a un maggiore numero di suicidi femminili perché alla fine una donna che non sa guidare la macchina dovrà sentirsi una fallita come un uomo che non sa guidare la macchina, una donna che non sa approcciare un uomo dovrà sentirsi fallita come un uomo che non sa approcciare una donna e così via; se questa mentalità egualitaria si imporrà veramente allora dovremmo assistere a un'impennata di suicidi femminili e finalmente ci sarà equità in tutti i sensi.
Quindi l'emancipazione è un'arma a doppio taglio per le donne a quanto parrebbe, ma rimango convinto che il femminismo in realtà cerca equità dove fa comodo mentre si guarda bene dal cercare equità facendo pressione al governo per emanare la coscrizione militare femminile in caso di guerra, giusto per dirne una.
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Come tu stesso hai detto, il femminismo (almeno, quello mainstream) vuole eliminare il maschilismo ma si guarda bene dal mettere in discussione quei costumi della società maschilista che avvantaggiano le donne. La vera equità ci sarà (forse) quando si diffonderà adeguatamente un movimento di emancipazione maschile che liberi gli uomini dai ruoli ereditati dalla società patriarcale.
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10-01-2016, 12:14
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#12
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Banned
Qui dal: May 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 353
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Quote:
Originariamente inviata da phabio
marò
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11-01-2016, 12:19
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#13
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da phabio
Ciò che non capisco è come mai quando si parla di estremismo, destra vs sinistra, femminismo vs maschilismo, marò vs foibe si tirano sempre in ballo i morti, i morti, i morti, i morti. Contabilità dei morti come se piovesse.
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Peggio ancora quando si dice che i morti fatti dai "nostri" sono una sgradevole contabilità della storia, il prezzo da pagare per il cambiamento, il dettaglio che impedisce di vedere il quadro generale, l'indebita intrusione della morale nella sfera politica, per la quale invece si dovrebbero usare categorie di giudizio diverse, e vaccate del genere. Ovviamente però non si esita a ricordare i morti fatti dai "loro" come indice della negatività di fondo della loro ideologia.
In sintesi, la legittimazione del doublethink.
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11-01-2016, 13:45
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#14
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: sicilia orientale
Messaggi: 648
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Quote:
Originariamente inviata da Justsunrise
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E ora che c'entra?
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